Carapaz vince in solitaria al Giro, Del Toro resta maglia rosa

CASTELNOVO NE’ MONTI (ITALPRESS) – E’ Richard Carapaz a vincere l’undicesima tappa del Giro d’Italia 2025, la Viareggio-Castelnovo nè Monti di 186 chilometri. Non cambia nulla in classifica generale, con Isaac Del Toro, secondo al traguardo, che rimane in maglia rosa. E’ stata una frazione movimentata, decisiva la presenza del San Pellegrino in Alpe a metà percorso: tanti gli scatti, una maxi fuga composta da 40 corridori ha iniziato a guadagnare terreno sul gruppo degli uomini di classifica. Nel finale sono rimasti in cinque, ovvero Pello Bilbao (Bahrain-Victorious), Luke Plapp (Team Jayco AlUla), Nairo Quintana (Movistar Team), Wout Poels e Lorenzo Fortunato (XDS Astana Team), ma a 9 chilometri dal traguardo l’azione della UAE Team Emirates-XRG, la squadra del leader della generale, ha permesso al gruppo di ricucire lo strappo recuperando terreno sui fuggitivi. Verso la salita di Pietra di Bismantova è stato Richard Carapaz a trovare lo scatto decisivo: lo scalatore ecuadoriano della EF Education-EasyPost è tornato alla vittoria al Giro dopo sei anni dal trionfo nel 2019, secondo a 10″ il messicano Isaac Del Toro, terzo l’azzurro Giulio Ciccone (Lidl-Trek). “Questa vittoria è qualcosa di speciale e bellissimo, sapevo che c’era un grande lavoro da fare – ha detto Carapaz, campione olimpico in linea a Tokyo – E’ un Giro molto aperto, manca molta strada, ma voglio provarci fino all’ultimo giorno. Dedico la vittoria alla mia famiglia, tutto è possibile, ci sono tante montagne da qui alla fine”. Domani la dodicesima tappa, la Modena-Viadana (Oglio-Po) di 172 chilometri, una frazione dedicata interamente ai velocisti.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Intesa Sanpaolo, alle Gallerie d’Italia “Chi sei, Napoli?” di JR

NAPOLI (ITALPRESS) – Le Gallerie d’Italia portano a Napoli l’artista francese JR, tra i più importanti rappresentanti della scena artistica contemporanea, famoso in tutto il mondo per i suoi progetti che uniscono fotografia, arte pubblica e impegno sociale.
E’ stato presentato oggi alle Gallerie d’Italia in Via Toledo, museo di Intesa Sanpaolo a Napoli, il nuovo progetto ‘Chi sei, Napoli?’, ottavo capitolo delle della serie ‘Chronicles’, che dopo Clichy-Montfermeil (2017), San Francisco (2018), New York (2018), Miami (2022), Kyoto (2024), tre città americane (Dallas, Saint Louis e Washington DC) per un murale sul tema delle armi in America (2018), e quindici città di Cuba (2019) giunge nella città partenopea con la prima installazione di questo tipo in Italia, realizzata con il patrocinio del Comune di Napoli.
L’opera site-specific di JR verrà presentata oggi, alle 19 in Via Duomo, di fronte alla facciata della “Cattedrale di San Gennaro”, Duomo di Napoli, trasformata in un mosaico di volti locali, incarnando lo spirito comunitario, la resilienza, l’energia e l’anima polimorfa della città. L’inaugurazione dell’opera, aperta alla cittadinanza, si svolgerà alla presenza dell’artista, di Michele Coppola, Direttore Generale delle Gallerie d’Italia, del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, di Mons. Gennaro Matino, Vicario Generale Arcidiocesi di Napoli e di Padre Antonio Loffredo, Vicepresidente della Fondazione Napoli C’entro. La collaborazione dell’Arcidiocesi di Napoli, attraverso la Fondazione Napoli C’entro, è stata fondamentale per consentire la realizzazione dell’opera su un luogo sacro per la città, riconoscendo il valore sociale e simbolico del progetto di JR.
Nel settembre 2024, l’artista francese JR ha iniziato a Napoli un’esplorazione profonda dell’identità culturale complessa della città. In una settimana, dal 23 al 29 settembre, sono stati protagonisti i cittadini di sette quartieri, con set fotografici allestiti a Piazza Sanità, Piazza Dante, Fuorigrotta, Mergellina, San Giovanni a Teduccio, Piazza Cavour e Borgo di Sant’Antonio.
Durante questo periodo intenso, sono stati raccolti i ritratti e le storie di 606 napoletani provenienti da diversi background sociali e culturali, catturando così l’essenza di Napoli. Se il progetto fosse stato fatto una settimana prima o dopo, sarebbe stato completamente diverso. E’ fatto delle persone che erano lì, in quel momento.
Il risultato del lavoro di JR è un collage fotografico monumentale sulla facciata del Duomo e raccontato nella sua composizione in una mostra alle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo in via Toledo, dove si potrà rivivere anche il ‘dietro le quintè. In mostra verranno presentati anche tre murales della serie ‘Chronicles’, realizzata in Francia (Chroniques de Clichy-Montfermeil), a Cuba (Las Crònicas de Cuba) e in USA (The Gun Chronicles: A Story of America), per mostrare come l’arte di JR possa stimolare conversazioni creando un potente impatto visivo.
Napoli, con il suo carattere contrastante – raffinata e ruvida, poetica e caotica, sospesa tra mare e vulcano -, si è rivelata un luogo ideale per questa narrazione collettiva. Le donne e gli uomini che hanno partecipato al progetto – pizzaioli, vigili del fuoco, poliziotti, sacerdoti, scrittori, musicisti, turisti, nonne, studenti, e il sindaco stesso – hanno scelto come farsi rappresentare, e hanno raccontato la loro storia in italiano o in napoletano. I ritratti, realizzati tutti con la stessa luce, assegnano pari dignità a ogni persona coinvolta. Le registrazioni vocali sono disponibili sul sito jrchronicles.net.
JR ha un legame personale con Napoli e la sua cultura: il suo studio a Soho, New York, si trova a pochi isolati da Mulberry Street, cuore della comunità italiana e sede della Festa di San Gennaro. Nel 2014 ha realizzato “Unframed” sull’isola di Ellis, incollando immagini storiche di immigrati – molti dei quali napoletani – sull’ex ospedale dell’isola. Con il cortometraggio “Ellis”, interpretato da Robert De Niro, JR ha reso omaggio ai tanti che da Napoli sono partiti per cercare una nuova vita in America.
Attraverso ‘Chi sei, Napoli?’, JR invita ognuno a riflettere su come vorrebbe essere ricordato. L’opera, che unisce arte e partecipazione, passato e presente, intende stimolare nuove conversazioni, generare incontri inaspettati e restituire alla città un ritratto in cui ogni abitante possa riconoscersi.
“E’ stato straordinario tornare a lavorare con JR, artista e fotografo tra i più magnetici, conosciuti e seguiti, in un grande progetto di arte collettiva che dalle Gallerie d’Italia di via Toledo coinvolge tutta Napoli – ha detto Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo -. Un enorme e sorprendente affresco racconta sulla facciata del Duomo, nel luogo simbolo della città, le storie di centinaia di napoletani, dando forma spettacolare al dialogo continuo fra persone, strade, monumenti e arte che è una delle bellezze più inconfondibili di Napoli. JR usa la creatività come azione sociale e trasforma l’arte in una forza contagiosa capace di raggiungere e unire le persone. Chi sei, Napoli? sottolinea in modo evidente la funzione pubblica delle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo e rende l’impegno in cultura della più importante banca del Paese un collante tra istituzioni, realtà culturali e artisti, per dare vita a racconti ed esperienze uniche. Le cronache di Napoli sono la conferma del profondo legame tra le Gallerie d’Italia e la città, proprio in occasione del terzo anniversario dell’apertura del museo nel 2022”.
“Napoli è una delle città più interessanti d’Europa perchè la sua vita frenetica, la sua energia non si trovano in nessun altro posto. Per strada, ad esempio, nessuno rispetta il codice della strada, ma tutti si prendono cura l’uno dell’altro – ha detto JR -. La tecnologia non ha disconnesso le persone, che si chiedono aiuto a vicenda per strada. Viene da chiedersi per quanto tempo ancora potrà rimanere così. I napoletani sono molto orgogliosi della loro città e di accoglierci qui. Napoli è una città calda e accogliente, unica, anche in Italia, dove tutti sanno che c’è una verità in questa città che ogni altra città ha perso. Sono molto onorato di aver potuto creare ‘Le Cronache di Napolì qui e di presentarlo sul Duomo e alle Gallerie d’Italia”.
Per il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ‘l’arte pubblica ha un grande valore per le città, culturale e sociale, che va ad arricchire il patrimonio artistico di Napoli già di per sè straordinaria. E così, anche i luoghi di culto possono, proprio attraverso l’arte pubblica, esprimere nuovi significati e diventare veicolo di messaggi collettivi estremamente evocativi. La facciata del Duomo di Napoli diventa, con il lavoro dell’artista francese JR, un caleidoscopio di umanità e rappresenta, verso l’esterno, le anime della città. I ritratti – tra cui anche io, ed è stata una bellissima esperienza prendervi parte – incontrano lo spazio urbano e lasciano un segno del lavoro svolto, contribuendo a delinearne l’identità, fatta di storie personali vere. Alle Gallerie d’Italia – ha sottolineato Manfredi – il racconto del progetto creerà ulteriori occasioni di incontro e di dialogo, in continuità con l’installazione site-specific. L’arte ha un grande valore sociale e l’unione di queste storie, molto diverse le une dalle altre, opera per ricomporre le differenze ed esprime due principi fondamentali: la coesistenza e la condivisione, tra passato, presente e futuro”.
Domenico Battaglia, Arcivescovo di Napoli, ha detto: “Sono felice che il sogno artistico di JR e del suo staff sulla facciata della nostra Cattedrale in questi giorni trovi compimento: la facciata del nostro Duomo grazie a questa iniziativa nei prossimi giorni non sarà solo una parete decorata, ma un respiro collettivo, un mosaico di umanità che ci ricorda che siamo un popolo in cammino, non un’istituzione che si guarda allo specchio. Perchè la Chiesa non è un edificio da custodire, ma una vita da condividere. E’ carne, voce, lacrime e speranza. E’ il popolo di Dio, fatto di donne e uomini concreti, con le mani sporche di quotidiano e il cuore rivolto al cielo. Questa opera ne è segno: volti che si affacciano sulla città come una benedizione, mani che si intrecciano come preghiere silenziose, occhi che parlano di futuro. Non nascondiamo le nostre fragilità, anzi le esponiamo, perchè crediamo che Dio non abiti la perfezione, ma l’amore. E il Figlio di Dio, facendosi uomo, ha preso proprio la nostra forma: quella umile e impastata di contraddizioni, come un presepe che racconta non la favola di una notte, ma il riscatto quotidiano di un popolo. E’ questo il volto della Chiesa che sogniamo: una casa aperta, una tenda piantata in mezzo alla gente, che non divide ma accoglie, che non giudica ma accompagna, che non impone ma serve. E se oggi questa facciata respira un’aria nuova, è perchè dietro ogni pietra ci sono storie vive – ha evidenziato -. E noi vogliamo continuare a camminare con la nostra gente, con la nostra città di Napoli, con il Vangelo tra le mani e la speranza nel cuorè. ‘Desidero ringraziare di cuore JR per aver condiviso con noi il suo sguardo e la sua arte, e tutti coloro che hanno reso possibile questa bellissima opera, sostenendola anche con generosità. Grazie a chi ha creduto che l’arte potesse diventare parola viva, ponte tra il cielo e la terra, specchio della dignità di ogni persona”, ha concluso.

– foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo –
(ITALPRESS).

Arriva Respiro, dispositivo portatile che monitora la qualità dell’aria

ROMA (ITALPRESS) – Un dispositivo innovativo, portatile e intelligente, progettato per aiutare ogni cittadino a monitorare l’ambiente circostante e a prendere decisioni consapevoli in tempo reale, per spostarsi in città e scegliere i percorsi più sicuri per la propria salute. Si chiama Respiro (Real-time Environmental Sensing for Personal Intelligent Risk Optimization) ed è un dispositivo sviluppato dall’Università di Milano-Bicocca insieme a ROAD – Rome Advanced District, in collaborazione con XearPro srl.
Respiro non è solo un semplice sensore, ma è una vera e propria piattaforma alla portata di tutti. Rileva gli inquinanti atmosferici, tra cui CO2, monossido di carbonio, polveri sottili e ultrafini, oltre a temperatura, umidità e pressione atmosferica. Tutti i dati vengono georeferenziati in tempo reale, fornendo un quadro dettagliato della qualità dell’aria che circonda la persona che utilizza il dispositivo.
Il progetto è stato presentato questa mattina al Gazometro del quartiere Ostiense di Roma, sede del polo di ricerca tecnologica ROAD – Rome Advanced District, il soggetto rete per l’innovazione voluto da Eni, Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Acea, Autostrade per l’Italia, Bridgestone, Cisco Italia e Nextchem, durante un evento aperto dagli interventi della rettrice dell’Università di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni, e del Presidente ROAD e Direttore Stakeholder Relations & Services di Eni, Claudio Granata, cui ha fatto seguito una tavola rotonda alla presenza dei ricercatori dell’Università Milano-Bicocca e ROAD.
Grazie alla sua struttura low-cost, compatta e indossabile, Respiro può essere agganciato a uno zaino, a una borsa o a una giacca. Tramite un monitoraggio in tempo reale e la localizzazione GPS, il suo schermo LED offre all’utente una visualizzazione istantanea dei parametri ambientali, mentre l’app dedicata, collegata via Bluetooth, avvisa con notifiche intelligenti quando l’aria che si respira in un luogo può rappresentare un rischio, ovvero fornisce dati utili ai ricercatori e ai cittadini attivi per le attività di monitoraggio diffuso in ottica “citizen science”.
Il progetto è legato alle attività scientifiche che i ricercatori dell’Ateneo milanese portano avanti in una delle piazze del capoluogo lombardo, sede di diversi dipartimenti di Milano-Bicocca (piazza della Scienza), e che sono coordinate dal Centro di Ricerca POLARIS dell’Università.
Tutto questo si associa a campagne di rilevamento che diversi volontari, studenti, tecnici e docenti dell’Ateneo Bicocca stanno realizzando grazie ai sensori smart portatili Respiro, per monitorare la qualità dell’aria all’interno del quartiere. Una parallela campagna di raccolta dati verrà realizzata anche a Roma, nel quartiere di Ostiense, grazie alla collaborazione dei partner ROAD, tra cui l’Università Roma Tre.
“In un mondo in cui la qualità dell’aria che respiriamo è sempre più al centro del dibattito politico, sociale e scientifico – afferma la rettrice dell’Università di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni – il nostro ateneo vuole fare la sua parte, proponendo un modello di rigenerazione di uno spazio come piazza della Scienza e promuovendo strumenti tecnologici all’avanguardia come Respiro. Il progetto della piazza sta continuando grazie alle azioni di monitoraggio dell’inquinamento e di studio e implementazione della biodiversità che coinvolgono la nostra comunità accademica. In questo contesto, il nuovo dispositivo che abbiamo presentato oggi, all’avanguardia e alla portata di tutti, è stato pensato per aiutare ogni cittadino a monitorare l’ambiente circostante e a muoversi più consapevolmente attraverso la città. Un vero e proprio alleato per la salute, la mobilità sostenibile e la citizen science”.
“Con Respiro e la collaborazione con l’Università Milano-Bicocca, abbiamo la prima messa a terra concreta delle attività avviate dal Rome Advanced District, a meno di due anni dalla sua nascita – afferma il Presidente di ROAD, Claudio Granata -. Il dispositivo sarà testato in modo simultaneo tra Milano e Roma, consentendo in questo modo di aumentare la base di dati a disposizione per l’analisi della qualità dell’aria. ROAD – soggetto rete promosso da Eni insieme a primarie società italiane e internazionali per realizzare nell’area del Gazometro di Roma un distretto di innovazione tecnologica – nasce esattamente con questo scopo: attivare collaborazioni di filiera tra dipartimenti di ricerca e sviluppo di soggetti privati e pubblici per i processi di trasformazione delle imprese, facilitare i policy makers nell’attività di abilitazione della transizione e promuovere lo sviluppo di nuove competenze”.
-foto spf/Italpress
(ITALPRESS).

L’inchiesta della procura di Agrigento su appalti e mazzette, indagato l’onorevole Di Mauro

Tangenti e appalti pilotati, l’inchiesta della Procura di Agrigento si estende e tra i nomi degli indagati risulta anche quello di spicco dell’onorevole Roberto Di Mauro, 68 anni, parlamentare regionale ed ex assessore regionale della giunta Schifani.

Al parlamentare Di Mauro vengono contestati i reati di associazione a delinquere, turbata libertà degli incanti e frode nelle pubbliche forniture.

E’ proprio lui il quattordicesimo indagato, il nome finora coperto da “omissis” negli atti giudiziari e del quale si è parlato per giorni nei giornali.

Al centro dell’indagine, l’appalto da oltre 37 milioni di euro per il rifacimento della rete idrica di Agrigento.

Per i reati di turbata libertà degli incanti e frode nelle pubbliche forniture, risultano indagati in concorso anche l’ex segretario particolare di Di Mauro e imprenditore Giovanni Compagna e sindaco di Maletto Giuseppe Capizzi, e l’ex dirigente dell’ufficio tecnico di Licata Sebastiano Alesci.

La Procura ha disposto accertamenti tecnici irripetibili su dispositivi elettronici e supporti informatici sequestrati nel corso del blitz dello scorso 14 maggio che ha portato a cinque arresti e il nome dell’ex assessore è emerso nel provvedimento che ha disposto gli accertamenti per i quali domani sarà dato incarico a due periti.

Proprio Di Mauro con Compagna, Capizzi e Alesci, secondo l’accusa, avrebbero truccato la gara d’appalto, favorendo il consorzio “Della” di Capizzi.

L’offerta economica presentata, con la complicità di Alesci e di altri pubblici funzionari agrigentini, prevedeva un ribasso superiore al 30%, ritenuto dai magistrati non idoneo ad assicurare la concreta esecuzione dei lavori. Il consorzio inoltre, non avrebbe avuto neanche i requisiti economici minimi per svolgere l’opera.
Nonostante l’apparente incongruità dell’offerta, la gara è andata avanti, provocando ritardi nell’avvio dei lavori.

Aggressione al pronto soccorso di Sciacca, infermiere colpito al volto da un paziente

Momenti di tensione al pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca, dove un uomo di 54 anni ha aggredito un infermiere colpendolo con un pugno al volto.

Secondo una prima ricostruzione, il paziente avrebbe colpito l’infermiere dopo essere scivolato dalla barella mentre attendeva di essere visitato. A seguito dell’aggressione, l’operatore sanitario è stato soccorso. 

Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno identificato l’uomo e raccolto la denuncia dell’infermiere. La vittima ha riportato una ferita alla bocca, giudicata guaribile in pochi giorni.

Teatro Comunale Ribera, un patrimonio abbandonato

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Il Teatro Comunale di Ribera, situato in via Circonvallazione, è al centro di una nuova polemica politica. Nonostante la ristrutturazione dei locali interni avvenuta nel 2020 sotto l’amministrazione dell’ex sindaco Carmelo Pace, la struttura oggi versa in uno stato di totale abbandono.

A sollevare la questione sono i consiglieri comunali della Democrazia Cristiana di Ribera, Giovanni Tortorici, Nicola Inglese e Salvatore Tortorici, che attraverso una nota congiunta accusano l’attuale primo cittadino Matteo Ruvolo di totale immobilismo e disinteresse.

Polo culturale dimenticato

Nel settembre 2020, il Teatro Comunale Ribera fu inaugurato come Polo Culturale Turistico e mediateca “Francesco Crispi”. L’iniziativa fu accolta con entusiasmo, poiché destinata a diventare un punto di riferimento per le attività culturali e teatrali del territorio. Tuttavia, a distanza di quasi cinque anni, nulla è cambiato.

Silenzio e inattività dall’amministrazione Ruvolo

Nonostante i continui solleciti da parte della DC, l’amministrazione Ruvolo non ha mai dato risposte concrete sull’utilizzo della parte già ristrutturata del Teatro Comunale Ribera. Nessun bando, nessuna progettualità, nessuna apertura verso le associazioni del territorio. E’ questa l’accusa dei consiglieri DC al sindaco. In particolare, di aver “condannato a morte” un luogo simbolico, privando la città di un importante spazio di aggregazione e di crescita culturale.

“Ribera non può più permettersi un sindaco che non fa il sindaco”, si legge in una nota della Dc.

Teatro Comunale Ribera, una risorsa per i giovani

Il Teatro Comunale Ribera rappresenta molto più di un semplice edificio: è un’opportunità per i giovani, per le scuole, per le associazioni e per la cittadinanza intera. Restituirlo alla città significherebbe dare respiro a una comunità che ha sete di cultura e partecipazione.

Conclusione

L’invito dei consiglieri è chiaro: l’amministrazione deve agire, restituendo dignità a un bene pubblico strategico. La rinascita culturale di Ribera passa anche e soprattutto, per Giovanni Tortorici, Nicola Inglese e Salvatore Tortorici, dalla riapertura e valorizzazione del Teatro Comunale Ribera.

Al via i lavori di sistemazione della Torre di carotaggio dell’antica Marina di Sciacca

Sono ufficialmente iniziati i lavori di sistemazione di una delle storiche torri di carotaggio dell’antica Marina di Sciacca. Un luogo simbolico per l’intera comunità marinara, che nel tempo è diventato emblema di identità e tradizione.

Secondo la consuetudine popolare, prima di dare avvio alla preparazione della Festa di San Pietro, su una di queste torri veniva issata la bandiera italiana, segnale inequivocabile che la macchina organizzativa della festa era ormai in moto. Una tradizione che, dopo anni, viene oggi recuperata e resa ancora più solenne.

Domenica 25 maggio, a mezzogiorno in punto, avrà luogo una cerimonia ufficiale di Alza Bandiera, accompagnata dalle note dell’Inno di Mameli, proprio presso la torre di carotaggio in fase di riqualificazione.

Un momento sentito, che segnerà l’avvio ufficiale dei lavori di preparazione della Festa di San Pietro – Sagra del Mare, in programma dal 26 al 29 giugno.

L’organizzazione e le cooperative coinvolte desiderano rivolgere un sentito ringraziamento a Vito Sclafani, Presidente onorario dell’Associazione Nazionale Marina d’Italia – Sezione di Sciacca, e a Paolo Bono, membro della pastorale della Parrocchia di San Pietro Apostolo, per l’impegno concreto nei lavori di sistemazione della torre.

L’invito è rivolto a tutta la cittadinanza, e in particolare al popolo della Marina Antica, a partecipare a questo significativo momento di comunità: domenica 25 maggio, alle ore 12:00, presso la torre di carotaggio della Marina di Sciacca.

Legge 104, quando l’INPS può negare il congedo straordinario o la pensione anticipata: il nodo della convivenza

Richieste respinte e benefici negati: succede a molti lavoratori che, pur avendo un familiare con disabilità grave, si vedono rifiutare il congedo straordinario o l’accesso a misure pensionistiche anticipate. La causa? La mancata convivenza certificata con il soggetto assistito. L’INPS ha chiarito più volte che l’assistenza domiciliare continuativa è condizione imprescindibile per accedere a molti dei benefici previsti dalla normativa sulla Legge 104/1992 e dalle successive disposizioni in tema di pensioni.


Il caso: domanda respinta per assenza di convivenza

Maria aveva chiesto 6 mesi di congedo per assistere la sorella disabile, ma l’INPS ha rigettato la domanda: pur vivendo nello stesso stabile, non risultavano formalmente conviventi. Il caso riporta l’attenzione su un elemento troppo spesso sottovalutato: la convivenza anagrafica.


Congedo straordinario e pensioni anticipate: cosa prevede la legge

Due sono i riferimenti normativi principali:

  • Articolo 33 della Legge 104/1992, che regola i permessi retribuiti;
  • Articolo 42 del D.lgs. 151/2001, che istituisce il congedo straordinario biennale per l’assistenza al familiare con disabilità grave.

A queste si aggiungono:

  • le condizioni per accedere a pensioni agevolate come Ape sociale, Quota 41 e Opzione Donna, nelle quali la figura del caregiver familiare riveste un ruolo centrale.

Opzione Donna 2025: i requisiti aggiornati

La Legge di Bilancio 2024 (L. 213/2023) ha modificato i criteri per l’accesso a Opzione Donna, che consente alle lavoratrici di andare in pensione anticipata con:

  • 61 anni di età, ridotti a 60 con 1 figlio e 59 con 2 o più figli;
  • 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2024;
  • 12 mesi di finestra per le dipendenti, 18 mesi per le autonome.

Il beneficio è riservato a:

  • caregiver che assistono da almeno 6 mesi un familiare convivente con disabilità grave;
  • donne con invalidità pari o superiore al 74%;
  • lavoratrici licenziate o impiegate in imprese in crisi.

Il nodo della convivenza: requisito essenziale per l’INPS

L’INPS ha chiarito, tramite diverse circolari e comunicazioni ufficiali, che il requisito dell’assistenza è soddisfatto solo in presenza di convivenza.
Nel dettaglio:

  • è sufficiente risiedere allo stesso numero civico, anche se in appartamenti differenti (Circolare del Ministero del Lavoro, 18 febbraio 2010);
  • non è necessaria la condivisione dello stesso interno, ma è fondamentale risultare anagraficamente coabitanti.

Soluzioni alternative: la dimora temporanea

Per chi non può spostare la residenza, esiste la possibilità di richiedere l’iscrizione nella dimora temporanea presso l’abitazione della persona disabile. Questo consente:

  • di attestare formalmente la coabitazione;
  • di presentare domanda di congedo o accesso a pensione anticipata, nel rispetto dei criteri INPS.

La dimora temporanea ha validità massima di 12 mesi, ma rappresenta uno strumento utile per superare l’ostacolo burocratico della residenza anagrafica.


Pianificazione necessaria: attenzione alla decorrenza dei requisiti

Per accedere a misure come Ape Sociale, Quota 41 o Opzione Donna:

  • è fondamentale pianificare per tempo il trasferimento della residenza;
  • occorre dimostrare almeno 6 mesi di convivenza continuativa prima della domanda;
  • è necessario conservare documentazione coerente e facilmente verificabile dagli uffici INPS.

Cosa fare se la domanda viene respinta

In caso di rigetto della richiesta, il cittadino può:

  • presentare ricorso al Comitato Provinciale INPS;
  • entro il termine di 90 giorni dalla comunicazione del provvedimento.

Un’eventuale accettazione del ricorso può portare alla riammissione ai benefici richiesti, sempre che siano presenti i requisiti anagrafici e sanitari correttamente documentati.

Condizionatori in condominio: quando è vietato installarli e cosa dice la legge

L’installazione dei condizionatori nei condomini può generare controversie tra vicini, soprattutto in relazione al decoro architettonico, al rumore o alla sicurezza dell’edificio. La legge italiana consente l’installazione degli impianti di climatizzazione, ma impone specifici limiti e condizioni. Ecco cosa prevede il Codice Civile, i regolamenti condominiali e la giurisprudenza più recente.

Cosa dice la legge sull’installazione dei condizionatori in condominio

L’installazione di un condizionatore rientra nell’ambito dell’uso delle parti comuni e delle modifiche alle proprietà private. Le norme principali che regolano la materia sono:

  • Art. 1102 c.c.: consente l’uso delle parti comuni, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca l’uso agli altri condomini.
  • Art. 1122 c.c.: consente modifiche nella proprietà esclusiva, a patto che non danneggino le parti comuni o il decoro architettonico.
  • Art. 1122-bis c.c.: prevede ulteriori tutele per la sicurezza, soprattutto in riferimento agli impianti tecnologici.

Queste disposizioni permettono l’installazione dei condizionatori, purché:

  • Non si comprometta il decoro architettonico.
  • Non si pregiudichi la sicurezza della struttura.
  • Non si impedisca l’utilizzo delle parti comuni agli altri condomini.
  • Si rispetti quanto previsto dal regolamento condominiale.

Il ruolo del regolamento condominiale

Il regolamento condominiale può stabilire limiti all’installazione, ma solo se ha natura contrattuale, ossia approvato all’unanimità o allegato agli atti notarili di compravendita. Un regolamento assembleare, approvato a maggioranza, non può vietare interventi che riguardano l’esercizio della proprietà privata.

Tuttavia, anche in assenza di un divieto assoluto, il regolamento può prevedere modalità tecniche, prescrizioni per ridurre l’impatto visivo e acustico o vietare l’installazione su facciate principali o visibili dalla strada.

Decoro architettonico e limiti estetici

La tutela del decoro architettonico è uno dei temi centrali in tema di installazione di condizionatori. Per legge e secondo la giurisprudenza, l’aspetto estetico dell’edificio va preservato. Se l’impianto compromette l’armonia visiva dell’edificio — ad esempio in immobili storici o di pregio — può essere richiesto l’intervento del giudice per valutarne la legittimità.

Comunicazione obbligatoria e possibili autorizzazioni

L’articolo 1122 del Codice Civile richiede che il condomino comunichi preventivamente all’amministratore l’intenzione di installare un impianto nella propria unità. In alcuni casi può essere necessaria anche l’autorizzazione dell’assemblea, soprattutto se l’impianto insiste su parti comuni.

Condizioni per rendere vincolanti i divieti

Affinché le limitazioni previste dal regolamento condominiale siano opponibili anche ai futuri acquirenti, è necessario:

  • Trascrivere il regolamento nei pubblici registri immobiliari; oppure
  • Allegarlo all’atto notarile di compravendita, con dichiarazione esplicita di conoscenza e accettazione da parte dell’acquirente.

Cosa conviene fare per evitare liti

Anche in assenza di un divieto espresso, prima di installare un condizionatore è consigliabile:

  • Verificare con attenzione il regolamento condominiale;
  • Comunicare formalmente l’intenzione all’amministratore;
  • Considerare soluzioni che riducano l’impatto estetico e acustico;
  • In caso di dubbi, ottenere una delibera assembleare che autorizzi l’intervento.

Pignoramento: cosa succede se il debitore svuota il conto con un assegno circolare e come tutelarsi

Assegni circolari e pignoramento presso terzi: un fenomeno in crescita che rischia di compromettere l’efficacia delle azioni esecutive. Sempre più creditori si trovano di fronte a un ostacolo imprevisto: il debitore, sapendo di essere a rischio pignoramento, svuota il proprio conto corrente richiedendo un assegno circolare, che poi non incassa immediatamente. Questo comportamento, sebbene formalmente lecito, può risultare elusivo nei confronti del creditore procedente.

Come funziona il meccanismo elusivo

Il debitore, ricevuto l’atto di precetto, può richiedere alla banca l’emissione di un assegno circolare intestato a sé stesso o a un soggetto terzo di fiducia. In questo modo, al momento della notifica dell’atto di pignoramento presso terzi, il conto corrente risulterà svuotato. Il creditore, quindi, si troverà di fronte a un saldo insufficiente per soddisfare il credito vantato.

Il titolo è pignorabile?

Secondo la giurisprudenza prevalente, l’assegno circolare rappresenta a tutti gli effetti un credito esigibile. Tuttavia, il suo pignoramento richiede modalità particolari. Come stabilito dalla Cassazione (Sez. II, n. 2917/1990), il pignoramento di titoli come l’assegno circolare deve avvenire nelle forme del pignoramento mobiliare diretto, e non presso terzi. L’ufficiale giudiziario dovrebbe, quindi, recarsi presso il domicilio del debitore per individuare fisicamente il titolo, operazione spesso difficile da attuare.

Esistono però interpretazioni più elastiche. La Cassazione (Sez. III, n. 7394/1993) ha ammesso, in alcune circostanze, il pignoramento presso terzi anche per crediti incorporati in titoli. Tuttavia, questa linea interpretativa non è uniforme e dipende dal giudice dell’esecuzione.

Il ruolo della banca e l’obbligo di dichiarazione

Nel contesto del pignoramento presso terzi, è dibattuto se la banca debba comunicare anche l’emissione di assegni circolari non ancora riscossi. Alcune tesi sostengono che, in quanto ausiliario del giudice, l’istituto bancario dovrebbe fornire informazioni su tali titoli e sulla relativa provvista. Tuttavia, la giurisprudenza più rigorosa tende a non estendere tale obbligo informativo.

Ordine di esibizione: uno strumento utile

Per superare l’ostacolo informativo, è possibile ricorrere all’ordine di esibizione previsto dall’art. 210 c.p.c. In sede di pignoramento presso terzi, il creditore può chiedere al giudice di imporre alla banca l’esibizione degli estratti conto, così da:

  • verificare operazioni sospette prima o dopo la notifica del pignoramento;
  • accertare se la banca ha effettuato pagamenti non autorizzati;
  • individuare l’emissione di assegni circolari a favore del debitore.

Questa documentazione, se presentata tempestivamente e motivata in sede giudiziale, può essere determinante.

Strategie difensive in caso di assegni non riscossi

Se emerge la presenza di un assegno circolare non incassato, il creditore può agire in due modi:

  1. Richiedere il sequestro conservativo del titolo, secondo l’art. 2905 c.c., annotandolo ai sensi dell’art. 1997 c.c.
  2. Attivare la procedura prevista dall’art. 86 della Legge sugli Assegni (R.D. 1736/1933), che consente al prenditore di richiedere il pagamento dell’assegno dopo 20 giorni dalla denuncia.

Nel caso in cui l’assegno sia intestato allo stesso debitore, e quindi emesso ma non utilizzato, la banca è tenuta a ripristinare la provvista sul conto. Il pignoramento notificato potrà così estendersi anche a queste somme rientrate.

Come prevenire simili manovre elusive

Una buona prassi consiste nello specificare già nell’atto di pignoramento che l’azione esecutiva si estende anche alle somme relative a titoli emessi ma non incassati, compresi gli assegni circolari. Questa clausola può rafforzare la posizione del creditore e impedire l’elusione dell’obbligo di pagamento.