Dalla Lombardia alla Sicilia: la rete “Scuole per Comunicare” a Sciacca (Video)

Dopo l’annuncio della Summer School sulla Comunicazione Aumentativa Alternativa, in programma a Sciacca dal 16 al 18 maggio 2025, approfondiamo oggi le radici e la rete nazionale che hanno reso possibile questo evento. Un progetto nato a Rezzato, in provincia di Brescia, e che oggi unisce 25 istituti italiani, tra cui anche sei scuole del territorio agrigentino.

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Un progetto che unisce idealmente il Nord e il Sud d’Italia attraverso un filo conduttore comune: la Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA). Uno strumento prezioso per dare voce a chi, per diverse ragioni, non può comunicare con il linguaggio verbale tradizionale, e che rappresenta un ponte per l’inclusione sociale, culturale e scolastica.

Come racconta la professoressa Francesca Drogo, tutto è nato più di dieci anni fa con un progetto interno all’Istituto Comprensivo di Renzato: Così leggo anch’io, pensato per rispondere ai bisogni comunicativi degli alunni con disabilità. Da lì, il passo verso la creazione di una vera e propria rete interscolastica è stato naturale, coinvolgendo progressivamente biblioteche, centri specializzati, istituzioni locali e scuole di diverse regioni.

Oggi la rete si autoalimenta con risorse proprie, favorisce la formazione continua dei docenti e promuove buone prassi condivise. Con un obiettivo chiaro: portare la CAA nei territori dove è meno diffusa e costruire nuove occasioni di dialogo educativo.

Un ponte tra Brescia e Agrigento


“Prendendo spunto dal fortunato incontro – spiega la professoressa Drogo – con degli insegnati e dei lettori volontari di Sciacca siamo arrivati alle scuole e abbiamo aggiornato lo statuto della rete per aprirla a collaborazioni extraregionali.”

Negli ultimi due anni, hanno aderito alla rete sei istituti del territorio agrigentino, cinque dei quali a Sciacca e uno a Ribera. Un segnale forte, che sottolinea la volontà delle scuole locali di abbracciare l’innovazione didattica e l’inclusione.

Summer School a Sciacca: 3 giorni di formazione e cultura accessibile

L’evento del 16-18 maggio 2025 a Sciacca sarà una vera e propria Summer School sulla Comunicazione Aumentativa Alternativa, con formazione, laboratori e interscambio tra docenti di tutta Italia.

Un gruppo di insegnanti e professionisti della provincia di Brescia parteciperanno attivamente a proprie spese, rafforzando simbolicamente e concretamente il ponte educativo e culturale tra Nord e Sud.

“Siamo onorati di portare questo evento a Sciacca, proprio nell’anno in cui Agrigento è Capitale Italiana della Cultura – ha dichiarato l’Avv. Alessandro Demaria, dirigente dell’Istituto Comprensivo di Rezzato e capofila della Rete CAA –. Vogliamo continuare a investire sul capitale umano dei nostri docenti e sull’uso intelligente delle tecnologie, comprese quelle emergenti come l’intelligenza artificiale, per semplificare la comunicazione e abbattere ogni barriera.”

Tra le iniziative più importanti in programma anche il gemellaggio tra l’ANP di Agrigento e quella di Brescia, simbolo di un progetto che va oltre la formazione per diventare una scelta di campo per una scuola più equa, moderna e realmente inclusiva.

Rapina alla banca di Cammarata, quattro indagati 

Svolta nelle indagini sulla rapina avvenuta il 15 febbraio 2023 ai danni della filiale della Banca di Credito Cooperativo “G. Toniolo e San Michele” di Cammarata. I carabinieri, al termine di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Agrigento, hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a quattro uomini palermitani, ritenuti responsabili, in concorso, dei reati di ricettazione e rapina aggravata.

Il colpo era stato messo a segno intorno alle 12:45, poco prima della chiusura dell’istituto bancario. Quattro individui – due dei quali con il volto travisato – erano entrati nella filiale, minacciando verbalmente i dipendenti e facendosi consegnare il denaro custodito in cassaforte: 37 mila euro in contanti. Subito dopo si erano dati alla fuga a bordo di un’auto risultata rubata, ritrovata poco dopo abbandonata nel centro cittadino.

Le indagini, condotte dall’Aliquota operativa della compagnia dei carabinieri di Cammarata, si sono sviluppate attraverso attività tecniche, perquisizioni, analisi scientifiche e accertamenti sul veicolo utilizzato per la fuga. Gli elementi raccolti hanno consentito di acquisire indizi di colpevolezza a carico dei quattro soggetti, tutti residenti a Palermo e già noti alle forze dell’ordine.

Evasometro 2025: come funziona il nuovo strumento anti-evasione dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate ha annunciato il potenziamento dell’evasometro 2025, un sistema avanzato di incrocio dati pensato per individuare soggetti con elevati debiti fiscali e patrimoni occultati, soprattutto all’estero. La nuova versione è più precisa e aggiornata, e punta a colpire i veri evasori con controlli mirati.

Cos’è l’evasometro e cosa cambia nel 2025

Introdotto in via sperimentale nel 2019, l’evasometro è ora uno strumento sofisticato che incrocia i dati fiscali con quelli bancari e internazionali. A illustrarne il funzionamento è stato il Generale Luigi Vinciguerra della Guardia di Finanza, durante un’audizione in Senato sulla riscossione.

Il nuovo evasometro sfrutta:

  • il Common Reporting Standard (CRS) per lo scambio automatico di informazioni fiscali;
  • le segnalazioni degli intermediari finanziari;
  • l’archivio dei rapporti finanziari.

Grazie a queste fonti, sarà possibile assegnare un punteggio di rischio fiscale a ciascun contribuente, che verrà poi monitorato mensilmente. Questo consente controlli continui e mirati su soggetti con debiti superiori a 50.000 euro.

Chi sarà controllato: focus sui grandi debitori

Il nuovo sistema non sarà applicato indistintamente. La Guardia di Finanza esclude dal monitoraggio le imprese fallite, le società “cartiere” e i soggetti incapienti. Il focus sarà sui soggetti ad alto rischio evasione: aziende che simulano vendite, chiudono partite IVA in modo anomalo o trasferiscono beni a terzi per sfuggire al Fisco.

Nel solo 2024, oltre 3.800 partite IVA sono state chiuse per anomalie. Le verifiche si concentreranno anche su contribuenti con patrimoni esteri non dichiarati.

La soglia dei 50.000 euro e lo strumento Silver Notice

La soglia che fa scattare i controlli è fissata a 50.000 euro di debito fiscale. Da quel momento, scatta la ricostruzione del patrimonio effettivo del soggetto, anche all’estero.

A tal proposito, il Fisco utilizzerà anche il sistema Silver Notice, che consente di consultare le banche dati di oltre 50 Paesi esteri. Uno strumento fondamentale per scoprire eventuali asset nascosti fuori dai confini nazionali.

Obiettivo: azione tempestiva contro i grandi evasori

Tutte le operazioni saranno coordinate dall’Unità Integrata Permanente di Analisi del Rischio (UIPAR), per evitare doppioni e ottimizzare le risorse. Lo scopo è chiaro: individuare i grandi evasori e garantire equità fiscale, senza gravare su chi è in difficoltà.

Con il nuovo evasometro, la lotta all’evasione entra in una nuova fase: più tecnologica, più precisa, più veloce.

Tagliati i rami riapre via Pompei, ma l’episodio riporta i controlli in primo piano


E’ stato eseguito l’intervento di messa in sicurezza degli eucalipti di via Pompei ed è stata ripristinata la normale circolazione veicolare lungo la strada. Con poche righe lo comunicano il sindaco Fabio Termine e gli assessori alla Polizia Municipale e al Verde Pubblico Alessandro Curreri e Simone Di Paola. 

Il pericolo di caduta dei rami ha tenuto per diverse ore, la strada chiusa parzialmente e a senso unico creando diversi disagi al traffico con code e rallentamenti in una zona strategica a ridosso del vicino ospedale.

Soltanto dopo la preziosa segnalazione di un motociclista, ieri nel tardo pomeriggio si è stoppato il traffico evitando che potessero verificarsi incidenti gravi. Sono diversi i casi di cronaca, alcuni anche mortali, registrate in diverse città italiane e generati dalla caduta accidentale per incuria di chi dovrebbe curare il verde pubblico.

L’episodio di ieri a Sciacca, riporta in primo piano la necessità di maggiori controlli e manutenzione proprio sul verde urbano.

Rete idrica Agrigento, al via il cantiere: investimento da 30 milioni

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È stato inaugurato oggi ad Agrigento il cantiere per il rifacimento della rete idrica cittadina, un’opera strategica da 30 milioni di euro, interamente finanziata dalla Regione Siciliana attraverso il Fondo sviluppo e coesione. Alla cerimonia in via Demetra hanno partecipato il presidente della Regione Renato Schifani, gli assessori regionali all’Energia e al Territorio, oltre ai vertici dell’Aica e rappresentanti istituzionali locali.

Un’opera strategica per Agrigento

L’obiettivo è risolvere in modo strutturale l’annoso problema della dispersione idrica, che ad Agrigento supera il 60%, e porre fine al razionamento dell’acqua. «Con questi lavori – ha dichiarato Schifani – si chiude l’epoca delle autobotti. Stiamo agendo con tempestività per dare risposte concrete».

Il progetto prevede il rifacimento complessivo della rete idrica Agrigento, con la manutenzione dell’adduzione esterna e la ristrutturazione della rete urbana. I nuovi interventi comprendono distrettualizzazione e automazione del sistema di distribuzione per garantire maggiore efficienza e monitoraggio.

Cosa prevede il progetto della rete idrica Agrigento

Nel dettaglio, saranno messi in esercizio circa 45 chilometri di nuove condotte e sostituiti gli allacci di circa 10 mila utenze che oggi servono 30 mila abitanti.

Il sistema di adduzione esterna, con le linee “Voltano”, “Serbatoio Itria” e “Serbatoio Forche”, sarà oggetto di manutenzione e ammodernamento, così come la rete interna, servita dai serbatoi Rupe Atenea, Giardini, Itria e Viale della Vittoria.

Tempi e aziende coinvolte

L’appalto è stato aggiudicato al raggruppamento di imprese siciliane composto da “Consorzio Della”, “Gen Costruzioni” e “Essequattro Costruzioni” con un ribasso del 30,33% sull’importo a base d’asta. La consegna dei lavori è prevista entro 12 mesi dall’avvio.

Una promessa mantenuta

Schifani ha sottolineato come questo intervento sia anche un impegno mantenuto, fondamentale in un anno speciale per la città:

«Essere qui oggi, nell’anno in cui Agrigento è Capitale italiana della cultura, e inaugurare questo cantiere è un segnale forte. La Regione fa la sua parte, e la fa bene».

Il rifacimento della rete idrica Agrigento rappresenta un passo concreto verso una gestione moderna e sostenibile delle risorse idriche, con ricadute positive per la qualità della vita dei cittadini e lo sviluppo del territorio.

Individuato il guasto al Carboy, nelle prossime ore ripartirà la distribuzione idrica a Sciacca

Aica ha individuato il punto esatto dove si e’ verificato il guasto ai pozzi Carboj che hanno determinato soltanto l’ultima emergenza idrica in città con disservizi in tanti quartieri. Dalla Perriera a San Marco e anche in centro dove stamattina si è comunque riusciti ad erogare una parte dopo che il turno di ieri era stato cancellato.

Stavolta non si è trattato di un furto di cavi in rame o un guasto con necessità di intervenire sostituendo tratti di condotta idrica così come successo in passato, ma un problema di natura elettrica. Aica aveva avviato degli accertamenti nelle ultime ore che hanno dato il riscontro sul disguido di natura elettrica.

Aica ha gia’ avviato i lavori per il ripristino e conta domani di iniziare ad erogare. Per normalizzare e regolarizzare la situazione, invece sarà necessario più tempo visto che il guasto ha determinato uno stop all’erogazione in più zone.

Autobotti mobili ai comuni, Bellanca: “L’amministrazione ha presentato istanza?”

Il dipartimento regionale della Protezione civile sarebbe pronto ad assegnare nuove autobotti mobili ai comuni per potere fronteggiare al meglio una possibile gravissima emergenza idrica. L’opportunità sarebbe emerso nel corso della riunione di ieri in Prefettura, oggi il capogruppo consiliare della Democrazia cristiana, Filippo Bellanca ha presentato una interrogazione consiliare

“Tenuto conto della grave condizione in cui versa la nostra città – scrive – si chiede di sapere se l’Amministrazione abbia presentato l’apposita necessaria istanza per potere usufruire del beneficio e, nel caso in cui questo non sia avvenuto, chiede di conoscerne le ragioni, ritenendo che, eventualmente, saremmo di fronte ad un gravissimo inadempimento”.

Intanto, l’assessore ai Servizi a Rete, Alessandro Curreri insieme all’assessore all’Edilizia Scolastica Simone Di Paola hanno comunicato che ieri sono state acquistate e collocate nuove cisterne idriche per risolvere i problemi di approvvigionamento della scuola “Agostino Inveges” di Sciacca e dare all’istituto più disponibilità d’acqua.

Lasciare il cane solo in casa per troppo tempo può essere reato: ecco cosa prevede la legge

Hai un cane e lo lasci spesso solo in casa? Attenzione: potresti commettere un reato. La legge italiana tutela il benessere degli animali domestici e prevede sanzioni, anche penali, per chi lascia il proprio cane in condizioni di trascuratezza. Ecco tutto ciò che devi sapere per non incorrere in multe o denunce.

Quanto tempo può stare solo un cane? Non esiste un limite preciso, ma…

Non esiste una norma che fissi esattamente quante ore un cane può restare da solo in casa. Tuttavia, lasciare un animale per troppe ore senza cure adeguate – come acqua, cibo o assistenza – può configurare veri e propri reati.

In particolare, l’articolo 544-ter del Codice Penale punisce i maltrattamenti sugli animali con la reclusione da 3 a 18 mesi o la multa da 5.000 a 30.000 euro. Lasciare un cane senza assistenza in un ambiente inadatto, troppo caldo o freddo, o senza cibo e acqua, rientra in questa casistica.

Anche l’abbandono è un reato, anche se il cane resta in casa

Secondo l’art. 727 del Codice Penale, l’abbandono di animali prevede fino a un anno di arresto o multe fino a 10.000 euro. E non serve l’intenzionalità: anche una semplice negligenza prolungata può essere sufficiente per far scattare l’accusa.

Ad esempio, lasciare da solo un cucciolo, o un cane anziano o malato, anche solo per qualche ora, può essere ritenuto penalmente rilevante se il benessere dell’animale risulta compromesso.


Rumori molesti? Rischi anche il reato di disturbo della quiete pubblica

C’è poi un altro problema da considerare: l’abbaiare continuo del cane lasciato solo. In questo caso può scattare il reato di disturbo della quiete pubblica (art. 659 c.p.), punibile con arresto fino a 3 mesi o ammenda fino a 309 euro.

Se il disturbo coinvolge solo i vicini, si può procedere in sede civile per ottenere il risarcimento o un provvedimento di cessazione del comportamento molesto. Ma se il disagio si estende a tutto il condominio o al quartiere, scatta la denuncia penale.


Cosa fare se sospetti un caso di abbandono o maltrattamento

Chi sospetta che un cane venga lasciato solo troppo a lungo o in condizioni inadeguate può:

  • contattare la polizia locale;
  • avvisare le guardie zoofile;
  • segnalare il caso alle autorità sanitarie (ASL) o alla magistratura.

È consigliato documentare il caso con prove (video, audio, testimonianze) e annotare orari e comportamenti.


Conclusione: il benessere del cane è una responsabilità legale

Possedere un cane significa offrirgli affetto, cibo, acqua, svago e compagnia. La legge è chiara: lasciarlo da solo per troppo tempo, trascurato o senza assistenza, non è solo sbagliato… è un reato.


Brucculeri: “Il Comune di Sciacca può aumentare le ore ai part-time” (Video)

“Le risorse economiche non sono un problema. Il Comune dispone di fondi accantonati, ma deve essere efficiente al posto di accantonarli per altro. Si pagano ogni anno circa 500 mila euro per risarcimento danni per incidenti stradali. Sarebbe meglio riparare le buche e con questi fondi aumentare le ore al personale part-time”. E’ quanto afferma Raimondo Brucculeri secondo il quale ci sono anche altre possibilità per potenziare i servizi nei quali il Comune di Sciacca risulta carente.

Al momento i dipendenti in servizio al Comune di Sciacca sono 220 e alla fine del 2026 saranno 168. Andranno in pensione anche due dirigenti. Nel 1990 erano 524.

Il Comune di Sciacca dispone di 85 lavoratori part-time e di questi 66 svolgono 22 ore lavorative e 19 sono in servizio 24 ore settimanali. Per 42 di questi lavoratori arriva un contributo regionale.

Brucculeri definisce inoltre “un grave errore il mancato impiego dei beneficiari dell’assegno di inclusione e del supporto per la formazione e il lavoro in attività di pubblica utilità”.

Commissario dalla Regione per il bilancio a Sambuca, e’ scontro politico

La Regione ha proceduto alla nomina del commissario ad acta per l’approvazione del bilancio comunale a Sambuca di Sicilia. Il provvedimento scaturito dal ritardo nella sua approvazione, ha riacceso lo scontro politico tra maggioranza e opposizione, in realtà mai sopito a Sambuca fin dalle dibattute elezioni con il risultato elettorale capovolto dalle decisioni del Tar che ha consegnato la maggioranza in consiglio a “Siamo Sambuca” mettendo in netta minoranza il sindaco Cacioppo sostenuto dal gruppo “Sambuca prima di tutto”.

Quest’ultimo a proposito del commissariamento oggi attacca aspramente la maggioranza: “Non approvare un bilancio significa fermare i servizi, bloccare gli investimenti, abbandonare cittadini.
Gli emendamenti si possono fare durante il corso dell’ anno, ma l’importante in questo momento era dotare l’ente del bilancio per iniziare ad operare”. Il gruppo che sostiene il primo cittadino in particolare, accusa la maggioranza di aver immobilizzato l’ente con la presentazione di continui emendamenti.

Il bilancio doveva essere approvato entro il 28 febbraio.

“La Regione – scrive la minoranza -è dovuta intervenire perché chi oggi siede in maggioranza non è stato in grado nemmeno di assolvere al minimo sindacale del proprio ruolo: garantire la normale amministrazione della città.
Sarà il Comune stesso a dover sostenere i costi del commissario, pagato con fondi del bilancio comunale, quindi soldi pubblici, soldi dei cittadini”.
Oltre al danno politico e amministrativo, c’è anche un danno economico diretto per la collettività, causato dall’incapacità della “maggioranza” di approvare un atto fondamentale come il bilancio.
Non è un semplice errore: è un tradimento del mandato ricevuto dai cittadini. Chi non è in grado di governare, deve prenderne atto e fare un passo indietro. La città non può più permettersi l’immobilismo, l’incompetenza e le lotte interne di chi ha dimostrato solo arroganza e superficialità”.

Il gruppo infine, annuncia che martedì prossimo sara’ in aula ad approvare il bilancio e che non permettera’ ulteriori rinvii.

Intanto, il gruppo guidato da Sario Arbisi, “Siamo Sambuca” controbatte annunciando di votare il bilancio con le modiche necessarie. ” Se questo – aggiunge – disturba chi vuole decidere tutto da solo, non è un problema nostro. Va detto che da quando siamo maggioranza in Consiglio, su 59 ordini del giorno presentati, non ne abbiamo bocciato uno. E in occasione del “Bilancio Consolidato” (Teatro) pur di non fermare il Comune abbiamo persino lasciato votare la Minoranza, pur facendo verbalizzare ogni passaggio. La legge prevede che sia il consiglio comunale a deliberare il bilancio e non la giunta.

Facciamo chiarezza…La proposta della Giunta è stata messa a disposizione dei Consiglieri solo il 5 marzo, ovvero fuori termine. Ora si vorrebbe imporre una corsa all’approvazione senza discussione, ma noi non ci stiamo”.