Anche Accursio Sabella di LiveSicilia.it bersaglio del solito vizio di chi insulta e minaccia i giornalisti

Di bello c’è che, in queste ore, nei confronti del collega giornalista saccense Accursio Sabella, firma autorevolissima di “LiveSicilia.it”, nonché di “Panorama” e “Il Foglio”, fioccano gli attestati di solidarietà e stima, personale e professionale. Certo non deve essere facile ricevere una telefonata di cortesia da un tizio che ti vomita addosso odio, rancori e minacce. “Ora hai rotto i coglioni”, “Ci occuperemo di te da ora in poi”, “Ti rovino”. Nulla di nuovo sotto il sole, ahimè. È l’ennesimo esempio di quella tipica concezione di chi pensa che un giornalista, prima di raccontare la realtà, debba chiedergli il permesso. Quanto accaduto ad Accursio Sabella è il segno di un clima difficile, peggiorato. Quel clima nel quale si attribuisce alla libera stampa la “colpa” di raccontare. Accursio Sabella è un cronista perbene, affidabile, meticoloso e attento ad applicare tutti i parametri della deontologia professionale. Evidentemente al suo interlocutore telefonico tutto questo non interessa. Telefonate come quella ricevuta ieri dal giornalista sono il segno di un’insofferenza che, giornalmente, fa finire sotto tiro (nella migliore delle ipotesi dell’acrimonia di gente infelice e inadeguata) tanti bravi professionisti che, soprattutto in questa disgraziata terra di Sicilia, cercano solo di rendere trasparente il dibattito pubblico. Anche l’Ordine del giornalisti di Sicilia ha espresso “solidarietà e affettuosa vicinanza ad Accursio Sabella. Ordine – quello adesso presieduto da Giulio Francese – preoccupato dai toni sempre più aspri che arrivano dal mondo della politica, impegnato in un rovente finale di campagna elettorale per le Regionali. In questo quadro – prosegue l’Odg – il lavoro dei giornalisti, che hanno il dovere di raccontare i fatti, diventa sempre più difficile, ma continuano a farlo con senso di responsabilità e grande professionalità. A tutti i colleghi che stanno vivendo sulla propria pelle il clima fin troppo acceso di questa campagna elettorale siciliana l’abbraccio e il sostegno dell’Ordine dei giornalisti”. Ad Accursio la più sentita solidarietà anche da parte della redazione e dell’editore di Risoluto.it.

Trapani si tira indietro con Ryanair, intanto dal sei novembre chiude Birgi per rifacimento della pista

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Il commissario straordinario del Comune di Trapani, Francesco Messineo, non ha aderito all’accordo di co-marketing che, finora, ha garantito la permanenza di Ryanair nello scalo aeroportuale di Birgi. «A fronte degli ingenti oneri economici gravanti sugli enti territoriali sottoscrittori dell’accordo, non vi è alcuna certezza in ordine alle contropartite ottenute in termini di flussi turistici, e soprattutto non risulta prevista alcuna forma di corrispettività fra oneri e risultati», afferma in una nota. «Allo stato, non risulta possibile l’adesione del Comune di Trapani alla sottoscrizione dell’accordo di co-marketing nella sua forma attuale», ha specificato
Al momento i comuni che hanno già firmato l’accordo sono Marsala, Favignana, Valderice, Buseto Palizzolo, Custonaci, Castellammare del Golfo, Erice e Paceco mentre si aspettano le adesioni di Mazara del Vallo, San Vito Lo Capo, Calatafimi-Segesta, Salemi e Petrosino. Tra i comuni di rilievo che non hanno aderito c’è anche Castelvetrano, anch’esso commissariato, che avrebbe dovuto sostenere l’intesa con 195.200.00 mila euro annui.  Inoltre secondo fonti di stampa, all’appello mancano invece le previste compartecipazioni finanziarie  dei Comuni di Alcamo, Pantelleria, Campobello di Mazara, Partanna, Santa Ninfa, Vita, Gibellina, Salaparuta e Poggioreale. Intanto, l’aeroporto “Vincenzo Florio”  di Birgi chiuderà dal 6 novembre al 10 dicembre 2017. La chiusura è dovuta a “interventi di manutenzione della pista”. La compagnia spiega che “non sarà operato alcun volo da e per la città siciliana”. La chiusura della struttura aeroportuale porta con sé tutti i disagi del caso… I pochi voli rimasti a Birgi verranno spostati al più vicino aeroporto “Punta Raisi” di Palermo. Per le restanti mete previste dall’aeroporto trapanese invece è stata già annunciata la cancellazione da tempo.

Cancelleri in piazza con i candidati Cinque Stelle, Di Maio in diretta con La7 non comizia

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Gente in piazza Angelo Scandaliato ieri sera per il comizio con i big dei Cinque Stelle. Ancora una volta, i pentastellati hanno attirato pubblico alla manifestazione elettorale. In programma, sia l’intervento di Luigi Di Maio che di Giancarlo Cancelleri, ma è stato soltanto quest’ultimo a comiziare in piazza insieme ai candidati deputati nel collegio agrigentino per il Movimento. Un’ora a disposizione assegnata al Movimento secondo i dettami della par condicio. Ma il super big della serata, Luigi Di Maio non è intervenuto nel comizio di piazza in quanto in contemporanea impegnato in un collegamento televisivo in una trasmissione di La7. Quando Di Maio ha terminato il suo intervento in diretta tv, il tempo a disposizione era già finito e così il parlamentare ha dovuto rinunciare al passaggio anche a Sciacca dopo il tour che ieri aveva visto il gruppo Cinque Stelle impegnato in diverse tappe, prima ad Alcamo e poi a Sciacca.

Asp. Le nomine di Venuti: a Sciacca arriva un nuovo primario “facente funzioni” in Ortopedia. E il precedente saluta e se ne va

Prende servizio oggi, nella qualità di “Direttore facente funzioni” del reparto di Ortopedia e traumatologia dell’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca, il dottor Giuseppe Tulumello, aiuto del dottor Rosario Lupo, primario dei reparti di ortopedia degli ospedali agrigentini. Il commissario straordinario dell’Asp di Agrigento Gervasio Venuti ha nominato il dottor Tulumello nei giorni scorsi. L’incarico avrà una durata di 6 mesi. Una nomina che ha sorpreso il dottor Vincenzo Comitini. Fino a ieri era lui il direttore facente funzioni dell’ortopedia del Giovanni Paolo II, incarico ricoperto negli ultimi due anni e mezzo. Preso atto della situazione, Comitini ha già comunicato al vertice dell’Asp la sua decisione di tornare a lavorare all’ospedale Cannizzaro di Catania, da cui proveniva. Era giunto a Sciacca in posizione di comando. Il suo rapporto con il Giovanni Paolo II scadrà il prossimo 15 dicembre e, dunque, su sua espressa volontà, non verrà rinnovato. A Risoluto.it il dottor Comitini preferisce non commentare, anche se appare palpabile il suo disappunto, perché evidentemente avrebbe voluto continuare ad operare a Sciacca. La decisione del dottor Comitini di andare via, dunque, non determina, almeno al momento, alcun incremento di personale in un reparto, l’ortopedia di Sciacca, che da tempo non riesce a fornire le giuste risposte proprio per il risicatissimo numero di medici a disposizione. Dotazione organica costretta a fronteggiare anche esigenze diverse, tra ferie non godute e periodi di assenza per malattia. Nello stesso provvedimento di nomina del dottor Tulumello è stato nominato “f.f.” il dottor Santo Rapisarda per l’ospedale di Licata.

Si sta per chiudere l’accordo per il pagamento di circa un milione di euro di Tfr agli ex dipendenti Sogeir

Potrebbero arrivare già la prossima settimana le firme sull’accordo che prevede il pagamento, da parte della Sogeir, di circa un milione di euro a 180 lavoratori impegnati nel servizio di raccolta dei rifiuti nei 17 Comuni dell’Ato Ag1. Il pagamento comprende il trattamento di fine rapporto e altre indennità dovute al personale che, attraverso la Srr, è già transitato ai Comuni, alle società miste o, come nel caso di Sciacca, a un’azienda privata che svolge il servizio a seguito di gara d’appalto. La Cgil, con il segretario di settore, Enzo Iacono, ha chiesto  che debba avvenire in tre rate ed è su questo che si sta discutendo. Il sindacato vuole comunque il pagamento immediato della prima rata. La prossima settimana Iacono incontrerà i commissari Sogeir. Si potrebbe già chiudere l’accordo.

Lo “scherzetto” di Halloween finisce con l’auto in fiamme

Un’automobile in fiamme nel parcheggio di via Catusi a Sciacca. Gli “scherzetti” di alcuni bambini che stavano festeggiando Halloween suonando ai campanelli delle abitazioni, secondo i riti della festa americana e lanciando anche dei petardi, sono terminati con una macchina parcheggiata nell’area di sosta di via Mazzini andata a fuoco. Uno dei petardi, infatti, lanciato da un gruppo di tre ragazzini, è finito nell’abitacolo della vettura che presumibilmente aveva un finestrino aperto e così la tappezzeria è immediatamente andata a fuoco. Sul posto, sono prontamente intervenuti i vigili del fuoco di Sciacca che hanno spento le fiamme divampate a bordo dell’utilitaria scongiurando anche ulteriori danni.

Visita del fautore del “Rosatellum” Ettore Rosato oggi a Menfi mentre un tweet contro di lui infiamma la polemica politica

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Ettore Rosato, il parlamentare nazionale questa mattina ha fatto tappa a Menfi, accompagnato dalla collega del territorio Maria Iacono. L’onorevole ha incontrato diverse realtà produttive, del mondo della cooperazione, dell’ agro-alimentare e dell’ innovazione ingegneristica. Mentre il deputato, che viene considerato il fautore della legge elettorale approvata qualche settimana fa, visita il territorio agrigentino stamattina le polemiche politiche si accendevano con il tweet inclassificabile del designato assessore alle energie del M5S, Angelo Parisi scritto qualche giorno fa, contro appunto Ettore Rosato. “Facciamo un patto – ha scritto Parisi sul suo profilo Tweeter –  se la Consulta casserà la tua legge, noi ti bruceremo vivo, ok?”. Frase condannata per i toni e il linguaggio violento, alla quale dopo alcune ore seguiranno anche le scuse dello stesso Parisi che però accusa di strumentalizzazioni il suo pensiero. Il Movimento Cinque Stelle ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge elettorale.  

Sigilli ad un frantoio di Montallegro, sversamenti illegali e impiegati lavoratori in nero

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I Finanzieri della Compagnia di Agrigento e della Tenenza di Porto Empedocle, nell’ambito dell’intensa attività di tutela dell’ambiente, hanno sottoposto a sequestro un frantoio per la molitura delle olive di Montallegro. I proprietari, anziché smaltire le acque di vegetazione di origine olivicola mediante lo spandimento in luoghi idonei ed autorizzati, provvedevano, illegalmente a sversare incontrollatamente parte dei reflui industriali nel terreno e nelle strade confinanti con l’opificio fino a raggiungere la strada statale 640. La questione dello smaltimento illegale delle acque di vegetazione, derivanti dalla lavorazione industriale, è molto sentito in questo periodo in quanto il mancato rispetto degli adempimenti previsti genera gravi danni ambientali. Il titolare del frantoio sequestrato è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria di Agrigento per gestione illecita di rifiuti e realizzazione di discarica abusiva. Nel corso del controllo all’interno dello stabilimento di lavorazione delle olive sono stati anche individuati quattro lavoratori che sono stati.

Domenica cinque al voto, la consapevolezza dei saccensi smentisce anche i sondaggi

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Il 26 per cento dei siciliani non sa che il 5 novembre si voterà per l’elezione del presidente della Regione e per il rinnovo dell’Assemblea di Palazzo dei Normanni: è il dato che emerge da un sondaggio condotto dall’Istituto Demopolis. Il sondaggio shock che è stato diffuso qualche giorno fa, secondo il quale, addirittura oltre un quarto dei siciliani non sarebbe neanche a conoscenza dell’appuntamento elettorale, ha allarmato quanti temono scarsi livelli di partecipazione al voto perché la mancata informazione e la disaffezione alla politica in generale, potrebbe incidere pesantemente sul risultato finale. Stamattina, abbiamo provato ad interrogare alcuni saccensi incontrati per strada che invece, nella maggior parte dei casi, si sono mostrati informati e consapevoli sull’importante momento delle consultazioni.

L’operazione antidroga “Street Food” a Menfi e Sciacca, nomi e foto degli arrestati

In 180 pagine di ordinanza di custodia cautelare il Gip del Tribunale di Sciacca ricostruisce le vicende riguardanti l’operazione antidroga “Street Food” che avrebbe sgominato un fiorente smercio di droga destinata a giovani, in particolare Belicini. In carcere sono finiti Giuseppe Sanzone, di 39 anni, e Daniel Tabbone, di 23 anni, entrambi di Menfi. Domiciliari per Giulia Nigrelli, di 21 anni, Calogero Friscia, di 23 anni, Emanuele Gambino, di 31 anni, e Giovanni Pilo, di 22 anni. Sono tutti di Menfi tranne Gambino che è di Sciacca. Ordinanza, ai domiciliari, non è stata notificata perchè l’indagato, Kevin Governale, di 23 anni, di Santa Margherita Belice, si trova all’estero, ma sta per rientrare nel centro belicino. Le figure principali sarebbero quelle di Sanzone e Tabbone.  L’indagine è stata convenzionalmente denominata “Street food” poiché i corrieri, residenti  tra Menfi e Santa Margherita di Belice, per organizzare i viaggi necessari per approvvigionarsi dei quantitativi di droga,  facevano riferimento a “cene, cibi di strada e fast food”.  La cosa che è apparsa più sconcertante è che il sodalizio in questione a volte impiegava nelle illecite attività anche due ragazze infra-quattordicenni, sia come corrieri sia come assuntori finali delle sostanze stupefacenti. Questi fatti verrebbero contestati a Sanzone. I carichi di droga, durante i viaggi da Palermo a Menfi, sarebbero stati di sovente nascosti dentro le autovetture utilizzate ma, in alcuni casi, anche all’interno degli indumenti intimi delle giovani ragazze.  Si stima che in circa tre mesi, gli indagati abbiano movimentato sulle piazze di spaccio vari chili di hashish ed alcuni etti di cocaina, la maggior parte destinati ai più giovani, per un giro di affari complessivo di circa 200.000 euro.