Dove pranzare per l’Immacolata? Una proposta di campagna che unisce tradizione e sapori di dicembre

L’8 dicembre, in Sicilia, segna davvero l’inizio del periodo natalizio: le famiglie si riuniscono, si addobbano le case, e in tavola si cercano piatti che profumano di tradizione.

Sempre più persone scelgono di trascorrere questa giornata fuori città, in luoghi dove la cucina resta genuina e l’atmosfera è familiare. Tra le proposte del territorio, una delle più apprezzate è quella dell’Agriturismo Giorno e Notte, immerso nel verde e noto per la sua cucina semplice, autentica e legata alle ricette contadine.


Perché scegliere un agriturismo per l’8 dicembre

Pranzare in campagna durante l’Immacolata permette di vivere la festa con tranquillità: niente stress, niente cucina da preparare all’alba, nessuna corsa.

Chi opta per una location come l’Agriturismo Giorno e Notte lo fa soprattutto per:

  • la qualità delle materie prime, spesso locali;
  • un menù che rispecchia i sapori della tradizione siciliana;
  • un ambiente ampio e accogliente ideale per famiglie;
  • la possibilità di trascorrere la giornata immersi nella natura.

Il pranzo dell’Immacolata: qualche anticipazione senza svelare tutto

Giorno e Notte ha preparato un menù speciale per l’occasione, ispirato ai piatti che da sempre accompagnano le feste siciliane.

Possiamo anticipare solo che:

  • gli antipasti saranno numerosi e tipicamente rustici,
  • i primi punteranno su sapori intensi e cremosi,
  • tra i secondi ci saranno ricette tradizionali cucinate lentamente,
  • è previsto un menù dedicato ai bambini,
  • e il prezzo è fisso, con bevande incluse.

Chi ha già pranzato qui conosce bene l’impronta casalinga della cucina e la cura nel proporre piatti generosi e saporiti.
Per l’8 dicembre, la filosofia non cambia: un pranzo pensato per far sentire gli ospiti “come in famiglia”.


Vuoi ricevere il menù completo e tutte le informazioni per prenotare?

Come accade ogni anno, il numero di posti disponibili è limitato e molte prenotazioni vengono effettuate con largo anticipo. Per questo l’agriturismo ha attivato un contatto diretto via WhatsApp per fornire rapidamente il menù completo e le informazioni utili.

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Una giornata di festa da vivere nella tranquillità della campagna

L’Immacolata è la prima vera occasione per riunirsi e respirare l’aria delle feste.
Chi desidera viverla in un luogo autentico, tra buon cibo e natura, troverà nell’Agriturismo Giorno e Notte una proposta semplice, genuina e perfetta per famiglie e gruppi di amici.


Articolo realizzato nell’ambito di una collaborazione editoriale.

Crisi politica a Sciacca, Termine cerca aiuto con “il patto del Castellucci”

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Tutto riparte da dove era iniziato, ovvero l’aula consiliare del Comune di Sciacca. E’ lì che è stato depositato lo scorso 3 novembre il documento politico che ha dato il via alla crisi politica nella giunta Termine ed è lì che lo scorso 10 novembre Termine ha ratificato il licenziamento dei 3 assessori aprendo di fatto una insanabile frattura all’interno del Pd.

Ieri sera il tentativo di trovare una quadra fuori dal Palazzo, nella riunione del direttivo dei “dem” che secondo le previsioni, non ha sortito alcun effetto se non quello di evidenziare una spaccatura netta, inconciliabile tra la maggioranza dei “catanzariani” e la corrente progressista che Termine rappresenterebbe e che oggi ha firmato una nota stampa per sostenere il sindaco Termine e condannare il comportamento di alcuni consiglieri che hanno presentato un documento non condiviso dal partito, definendolo contrario alle regole democratiche interne. La crisi che ne è derivata viene giudicata “ingiustificata e dettata da logiche di potere estranee all’interesse della città, interrompendo un percorso di rinnovamento che aveva riportato entusiasmo nel Pd”. I nuovi iscritti riaffermano la loro appartenenza al partito, il riferimento a Elly Schlein e la volontà di proseguire con decisione sulla strada del cambiamento per un “Pd più aperto, credibile e utile alla comunità”. Anche se molti degli stessi militanti oggi hanno preferito non rilasciare dichiarazioni e interviste, il silenzio è stata la strada scelta da Tony Russo ad Agostino Montalbano, da Salvatore Chiarello a Salvatore Palumbo: è stato per tutti “preferisco di no”.

Intanto, la seduta in programma oggi con il consolidato e soprattutto la variazione di bilancio porterà già nuove dinamiche alla luce di un sindaco che proverà ad affrontare fuori dalla coalizione e dagli alleati i prossimi 18 mesi. In aula c’è già chi è pronto a fare da stampella, da traghettatore della nuova “fase terminiana”.

A cominciare da quella che nei giorni scorsi gli addetti ai lavori avevano provato a ribattezzare come il “patto del Castellucci”, ovvero un accordo con i fondatori della lista “Insieme per Sciacca” che fa capo all’ex deputato regionale Salvatore Cascio e che vede nei due consiglieri Nino Venezia e Alberto Sabella i nuovi piccoli numeri dai quali Termine proverà a riconquistare gli scranni perduti.

Altre dinamiche, nel frattempo, muoveranno oggi i consiglieri del Pd pronti a presentare emendamenti sulla variazione di bilancio e a cercare sponda dalle file di quella opposizione che invece non temerebbe una mozione e che sarebbe pronta, con pochi componenti, a votarla. Pochi, pochissimi. Al momento, si possono contare su una punta di una mano.

Premi per la raccolta differenziata, in testa Lucca Sicula

La Regione ha pubblicato l’elenco ufficiale dei comuni che nel 2024 hanno ottenuto i premi per la raccolta differenziata, gli incentivi economici destinati alle amministrazioni che superano le soglie stabilite per il riciclo. I dati mostrano una Sicilia in lento ma costante miglioramento, con diverse realtà dell’Agrigentino che si distinguono per percentuali molto elevate e una gestione virtuosa dei rifiuti.

In testa alla classifica appare Lucca Sicula, che con un eccellente 87,15% conquista il primo posto tra i comuni premiati. Un risultato che conferma l’impegno costante del piccolo centro nella corretta separazione dei materiali e nell’educazione ambientale dei cittadini. Il contributo riconosciuto supera i 35 mila euro, una cifra significativa per un comune di meno di duemila abitanti.

Tra i territori che hanno ottenuto i premi per la raccolta differenziata figurano anche Villafranca Sicula (85,15%) e Calamonaci (84,75%), due comuni dell’Agrigentino occidentale che rafforzano il trend positivo dell’intera area. Percentuali così elevate dimostrano la capacità di organizzare un sistema efficiente, in cui la collaborazione tra cittadini, amministrazione e operatori è determinante.

Accanto ai piccoli comuni spiccano anche realtà più popolose. Bene anche Montevago (82,33%), Santa Margherita di Belice (79,85%) e Burgio (76,31%), che ottengono rispettivamente contributi superiori ai 30 e ai 46 mila euro. Menfi registra un buon risultato con il 76,18%, confermando una tradizione ormai consolidata nella gestione responsabile dei rifiuti. Seguono altri centri che si attestano poco sotto il 70%, come Cattolica Eraclea, Racalmuto, Caltabellotta e Raffadali, tutti comunque destinatari di contributi economici per aver raggiunto soglie significative.

Il quadro complessivo restituisce un’immagine chiara: i premi per la raccolta differenziata rappresentano uno stimolo concreto per i comuni siciliani, che in molti casi riescono a migliorare i propri standard e a reinvestire le somme ottenute per potenziare i servizi ambientali. I risultati 2024 confermano che l’impegno dei territori può tradursi in vantaggi economici reali e in una gestione sempre più sostenibile.

Via alle stabilizzazioni nei Consorzi di bonifica, 95 ad Agrigento e Palermo  

Avanza in Sicilia il percorso di stabilizzazione dei lavoratori dei Consorzi di bonifica, una platea composta in molti casi da personale precario da oltre venticinque anni. Le procedure, annunciate alcuni giorni fa dalla Regione, stanno trovando attuazione concreta in queste ore nei territori provinciali.

L’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, aveva confermato l’avvio delle stabilizzazioni dopo un incontro con i commissari e i dirigenti degli enti consortili della Sicilia orientale e occidentale.

“Dal primo dicembre prossimo – dice Sammartino – verranno stabilizzati tutti quei lavoratori che ne hanno diritto in base alle graduatorie esistenti, così come previsto dall’articolo 9 della legge 31/2025 recentemente approvata all’Assemblea regionale siciliana. Stiamo per portare a casa un risultato importante che non solo garantirà servizi migliori alle imprese agricole, ma darà anche ai lavoratori e alle loro famiglie una concreta e maggiore stabilità economica. Inoltre, già dalla prossima settimana, gli altri operai stagionali inizieranno a svolgere le 23 giornate lavorative aggiuntive previste dalla norma per quest’anno, mentre dal 2026 verranno impiegati per 156 giornate all’anno”.

A pochi giorni dall’annuncio, ad Agrigento sono stati stabilizzati 86 lavoratori, ieri 9 a Palermo. Una svolta attesa da anni, che chiude una lunga fase di incertezza occupazionale.

Soddisfatto anche il commissario del Consorzio di bonifica di Agrigento, Baldo Giarraputo, che ha sottolineato l’importanza dell’impegno politico mantenuto: “Mantenuto un impegno che era stato preso dal governo regionale con il presidente Schifani”.

L’ex assessore Girasole: “Questo Pd espressione dell’accentramento di Catanzaro” (Video)

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L’ex assessore Stefano Girasole con i suoi commenti su Facebook e’ diventato un papabile assessore della nuova composizione della giunta Termine.

In realtà nega di aver mai ricevuto proposte dal primo cittadino in tal senso ma ammette di aver suggerito al sindaco di proseguire azzerando tutto. Sebbene ammetta che le modalità di ingresso di Termine nel Pd non siano state le migliori, ha una posizione precisa sul Pd litigioso di oggi.

“E’ un contenitore vuoto – afferma – non più in grado di inglobare ed espressione dell’accentramento del deputato Michele Catanzaro”

Tragico incidente sulla Palermo-Sciacca: due morti e tre feriti nello scontro frontale

Un drammatico incidente si è verificato questa mattina lungo la strada statale Palermo–Sciacca, nei pressi di Altofonte. Nel violento impatto frontale tra due auto hanno perso la vita due persone, mentre altre tre sono rimaste ferite.

L’incidente è avvenuto in un tratto particolarmente critico, un curvone all’altezza del km 8,400. Sul posto sono intervenuti immediatamente i sanitari del 118, i vigili del fuoco, i carabinieri per i rilievi e le squadre dell’Anas, impegnate nel ripristino della viabilità nel più breve tempo possibile.

Sono morte sul colpo Valeria Saveria Di Giorgio di 52 anni e Angelica Ganci di 78 anni. Le due donne erano a bordo di una Golf così come i due diciannovenni di San Giuseppe Jato che procedevano in direzione opposta e sono stati ricoverati al Civico in codice rosso.

Le vittime sono la moglie e la suocera di un agente della polizia penitenziaria.

La statale è stata chiusa in entrambe le direzioni e il traffico è stato deviato temporaneamente sulla provinciale 69 bis, attraverso gli svincoli di Giacalone e Altofonte, per consentire le operazioni di soccorso e messa in sicurezza dell’area.

Indagini in corso per ricostruire con esattezza la dinamica del sinistro.

Famiglia del bosco, quando lo Stato può togliere i figli: cos’è davvero la responsabilità genitoriale

Il caso della cosiddetta “famiglia del bosco” di Palmoli ha riaperto un dibattito complesso: quando lo Stato può intervenire nella vita privata di una famiglia? E in quali circostanze può addirittura sospendere la responsabilità genitoriale e allontanare i figli da casa?

La vicenda — tre bambini collocati in casa famiglia insieme alla madre, dopo un’intossicazione da funghi e una serie di comportamenti giudicati gravemente pregiudizievoli — ha scosso l’opinione pubblica. Ma per capire perché il Tribunale è intervenuto, serve ripercorrere cosa prevede davvero la legge italiana.


Dalla “patria potestà” alla responsabilità genitoriale: un cambiamento storico

Essere genitori, in Italia, non è un diritto assoluto: è una responsabilità giuridica che può essere limitata o revocata quando il benessere dei minori è in pericolo.

La trasformazione della normativa è stata profonda:

  • Fino al 1975: esisteva la patria potestà, esercitata quasi esclusivamente dal padre.
  • Dopo la riforma del 1975: nasce la potestà genitoriale, condivisa tra entrambi i genitori.
  • Con la riforma del 2013: il concetto si evolve definitivamente in responsabilità genitoriale.

Non è un semplice cambio di nome: la prospettiva si ribalta.
Al centro non ci sono più i poteri dei genitori, ma i diritti dei figli.

L’articolo 315-bis c.c. stabilisce che ogni minore ha diritto a essere:

  • mantenuto
  • educato
  • istruito
  • assistito moralmente

nel rispetto delle sue capacità e aspirazioni.

La responsabilità appartiene a entrambi i genitori (art. 316 c.c.) e deve essere esercitata di comune accordo.


Quando lo Stato interviene: art. 330 e 333 c.c.

Il diritto italiano prevede due strumenti principali di tutela dei minori:

Art. 330 c.c. – Decadenza dalla responsabilità genitoriale

Scatta nei casi più gravi, quando i genitori violano o trascurano i loro doveri con grave pregiudizio per il minore.

Art. 333 c.c. – Provvedimenti limitativi

Utilizzato per situazioni meno estreme, ma comunque dannose o potenzialmente pericolose:
il giudice può limitare la responsabilità senza eliminarla del tutto.

Entrambi gli articoli hanno un unico obiettivo: proteggere il minore, anche in via preventiva.


Palmoli, come un’intossicazione ha acceso un caso nazionale

La vicenda si avvia nel settembre 2024, quando la famiglia si presenta in ospedale per una intossicazione da funghi. In situazioni del genere, il personale sanitario è tenuto — per legge — a segnalare eventuali rischi alla Procura Minorile. Lo ha ricordato anche l’ordinanza n. 405/2025 del Tribunale per i Minorenni dell’Aquila.

I servizi sociali vengono attivati per verificare:

  • condizioni di vita dei tre bambini (8 anni e due gemelli di 6)
  • necessità di controlli medici successivi all’intossicazione
  • eventuali situazioni di rischio domestico

Ma, secondo il Tribunale, la famiglia si oppone a qualsiasi forma di collaborazione.


“50mila euro per ogni figlio”: la richiesta che ha fatto crollare il caso

Secondo l’ordinanza, i genitori:

  • avrebbero rifiutato gli incontri con i servizi sociali
  • avrebbero impedito l’esecuzione degli accertamenti sanitari
  • avrebbero chiesto 50mila euro per ciascun figlio come condizione per procedere ai controlli

Una richiesta che i giudici hanno definito una strumentalizzazione dei minori.

Inoltre, la casa è stata ritenuta “disagevole e insalubre”, valutazione che non riguarda uno stile di vita alternativo, ma un rischio concreto per la salute dei bambini.

Il 13 novembre 2025, dopo diversi tentativi di mediazione, è arrivata la decisione: i minori vengono temporaneamente collocati in una casa famiglia, insieme alla madre.


Il nodo istruzione: non è l’homeschooling il problema

Uno dei punti più discussi dell’ordinanza riguarda l’istruzione. La famiglia aveva scelto di non mandare i figli a scuola, ma il Tribunale ha precisato che:

  • non è in discussione l’homeschooling
  • non è in discussione la libertà educativa

Il problema riguarda invece la mancanza di vita di relazione, diritto tutelato dall’art. 2 della Costituzione.

Secondo la letteratura scientifica, tra i 6 e gli 11 anni la relazione con i pari è fondamentale per lo sviluppo:

  • emotivo
  • sociale
  • cognitivo

La totale assenza di interazione è stata definita come “rischio di deprivazione”.


Esposizione mediatica dei minori: l’altro elemento decisivo

La partecipazione dei bambini alla trasmissione Le Iene ha aggravato la posizione dei genitori.

L’ordinanza rileva una violazione delle norme che vietano di:

  • divulgare dati che rendano identificabili minori coinvolti in procedimenti giudiziari
  • utilizzare i minori per ottenere vantaggi processuali o mediatici

Il Tribunale parla di “nuova inadeguatezza genitoriale”, ancora più grave delle condizioni abitative.


La sospensione non è una condanna definitiva

La responsabilità genitoriale è stata sospesa, non revocata.

Il Tribunale precisa che si tratta di una misura temporanea per proteggere i minori da rischi:

  • fisici
  • psicologici
  • ambientali
  • relazionali
  • di esposizione illecita

I genitori possono riottenere la responsabilità se:

  • migliorano le condizioni abitative
  • accettano il supporto dei servizi
  • collaborano con le autorità
  • cessano l’esposizione mediatica dei figli
  • comprendono la gravità delle violazioni

Chi decide in questi casi?

La competenza spetta al Tribunale per i Minorenni, organismo specializzato che valuta:

  • prove
  • testimonianze
  • relazioni dei servizi sociali
  • perizie
  • condizioni psicofisiche dei minori

La sua funzione non è “punire i genitori”, ma proteggere i bambini.


Una domanda destinata a restare aperta

Il caso di Palmoli riaccende una questione complessa:
fino a che punto lo Stato può entrare nella vita privata di una famiglia?

La legge traccia confini precisi, ma il dibattito resta aperto, perché dietro ogni procedimento ci sono:

  • bambini reali
  • famiglie in crisi
  • diritti che devono convivere
  • decisioni difficili e spesso dolorose

Ed è questa la parte che nessuna normativa potrà mai semplificare del tutto.

Tentato furto auto al Conca d’Oro, arrestati quattro giovani dopo la fuga allo Zen

Erano stati notati mentre cercavano di mettere a segno un furto auto al Conca d’Oro, all’interno del parcheggio del centro commerciale di via Lanza di Scalea. I quattro, tutti giovanissimi – età tra i 18 e i 21 anni – stavano forzando la portiera di una vettura quando i carabinieri della stazione San Filippo Neri li hanno sorpresi in piena azione.

Secondo quanto ricostruito, i ragazzi avrebbero tentato di scassinare l’auto con attrezzatura specifica, ritrovata poi durante l’intervento dei militari. L’arrivo della pattuglia ha però interrotto il colpo, dando il via a una fuga a piedi tra le stradine dello Zen, conclusa dopo un inseguimento rocambolesco.

Giovani già noti per furti di auto e moto

Tra i fermati ci sarebbe anche il fratello minore di Gaetano Maranzano, in carcere dallo scorso ottobre per l’omicidio di Paolo Taormina all’Olivella. Un dettaglio che evidenzia un quadro familiare già noto alle cronache giudiziarie recenti.

Zona del Conca d’Oro nel mirino dei ladri

La scelta del Conca d’Oro non sarebbe stata casuale. Stando alle segnalazioni raccolte negli ultimi mesi, nell’area del centro commerciale si registrerebbero dai tre ai cinque furti al giorno tra auto e motocicli. Un livello di attenzione che conferma come il parcheggio rappresenti uno dei bersagli preferiti da chi opera abitualmente nel settore dei furti su strada.

In questo contesto, il tentato furto auto Conca d’Oro di queste ore si inserisce in un fenomeno seriale, che negli ultimi tempi avrebbe attirato soggetti considerati “noti” agli investigatori locali.

L’arresto e le accuse

La fuga dei giovani non è durata molto. I carabinieri li hanno raggiunti e bloccati poco dopo, recuperando anche gli arnesi utilizzati per tentare lo scasso. Le accuse sono di tentato furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.

Il materiale sequestrato sarà ora oggetto di accertamenti, mentre gli investigatori sono al lavoro per verificare se i quattro possano essere coinvolti in altri episodi simili registrati nella zona.

Un fenomeno che preoccupa residenti e commercianti

Il nuovo tentato furto auto Conca d’Oro rilancia il tema della sicurezza nelle aree commerciali periferiche di Palermo, dove i furti di auto e moto continuano a rappresentare una criticità. Le indagini proseguiranno per delineare eventuali collegamenti con altre bande attive in città.

Incidente sulla strada Cansalamone: auto fuori strada, illesi i 2 saccensi a bordo

Un incidente autonomo si è verificato nella notte lungo la Strada Cansalamone, l’arteria che collega la statale 115 con la zona dello Stazzone, a Sciacca.

Per cause ancora in corso di accertamento, un’auto è finita fuori dalla carreggiata. A bordo del veicolo si trovavano due coniugi saccensi che, fortunatamente, hanno riportato soltanto lievi graffi e contusioni.

Sul posto sono intervenuti i soccorsi per le verifiche del caso e per garantire la messa in sicurezza dell’area e il commissariato di polizia di Sciacca per i rilievi di rito. Le condizioni dei due occupanti non destano preoccupazioni.

Contanti, proposta per alzare il limite a 10mila euro: arriva una nuova tassa da 500 euro per i pagamenti oltre soglia

Una nuova proposta della maggioranza potrebbe cambiare profondamente le regole sull’uso del contante in Italia. Tra gli emendamenti alla Manovra 2026 presentati in Commissione Bilancio al Senato, spicca quello firmato dal senatore Matteo Gelmetti (Fratelli d’Italia), che introduce una novità significativa: pagamenti in contanti fino a 10mila euro, ma con una tassa fissa di 500 euro.

La misura modificherebbe l’attuale limite introdotto nel 2023, che consente l’uso del contante solo fino a 4.999,99 euro, obbligando per tutti gli importi superiori all’uso di strumenti tracciabili (bonifici, carte, assegni, ecc.). Chi viola la soglia oggi rischia sanzioni da 1.000 a 50.000 euro, applicate sia al pagatore che al beneficiario.


Come funzionerebbe la nuova tassa sui pagamenti in contanti

La nuova proposta non elimina del tutto i limiti, ma introduce una sorta di “tassa d’ingresso” per chi desidera superare la soglia dei 5mila euro.

Dal 1° gennaio 2026, chi effettua un pagamento tra 5.001 e 10.000 euro in contanti dovrà versare:

🔹 Un’imposta di bollo di 500 euro

L’onere ricadrà interamente sull’acquirente, che dovrà:

  • apporre un contrassegno di bollo da 500 euro sulla fattura cartacea,
  • consegnare la fattura timbrata al venditore,
  • rendere così verificabile la transazione da parte dell’Agenzia delle Entrate.

La norma si applicherebbe a residenti e non residenti, per qualunque acquisto o trasferimento di denaro in quella fascia di importo. Sarà obbligatoria la fattura, anche negli scambi tra privati.

L’obiettivo dichiarato: consentire una maggiore libertà nell’uso del contante senza rinunciare alla tracciabilità fiscale.


Le nuove regole contro l’ultra fast fashion

Nel pacchetto di emendamenti di Fratelli d’Italia compare anche una proposta che punta a colpire i colossi extra-UE dell’ultra fast fashion, come Shein e Temu.

La norma obbligherebbe le aziende straniere che esportano in Italia a dimostrare:

  • il rispetto delle norme UE su sicurezza dei prodotti,
  • la conformità ambientale,
  • il rispetto dei diritti dei lavoratori nelle filiere produttive.

Le certificazioni dovranno essere riconosciute a livello internazionale. I criteri saranno definiti da un decreto interministeriale (Giustizia, Ambiente, Energia e Made in Italy) entro 90 giorni dall’entrata in vigore della Manovra 2026.


Codacons: “Misura anti-concorrenziale, danneggia i consumatori”

Il Codacons critica duramente la proposta su Shein e Temu, sostenendo che:

  • potrebbe violare le regole sulla concorrenza,
  • rischia di limitare l’accesso dei consumatori a prodotti a prezzi convenienti,
  • colpisce solo specifici operatori stranieri, creando un vantaggio competitivo per altri mercati.

Pur riconoscendo l’importanza di controlli più rigorosi sulla sicurezza dei prodotti importati, l’associazione giudica l’emendamento sbilanciato e potenzialmente penalizzante per i cittadini.


Cosa cambia per chi paga in contanti

Se l’emendamento fosse approvato:

  • pagamenti fino a 10mila euro tornerebbero possibili,
  • ma solo pagando una tassa da 500 euro,
  • le operazioni sarebbero più tracciabili grazie all’obbligo di fattura e contrassegno di bollo,
  • resterebbero in vigore le pesanti sanzioni per chi supera i limiti senza rispettare la procedura.

Una proposta che riapre il dibattito su evasione fiscale, libertà dei pagamenti e modernizzazione dei controlli.