La Fiamma Olimpica a Selinunte apre il viaggio siciliano

La Fiamma Olimpica a Selinunte segna l’inizio di un’avventura simbolica e ricca di significato per la Sicilia. Il 15 dicembre alle ore 12, il Parco archeologico di Selinunte accoglierà la prima tappa siciliana della staffetta che condurrà la torcia fino a Cortina, dove il 6 febbraio si apriranno i Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026. Per l’occasione, l’ingresso al Parco sarà gratuito, offrendo a cittadini e studenti l’opportunità di assistere a un evento storico immerso in uno dei siti archeologici più suggestivi d’Europa.

Un evento di prestigio per la cultura siciliana

L’assessore ai Beni culturali e Identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, ha sottolineato l’importanza della Fiamma Olimpica a Selinunte, definendola un «evento straordinario che riempie di orgoglio». Secondo Scarpinato, la scelta di Selinunte come prima tappa siciliana rappresenta un riconoscimento del valore culturale e simbolico del sito, perfettamente in linea con i principi di passione, energia e rispetto che la Fiamma incarna.Selinunte protagonista nella promozione del territorio

Felice Crescente, direttore del Parco archeologico, ha espresso soddisfazione per il ruolo del sito all’interno della staffetta olimpica. Il passaggio dei tedofori offrirà una visibilità internazionale al territorio: il Tempio di Hera, l’Acropoli affacciata sul mare e l’estensione naturale del Parco sorprenderanno quanti ancora non conoscono questo patrimonio.

Il percorso siciliano della Fiamma Olimpica

Dopo la tappa inaugurale, la staffetta proseguirà verso Mazara del Vallo, Marsala, Trapani e Palermo. Il 16 dicembre toccherà Cefalù, Piazza Armerina, Enna, Caltanissetta e Agrigento, Capitale Italiana della Cultura 2025. Il 17 dicembre seguiranno Licata, Gela, Caltagirone, Ragusa, Noto, Avola, Marzamemi, Portopalo e Siracusa. Il 18 dicembre sarà la volta di Priolo Gargallo, Augusta, Carlentini, Lentini e Catania. L’ultima tappa siciliana, prevista per il 19 dicembre, interesserà Acireale, Giarre, Riposto, Taormina e Messina, prima del passaggio in Calabria.

Un simbolo di unità e inclusione

Il percorso della Fiamma Olimpica rientra in un viaggio che attraverserà tutte le 110 province italiane con 10.000 tedofori e tedofore, olimpici e paralimpici. Ogni tratto sarà lungo circa un chilometro, con cambi ogni 200 metri, per trasmettere un messaggio di dialogo, amicizia e uguaglianza.

Cansalamone, il ponte apre i cantieri con doppi turni per recuperare 11 anni di attesa (Video)

La Struttura per il contrasto del dissesto idrogeologico della Regione Siciliana, guidata dal presidente, Renato Schifani, ha aggiudicato i lavori per il recupero e la riapertura del viadotto Cansalamone a Sciacca, chiuso da 11 anni. Una vicenda lunga e complessa che sembrerebbe avviarsi finalmente verso la conclusione.

Costruito alla fine degli anni Sessanta, il ponte ha subito negli anni un progressivo degrado, aggravato dal fatto che gli interventi realizzati nel 1999 non riuscirono a risolvere le criticità. La chiusura al transito, ormai dal 2014, ha costretto i residenti dei quartieri San Marco, Foggia e Carbone a un lungo e disagevole percorso alternativo attraverso Perriera, con ricadute su mobilità, commercio e collegamenti.

Secondo quanto spiegato questa mattina a Sciacca da Sergio Tumminello, direttore della Struttura, i lavori – dal valore di circa 6 milioni di euro finanziati con fondi di coesione per complessivi 8 milioni – prevedono il recupero di pile, spalla, impalcato e l’adeguamento delle barriere di sicurezza secondo le normative attuali. “L’obiettivo è non solo rispettare i tempi contrattuali di 18 mesi, ma anche provare ad anticiparli – afferma Tumminello – e stiamo valutando doppi turni e un turno serale per accelerare la consegna, perché si tratta di un’opera strategica per la viabilità di Sciacca e del suo hinterland”.

Sul fronte politico–amministrativo, il sindaco di Sciacca, Fabio Termine, definisce il ponte “un’arteria fondamentale dal punto di vista urbanistico e turistico”, ricordando gli effetti negativi che la chiusura ha avuto su imprese e attività commerciali della zona. Il primo cittadino parla di “recupero della normalità” e inserisce l’intervento nel quadro più ampio delle infrastrutture cittadine: “Quest’opera pubblica è decisiva – sottolinea – e rientra nella stessa programmazione di finanziamento che interessa anche il rilancio del complesso termale”. Direttore per il collaudo in corso d’opera e’ l’ingegnere Salvatore Misuraca di Sciacca.

Sciopero nazionale dei lavoratori dei servizi ambientali, domani a Sciacca salta la raccolta dell’organico

Lo sciopero nazionale dei lavoratori del settore igiene ambientale, proclamato dai sindacati di categoria per mercoledì 10 dicembre, avrà effetti immediati anche sul territorio di Sciacca.

Il Comune ha reso noto che, a causa dell’adesione del personale, il servizio di raccolta della frazione organica non verrà effettuato.

L’Amministrazione invita pertanto i cittadini a non esporre i mastelli dell’umido, per evitare accumuli in strada e criticità igienico-sanitarie.

Le motivazioni della protesta riguardano il mancato rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale dei Servizi Ambientali. Le sigle promotrici chiedono un adeguamento delle retribuzioni, maggiori garanzie sulla sicurezza e tutele più ampie per i lavoratori impegnati quotidianamente in un servizio essenziale.

Dal Municipio arriva anche un segnale di solidarietà verso gli operatori del settore, riconoscendo il ruolo fondamentale svolto per la città e auspicando la collaborazione dei cittadini per limitare i disagi legati alla giornata di sciopero.

L’Isola ecologica di contrada Perriera per domani resterà chiusa.

Termine detta i tempi: “Nuova giunta entro Natale e aperta al consiglio comunale”


«Prima di Natale la Giunta sarà al completo». Il sindaco di Sciacca, Fabio Termine, lo ha dichiarato stamattina a margine dell’incontro con Sergio Tumminello, soggetto attuatore della Struttura commissariale per l’emergenza idrogeologica, convocato per la sottoscrizione del contratto con l’impresa che eseguirà i lavori per la riapertura del ponte Cansalamone”.

Termine ha ribadito di voler aprire alla società civile ma anche alle forze presenti in consiglio comunale. “Non sono disponibile – ha sottolineato ancora – a cambiare gli assessori in carica perché hanno contribuito al progetto così come i tre sostituiti non lo sono stati perché non hanno operato bene ma per il venir meno del rapporto fiduciario con la firma di quel documento improvvido”.

Termine poi non chiarisce la posizione dell’assessore Salvino Patti che a breve inizierà un rapporto lavorativo con il comune di Menfi: “Non ho – specifica- alcuna notizia in merito”.

Marsala, carabiniere fuori servizio sventa una rapina: arrestato 31enne senza fissa dimora

Momenti di tensione ieri nel centro di Marsala, dove una donna di 56 anni, di nazionalità polacca, è stata aggredita alle spalle e scaraventata a terra da un uomo che le ha strappato il cellulare per poi tentare la fuga.

La scena non è sfuggita a un carabiniere della Compagnia di Trapani, che si trovava in zona libero dal servizio. Il militare ha immediatamente soccorso la vittima, ha allertato la centrale operativa e si è messo all’inseguimento del rapinatore.

Grazie alle sue indicazioni, un equipaggio del Nucleo Radiomobile di Marsala è riuscito a localizzare rapidamente il fuggitivo: si tratta di un 31enne straniero, in Italia senza fissa dimora, che è stato bloccato e arrestato con l’accusa di rapina.

L’arresto è stato convalidato dall’autorità giudiziaria e per l’uomo è stata disposta la custodia cautelare in carcere.

Aeroporto di Palermo, Gdf scopre oltre 525 mila euro non dichiarati nel 2025

All’aeroporto “Falcone-Borsellino” di Palermo il 2025 è stato un anno di traffico record e di controlli intensificati. Con un aumento dell’8,6% dei passeggeri rispetto al 2024 e un continuo flusso da e per Londra, New York, Spagna, Francia, Olanda, Germania, Turchia e Tunisia, Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno rafforzato la vigilanza sulle norme doganali e valutarie.

Il bilancio è significativo: sono stati intercettati 526.312 euro in valuta non dichiarata. Le verifiche svolte ai varchi aeroportuali hanno portato al sequestro di 59.034 euro e all’irrogazione di sanzioni per 21.772 euro. Le somme erano quasi sempre nascoste nei bagagli a mano o addosso ai passeggeri, ma non sono mancati tentativi più sofisticati: banconote celate nelle fodere delle valigie o cucite negli indumenti. Fondamentale, anche in questo settore, il supporto delle unità cinofile specializzate nella ricerca di valuta.

Sul fronte degli stupefacenti, da gennaio a oggi sono state denunciate 25 persone e segnalate 108 per uso personale. Sequestrati 596 grammi di marijuana, diverse dosi di cocaina e hashish, e 246 grammi complessivi di sostanze come LSD, ketamina, metanfetamina, lormetazepam, xanax e diazepam. Decisivo l’intervento dei cani antidroga “Cosmo”, “Indio”, “Haira” e “Ikai”.

Per il contrabbando di tabacchi lavorati esteri, due passeggeri sono stati arrestati per aver introdotto 64 chili di sigarette destinate al mercato illegale. Altri 20 sono stati sanzionati in via amministrativa per ulteriori 16 chili di tabacchi, con tributi evasi pari a 21.000 euro.

L’attività di tutela del consumatore ha portato al sequestro di 550 articoli contraffatti — tra borse e gadget di lusso — e a 67 verbali. Bloccata anche l’importazione di numerose confezioni di medicinali non autorizzati.

Non meno rilevante l’azione sul traffico di specie protette: sequestrati 21 coralli privi della documentazione CITES. Elevate sanzioni per 10.000 euro.

La Guardia di Finanza e l’ADM sottolineano che questi risultati sono il frutto della cooperazione rafforzata dal protocollo d’intesa siglato nel 2023 e rinnovato lo scorso 28 maggio. L’obiettivo è presidiare in modo sempre più efficace uno snodo strategico come l’aeroporto di Palermo, garantendo legalità economica e sicurezza finanziaria.

Migliaia di agricoltori in piazza a Palermo: “Basta reti colabrodo e dighe fatiscenti. Servono invasi aziendali”

Mercoledì dieci dicembre Palermo sarà il centro della protesta degli agricoltori siciliani. Migliaia di produttori aderenti a Coldiretti raggiungeranno il capoluogo per denunciare quella che definiscono una gestione schizofrenica dell’acqua, incapace di sostenere un’agricoltura moderna e competitiva.

Al centro delle contestazioni ci sono tre criticità ormai croniche: dighe che continuano a disperdere acqua in mare, reti irrigue colabrodo e sistemi di distribuzione giudicati “arcaici”, lontani anni luce dagli standard richiesti da un comparto agroalimentare che vive di risorse idriche certe e programmate.
Secondo gli agricoltori, senza un piano serio sugli invasi aziendali e sulla manutenzione delle infrastrutture esistenti, la Sicilia rischia di compromettere intere stagioni produttive.

L’arrivo dei partecipanti è previsto alle 9 in Piazza Marina, da dove partirà il corteo che attraverserà via Vittorio Emanuele fino a Piazza del Parlamento. Qui una delegazione di dirigenti Coldiretti incontrerà i capigruppo dell’Assemblea regionale, ai quali verrà illustrata la piattaforma di richieste.

A testimoniare l’urgenza della mobilitazione, Coldiretti diffonde due immagini emblematiche: un invaso aziendale, modello virtuoso che molti vorrebbero replicare, e l’acqua della diga Trinità che finisce direttamente in mare a causa delle inefficienze strutturali.

La mobilitazione punta a ottenere interventi immediati e una strategia idrica che metta fine agli sprechi e garantisca agli agricoltori siciliani ciò che oggi appare paradossalmente più difficile da ottenere: l’acqua.

Partorisce al San Giovanni di Dio e fugge, la giovane mamma torna e trova la polizia

Una vicenda delicata e complessa arriva dall’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, dove una giovane donna, proveniente da un’altra provincia siciliana, si è presentata al Pronto soccorso già in travaglio. I medici l’hanno sottoposta a un parto cesareo e la neonata è venuta alla luce senza complicazioni.

Subito dopo l’intervento, però, la ragazza – visibilmente provata e inserita in un contesto familiare difficile – si sarebbe allontanata dalla struttura, lasciando la bambina in reparto. Il personale sanitario, rendendosi conto della sua assenza prolungata, ha segnalato l’episodio alle forze dell’ordine.

Dopo alcune ore, sopraffatta dal rimorso, la donna è tornata in ospedale. Ad attenderla c’erano gli agenti, già informati dall’equipe medica. Poco dopo il rientro, avrebbe accusato un malore ed è stata nuovamente ricoverata.

La procura di Agrigento e quella dei Minorenni sono state avvisate dell’accaduto. Attivati anche i servizi sociali, chiamati ora a valutare la situazione e a individuare le misure più adeguate per tutelare la neonata

Motopompe sul fiume Verdura, obiettivo recuperare un milione di metri cubi d’acqua


Domani vertice all’assessorato regionale all’Agricoltura e giovedì in Prefettura, ad Agrigento. Da queste riunioni dovrà uscire la soluzione per realizzare subito i lavori di sistemazione di cento metri di strada per consentire la collocazione di due motopompe sul fiume Verdura, a Ribera, immagazzinando, durante la stagione invernale, secondo le previsioni, almeno un milione di metri cubi di acqua a beneficio dell’agricoltura.

Ormai siamo a una svolta e durante le due riunioni Consorzio di bonifica 3 Agrigento e Comune di Ribera potranno confrontarsi. Il Consorzio chiede la sistemazione di questa strada per eseguire i lavori di collocazione delle motopompe in sicurezza da parte degli operatori e dall’altro il Comune vuole indicazioni precise sul tipo di intervento da effettuare. In Prefettura ci saranno anche Protezione civile e Genio civile.

“Noi siamo pronti ad intervenire – dice il sindaco di Ribera, Matteo Ruvolo – ma bisogna considerare che il percorso alternativo che lo scorso anno ha consentito la collocazione delle motopompe è sempre accessibile”. Ruvolo non ha dubbi sul fatto che dalle due riunioni “uscirà una soluzione per questo tratto di strada chiusa nel 2021 su sollecitazione della Protezione civile”.

“Consideriamo che per questa strada – aggiunge Ruvolo – abbiamo ottenuto un finanziamento di 2,8 milioni di euro con decreto per il primo stralcio di 1,1 milioni. Sono fondi della Protezione civile. I pareri richiesti, sia pure a distanza di mesi, sono stati ottenuti e adesso il progetto è stato validato e trasmesso alla Protezione civile. Attendiamo l’esecutivo e si partirà con la prima parte dei lavori per mettere in sicurezza tutta la strada che è lunga circa 3 chilometri, dall’uscita di Ribera al Castello di Poggiodiana e alla sponda del fiume. Con il progetto esecutivo si va in gara e si affidano i lavori, quindi questo dovrebbe essere l’ultimo anno di disagi per questa strada”.

Caregiver familiari: in arrivo 400 euro al mese e quattro nuove fasce di classificazione. Tutte le novità sulla Riforma Locatelli

Il nuovo DDL dedicato ai caregiver familiari — noto come Riforma Locatelli — non è ancora ufficiale, ma le anticipazioni delineano già un quadro che potrebbe rivoluzionare il sostegno a milioni di italiani che assistono ogni giorno familiari non autosufficienti. La ministra ha confermato che il testo sarà presentato solo dopo l’approvazione della Legge di Bilancio 2026, motivo per cui le informazioni attuali restano ufficiose. Tuttavia, gli elementi emersi consentono una prima analisi delle misure previste e dei nodi irrisolti.


Chi sono i caregiver familiari e perché serviva una riforma

In Italia esistono oltre 7 milioni di caregiver, spesso senza tutele economiche né riconoscimento giuridico. Assistono genitori, figli, coniugi con disabilità grave o non autosufficienza, sacrificando lavoro, tempo libero e spesso anche la propria salute.

Ad oggi non esiste una legge organica: solo norme sparse e insufficienti, come la legge di bilancio 2018 o misure regionali non uniformi.

Il DDL Locatelli intende colmare questo vuoto.


Quattro nuove fasce di caregiver: la classificazione nazionale

Una delle novità più significative riguarda proprio la definizione e classificazione dei caregiver, mai prevista finora a livello nazionale. Le fasce sarebbero determinate dal numero di ore dedicate all’assistenza e dalla convivenza con la persona non autosufficiente:

1️⃣ Caregiver convivente prevalente

  • Oltre 91 ore settimanali di assistenza.
  • È la categoria più impegnata e quella che, secondo la bozza, riceverebbe l’assegno economico.

2️⃣ Caregiver convivente

  • Tra 30 e 90 ore settimanali.

3️⃣ Caregiver non convivente

  • Assistenza minima di 30 ore a settimana.

4️⃣ Caregiver con impegno ridotto

  • Tra 10 e 29 ore settimanali.
  • Può essere convivente o non convivente.

Questa suddivisione sarebbe utilizzata per definire diritti, priorità e accesso ai servizi.


L’assegno da 400 euro al mese: come funziona e chi ne avrebbe diritto

Secondo le anticipazioni, il DDL introdurrebbe un assegno economico di 1.200 euro a trimestre, pari a circa 400 euro al mese, destinato esclusivamente ai caregiver conviventi prevalenti.

Requisiti economici (molto restrittivi):

  • ISEE fino a 15.000 euro
  • Redditi da lavoro non superiori a 3.000 euro annui

➡️ Il beneficio sarebbe quindi accessibile a una platea molto ristretta, stimata in circa 50.000 caregiver, un numero molto basso rispetto ai milioni di persone coinvolte nell’assistenza familiare.

Buona notizia: il contributo non verrebbe conteggiato nell’ISEE, evitando penalizzazioni su altre prestazioni sociali.


Criticità e nodi irrisolti della riforma

Le anticipazioni hanno suscitato reazioni contrastanti. Alcuni aspetti destano perplessità:

❌ Un contributo economico solo per una categoria ristretta

Gli altri caregiver avrebbero solo un riconoscimento formale, senza tutele concrete.

❌ Nessun potenziamento dei servizi territoriali

Non emergono interventi strutturali su:

  • assistenza domiciliare,
  • servizi di sollievo,
  • supporto psicologico,
  • percorsi socio-sanitari integrati.

Senza servizi adeguati, il peso dell’assistenza continuerà a gravare quasi interamente sulle famiglie.

❌ Tempistiche incerte

Il DDL sarà discusso solo dopo la Legge di Bilancio 2026, e potrebbe subire modifiche significative.


Cosa aspettarsi nei prossimi mesi

La potenziale riforma rappresenta un primo passo verso il riconoscimento del ruolo del caregiver, ma molto dipenderà dal testo definitivo e dalle risorse effettivamente stanziate.

Le famiglie attendono:

  • tutele economiche più ampie,
  • servizi territoriali potenziati,
  • diritti uniformi su tutto il territorio nazionale.

Il percorso, però, è ancora lungo.