Interruzione idrica a Menfi, furto di cavi e disagi

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Un’interruzione idrica ha colpito oggi Menfi in seguito al furto dei cavi in rame che alimentano elettricamente le pompe di sollevamento dell’acqua. Il danneggiamento dell’impianto, avvenuto nel pomeriggio, ha impedito il normale funzionamento della rete idrica e creato immediati disagi a residenti e attività commerciali.

Furto dei cavi e conseguenze sull’interruzione idrica

Secondo quanto comunicato dal sindaco, Vito Clemente, ignoti hanno sottratto i cavi necessari ad alimentare l’impianto elettrico della stazione di sollevamento, lasciando di fatto le pompe senza energia. Il risultato è stato una interruzione idrica estesa, che ha portato alla sospensione del servizio in diverse zone della città.

L’amministrazione ha definito l’episodio un atto grave ai danni dell’intera comunità e segnalato il fatto alle autorità competenti, già impegnate nelle indagini per risalire ai responsabili.

Ripristino dell’impianto e tempi per il ritorno alla normalità

I tecnici comunali e gli operatori incaricati sono già al lavoro per reinstallare i cavi rubati e consentire alle pompe di tornare operative. Al momento, tuttavia, non è possibile indicare con precisione i tempi per superare l’interruzione idrica. Il Comune assicura aggiornamenti costanti per informare la cittadinanza sullo stato degli interventi e sull’eventuale ripresa dell’erogazione. A Menfi altri furti agli impianti idrici, nel passato, hanno causato disagi.

Azioni per limitare i disagi

In attesa del ripristino completo, l’amministrazione invita i residenti a razionalizzare i consumi d’acqua ancora disponibile nei serbatoi domestici, limitandoli alle necessità essenziali. Ogni ulteriore comunicazione ufficiale sarà diffusa tramite i canali istituzionali, per garantire informazioni corrette e tempestive.

Appello al senso civico

L’episodio mette ancora una volta in evidenza la vulnerabilità delle infrastrutture pubbliche e i gravi danni causati da atti vandalici o furti di materiali metallici. Comportamenti di questo tipo compromettono servizi fondamentali, generano costi aggiuntivi e rallentano la continuità di un bene primario come l’acqua.

Il Comune richiama quindi la cittadinanza alla collaborazione e alla vigilanza, segnalando alle autorità eventuali movimenti sospetti nei pressi degli impianti idrici.

Il Comune di Menfi si scusa per i disagi dovuti all’interruzione idrica e comunica che ogni progresso nei lavori sarà immediatamente condiviso con la popolazione.

Lo Sciacca batte 3-1 il Partinicaudace, quarto posto in classifica (Video)

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Una prova di carattere, un primo tempo spettacolare e una ripresa più guardinga. Lo Sciacca ha battuto al Gurrera 3-1 il Partinicaudace disputando la miglior partita della stagione. I verdenero sono quarti in classifica.

Già nei primi minuti di gioco, con Retucci, la squadra di Brucculeri ha costruito un paio di palle gol. La rete è arrivata al 16’ con Scalia, bravo a sfruttare una mischia in area battendo a rete con precisione. Nel recupero del primo tempo il solito Pierce, di testa, su calcio d’angolo di Licata per il doppio vantaggio dello Sciacca.

Il Partinicaudace è venuto fuori nella ripresa creando qualche problema allo Sciacca e riaprendo la partita con la rete del nuovo entrato Macaluso a 12 minuti dal termine su passaggio di Martignetti. In contropiede, al 92’, Mangiaracina, ha messo in ghiaccio la partita per i verdenero che mercoledì 3 dicembre affronteranno ancora il Partinicaudace, in Coppa Italia. La partita d’andata si disputerà al Gurrera.

“Ottimo Sciacca, una bella partita e vittoria meritata per la squadra di Brucculeri”. Questo, in pillole, il commento di Enzo Dimino.

Botti di Capodanno a Sciacca, la Lav attacca l’amministrazione: “Delusione e incoerenza”

Delusione e incoerenza: il Comune conferma i fuochi d’artificio nonostante anni di richieste e appelli”

Lav Sciacca, con la responsabile, Iris Pedrazzi, esprime “profonda delusione per la decisione dell’amministrazione comunale di confermare ancora una volta i fuochi d’artificio, ignorando le richieste di cittadini, attivisti e associazioni che da anni chiedono scelte più moderne, etiche e rispettose”.

“È una scelta che rappresenta una grave incoerenza – aggiunge l’animalista – rispetto agli impegni dichiarati pubblicamente sul benessere animale, sulla sicurezza e sulla necessità di ridurre l’impatto ambientale delle manifestazioni cittadine. I fuochi d’artificio causano ogni anno stress e traumi agli animali domestici e selvatici, problemi per persone fragili, inquinamento atmosferico e acustico, oltre a rischi concreti per l’incolumità pubblica”.

In molte città italiane – fa notare la Lav – si stanno scegliendo alternative più sicure e sostenibili: spettacoli silenziosi, tecnologie luminose innovative, eventi che non producono sofferenza. “Sciacca, invece, decide di rimanere indietro – aggiunge la Lav. Ribadiamo che una comunità che vuole crescere non misura la qualità delle feste dal rumore dei botti, ma dalla capacità di innovare e di mettere al centro il rispetto della vita e del territorio”.

Per questo l’associazione animalista chiede all’amministrazione comunale di “riconsiderare questa decisione e di avviare finalmente un percorso che porti Sciacca verso scelte più civili, più moderne e più responsabili”.

“Sciacca merita una festa che non lasci dietro di sé animali terrorizzati, persone a rischio e inquinamento – conclude la Lav – ed fuochi d’artificio non sono tradizione: sono sofferenza”.

Nella foto, Iris Pedrazzi e Silvana Fazio della Lav

Caro trasporti a Natale: rincari tra voli, treni e carburanti

Il caro trasporti a Natale torna a colpire con forza chi viaggia durante le festività, rendendo particolarmente costosi gli spostamenti in aereo, treno e auto. Assoutenti pubblica un’analisi dettagliata che conferma rincari pesanti, soprattutto per le tratte che collegano il Nord al Sud, con incrementi considerati “proibitivi” dai consumatori.

Caro trasporti a Natale: voli oltre i 500 euro

Secondo Assoutenti, chi programma la partenza il 24 dicembre e il rientro il 6 gennaio deve affrontare cifre elevate. La tratta Torino–Palermo andata e ritorno parte da 505 euro, mentre Pisa–Catania tocca 492 euro.
Non va meglio sulle altre rotte principali: Torino–Catania costa almeno 422 euro, Milano–Palermo 411 euro, stesso prezzo di Verona–Palermo.
Milano–Catania si ferma a 406 euro, ma in alcune combinazioni orarie e con determinate compagnie si arriva a superare gli 800 euro, come nel caso della Milano Linate–Catania, che raggiunge 841 euro.

Treni costosi anche sull’Alta Velocità

Il caro trasporti a Natale incide anche sui treni. Per viaggiare in Alta Velocità sabato 20 dicembre, le tariffe minime segnalate sono:

199 euro per la Torino–Reggio Calabria,
185 euro da Milano,
183 euro per la Torino–Lecce,
153 euro da Milano a Lecce,
167 euro da Genova a Reggio Calabria.

Si tratta di aumenti che confermano un trend stagionale ormai costante, con forti ripercussioni per i viaggiatori diretti nel Meridione.

Carburanti in aumento: spostarsi in auto costa di più

Chi sceglie l’auto deve fare i conti con l’ennesima voce di spesa in crescita. I listini dei carburanti, spiega Assoutenti, stanno aumentando da settimane, rendendo gli spostamenti più onerosi anche per chi rinuncia a voli e treni.

Le critiche dell’associazione dei consumatori

Il presidente Gabriele Melluso parla apertamente di “odiosa speculazione sulla pelle dei consumatori”. Nonostante indagini e annunci politici, la situazione non ha trovato una soluzione concreta, lasciando gli utenti esposti ai rincari proprio nel periodo in cui la mobilità cresce per ragioni familiari.

Il caro trasporti a Natale si conferma quindi uno dei problemi più sentiti dai cittadini: un fenomeno che accentua disuguaglianze territoriali e pesa in modo significativo sui bilanci delle famiglie chiamate a rientrare nelle proprie città durante le festività.

Incidente a Catania, muore 38enne: grave il figlio

Un incidente mortale a Catania nei pressi dell’intersezione con via Rosano, provocando la morte di un uomo di 38 anni, Christian Mandrà, e il ferimento grave del figlio 14enne. L’impatto, di particolare violenza, ha immediatamente richiesto l’intervento delle squadre di soccorso.

Secondo le prime verifiche, il 38enne stava percorrendo la strada in direzione sud alla guida di una Smart quando avrebbe perso il controllo del mezzo. L’auto ha urtato lo spartitraffico centrale, si è ribaltata più volte e ha terminato la sua corsa contro un muro.

Dinamica dell’impatto e intervento dei soccorsi

Sul posto sono arrivati gli agenti della Polizia municipale e due ambulanze del 118. Il personale sanitario ha tentato a lungo di stabilizzare il 38enne, ma le ferite riportate si sono rivelate fatali: l’uomo è deceduto durante il trasferimento in ospedale. Il figlio, invece, è stato ricoverato in gravi condizioni e rimane sotto osservazione.

Gli agenti stanno ora raccogliendo testimonianze e analizzando ogni dettaglio del luogo dello scontro per chiarire con precisione cosa abbia preceduto il ribaltamento della vettura.

Accertamenti in corso sulla causa dell’incidente

Le indagini dovranno ricostruire i secondi immediatamente precedenti all’urto. Si sta valutando la posizione dello spartitraffico, le tracce lasciate dall’auto e l’eventuale presenza di altri elementi che possano aver contribuito alla perdita di controllo. La rilevanza dell’incidente mortale a Catania pone nuovamente l’attenzione sulle condizioni di sicurezza del tratto stradale.

Una zona già segnalata per criticità

Via Palermo è una delle arterie più trafficate della città e negli anni non sono mancate le segnalazioni dei residenti riguardo alla pericolosità di alcuni punti, soprattutto nelle ore serali.

Comunità colpita e attenzione sulle condizioni del minore

La notizia ha scosso profondamente la comunità catanese, colpita da una tragedia che coinvolge una famiglia e un giovanissimo ragazzo. Mentre le indagini proseguono, resta alta l’attenzione sulle condizioni del 14enne, unico superstite del drammatico impatto. Una vicenda che riapre il tema della sicurezza stradale e dell’urgenza di prevenire sinistri così gravi.

Caltabellotta destina 1,5 milioni di euro per sistemare strade e per arredo urbano

Il consiglio comunale di Caltabellotta ha dato il via libera a una serie di decisioni fondamentali per il futuro del paese, approvando tutti i punti all’ordine del giorno dell’ultima seduta. Tra le misure più importanti figura l’impiego dell’avanzo di amministrazione, pari a circa 1,5 milioni di euro, per interventi mirati su settori strategici della comunità.

Gli interventi riguarderanno principalmente viabilità, sicurezza urbana, recupero del centro storico e arredo urbano. Una quota rilevante delle risorse sarà inoltre impiegata per la progettazione di nuovi lavori da avviare nei prossimi anni, oltre che per il potenziamento del personale comunale e dei servizi essenziali.

Programmazione degli interventi

L’amministrazione, guidata dal sindaco Biagio Marciante, fa sapere che l’approvazione degli atti consiliari permette ora di “avviare una fase operativa attesa da tempo”. Si tratta di una programmazione definita “solida e orientata al futuro”, con l’obiettivo di migliorare infrastrutture e qualità della vita dei cittadini. Gli interventi a Caltabellotta sono stati distribuiti in modo da rispondere alle esigenze più urgenti del territorio, accelerando lavori spesso rimasti fermi per mancanza di risorse.

Viabilità, sicurezza e centro storico

Una parte consistente dei fondi sarà destinata alla viabilità, con interventi sulle strade interne e sui collegamenti strategici della città. Il capitolo sicurezza comprende adeguamenti tecnici, migliorie all’illuminazione pubblica e interventi mirati a rendere più sicuri spazi e percorsi frequentati dalla cittadinanza.

Il recupero del centro storico rappresenta uno dei punti cardine del programma: sono previsti interventi di manutenzione e valorizzazione del patrimonio architettonico, oltre a lavori di arredo urbano pensati per rendere le aree centrali più accoglienti e funzionali.

Un impegno amministrativo verso il futuro

Il sindaco Marciante ha espresso soddisfazione per il senso di responsabilità dimostrato dai consiglieri comunali, sottolineando come la collaborazione istituzionale rappresenti un elemento decisivo per portare avanti un progetto coerente di sviluppo territoriale.

L’amministrazione ribadisce che continuerà a operare con impegno e trasparenza, mantenendo come priorità il benessere della comunità e il miglioramento dei servizi. Gli interventi a Caltabellotta segnano così l’avvio di una fase di investimenti che punta a rafforzare il paese e garantirne una crescita solida nei prossimi anni.

Il mistero dell’isola Ferdinandea a “L’Arca di Noè” su Canale 5

Le telecamere della storica rubrica di Canale 5 “L’Arca di Noè”, dedicata al mondo della natura e degli animali, sono arrivate a Sciacca per raccontare uno dei casi più affascinanti del Mediterraneo: quello dell’isola Ferdinandea. Una vicenda che intreccia storia, geologia e geopolitica.

L’isola, conosciuta anche come Graham Island in inglese e île Julia in francese, nacque nel 1831 a seguito di un’improvvisa eruzione vulcanica nel Canale di Sicilia, tra Sciacca e Pantelleria. La nuova terra emerse in pochi giorni, imponendosi all’attenzione internazionale. Francia, Regno delle Due Sicilie e altre potenze europee tentarono di rivendicarla. Il nome Ferdinandea fu scelto proprio in onore di Ferdinando II di Borbone.

Ma l’ambita isola durò poco. Mentre si accendevano le dispute territoriali, Ferdinandea scomparve sotto la superficie marina così rapidamente quanto era comparsa. Al suo posto, le navi inviate per prenderne possesso trovarono soltanto il blu del mare. Oggi, di quell’effimera isola rimane una piattaforma rocciosa situata a circa sei metri dalla superficie.

La troupe di “L’Arca di Noè” ha raccontato questo enigma geologico direttamente da Sciacca, città legata da secoli alle dinamiche del suo mare. La puntata ha poi dedicato uno spazio di approfondimento al celebre corallo di Sciacca, altra ricchezza naturale e identitaria del territorio.

Assemblea civica per le Terme, Nino Porrello: “Siamo già in ritardo di un anno sul cronoprogramma” (Video)

Partecipata assemblea civica per le Terme di Sciacca indetta dal Comitato Patrimonio Termale che stamane ha convocato la cittadinanza per fare il punto sulla situazione in corso per il rilancio delle Terme di Sciacca.

Il coordinatore Nino Porrello spiega i due aspetti che preoccupano rispetto il nuovo bando pubblicato per la seconda volta e con scadenza a febbraio prossimo.

“Sono due gli aspetti – spiega chiaramente Nino Porrello – che preoccupano da un lato, nel caso in cui questo bando andasse nuovamente deserto e dall’altro invece, i fondi a disposizione che sono legati anche ad una tempistica e sul quale rispetto il cronoprogramma definito, siamo già in ritardo di almeno un anno”.

L’assemblea cittadina ha visto la partecipazione anche del primo cittadino Fabio Termine con un lungo intervento, ma anche di consiglieri comunali e presidenti di altre associazioni cittadine.

Più caro il costo autobotte con il nuovo contratto Aica, trasportatori di Sciacca preoccupati

Entro l’otto dicembre i trasportatori privati dovranno firmare il nuovo contratto di utenza con Aica che in questi giorni ha inviato il modello, i relativi adempimenti che gli operatori del servizio alternativo di approvvigionamento devono sottoscrivere per continuare ad operare.

Anche gli autotrasportatori saccensi hanno ricevuto il nuovo contratto e si dicono molto preoccupati su diversi aspetti delle nuove regole contrattuali.

In primis, le tariffe. Con il nuovo contratto e le tariffe proposte da Aica agli operatori, aumenterà il costo del servizio finale sull’utenza di circa il 40 per cento. Vorrà dire dagli attuali cento euro a 140 euro per una autobotte più piccola poiché la tariffa applicata crescerà da 1,98 a 3,95 al metro cubo.

Altro aspetto che non convince gli autobottisti saccensi che hanno gia’ chiesto attenzione sulla vicenda, e’ legato al censimento degli utenti serviti che saranno chiamati a fare ad ogni consegna. Infatti, secondo le disposizioni contrattuali gli operatori dovranno compilare un modello su dati sensibili degli utenti. Una procedura che gli stessi ritengono non nell’ambito delle loro competenze.

Della nuova fase contrattuale per gli autobottisti dell’intera provincia, e’ gia’ a conoscenza anche il Prefetto e da quest’ultimo gli autobottisti si aspettano risposte precise.

Stato di agitazione del personale del Comune di Sambuca, sindacati pronti allo sciopero

Le segreterie provinciali di Fp Cgil, Cisl Fp e Csa hanno dichiarato l’agitazione del personale del Comune di Sambuca di Sicilia, avviando la procedura di raffreddamento. La decisione arriva dopo la riunione del 25 novembre, convocata dal commissario che guida il Comune e seguita dall’assemblea dei lavoratori, nella quale sono emerse criticità ormai strutturali. L’agitazione del personale rappresenta, per i sindacati, l’unico strumento per richiamare l’attenzione sulla situazione di sofferenza dell’ente.

Carenze di organico e servizi essenziali in difficoltà

Le sigle sindacali denunciano una grave carenza di organico, acuita dai pensionamenti e dalla mancata sostituzione del personale cessato. Questa riduzione progressiva ha compromesso la capacità del Comune di garantire servizi essenziali alla cittadinanza.

I dipendenti part-time, pur con orari minimi, hanno sostenuto negli anni carichi di lavoro ben superiori alle ore previste, assicurando comunque l’operatività degli uffici. Questa condizione, però, non è più sostenibile. L’agitazione del personale nasce proprio dall’impossibilità di mantenere l’equilibrio tra risorse umane disponibili e mole di servizi richiesti.

Precari, part-time e retribuzioni insufficienti

La protesta riguarda anche i 67 dipendenti precari che lavorano per sole 24 ore settimanali. Senza alcuna possibilità di integrazione oraria, non riescono a soddisfare neanche le esigenze primarie delle loro famiglie, con retribuzioni che si aggirano attorno ai mille euro mensili.

Nel contempo, l’utilizzo delle risorse interne per coprire mansioni aggiuntive – incluse convenzioni con altri enti – rischierebbe di aggravare ulteriormente i già pesanti carichi di lavoro dei dipendenti comunali.

Procedura di raffreddamento avviata: prossime tappe della vertenza

Poiché non si è registrata alcuna volontà politica di intervenire sull’organico, né attraverso assunzioni né tramite integrazioni temporanee dei contratti, i lavoratori hanno dato mandato alle organizzazioni sindacali di dichiarare lo stato di agitazione.

Da qui l’avvio formale della procedura di raffreddamento, primo passaggio obbligatorio prima di un eventuale sciopero. L’obiettivo è ottenere un confronto con gli organi istituzionali per definire interventi immediati e strutturali.

L’agitazione del personale continuerà seguendo i tempi fissati dalla normativa, mentre i sindacati ribadiscono che senza un potenziamento dell’organico il Comune non potrà garantire i servizi fondamentali richiesti dalla comunità.