Il direttivo Pd a Termine: “Azzeramento totale della giunta”

0

C’e’ una richiesta ufficiale, nero su bianco, contenuta in un nuovo documento politico che e’ stata presentata al segretario cittadino Giuseppe Palagonia da parte del direttivo del Pd che ieri sera ha ascoltato il lungo confronto tra il primo cittadino, Fabio Termine, i consiglieri comunali e gli ex assessori sulla vicenda che ha determinato la crisi politica e il licenziamento anche dei due componenti della giunta in quota “dem”.

Una via, quella indicata, diametralmente opposta rispetto a quella che Termine ha ribadito per tutta la serata e cioè di non avere alcuna intenzione di procedere ad un azzeramento degli assessori attualmente rimasti in carica.

Rilevato come sia particolarmente incrinato il rapporto fiduciario e politico tra il sindaco e il gruppo dirigente del Partito democratico di Sciacca, nel documento si chiede invece un azzeramento e un ricambio totale degli assessori della giunta con un ripensamento delle deleghe assessoriali.

Quanto gia’ informalmente era stato richiesto all’indirizzo di Fabio Termine che adesso si ritrova ufficializzata la richiesta del direttivo Pd al gruppo dirigente dello stesso per essere inoltrata agli organismi provinciali e regionali per le loro determinazioni.

Questo il documento:

Precipita nel vano ascensore e muore a Sciacca, chieste 3 assoluzioni e 2 condanne per omicidio colposo


Il pubblico ministero, Michele Marrone, ha chiesto tre assoluzioni e due condanne nel processo, per omicidio colposo, che si celebra al Tribunale di Sciacca, riguardante la morte, il 17 maggio 2019, di Ignazio Puleo, di 72 anni, ingegnere, originario di Sciacca, che risiedeva a Milano.

L’ingegnere Puleo è precipitato nella tromba dell’ascensore di un immobile commerciale di contrada Bordea, a Sciacca. Il pm ha chiesto l’assoluzione di Paolo Toto, di Sciacca, titolare di una delle aziende che opera nella struttura e proprietario dell’immobile, difeso dagli avvocati Ignazio Bivona e Paolo Toto; Giuseppe Caracappa, di 40 anni, e Antonino Sala, entrambi di Palermo, dipendenti di una ditta di manutenzione ascensori, difesi dall’avvocato Maurizio Gaudio.

Richieste di condanna, a un anno di reclusione, sono state avanzate, invece, per Giacomo Sala, di Altofonte, e Domenico Pileri, di Palermo, soci e amministratori della ditta di ascensori, difesi dall’avvocato Fabrizio Di Paola.

Parte civile la moglie e la sorella di Puleo, rappresentate, rispettivamente, dagli avvocati Daniela Barbanti e Giovanni Vaccaro. Le indagini sono state svolte dal Commissariato di polizia di Sciacca.

In un primo momento, la Procura della Repubblica di Sciacca, dopo le indagini preliminari, aveva chiesto l’archiviazione del procedimento. A seguito dell’opposizione degli avvocati Barbanti e Vaccaro, il gip, Alberto Davico, ha disposto l’imputazione coatta.

Secondo l’accusa la manutenzione dell’ascensore non sarebbe stata effettuata a regola d’arte. Ignazio Puleo, che avrebbe voluto raggiungere il secondo piano dello stabile, dopo essersi ritrovato bloccato all’interno della cabina a causa di un black out elettrico, nell’intento di guadagnare l’uscita, è precipitato nel vano ascensore da un’altezza stimata in circa 6,90 metri riportando lesioni mortali.

Le difese discuteranno il 16 dicembre 2025 e il 22 gennaio 2026. Dopo giudice, Dario Hamel, emetterà la sentenza.

Termine al direttivo Pd: “Non mollo gli assessori in carica”

0

E’ stato il segretario del Partito Democratico ad aprire stasera la tanto attesa riunione del direttivo che e’ in corso al Castello Incantato di Sciacca.

Sono circa una cinquantina le persone che costituiscono il direttivo saccense dei “Dem” che oltre ai consiglieri e gli assessori in carica, e’ composto anche da ex sindaci, ex deputati e da chi ricopre incarichi all’interno del partito.

Una riunione che finora sta andando secondo le previsioni. Dopo il segretario Palagonia, ha preso parola il sindaco Fabio Termine che in tre minuti ha ribadito di non volere azzerare il resto della sua giunta e di aver formulato una proposta alla direzione regionale che sabato scorso è stata a Sciacca per tentare inutilmente di trovare una quadra.

Assente alla riunione come da previsione l’onorevole Michele Catanzaro. I catanzariani tramite il consigliere Gabriele Modica hanno richiesto un azzeramento totale e nomi nuovi per una giunta completamente riformulata.

In attesa del vertice Pd consiglieri assenti e niente variazioni di bilancio a Sciacca

0

Se si fossero presentati i 3 consiglieri del Pd, Daniela Campione e Alessandro Curreri, i due punti tecnici all’ordine del giorno del consiglio comunale in prima convocazione oggi pomeriggio si sarebbero potuti esaminare e soprattutto si sarebbe potuto dare l’ok alla variazione di bilancio necessaria per sbloccare anche le somme per addobbi e luminarie di Natale.

Erano 11, infatti, i consiglieri comunali che hanno risposto all’appello del segretario generale. I 3 del Pd stasera così come il sindaco Fabio Termine avevano anche un altro importante appuntamento in agenda: la tanto attesa riunione del direttivo del Pd che e’ in corso da circa mezz’ora.

Ci si riproverà domani sera a tornare a sedere in aula con la seconda convocazione ma gli esiti della riunione di stasera dei “dem” o meglio ancora la non conclusione della crisi politica tra le due anime del Pd, potrebbe complicare ulteriormente il voto di domani quando le opposizioni dovranno decise se non votare il punto o votare e sostenere a questo punto Termine.

Lesioni alla convivente a Burgio, condannato un cinquantenne

Un cinquantenne è stato condannato dal Tribunale di Sciacca, in composizione monocratica, a un anno e 4 mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali con pena sospesa. Era accusato di lesioni nei confronti della convivente.

L’uomo, secondo l’accusa, nel 2021, a Burgio, avrebbe colpito la donna in più parti del corpo, procurandole lesioni giudicate guaribili in 15 giorni.

La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico Fabio Passalacqua che ha condannato l’imputato anche al risarcimento alla parte civile di 4 mila euro oltre alle spese di costituzione in giudizio della stessa.

Legale di parte civile l’avvocato Francesco Giambalvo (nella foto).

Il giovane di Sciacca che ha duettato a Messina con Elodie: “È stato bellissimo, lei bella e simpatica” (Video) 

Un sogno diventato realtà per Alfonso Scalici, 17 anni, studente del liceo classico “Tommaso Fazello” di Sciacca. Durante la prima tappa siciliana del tour di Elodie, il 24 novembre al PalaRescifina di Messina, il giovane ha avuto l’occasione di cantare sul palco insieme alla popstar.

Intervista e video del concerto di Cristian Ruvanzeri.

Il concerto, due ore cariche di energia, sensualità e provocazione, ha seguito il percorso sensoriale annunciato dai titoli dei suoi atti: Magnetica, Erotica, Galattica, Audace. Alla fine del primo atto, tra il pubblico è spuntato un cartello: “Posso duettare con te sul palco La coda del diavolo?”. Elodie l’ha notato, ha sorriso e ha invitato il ragazzo a raggiungerla.

Con naturalezza sorprendente, Alfonso si è improvvisato Rkomi e ha cantato il brano accanto a lei. La scena è stata immortalata dai fan e il video è diventato virale nel giro di poco tempo, condiviso da migliaia di utenti e pagine social.

Ancora emozionato, Alfonso ha raccontato ai nostri microfoni: “È stato molto bello ed emozionante. Non ho avuto ansia e mi sono goduto il momento. Elodie è molto bella, gentile e simpatica”.

Riproduzione riservata.

Esenzione Irpef fino a 15mila euro: la nuova proposta che potrebbe azzerare le tasse per lavoratori e pensionati

Taglio delle tasse per i redditi più bassi: Pd, M5s, Avs e Italia Viva uniscono le forze per una no tax area da 15mila euro. Una misura che potrebbe alleggerire il carico fiscale di milioni di italiani, ma che richiede coperture importanti.


La proposta: niente Irpef sotto i 15mila euro

Le opposizioni puntano a introdurre una riforma fiscale dal forte impatto sociale: esenzione totale dell’Irpef per chi percepisce fino a 15.000 euro lordi l’anno, tra lavoratori dipendenti e pensionati.

L’attuale soglia della no tax area (8.500 euro) verrebbe quasi raddoppiata. La misura avrebbe carattere temporaneo, applicandosi dal 2026 al 2028, e andrebbe a sostenere le fasce più fragili in un contesto di forte pressione economica.

Resterebbero esclusi dall’agevolazione i lavoratori autonomi, per i quali non è prevista alcuna modifica.


Come cambierebbe il calcolo dell’Irpef

La riforma non riguarderebbe solo chi si trova sotto i 15.000 euro di reddito, che non pagherebbe alcuna imposta, ma anche chi guadagna di più.

Infatti, l’Irpef verrebbe calcolata solo sulla parte eccedente i 15.000 euro.

Esempio concreto

  • Reddito attuale: 25.000 euro lordi
  • Oggi Irpef calcolata su: 16.500 euro
  • Con la nuova proposta: Irpef calcolata su 10.000 euro

Un risparmio fiscale molto consistente, che diminuisce progressivamente fino ad annullarsi oltre i 60.000 euro annui.


Quanto costa la misura allo Stato

L’intervento avrebbe un costo stimato di 12 miliardi di euro nel triennio, pari a circa 4 miliardi l’anno.

Per finanziare la riforma, le opposizioni propongono:

1. Tagli alla spesa pubblica per 1,5 miliardi annui

Con una clausola stringente: niente riduzioni a:

  • sanità
  • scuola e università
  • welfare
  • ricerca
  • pensioni
  • stipendi pubblici
  • enti locali
  • ambiente
  • 5 per mille

2. Recupero di 2,5 miliardi annui

Attraverso:

  • intensificazione della lotta all’evasione fiscale
  • eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi, richiesti da anni da ambientalisti e comunità scientifica

Salario minimo e altre misure collegate

La proposta sulla no tax area rientra in un pacchetto più ampio di riforme presentato dalle opposizioni nella Manovra 2026.

Fra le misure principali:

✔ Salario minimo a 9 euro l’ora

Una proposta già avanzata negli scorsi anni e ora riproposta, con:

  • estensione a tutti i rapporti di lavoro con contratto formale
  • valutazione annuale tramite una commissione permanente
  • esclusione dei lavoratori domestici, per i quali è previsto un trattamento dedicato

✔ Contrastare il drenaggio fiscale

Adeguando scaglioni e detrazioni all’inflazione.

✔ Ripristino di Opzione Donna

Con le regole più ampie precedenti alle restrizioni recenti.

✔ Aumento dell’Assegno Unico

+70 euro al mese per le famiglie con ISEE sotto i 25mila euro.

✔ Rafforzamento della sanità pubblica

L’obiettivo è arrivare al 7,5% del PIL, con fondi destinati a:

  • nuove assunzioni
  • riduzione delle liste d’attesa

✔ Stop al protocollo migranti in Albania

E riassegnazione dei fondi a:

  • forze dell’ordine
  • sicurezza urbana
  • illuminazione pubblica

✔ Misure per scuola, università, giustizia e giovani

Tra cui incentivi alla transizione 4.0 e una “start tax” dedicata all’imprenditoria giovanile.


Unità delle opposizioni (quasi completa)

Pd, M5s, Alleanza Verdi-Sinistra e Italia Viva hanno presentato 16 emendamenti condivisi, definendoli un “segnale forte di convergenza sulle priorità del Paese”.

In arrivo alla Camera anche il sostegno di +Europa.

Fuori dal fronte resta Azione, che ha presentato una sua proposta con 96 emendamenti.


Cosa succede ora

Le misure approderanno al confronto parlamentare sulla Manovra 2026.
Resta da capire quante tra le proposte delle opposizioni troveranno una strada concreta nella versione definitiva della legge di Bilancio.

Primo intervento Linfo-DIEP a Catania, innovazione nella cura post-oncologica

All’Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania è stato eseguito il primo intervento Linfo-DIEP, una procedura microchirurgica complessa che integra ricostruzione mammaria autologa e trattamento del linfedema dell’arto superiore. A guidare l’operazione è stato il professor Giuseppe Lombardo, chirurgo plastico del Centro Grandi Ustioni, insieme all’Unità di Senologia diretta dalla dottoressa Francesca Catalano. L’intervento segna un traguardo rilevante nella chirurgia ricostruttiva post-oncologica e rafforza il ruolo del Cannizzaro come polo sanitario di eccellenza.

Cos’è e come funziona l’intervento Linfo-DIEP

L’intervento Linfo-DIEP nasce dall’evoluzione delle tecniche ricostruttive post-mastectomia. La procedura combina il lembo DIEP — considerato il gold standard per la ricostruzione autologa del seno — con il trasferimento di linfonodi vascolarizzati. Questa sinergia chirurgica consente di offrire un recupero potenziato del drenaggio linfatico nelle pazienti che hanno subito l’asportazione dei linfonodi, spesso necessaria in caso di tumore al seno o melanoma.

Benefici e risultati clinici

Il linfedema rappresenta una delle complicanze più frequenti e invalidanti dopo la mastectomia, causando gonfiore cronico, dolore e riduzione della mobilità dell’arto interessato. La terapia riabilitativa resta centrale, ma l’intervento Linfo-DIEP introduce una soluzione aggiuntiva ad alto potenziale: nelle pazienti selezionate riduce significativamente i sintomi e migliora la qualità della vita. La prima paziente operata al Cannizzaro ha mostrato miglioramenti clinici già nelle prime settimane post-intervento, confermando l’efficacia della tecnica.

Il Cannizzaro primo in Italia per interventi DIEP

L’Ospedale Cannizzaro vanta già un primato nazionale nel numero di ricostruzioni mammarie con lembo DIEP. Nel solo 2025 è prevista la realizzazione di 76 interventi, un volume che colloca la struttura al primo posto in Italia. Una crescita che attrae un numero sempre maggiore di pazienti anche da fuori regione, confermando il valore del centro nell’ambito della microchirurgia ricostruttiva.

Un centro di eccellenza per la chirurgia microvascolare

Il direttore generale della struttura, Salvatore Giuffrida, sottolinea come il nuovo intervento Linfo-DIEP rappresenti un ulteriore passo avanti per il Cannizzaro. La collaborazione tra il Centro Grandi Ustioni e la Breast Unit consente di offrire percorsi di cura integrati, innovativi e altamente specializzati alle donne che affrontano le conseguenze del tumore al seno. L’introduzione di questa nuova procedura consolida la posizione del Cannizzaro come riferimento nazionale nel settore della chirurgia ricostruttiva avanzata.

Ribera, il sindaco Ruvolo smentisce: “Nessun trasferimento d’acqua dalla diga Garcia”

Il sindaco di Ribera, Matteo Ruvolo, interviene con una nota per smentire quanto dichiarato dall’onorevole Davide Faraone e riportato da la Repubblica riguardo a un presunto trasferimento di cinque milioni di metri cubi d’acqua dalla diga Garcia agli agrumeti del territorio riberese. Ruvolo definisce l’affermazione “totalmente infondata”.

Il primo cittadino chiarisce che, per ragioni tecniche e infrastrutturali “note a tutti gli operatori del settore”, non esiste alcun collegamento né alcuna condotta in grado di convogliare acqua dalla diga Garcia verso il comprensorio di Ribera. Le forniture irrigue locali, afferma, provengono esclusivamente dagli invasi Castello e Prizzi.

Il sindaco riconosce che alcuni volumi della diga Garcia siano stati destinati all’agricoltura dell’Agrigentino, ma precisa che tali quantità sono dirette “al basso Belice e all’area di Sciacca”, non al territorio riberese. Attribuire quei trasferimenti a Ribera, aggiunge, è non solo “tecnicamente errato”, ma anche “politicamente fuorviante”.

Ruvolo sottolinea che la comunità agricola riberese vive una “crisi idrica gravissima” e che la diffusione di ricostruzioni non rispondenti alla realtà rischia di alimentare tensioni territoriali e danneggiare l’immagine dei produttori locali. “La politica dovrebbe contribuire a chiarire e risolvere i problemi, non a generarne di nuovi con informazioni imprecise”, afferma.

Il sindaco chiede una rettifica immediata delle dichiarazioni da parte dell’onorevole Faraone, “nel rispetto della verità e della correttezza dell’informazione”.

“L’onorevole Faraone, che ha visitato nei giorni scorsi l’invaso, ha semplicemente annunciato la presentazione di un esposto in Procura per accertare se lo stato comatoso dell’invaso sia frutto di un mero errore o di dolo”. E’ quanto fa sapere in serata la segretaria provinciale di Italia Viva, Roberta Lala.

Incendio a Modica, distrutte tre auto della Guardia di Finanza

Un incendio auto a Modica ha distrutto nella notte tre veicoli civetta della Guardia di finanza, parcheggiati all’interno della caserma della città. L’episodio, che fin dai primi minuti presenta caratteristiche compatibili con la natura dolosa, ha immediatamente allertato vigili del fuoco e militari del Corpo, dando il via alle attività investigative.

La dinamica dell’incendio

Secondo quanto ricostruito nelle prime ore del mattino, un uomo incappucciato sarebbe stato visto avvicinarsi ai veicoli con alcune taniche pochi istanti prima dell’esplosione delle fiamme. Questo dettaglio orienta con decisione verso l’ipotesi che l’incendio auto a Modica sia stato provocato volontariamente, con una precisa scelta del bersaglio e del momento dell’azione.

Il rogo ha avvolto rapidamente i tre mezzi civetta, utilizzati nei servizi di controllo economico-finanziario del territorio. Il fatto che tutto sia avvenuto all’interno dell’area della caserma accresce la gravità dell’evento, facendo emergere possibili profili di intimidazione.

L’intervento dei vigili del fuoco

I vigili del fuoco di Modica sono intervenuti alle 4 del mattino, riuscendo a contenere e domare l’incendio prima che potesse coinvolgere altre zone del parcheggio o ulteriori veicoli. L’azione di spegnimento è stata complessa a causa dell’intensità del calore e del rischio di propagazione.Terminata la fase di emergenza, l’area è stata messa in sicurezza per consentire i rilievi tecnici necessari a stabilire con precisione la dinamica dell’accaduto e le modalità con cui sarebbe stato appiccato il fuoco.

Le indagini e la raccolta dei filmati

Contestualmente, i militari della Guardia di finanza e gli investigatori hanno avviato l’acquisizione delle immagini di videosorveglianza interne ed esterne alla caserma. Le telecamere potrebbero fornire dettagli decisivi per identificare l’uomo incappucciato che, secondo le prime testimonianze, si sarebbe aggirato nella zona immediatamente prima dell’incendio auto a Modica.

Sul posto è arrivato anche il comandante provinciale della Guardia di finanza, colonnello Walter Mela, che ha seguito da vicino i sopralluoghi e coordinato la fase iniziale delle indagini. La distruzione dei tre mezzi rappresenta infatti un danno significativo per l’operatività del Comando e un fatto che richiede massima attenzione.

Le prossime ore

Le attività investigative proseguiranno con l’analisi dei filmati, l’esame dei residui presenti nell’area del rogo e la verifica di eventuali tracce di liquidi infiammabili. Gli inquirenti dovranno stabilire se si tratta di un atto isolato, di un gesto intimidatorio o di un’azione motivata da circostanze specifiche legate all’attività della Guardia di finanza nel territorio di Modica.