Volata vincente di Kooij a Viadana, Del Toro resta in rosa

VIADANA (ITALPRESS) – E’ stato Olav Kooij a vincere la dodicesima tappa del Giro d’Italia 2025, la Modena-Viadana di 172 chilometri. Il velocista della Visma | Lease a Bike ha battuto nella volata di gruppo Casper van Uden (Team Picnic PostNL) e Ben Turner (INEOS Grenadiers), quarto Mads Pedersen. Non cambia nulla per quanto riguarda la classifica generale: Isaac Del Toro (UAE Team Emirates – XRG) rimane in maglia rosa, secondo il compagno di squadra Juan Ayuso.

E’ stata una frazione animata dai tre attaccanti che sin dal via ufficiale hanno guadagnato margine sul gruppo: Giosuè Epis (Arkèa – B&B Hotels), Andrea Pietrobon (Team Polti VisitMalta) e Manuele Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) hanno guadagnato 1’57” nel giro di pochissimi chilometri. I tre di comune accordo sono arrivati fino a 36 km dal traguardo, Pietrobon ha provato l’azione per altri dieci chilometri ma l’azzurro è stato raggiunto dal gruppo sul primo passaggio sul traguardo di Viadana.

Nella volata finale è stato decisivo il lavoro fatto dalla Visma e da Van Aert, ad approfittarne è stato Kooij, alla sua seconda vittoria in carriera al Giro. Domani la Rovigo-Vicenza di 180 chilometri, una tappa collinare prima delle montagne della seconda settimana della corsa rosa.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

Durigon “Centrodestra non è campo largo, errore dire no a terzo mandato”

ROMA (ITALPRESS) – “Noi siamo un partito che ha una propria identità, e per il quale il territorio è fondamentale. Ma la Lega nel centrodestra c’era prima, c’è oggi e ci sarà domani”. Lo dice Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e vicesegretario della Lega, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.
“Non è un campo largo, si possono cambiare i soggetti che in qualche modo hanno la leadership del centrodestra, però non è un campo largo che nasce soltanto per motivi elettorali – aggiunge -. Il nostro è un governo che non è sostenuto da un partito unico, ogni componente porta la propria visione”.
“Sul terzo mandato è un errore dire no. L’importante è che decidano i cittadini. I cittadini devono decidere chi e come deve rappresentarli – spiega Durigon -. Faccio un esempio, io sono convinto che in Campania se ci fosse ancora De Luca candidato i cittadini lo boccerebbero dopo dieci anni”.
I numeri sui giovani che lasciano il nostro Paese “sono allarmanti. Se vogliamo rilanciare il Pil dell’Italia, chi si è formato qui ha una marcia in più e deve essere rimesso in gioco – sottolinea -. Abbiamo presentato una proposta di legge a prima firma di Luca Toccalini, responsabile dei giovani della Lega, per andare incontro a esigenze salariali e far ritornare i cervelli”.
“La proposta prevede una flat tax al 5% per 5 anni per i giovani fino a 30 anni in modo che possano avere un salario più forte – spiega -. Sul fronte contrattuale si va nella direzione della stabilità. Stage e tirocini retribuiti al minimo fanno sì che il giovane vada via. Noi proponiamo che si entri nel mondo del lavoro con un contratto a tempo indeterminato ma flessibile, sul modello spagnolo. Nei primi due anni il datore può licenziare, ma dando un risarcimento al giovane”.
Quanto ai referendum sul Jobs Act, per il sottosegretario “ormai il mondo è cambiato. Oggi l’impresa cerca di affiliare il lavoratore perchè necessita di alcune figure, quindi non lo mette sul mercato a tempo determinato. Questo lo dimostrano anche i dati Istat, c’è un incremento del tempo indeterminato. Alcune norme del Jobs Act le abbiamo già modificate, altre si devono modificare, ma credo che l’abolizione come vuole la demagogia di sinistra non abbia senso”.
“Dobbiamo essere attrattivi per i giovani, che vogliono scommettere sul proprio futuro. Dobbiamo dare risposte, anche rafforzando la contrattazione collettiva. Il salario minimo è una proposta sbagliata, perché indebolisce la contrattazione e livella verso il basso”, prosegue.
Sulle pensioni “abbiamo inserito una norma che secondo me sarà rivoluzionaria ed è stata molto apprezzata dai mercati – spiega Durigon -. E’ un canale che finalmente permette di interagire tra il primo pilastro, che è l’Inps, con il secondo pilastro, la previdenza complementare. Questo fa sì che se tu raggiungi una soglia minima per andare in pensione che è pari a tre volte la minima, puoi finalmente far conciliare i due pilastri, e questo consente di andare in pensione a 64 anni. Questo è rivolto molto ai giovani”.
“Un’altra norma che stiamo studiando riguarda il Tfr, che nelle aziende sopra i 50 dipendenti è inserito nel contesto Inps – prosegue -. Vogliamo dare all’Inps la possibilità di dare il TFR in modalità rendita, quindi mensilmente, in modo da poter andare a confluire con il primo pilastro e invogliare ad andare prima in pensione. Sarà fondamentale il cambiamento culturale del mondo del lavoro e del matching tra domanda e offerta di lavoro e il sistema pensionistico futuro”.
“Siamo arrivati a oltre 24 milioni di lavoratori, il 62,5% di tasso di occupazione, tasso di disoccupazione mai così basso. Sono numeri oggettivi. Sul potere di acquisto siamo indietro. Ma questo governo ha introdotto strutturalmente il taglio del cuneo fiscale per i ceti medio-bassi, è un intervento epocale”, afferma ancora Durigon.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

 

Giara distrutta in via Roma, l’associazione delle strutture turistiche Sciacca Centro la ricompra (Video)

Era una delle sette giare andate distrutte nei raid vandalici dello scorso autunno quella che oggi l’Associazione Strutture Turistiche Sciacca Centro ha riconsegnato nelle mani degli assessori Agnese Sinagra, Francesco Dimino e del sindaco Fabio Termine.

A consegnarla il presidente del sodalizio, Santina Matalone e dal consiglio direttivo formato da Angela De Michele e Angelo Giacalone accompagnati dal maestro ceramista Salvatore Sabella che in precedenza aveva già realizzata su commissione del Comune la prima giara andata distrutta e ora, la nuova su commissione dell’associazione di categoria.

“E’ stato un gesto spontaneo – ha spiegato Santina Matalone – deciso fin da subito da noi associati, per ridare alla strada, seppur con una sola giara, quel pezzo di storia della tradizione artigianale di Sciacca, e quell’immagine identitaria di città che accoglie, che crea e non distrugge, trovando l’adesione unanime di tutti i titolari di strutture interessate, che si sono autotassati per l’acquisto della nuova giara. Un sentito grazie va, da parte dell’associazione al Maestro Salvatore Sabella, che fin da subito si è detto disponibile alla realizzazione della giara venendo incontro alle esigenze di noi associati anche nella concertazione del prezzo che ha invogliato di fatto gli associati a poter intervenire in tal senso. Un’azione e una collaborazione
quella di Sabella, che significa “condivisione, lavoro di squadra, unione e amore per la città”,
quella stessa città dove la ceramica deve essere il suo biglietto da visita per i nostri turistii”.

Dal cartaceo al processo telematico nei 39 anni di servizio di Franca Sciurba, da oggi in pensione (Video)

Ha vissuto, in 39 anni di servizio, tutti i cambiamenti della giustizia, l’evoluzione di un lavoro dove si è passati dall’uso esclusivo della carta al processo telematico. Oggi è andata in pensione Franca Sciurba, di Cianciana, direttore dell’area penale del Tribunale di Sciacca. Ha salutato magistrati e dipendenti degli uffici giudiziari.

Ha assunto la guida dell’area penale del Tribunale di Sciacca nel 2014 dopo avere operato nelle preture di Cammarata, Ribera e Sciacca e nell’ufficio del giudice di pace di Bivona. A Sciacca era arrivata, in applicazione, qualche anno prima del 2014.

“Adesso – dice Franca Sciurba – il lavoro è più semplificato, da remoto. Sul piano della modernizzazione questo va bene, mentre sul piano umano è cambiato tutto, mano contatti con gli avvocati”.

Fanghi del porto di Trapani e presunta frode, sequestrata area demaniale a Porto Empedocle

Un impianto di trattamento fanghi e due aree di stoccaggio sono state poste sotto sequestro dalla guardia costiera di Porto Empedocle nell’ambito dell’operazione “Dirty Mud”, un’indagine ambientale coordinata dalla Procura della Repubblica di Agrigento. L’inchiesta, partita nel settembre 2024, riguarda presunte irregolarità nella gestione dei lavori di dragaggio del porto di Trapani.

Al centro dell’indagine la società capogruppo incaricata dei lavori che secondo quanto ricostruito dagli investigatori avrebbe omesso il trattamento dei fanghi marini, destinandoli direttamente allo stoccaggio e allo smaltimento finale, in violazione delle norme ambientali e del contratto d’appalto stipulato con l’Autorità di sistema portuale della Sicilia occidentale, del valore complessivo di oltre 59 milioni di euro.

I militari della guardia costiera hanno sequestrato un’area demaniale di circa 60.000 metri quadrati in località Caos, nel Comune di Porto Empedocle, dove venivano depositati i rifiuti provenienti dalle operazioni di dragaggio. Secondo le indagini, il cosiddetto impianto di “sediment washing” installato sul molo di levante sarebbe stato utilizzato solo parzialmente o del tutto bypassato.

Nel corso delle attività è emersa anche l’esistenza di una seconda discarica, priva di autorizzazione, su un terreno agricolo nel Comune di Agrigento. L’area, di circa 10 mila metri quadrati, è stata anch’essa sequestrata. Al suo interno sono stati rinvenuti rifiuti speciali e fanghi con caratteristiche compatibili con quelli dragati nel porto di Trapani.

I soggetti coinvolti, a vario titolo, sono stati segnalati all’autorità giudiziaria per frode in pubbliche forniture e gestione illecita di rifiuti speciali.

Medicina, Odontoiatria e Veterinaria: abolito il test d’ingresso, accesso libero al primo semestre dal 2025

Importanti novità per gli studenti che aspirano a una carriera nel settore medico e veterinario. A partire dall’anno accademico 2025/2026, l’accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria e Medicina Veterinaria avverrà con una modalità completamente rinnovata. Il decreto legislativo 15 maggio 2025, n. 71, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ha eliminato il test nazionale di ammissione, aprendo nuove opportunità agli studenti diplomati.

Addio test di ingresso: cosa cambia concretamente

Il superamento del test d’ingresso non sarà più condizione necessaria per iniziare il percorso universitario. I diplomati potranno iscriversi liberamente al primo semestre dei corsi, ma per proseguire sarà necessario superare tutti gli esami previsti dal cosiddetto “semestre filtro”. Solo chi otterrà i crediti formativi universitari (CFU) previsti e si collocherà in una graduatoria nazionale di merito potrà accedere al secondo semestre.

L’obiettivo di questa riforma è promuovere inclusività e selezione basata sul merito, permettendo agli studenti di dimostrare le proprie capacità direttamente durante il percorso accademico.

Come funziona il semestre filtro e la nuova selezione

Durante il primo semestre, gli studenti dovranno affrontare esami in discipline fondamentali come Biologia, Chimica e Fisica. Il superamento di questi esami darà diritto ai relativi CFU, che rappresentano il criterio principale per accedere alla graduatoria nazionale. Chi supera il semestre con tutti i CFU richiesti e ottiene un buon punteggio potrà accedere al secondo semestre in una delle sedi indicate in fase di iscrizione.

  • L’iscrizione al semestre filtro sarà possibile per un massimo di tre volte.
  • Le prove d’esame si svolgeranno con modalità standard uniformi, che saranno definite con decreto ministeriale.
  • Le graduatorie di merito saranno elaborate centralmente, su base nazionale, e pubblicate entro il 16 luglio 2025.

Cosa succede se non si superano gli esami?

Gli studenti che non riescono a completare tutti i CFU richiesti non potranno accedere al secondo semestre. Tuttavia, le università conserveranno la facoltà di riconoscere parzialmente i crediti acquisiti, secondo la propria autonomia regolamentare. Ciò consentirà, ad esempio, un possibile reindirizzamento verso altri percorsi universitari.

Eccezioni e limiti della nuova normativa

La riforma si applica esclusivamente ai corsi di laurea in lingua italiana delle università statali. Restano esclusi i corsi erogati dalle università non statali, per i quali continuerà a valere la modalità di accesso con test d’ingresso.


Debito del Consorzio di Bonifica 3 di Agrigento  pagato con gli stipendi dei lavoratori

È esplosa l’indignazione tra i dipendenti del Consorzio di Bonifica 3 di Agrigento dopo l’annuncio arrivato durante una riunione tenutasi nei locali della sede di Palermo. Secondo quanto riportato in un comunicato congiunto firmato dai rappresentanti sindacali di Flai Cgil, Fai Cisl e Filbi Uil, “l’assessorato regionale dell’Agricoltura ha liquidato il debito del Consorzio, contratto a seguito di una controversia con una ditta privata, utilizzando i fondi destinati al pagamento degli stipendi dei lavoratori”.

Un fulmine a ciel sereno per i dipendenti che si sono visti sottrarre le mensilità loro spettanti per far fronte a un’esposizione debitoria che nulla ha a che fare con le loro competenze e responsabilità. “Non ci resta che piangere, ma questa volta è la realtà, non una commedia”, hanno dichiarato con amarezza i sindacati, riprendendo con amara ironia il celebre titolo del film di Troisi e Benigni.

Le somme utilizzate per il saldo del debito, denunciano i sindacati, erano state destinate da una legge dell’Ars al pagamento degli stipendi dei dipendenti dei Consorzi dell’isola, e “non per altri scopi”.

Nel pieno di una delle peggiori crisi idriche degli ultimi anni, la Sicilia si trova a gestire una doppia emergenza. Alla carenza di risorse idriche, che sta già danneggiando colture e mettendo in ginocchio interi comparti agricoli, si aggiunge ora la paralisi amministrativa e finanziaria del Consorzio, minando ulteriormente la stabilità del settore. Una situazione, si legge nel comunicato, che “rischia di accentuare ancora di più la situazione di instabilità sociale ed economica per i lavoratori”, già colpiti dal mancato pagamento degli stipendi e dalla crescente incertezza sul futuro.

A peggiorare il quadro, l’imminente stagione irrigua appare gravemente compromessa. Le difficoltà nella distribuzione dell’acqua potrebbero avere ripercussioni devastanti su oltre 14.000 aziende agricole della provincia di Agrigento che si avvalgono dei servizi del Consorzio. A fronte di ciò, i dipendenti hanno convocato un’assemblea generale per martedì 27 maggio, durante la quale verranno discusse le azioni da intraprendere. All’ordine del giorno, l’ipotesi concreta del blocco delle attività oltre il normale orario di servizio.

“Questo atto di “taglio e cucito” delle risorse pubbliche non fa altro che alimentare il malcontento e la preoccupazione tra i dipendenti del Consorzio che si vedono ora privati di un diritto fondamentale: quello di ricevere il proprio stipendio in tempo”, denunciano i sindacati.

Di fronte a questa situazione, i rappresentanti dei lavoratori lanciano un appello diretto al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, perché intervenga con urgenza. È necessario, si legge nel comunicato, “che il governo regionale ristabilisca la serenità e la tranquillità nel comparto agricolo e tra i lavoratori, garantendo il pagamento degli stipendi arretrati e assicurando una gestione equa delle risorse destinate ai servizi pubblici essenziali”.

Cartelle esattoriali, cosa fare e quando non sei tenuto a pagare

Ricevere una cartella esattoriale non significa sempre dover pagare subito. In molti casi, infatti, il contribuente ha la possibilità di non pagare, ridurre l’importo richiesto o presentare ricorso. La verifica preliminare della legittimità dell’atto è un passaggio fondamentale per evitare pagamenti indebiti.

Controllare la legittimità della cartella esattoriale

La prima cosa da verificare è se l’ente riscossore ha effettivamente inviato un avviso bonario prima della cartella. La legge prevede che la cartella non possa essere il primo atto notificato al contribuente. In caso contrario, la richiesta può essere annullabile.

Prescrizione e decadenza: i termini da rispettare

Ogni cartella è soggetta a precisi limiti temporali:

  • Irpef, Ires, IVA: prescrizione fino a 10 anni
  • IMU, TARI e altri tributi locali: prescrizione 5 anni
  • Bollo auto: prescrizione 3 anni

La decadenza, invece, riguarda il tempo massimo tra l’iscrizione a ruolo e la notifica della cartella. Se superato, il credito non può più essere riscosso legalmente.

Causale incompleta o generica? La cartella può essere contestata

Un elemento spesso sottovalutato è la descrizione del debito. La cartella deve indicare con chiarezza:

  • la causale
  • la natura del debito
  • la ripartizione tra importo principale, sanzioni e interessi

Descrizioni vaghe o calcoli poco trasparenti possono costituire motivo valido per impugnare la cartella.

Modalità e termini di ricorso: cosa verificare

Ogni cartella deve riportare le informazioni necessarie per la presentazione di un eventuale ricorso. Anche se l’assenza di queste informazioni non invalida l’atto, può permettere al contribuente di ottenere una rimessione in termini, cioè più tempo per contestare l’importo.

Quando si può pagare meno

Esistono situazioni in cui, pur dovendo pagare, è possibile ottenere una riduzione. Ecco alcuni esempi:

  • In caso di eredità di un debito, gli eredi sono responsabili solo del capitale, non delle sanzioni e degli interessi
  • Sanzioni e interessi prescritti da oltre 5 anni possono essere stralciati
  • Alcune irregolarità formali nell’atto possono rendere contestabili le sanzioni accessorie

Conclusione

Ogni cartella va letta con attenzione. La verifica della legittimità, dei termini e delle informazioni riportate è fondamentale per difendersi correttamente. Conoscere i propri diritti permette di agire con consapevolezza e, in molti casi, evitare pagamenti non dovuti.

Gestione appalti pubblici, entra nel vivo il progetto Piccoli a Montevago (Video)

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È partito ufficialmente a Montevago il progetto Piccoli, promosso da Anci nazionale e finanziato dal Dipartimento della Funzione Pubblica, per supportare i comuni sotto i 5.000 abitanti nel miglioramento della gestione degli appalti pubblici.

Otto comuni insieme per migliorare la gestione appalti pubblici

L’incontro inaugurale si è tenuto il 22 maggio 2025 nell’aula consiliare del Comune di Montevago. A promuoverlo, il sindaco Margherita La Rocca Ruvolo, che ha presentato la manifestazione d’interesse in forma aggregata, rappresentando anche i comuni di Caltabellotta, Gibellina, Santa Ninfa, Salaparuta, Poggioreale, Vita e Contessa Entellina.

Durante l’evento, amministratori, segretari comunali e funzionari si sono confrontati con il team di esperti Anci, che seguirà l’affiancamento operativo sul tema della gestione appalti pubblici fino a dicembre 2025.

Cosa prevede il progetto Piccoli: formazione e affiancamento

Il progetto Piccoli punta a rafforzare la capacità amministrativa dei piccoli enti locali attraverso:

  • Formazione online su piattaforma Trasforma;
  • Costituzione di community tematiche di confronto;
  • Affiancamento consulenziale da parte di esperti Anci.

Supporto tecnico e strumenti pratici per gli uffici

Il supporto Anci si concretizza nell’elaborazione di strumenti operativi, assistenza nella stesura dei regolamenti per gli affidamenti e incentivi tecnici, e nella digitalizzazione dei processi di gestione appalti pubblici.

Il team di esperti, composto da Carlo Pisciotta, Luciano Montalbano, Ivana Sicurelli, Mariangela Russo e Andrea Rapisarda, seguirà direttamente i funzionari dei comuni coinvolti. A guidare il coordinamento, Filippo Dolce, team manager del progetto.

Una rete locale per innovare

“Il nostro obiettivo – ha spiegato il sindaco La Rocca Ruvolo – è creare una rete tra piccoli comuni e inserirli in un sistema più ampio, supportato da Anci nazionale. Questo progetto ci permetterà di modernizzare gli uffici, velocizzare le procedure e rafforzare i servizi, soprattutto nella gestione appalti pubblici.”

Conclusioni

L’avvio del progetto segna un importante passo avanti verso una pubblica amministrazione più efficiente, trasparente e digitalizzata. Grazie al sostegno di Anci e al lavoro sinergico tra enti locali, i piccoli comuni potranno finalmente affrontare le sfide della gestione appalti pubblici con strumenti adeguati e personale formato.

Comitato Centro storico: “Bene Ztl, ora parcheggi ai residenti e via Licata non diventi discoteca” (Video)

Il comitato Centro storico di Sciacca valuta positivamente la Ztl secondo il piano annunciato pochi giorni fa dall’amministrazione comunale. Aldo Piscitello, avvocato e componente del comitato, ricorda, però, che è stata avanzata all’amministrazione comunale la richiesta di prevedere “parcheggi per i residenti nella zona di via Licata che non rientra nella Ztl. Divieto di sosta in quella zona, ma non per i residenti”.

Per corso Vittorio Emanuele e in particolare per la chiusura mattutina “vedremo quali saranno gli effetti – dice Piscitello – sia per le attività commerciali che per i residenti”. Il comitato mette le mani avanti su via Licata per quanto riguarda la movida: “Che non diventi una discoteca a cielo aperto”. Sempre per via Licata chiede un’intensificazione dei controlli per garantire maggiore sicurezza.

Intanto, il Comune di Sciacca ha fatto sapere quali sono le categorie che potranno accedere, da sabato 24 maggio, alle zone interessate dalla Ztl e le modalità per carico e scarico merce.

Chi abita o lavora in centro storico avrà accesso con i propri mezzi nella zona a traffico limitato. Lo prevede la delibera di giunta comunale che ha varato il provvedimento e l’ordinanza della Polizia municipale. Una misura che parte il prossimo 24 maggio e che prevede, come già comunicato, due Ztl, con orari differenti per esigenze differenti, una in corso Vittorio Emanuele e una in Via Licata. Ha al centro la vivibilità del centro per residenti e turisti, e l’esperienza delle sue attrazioni storiche, culturali, paesaggistiche lontano dai rumori e dallo smog del traffico.

L’accesso veicolare sarà consentito solo a particolari categorie di utenti: 

–          Residenti o dimoranti;

–          Proprietari e locatari aventi diritto al ricovero del mezzo (garage/rimesse/posti auto);

–          Titolari di strutture turistico/ricettive;

–          Veicoli al servizio di persone diversamente abili muniti di tesserino BLU (tipo europeo);

–          Clienti farmacie;

–          Veicoli per consegne di prodotti a domicilio/delivery.

–          Mezzi impiegati per servizio pubblico (autobus di linea urbana, taxi e N.C.C., apetaxi);

–          Veicoli utilizzati per servizi di pubblica utilità (Aica, Telecom, Enel, Enel X, Siat ecc.);

–          Veicoli di operatori di altri servizi come elettricisti e idraulici.

–          mezzi per eventi e manifestazioni (fiorai, noleggio auto sposi e studi fotografici) max 3 veicoli per manifestazione/spettacolo;

–          veicoli per trasporto service spettacoli e piccoli intrattenimenti, auto artisti e band autorizzati, max 3 veicoli per manifestazione/spettacolo;

–          mezzi per servizi e attività funerarie;

–          veicoli esclusivamente a propulsione elettrica;

–          mezzi delle Forze dell’Ordine, del Pubblico Soccorso, della Protezione Civile.

Le targhe dei veicoli non inserite nella banca dati della Polizia Municipale e, dunque, non ancora autorizzate (Taxi, NCC, mezzi adibiti al trasporto invalidi, veicoli a propulsione elettrica, ospiti delle strutture ricettive) debbono essere comunicate tramite invio di un apposito modulo scaricabile dal link del sito internet del Comune di Sciacca “ZTL Sciacca”) all’indirizzo mail ztl@comunedisciacca.it con i documenti richiesti.

Si regolamenta anche la modalità di carico e scarico merce per le attività commerciali/artigianali e ristorative/pub: dalle ore 10,30 alle ore 11.30 e dalle 14.30 alle 16.30 (l’ingresso dovrà essere comunicato entro 48 ore con apposito modulo alla Polizia Municipale).

Per ogni ulteriore chiarimento, informazione, ci si può rivolgere al Comando della Polizia Municipale che, come detto, ha anche attivato l’email dedicata: ztl@comunedisciacca.it

IL CALENDARIO DELLE DUE DIFFERENTI ZTL

CORSO VITTORIO EMANUELE

Dal 24 maggio al 30 giugno:

  • da lunedì al giovedì dalle ore 10.30 alle ore 22.00;
  • sabato dalle ore 10.30 alle ore 01.00;
  • venerdì e domenica dalle ore 10.30 alle ore 23.00.

Luglio, agosto e settembre:

  • tutti i giorni dalle ore 10.30 alle ore 02.00.

Da ottobre:

  • da lunedì al giovedì dalle ore 10.30 alle ore 21.00;
  • sabato dalle ore 10.30 alle ore 01.00;
  • venerdì e domenica dalle ore 10.30 alle ore 23.00.

VIA LICATA

Dal 24 maggio al 17 luglio:

  • venerdì, sabato e domenica dalle ore 20.00 alle ore 02.00;

Dal 18 luglio al 21 settembre:

  • Tutti i giorni dalle ore 20.00 alle ore 02.00;

Dal 26 settembre:

venerdì, sabato e domenica dalle ore 20.00 alle ore 02.00.