Droga, un arresto dei carabinieri a Santa Margherita Belice

Un arresto per droga è stato effettuato dai carabinieri a Santa Margherita Belice. Da alcuni giorni i militari della compagnia di Sciacca, assieme ai colleghi della stazione di Santa Margherita di Belice, avevano notato strani movimenti di alcuni ospiti della cooperativa “Il Quadrifoglio”.  Tanti giovani, infatti, transitavano nei pressi della cooperativa ubicata nella centrale piazza Manuela Loi. Tra gli ospiti, uno in particolare era stato visto più volte incontrarsi con i ragazzi del luogo, destando sospetto. Durante un appostamento di alcuni carabinieri in borghese, è scattata la perquisizione per D. I., diciannovenne, originario del Gambia, giunto in Italia da qualche mese; dalle tasche dei suoi pantaloni sono subito saltate fuori alcune dosi di hashish. Nel corso della ulteriore perquisizione nella stanza occupata all’interno della cooperativa, i carabinieri hanno trovato un panetto di hashish del peso di circa 65 grammi ed alcuni taglierini ancora sporchi della sostanza stupefacente, verosimilmente utilizzati per la suddivisione in dosi del panetto. A quel punto sono scattate le manette ed il giovane gambiano è stato arrestato in flagranza e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’arresto effettuato, rientra nell’ambito di una intensificazione dei controlli in materia disposta dal comando provinciale carabinieri di Agrigento, al fine di garantire la sicurezza pubblica nei luoghi di aggregazione e nelle aree maggiormente frequentate dai giovani.

Due nuovi giudici al Tribunale di Sciacca che adesso è a pieno organico

E’ stato completato l’organico dei magistrati del Tribunale di Sciacca. Si sono insediati ieri i giudici Paolo Fusaro, di 36 anni, di Milano, e Valentina Stabile, di 30 anni, di Castellammare del Golfo. Adesso il Tribunale ha dieci magistrati in servizio. Tra poche settimane il giudice Filippo Lo Presti lascerà il Tribunale di Sciacca per raggiungere la sua nuova sede, il Tribunale di Palermo. A marzo del prossimo anno, però, arriverà Giorgia Cotroneo, di Agrigento, che sta svolgendo l’uditorato al Tribunale di Palermo. E si insedierà anche un sostituto per la Procura della Repubblica di Sciacca, Roberta Griffo, di Palermo. Gli uffici giudiziari a pieno organico rappresentano un ulteriore tassello per il mantenimento della sede saccense dopo il recente ampliamento del circondario giudiziario. Nella foto, i giudici Valentina Stabile e Paolo Fusaro.

Due nuovi giudici al Tribunale di Sciacca che adesso è a pieno organico

E’ stato completato l’organico dei magistrati del Tribunale di Sciacca. Si sono insediati ieri i giudici Paolo Fusaro, di 36 anni, di Milano, e Valentina Stabile, di 30 anni, di Castellammare del Golfo. Adesso il Tribunale ha dieci magistrati in servizio. Tra poche settimane il giudice Filippo Lo Presti lascerà il Tribunale di Sciacca per raggiungere la sua nuova sede, il Tribunale di Palermo. A marzo del prossimo anno, però, arriverà Giorgia Cotroneo, di Agrigento, che sta svolgendo l’uditorato al Tribunale di Palermo. E si insedierà anche un sostituto per la Procura della Repubblica di Sciacca, Roberta Griffo, di Palermo. Gli uffici giudiziari a pieno organico rappresentano un ulteriore tassello per il mantenimento della sede saccense dopo il recente ampliamento del circondario giudiziario. Nella foto, i giudici Valentina Stabile e Paolo Fusaro.

Cuffaro a Risoluto.it: “Se i grillini avessero fatto proposte programmatiche più concrete magari avrebbero vinto loro”

“I siciliani hanno sfogato nel voto al Movimento 5 Stelle la loro voglia di cambiamento. Se il Movimento 5 Stelle avesse saputo interpretare questo messaggio attraverso una programmazione politica, magari annunciando cosa avrebbe voluto fare, piuttosto che limitarsi a insultare gli altri, magari il risultato sarebbe stato diverso per loro”. È uno dei passaggi dell’intervista rilasciata a Risoluto.it da Totò Cuffaro, ex presidente della Regione, dimessosi dopo la condanna a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra. “La gente non va a votare o vota per i 5 Stelle perché è sfiduciata”, ha aggiunto Cuffaro. Accettando anche la parte di quelli che sono stati “bersaglio” di chi ritiene che la Sicilia sia precipitata anche per colpa dei governi precedenti. Era scontato, per Cuffaro, che il risultato elettorale fosse quello che ha premiato Nello Musumeci. Dura la critica a Rosario Crocetta: “Quando dice che con lui a Palazzo d’Orleans il PIL è cresciuto o la disoccupazione è aumentata mi domando se sia davvero convinto di quello che dice”.

Ecco i nomi di tutti gli eletti all’ARS

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Ecco l’elenco di tutti i deputati regionali eletti lo scorso 5 novembre.
  1. Nello Musumeci (Presidente della Regione)
  2. Giancarlo Cancelleri (Candidato miglior perdente)
  3. Domenico Turano (Listino del Presidente Musumeci)
  4. Gianfranco Micciché (Listino del Presidente Musumeci)
  5. Giusy Savarino (Listino del Presidente Musumeci)
  6. Elvira Amata (Listino del Presidente Musumeci)
  7. Bernadette Grasso (Listino del Presidente Musumeci)
  8. Roberto Di Mauro (Listino del Presidente Musumeci)
  9. Riccardo Gallo Afflitto (Forza Italia, eletto nel collegio di Agrigento)
  10. Michele Mancuso (Forza Italia, eletto nel collegio di Caltanissetta)
  11. Marco Falcone (Forza Italia, eletto nel collegio di Catania)
  12. Alfio Papale (Forza Italia, eletto nel collegio di Catania)
  13. Luigi Genovese (Forza Italia, eletto nel collegio di Messina)
  14. Tommaso Calderone (Forza Italia, eletto nel collegio di Messina)
  15. Giuseppe Milazzo (Forza Italia, eletto nel collegio di Palermo)
  16. Giuseppe Federico (Forza Italia, eletto nel collegio di Palermo)
  17. Marianna Caronia (Forza Italia, eletta nel collegio di Palermo)
  18. Orazio Ragusa (Forza Italia, eletta nel collegio di Ragusa)
  19. Rossana Cannata (Forza Italia, eletta nel collegio di Siracusa)
  20. Stefano Pellegrino (Forza Italia, eletta nel collegio di Trapani)
  21. Gaetano Galvagno (Fratelli d’Italia/Noi con Salvini, eletto nel collegio di Catania)
  22. Antonio Catalfamo (Fratelli d’Italia/Noi con Salvini, eletto nel collegio di Messina)
  23. Tony Rizzotto (Fratelli d’Italia/Noi con Salvini, eletto nel collegio di Palermo)
  24. Giuseppe Zitelli (Diventerà Bellissima, eletto nel collegio di Catania)
  25. Giuseppe Galluzzo (Diventerà Bellissima, eletto nel collegio di Messina)
  26. Alessandro Aricò (Diventerà Bellissima, eletto nel collegio di Palermo)
  27. Giorgio Assenza (Diventerà Bellissima, eletto nel collegio di Ragusa
  28. Carmelo Pullara (Popolari e autonomisti-Idea Sicilia eletto nel collegio di Agrigento)
  29. Salvatore Giuffrida (Popolari e autonomisti-Idea Sicilia eletto nel collegio di Catania)
  30. Giuseppe Compagnone (Popolari e autonomisti-Idea Sicilia eletto nel collegio di Catania)
  31. Toto Cordaro (Popolari e autonomisti-Idea Sicilia eletto nel collegio di Palermo)
  32. Roberto Lagalla (Popolari e autonomisti-Idea Sicilia eletto nel collegio di Palermo)
  33. Pippo Gennuso (Popolari e autonomisti-Idea Sicilia eletto nel collegio di Siracusa)
  34. Margherita La Rocca Ruvolo (Udc, eletta nel collegio di Agrigento)
  35. Giovanni Bulla (Udc, eletto nel collegio di Catania)
  36. Cateno De Luca (Udc, eletto nel collegio di Messina)
  37. Vincenzo Figuccia (Udc, eletto nel collegio di Palermo)
  38. Eleonora Lo Curto (Udc, eletto nel collegio di Trapani)
  39. Matteo Mangiacavallo (M5S, eletto nel collegio di Agrigento)
  40. Giovanni Di Caro (M5S, eletto nel collegio di Agrigento)
  41. Nunzio Di Paola (M5S, eletto nel collegio di Caltanissetta)
  42. Angela Foti (M5S, eletto nel collegio di Catania)
  43. Gianina Ciancio (M5S, eletto nel collegio di Catania)
  44. Francesco Cappello (M5S, eletto nel collegio di Catania)
  45. Elena Pagana (M5S, eletta nel collegio di Enna)
  46. Valentina Zafarana (M5S, eletta nel collegio di Messina)
  47. Antonino De Luca (M5S, eletto nel collegio di Messina)
  48. Giampiero Trizzino (M5S, eletto nel collegio di Palermo)
  49. Salvatore Siragusa (M5S, eletto nel collegio di Palermo)
  50. Luigi Sunseri (M5S, eletto nel collegio di Palermo)
  51. Roberta Schillaci (M5S, eletta nel collegio di Palermo)
  52. Stefania Campo (M5S, eletta nel collegio di Ragusa)
  53. Stefano Zito (M5S, eletto nel collegio di Siracusa)
  54. Giorgio Pasqua (M5S, eletto nel collegio di Siracusa)
  55. Sergio Tancredi (M5S, eletto nel collegio di Trapani)
  56. Valentina Palmeri (M5S, eletta nel collegio di Trapani)
  57. Michele Catanzaro (Pd, eletto nel collegio di Agrigento)
  58. Giuseppe Arancio (Pd, eletto nel collegio di Caltanissetta)
  59. Luca Sammartino (Pd, eletto nel collegio di Catania)
  60. Anthony Barbagallo (Pd, eletto nel collegio di Catania)
  61. Luisa Lantieri (Pd, eletta nel collegio Enna)
  62. Franco De Domenico (Pd, eletto nel collegio di Messina)
  63. Giuseppe Lupo (Pd, eletto nel collegio di Palermo)
  64. Antonello Cracolici (Pd, eletto nel collegio di Palermo)
  65. Nello Dipasquale (Pd, eletto nel collegio di Ragusa)
  66. Giovanni Cafeo (Pd, eletto nel collegio di Siracusa)
  67. Baldo Gucciardi (Pd, eletto nel collegio di Trapani)
  68. Nicola D’Agostino (Sicilia Futura, eletto nel collegio di Catania)
  69. Edy Tamajo (Sicilia Futura, eletto nel collegio di Palermo).
  70. Claudio Fava (Cento passi per la Sicilia, eletto nel collegio di Palermo)

Sanità. Diagnostica avveniristica all’ospedale Fratelli Parlapiano di Ribera

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La direzione strategica dell’Asp lo definisce “un evento sanitario di notevole importanza sotto il profilo dell’indagine diagnostica”. È stato effettuato presso il servizio di endoscopia digestiva dell’ospedale “Fratelli Parlapiano” di Ribera dal responsabile Domenico Macaluso, che è riuscito nella delicata impresa di portare a termine una gastroscopia ad un giovane paziente affetto da SLA e con una severa disfagia di natura neurologica.  Più volte, nel recente passato, l’utente si era sottoposto in altre strutture a tentativi per eseguire l’indagine senza tuttavia riuscire nell’intento. “Il risultato odierno – afferma Macaluso – è stato possibile sfruttando l’innovativa dotazione di una apparecchiatura mini-invasiva di cui dispone l’ospedale. Si tratta di un gastroscopio trans-nasale la cui sonda, di calibro ridotto, è in grado di effettuare esofago-gastro-duodeno scopie in condizioni di assoluta tolleranza per il paziente”. Proprio il dottor Macaluso ha eseguito l’esame sul giovane e, grazie alla nuova metodologia, è riuscito a completarlo facendo sì che il degente potesse stare semplicemente seduto su una sedia a rotelle. “Nel corso della gastroscopia – continua il medico – il paziente, grazie alla minima compressione esercitata dallo strumento sulle corde vocali, ha addirittura commentato le immagini diagnostiche trasmesse in tempo reale ad uno schermo ad alta definizione”. L’utilizzo del nuovo dispositivo consente all’ospedale di Ribera di divenire un punto di riferimento in campo endoscopico. Le sue ridotte dimensioni fanno sì che non sia necessaria una procedura di sedazione ma la semplice possibilità di insufflare uno spray anestetico nella cavità nasale. Oltre ad assicurare una distinta osservazione della regione epiglottidea, spesso interessata da lesioni flogistiche dovute a reflusso esofageo, il mini gastroscopio in uso a Ribera permette anche di introdurre nel lume viscerale delle pinze da biopsia utili ad effettuare prelievi di mucosa per esami istologici. In via sperimentale, ancora presso il Servizio di endoscopia digestiva dell’ospedale di Ribera, è stato inoltre usato il cosiddetto “worm” (dall’inglese bruco), un presidio diagnostico che, simulando proprio i movimenti peristaltici del bruco, garantisce un’indagine robotizzata dell’intestino particolarmente accurata e confortevole.

Cortocircuito manda in tilt gli impianti, Ribera e Calamonaci senz’acqua

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Sospesa l’erogazione idrica a Ribera e Calamonaci. Il disservizio scaturisce dal cortocircuito che ha danneggiato gli impianti di sollevamento idrico, il potabilizzatore Verdura, l’impianto fognario di contrada Torre e la stazione di pompaggio di Seccagrande. Una raffica di cortocircuiti, determinati dall’ondata di maltempo che si è abbattuta sulla zona. Impianti elettrici in tilt, con gravi danni economici e con un servizio da ripristinare al più presto perché i serbatoi idrici di Ribera e di Calamonaci si vanno svuotando. Al momento gli operatori di Girgenti Acque nella giornata di ieri hanno assicurato la fornitura dell’acqua per i servizi primari a scuole, ospedali e uffici pubblici che altrimenti avrebbero potuto chiudere i battenti. I tecnici della società già da ieri mattina sono al lavoro per ricostruire l’impianto elettrico per il quale servono per riattivarlo tra le 24-36 ore di tempo. L’erogazione idrica alle due cittadine intanto è sospeso e la distribuzione dell’acqua potrà tornare a pieno regime – si reputa – nel giro di una settimana con il nuovo riempimento dei serbatoi.

Droga. Spaccio di cocaina, castelvetranese arrestato a Mazara del Vallo

Christian Gioia, 38 anni, di Castelvetrano, è stato arrestato dalla Polizia di Mazara del Vallo nell’ambito di un’operazione di controllo che lo hanno fatto finire nel mirino, in particolare, nela periferia della città mazarese, a Cartuboleo, sulla strada statale 115. Gli agenti da alcuni giorni avevano notato numerosi movimenti sospetti di soggetti, specie nelle ore serali e notturne, tali da indurre a ritenere che ivi potesse svolgersi una massiccia attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Gioia è stato sottoposto a perquisizione, anche all’interno della sua vettura e della sua abitazione di Castelvetrano. Tale attività di polizia giudiziaria ha dato esito positivo in quanto ha permesso di rinvenire circa 12 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, confezionata in quattro involucri collocati all’interno di un calzino ben occultato nelle parti intime del corpo, nonché una  somma di denaro in banconote di piccolo taglio pari a 265,00 euro, ritenuta provento dell’illecita attività di spaccio. È dunque scattato l’arresto in flagranza per detenzione a fini di spaccio di cocaina. Adesso si trova agli arresti domiciliari.

Mario Lazzano: “Finalmente un uomo di destra presidente dei siciliani e adesso a Sciacca in tanti vorranno cambiare casacca”

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Da anni è fuori dal palazzo, dopo le esperienze al consiglio comunale di Sciacca e al consiglio provinciale di Agrigento, ma è sempre rimasto legato alla destra e adesso Mario Lazzano, con l’elezione di Nello Musumeci, guarda con fiducia al futuro della sua componente politica e si spinge oltre, facendo una previsione: “Adesso a Sciacca e nel’Agrigentino in tanti vorranno cambiare casacca”.

Regionali il giorno dopo. Sciacca torna ad avere due deputati all’ARS. Le loro prime emergenze: Terme e Ospedale

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Vent’anni dopo Pasquale Mannino e Siso Montalbano, due saccensi tornano a mettere piede all’ARS nella stessa legislatura. Un collegio, quello agrigentino, che finalmente torna a spostarsi un po’ dalle parti di ponente. E se Michele Catanzaro (Pd) è riuscito a “rottamare” Giovanni Panepinto, per Matteo Mangiacavallo (M5S) il ritorno a Sala d’Ercole avviene sull’onda di un consenso personale straordinario. Quindicimila agrigentini che hanno scritto sulla scheda il suo nome sono il simbolo di una profonda stima personale, che gli dà ragione anche delle stesse polemiche interne. Questo risultato (5800 preferenze solo a Sciacca) induce nuovamente a riflettere su ciò che sono state le ultime elezioni amministrative di Sciacca, su ciò che poteva essere e non è stato. Si sa, sono elezioni diverse, ma è evidente che se il rigido protocollo grillino glielo avesse permesso, Mangiacavallo si sarebbe potuto candidare a sindaco. E vincere. Ma i paletti del Movimento 5 Stelle sono tali e tanti che il povero Giancarlo Cancelleri è costretto anche stavolta a leccarsi le ferite, e a non potere andare a governare, quando sarebbe stato sufficiente un accordo con Fava (per dire) per raccontare un’altra storia. Ma torniamo ai candidati di Sciacca. Il senatore Giuseppe Marinello già ieri sera è volato a Roma. All’ordine del giorno dei lavori parlamentari c’è già la legge di bilancio. Angelino Alfano lo ha “costretto” a candidarsi alle Regionali. Il suo, però, non è stato un grosso apporto. A Sciacca si è fermato infatti a 1250 voti, nella graduatoria finale è arrivato terzo dietro Fontana e Granata. Un risultato deludente, e il diretto interessato non lo ha nascosto. La versione di Giuseppe Milioti è piuttosto significativa: “Ci sentiamo sballottati da destra a sinistra, è per questo che perdiamo”. Una dichiarazione simbolica di una stanchezza diffusa da parte dell’opinione pubblica. Che punisce i partiti tradizionali. E così Vincenzo Fontana non viene rieletto. Ma è, quella venuta fuori ieri, la solita Sicilia dalle due facce: da una parte quelli che non vanno a votare o che votano per i grillini, dall’altra (tipo a Messina) quelli che tributano una messe di voti per il figlio del pregiudicato Francantonio Genovese, passato dal Pd a Forza Italia, uno dei (tanti) “impresentabili” contestati a Nello Musumeci. Il quale vince le elezioni grazie anche ai voti di chi ufficialmente avrebbe dovuto sostenere Fabrizio Micari, ma che dopo aver subodorato la tendenza ha deciso di dirottare sull’ex presidente della provincia di Catania i propri voti, al fine di scongiurare un’affermazione grillina. Ma è la politica, bellezza. Cancelleri non ha nulla da rimproverarsi. Ufficialmente è uno sconfitto, anche se è un messaggio che la base pentastellata fatica ad accettare. Così come sonoramente sconfitto è il Partito Democratico. Così come sconfitto è Rosario Crocetta. Ma che c’entra? Mica era candidato. No, non lo era. Ma forse solo ora l’ex presidente ha capito cosa pensassero i siciliani del suo governo e del suo modo di gestire le emergenze. Il risultato assolutamente deludente della sua vice Mariella Lo Bello nella lista del PD (1715 preferenze) è il simbolo di questo malcontento. Al professor Micari va reso l’onore delle armi. Ha pagato un prezzo che non gli competeva. Insomma: la Sinistra siciliana esce a pezzi da queste elezioni. Occorre una revisione delle strategie. L’autosufficienza renziana è oggettivamente un limite. Anche se, va detto, il risultato di Fava è andato al di sotto delle aspettative. Dopo ventun anni dalla prima elezione, Michele Cimino resta a casa. Così come resta a casa anche Salvatore Cascio. Lo scontro interno tra i due non è servito a mandare a Palazzo dei Normanni nessuno dei due. Margherita La Rocca Ruvolo ha avuto una intuizione positiva nel rimanere nell’Udc. A cui la “cura Ruvolo” (il senatore riberese) ha dato i suoi frutti. Adesso per Sciacca i primi banchi di prova sono l’ospedale e le Terme. Il Giovanni Paolo II versa in uno stato comatoso. Il portavoce del Comitato civico per la Sanità Ignazio Cucchiara ha detto che il commissario Venuti è un funzionario che ha fatto degli annunci importanti per migliorare la situazione. Ma se il nuovo governo lo destituisce per metterci un manager “amico” siamo punto e daccapo. E sulle Terme la fretta nella consegna di un pezzo di patrimonio da parte del precedente governo adesso può anche preoccupare. Anche se Musumeci è una persona seria. Ma c’è tanto, tanto da lavorare.