Minore aggredito nel 2009 alla villa comunale di Sciacca, a distanza di 8 anni quattro saccensi condannati a pagare il risarcimento
La vicenda nel 2009 fece molto scalpore a Sciacca e anche a Burgio. Alla villa comunale di Sciacca un minorenne di Burgio era stato aggredito da alcuni ragazzi, minorenni anche loro, riportando la frattura del setto nasale. A distanza di anni si è appreso che in sede penale è stata dichiarata l’estinzione del reato a seguito della messa alla prova. In sede civile il giudice del Tribunale di Sciacca Francesca Cerrone ha condannato quattro giovani saccensi, tutti minori all’epoca dei fatti, al risarcimento di circa 30 mila euro. Condannati a pagare gli autori materiali ed i genitori degli stessi, in solido fra loro. Il minore è stato assistito dagli avvocati Giacomo e Giovanniluca Di Grado, del Foro di Sciacca.
Nella foto, la villa comunale di Sciacca
Saccense colpisce il genero allo zigomo con il remo di una barca, con il giudice si avvale della facoltà di non rispondere
Ha deciso di non rispondere alle domande del giudice e il suo difensore ha chiesto la scarcerazione, questa sera, nel carcere di Sciacca, il disoccupato che due giorni fa è stato arrestato dalla polizia per maltrattamenti in famiglia. D.C., di 52 anni, di Sciacca, avrebbe colpito il genero allo zigomo con il remo di una barca. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sciacca, Alberto Davico, deciderà nelle prossime ore sulla convalida e sulla misura cautelare. Per il suo difensore, l’avvocato Aldo Rossi, l’uomo va scarcerato. L’intervento della polizia è stato effettuato nell’abitazione di contrada Perriera dove sono avvenuti i fatti e poi gli agenti hanno arrestato il cinquantaduenne. Alla base della lite, pare, ragioni di denaro.
Rifiuti, duro attacco dell’associazione Mizzica: “Mandracchia sembra la continuità di Di Paola”
“Paolo Mandracchia sembra che faccia ancora il consigliere comunale di opposizione”. È uno dei passaggi del videointervento di Fabio Termine, esponente dell’associazione “Mizzica” nel nuovo durissimo attacco politico nei confronti dell’amministrazione Valenti in ordine al tema dei rifiuti. “Sembra – dice Termine – che dopo la soddisfazione espressa dall’ex sindaco Fabrizio Di Paola sui risultati che il piano ARO starebbe producendo, l’attuale amministrazione stia proseguendo sullo stesso solco di quella precedente”. L’associazione “Mizzica” chiede a Francesca Valenti di poter essere ammessa a poter offrire delle soluzioni per far funzionare al meglio lo strumento. “Mandracchia dice che non è più modificabile, ma noi non siamo d’accordo”, precisa Termine.
Crisi irrigua nel Riberese, Pace scrive a Musumeci: “Inevitabile dichiarare lo stato di emergenza”
La dichiarazione dello stato di emergenza. Questa la richiesta del sindaco di Ribera Carmelo Pace al presidente della Regione Nello Musumeci in merito alla gravissima crisi irrigua che si sta verificando nell’agro riberese. In una lettera firmata anche dall’assessore Mimmo Aquè, l’amministrazione comunale di Ribera sottolineava che lo scorso 18 gennaio si era svolto al comune un “tavolo tecnico” sulla campagna irrigua 2018, fortemente a rischio a
causa delle scarsissime riserve irrigue presenti negli invasi Castello, Prizzi, Gammauta, Arancio e Gorgo. Riunione alla quale avevano partecipato tutti i sindaci del comprensorio irriguo, le organizzazioni di categoria, i vertici e il nuovo direttore del Consorzio di Bonifica Sicilia Occidentale nonché, diverse professionalità tecniche. Vertice nel corso del quale è stata certificata (dati COB Sicilia Occidentale aggiornati al 18 gennaio 2018) la drammatica situazione dei livelli d’acqua presenti nelle dighe del comprensorio che, ad oggi, garantirebbero non più che una sola irrigazione. “Tralasciando di esporle gli effetti devastanti che il perdurare di tale situazione avrebbe sulle intere economie locali, tutte poggianti sul comparto agricolo – si legge nella lettera – si fa appello al pregiato ruolo e alla sensibilità dell’onorevole Presidente della Regione Siciliana, di chiedere al Governo Nazionale la dichiarazione dello “stato di emergenza” per la situazione sopra esposta e di attivare nel contempo, l’ “unità di crisi regionale” per fronteggiare immediatamente, con pieni poteri, l’allarmante situazione idrica prima che questa diventi disperata”. Pace ed Aquè chiedono un incontro urgente al Governatore Musumeci in modo tale da coordinare
le misure da porre nell’immediato.
Stabilizzare due mila precari della sanità siciliana, via libera dell’assessore Razza
Non ci sarà bisogno di attendere la definizione della nuova rete ospedaliera e il piano triennale delle assunzioni: basterà che ci sia la copertura finanziaria che ogni manager delle aziende sanitarie provinciali dovrà assicurare entro il 20 febbraio. Così l’assessore regionale Ruggero Razza ha dato il suo via libera alla stabilizzazione di oltre due mila precari della sanità siciliana ma potranno essere prorogati quelli già in essere fino all’assunzione definitiva.
Razza ha chiesto ai manager di Asp e ospedali di fornire numeri precisi sul personale da stabilizzare. I sindacati che ieri hanno dato il beneplacito alla manovra del nuovo assessore regionale, hanno parlato di numeri ben più alti rispetto i duemila preventivati, si parla di più di tremila.
Più dell’otto per cento degli agrigentini ha avuto disguidi finanziari
Disguidi finanziari e così si ricorre ancora ai prestiti. Il dato in provincia si attesta un po’ più basso rispetto la media regionale e nazionale, ma resta comunque alto il numero di agrigentini, circa 8,68%, che ha dovuto fare ricorso alle finanziarie non solo una volta ma dopo aver avuto in passato altri problemi con con altre società di credito. I dati sono stati elaborati da Facile.it e Prestiti.it, che hanno esaminato un campione di 60mila richieste presentate tramite i portali tra novembre 2017 e gennaio 2018.
In Sicilia, la percentuale è del 10,53 per cento. Le province con i valori più alti sono Trapani (14,69%), Enna (11,54%) e Ragusa (11,35%);
106 multe elevate dalla polizia municipale di Sciacca ai candidati alle regionali per affissioni abusive
Otto candidati trasgressori pe run totale di 106 multe elevate dagli agenti della polizia municipale di Sciacca durante l’ultima campagna per le elezioni regionali. Le multe sono state inviate e trasmesse dagli uffici del Comando “Giovanni Fazio” di Sciacca alla Prefettura di Agrigento. Qui verrà stabilito l’ammontare esatto delle infrazioni che vanno secondo le disposizioni normative da 103 a 1032 euro.
I manifesti che sono stati oggetto di violazione non riguardano quelli del Movimento Cinque Stelle che si è affrettato a precisare di essere stata l’unica forza politica a non aver ricevuto alcuna sanzione.
Le infrazioni riguardavano pubblicità elettorale posta al di fuori degli spazi e degli impianti autorizzati.
Il parco giochi della Perriera attende ancora il tappetino, M5s: “Chi fa politica non dovrebbe scherzare con la sicurezza dei bimbi”
Il Movimento Cinque Stelle torna a sollecitare l’amministrazione comunale rispetto l’intervento di ripristino del tappetino verde nel parco giochi del museo del Carnevale di contrada Perriera. Intervento che il gruppo saccense si era offerto di realizzare.
“Sono passati 110 giorni – scrivono oggi in una nota – dalla proposta del M5S di ripristinare, a proprie spese, il tappetino del parco giochi alla Perriera con una soluzione sicura, rapida e a norma di legge. Tale proposta, supportata da un accurato progetto tecnico, fu snobbata e rifiutata dall’amministrazione per motivi ancora difficili da capire o, più che altro, da condividere”.
“Quale amministrazione – continuano a chiedersi – infatti, già in grandi difficoltà finanziarie,
rifiuterebbe mai la proposta di alcuni cittadini di intervenire a proprie spese su un problema che mette in pericolo l’incolumità dei nostri bambini?”
“Ciononostante – aggiungono i grillini – quando l’amministrazione rifiutò la nostra proposta,
accettammo tale decisione, pur non condividendola, senza suscitare alcuna polemica, poiché per noi l’obiettivo era comunque raggiunto: i nostri bambini avrebbero finalmente avuto un luogo al sicuro dove giocare”.
La constatazione del gruppo è parecchio amara: “L’amministrazione non solo non ha permesso che risolvessimo a nostre spese e senza gravare sulle casse comunali un problema urgente che riguardava la salute e l’incolumità dei nostri bambini, ma non ha neanche mantenuto la promessa fatta permettendo che i nostri bambini continuino a giocare in uno spazio non sicuro. L’impressione è che per discutibili motivi politici chi ci rimette ancora una volta sono le famiglie saccensi e, peggio ancora, i loro bambini. E
questo non lo possiamo accettare. Chi fa politica non dovrebbe scherzare
con la sicurezza dei nostri bambini”.
Razionamento idrico per la siccita’, la Cisl: “In otto anni, 100 milioni di metri cubi sprecati”
“Palermo torna al passato, peccato che dal 2010 si continui a sversare in mare – è il commento amaro di Giovanni Musso, segretario generale Femca Cisl Palermo Trapani, a proposito del razionamento a causa della scarsità di riserve d’acqua negli invasi siciliani – con il razionamento idrico. L’acqua delle sorgenti di Scillato, a causa di una breccia nell’acquedotto che la porta in città”.
Secondo il segretario in 8 anni sono stati buttati a mare 100 milioni di metri cubi d’acqua potabile provenienti da una sorgente nota per le sue caratteristiche, tanto che recentemente il comune di Scillato ha formalizzato le procedure di aggiudicazione per l’imbottigliamento per scopi commerciali.
“Nulla – infine aggiunge Musso – è stato fatto per risolvere definitivamente il problema, se non un intervento tampone nel 2017 che ha riportato in condotta solo una parte di quest’approvvigionamento idrico”.
Nuovo processo per il senatore D’Ali’, la Cassazione annulla l’appello
Per i legali del senatore Tonino D’Alì celebrare nuovamente il giudizio di appello non aggiungerà nulla al processo.
Ieri sera la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del pg Nico Gozzo, annullando, con rinvio ad altra sezione della Corte di Appello di Palermo, la sentenza con la quale nel 2016 i giudici avevano dichiarato prescritto, per una parte, sino al 1994, e assolto, per il periodo successivo sino al 2011, il senatore Tonino D’Alì dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.
“Ci troviamo – hanno commentato i due legali del senatore – di fronte ad un rinvio finalizzato a sollecitare la Corte di appello di Palermo a decidere nuovamente se ascoltare o meno testimoni in larga parte già escussi ed a meglio motivarne l’eventuale rigetto. Testimoni che, ove ammessi, nulla comunque potranno aggiungere a fatti già esaminati nei dieci lunghi anni di un processo abbreviato. Il che porterá ad altre lunghe attese, ulteriori costi per la giustizia e per giungere alla fine al punto di partenza: l’ennesima assoluzione”



