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L’area di emergenza del Giovanni Paolo II perde altri due medici. Situazione ormai drammatica
Scende ancora il numero di medici in servizio presso l’Area di Emergenza dell’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca. Sono due, infatti, i professionisti che hanno deciso di lasciare l’Asp di Agrigento. Hanno già firmato un contratto con incarico a tempo indeterminato con l’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani. Prenderanno servizio nelle prossime ore al Pronto soccorso di Castelvetrano, uno di quelli celebri (si fa per dire) proprio per le carenze di personale, che nei mesi scorsi indusse il manager di quell’Asp a tornare a indossare il camice per aiutare i propri colleghi, dopo che uno dei medici si era sentito male per colpa della concentrazione eccessiva. Adesso da otto i medici del pronto soccorso di Sciacca sono appena 6. Con uno di loro, il primario, esentato dai turni di notte. Situazione già drammatica, quella di Sciacca, che, dunque, si accinge a peggiorare ulteriormente, come ha dimostrato d’altronde la stessa recente stagione estiva, quando normalmente la popolazione del territorio decuplica. Stagione che ha visto un’area di emergenza congestionata di pazienti con un solo medico in servizio per turno. Adesso in organico i medici del Pronto soccorso sono ancora meno. Con quelli in servizio che hanno naturalmente il diritto di godere delle ferie. La decisione (assolutamente legittima) dei due medici di trasferirsi dove avevano più garanzie lavorative, in termini di incarichi senza più scadenza, riapre (se mai fosse stata chiusa) l’ennesima vertenza sanità a Sciacca. Una vicenda che preoccupa naturalmente il Comitato civico, che da tempo chiede lo sblocco delle assunzioni. Cosa per la quale il nuovo commissario della Sanità agrigentina Gervasio Venuti deve assolutamente provvedere, tanto più che non si comprende come sia possibile, a fronte di una politica sanitaria regionale, che l’Asp di una provincia possa fare quello che non fa l’Asp di un’altra provincia, ossia: i contratti a tempo indeterminato.
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L’opposizione contro il si della Valenti al passaggio monco del patrimonio termale dalla Regione
I gruppi di opposizione, oggi con una nota stampa, attaccano il sindaco di Sciacca, Francesca Valenti poichè sulla vicenda Terme di Sciacca e in merito, al loro passaggio al Comune di Sciacca, la stessa avrebbe cambiato idea in soli venti giorni .
“Non più tardi di venti giorni fa – scrivono i consiglieri di opposizione – il sindaco Francesca Valenti, intervistata nel tg di una tv locale, affermava e confermava, in merito alla questione Terme di Sciacca, di non volere alcuno spezzatino e di voler affidare, tramite bando, l’intero pacchetto dei beni. Oggi scopriamo, invece, che la realtà non è questa e che il Sindaco ha subito cambiato idea, costretta dalla politica regionale e dalle prossime elezioni, a subire uno spezzatino, messo sul piatto dall’assessore regionale amico Alessandro Baccei. Baccei ordina e Valenti esegue, con buona pace delle terme e del suo precedente no allo spezzatino”.
“Oggi invece – prosegue la nota – il solito cambio di rotta in negativo perchè si annuncia che la Regione Siciliana e la Società Terme di Sciacca in liquidazione si vedranno per sottoscrivere un atto in cui non saranno inclusi il Motel Agip e i due alberghi di San Calogero con annesse stufe. Questi ultimi beni, dunque, non potranno transitare in convenzione al Comune di Sciacca. Viva la coerenza. Perchè non aspettare un mese per definire gli accatastamenti, far transitare tutto il pacchetto dei beni e procedere al bando unico?”
Secondo l’opposizione è chiaro che: “a comandare siano le elezioni regionali e che la Valenti sia stata costretta volente o nolente a piegarsi ai voleri del Pd regionale e di Baccei”.
“Perché – spiegano i consiglieri – non vogliamo pensare che questa operazione voglia giovare esclusivamente qualche piccolo imprenditore turistico interessato magari solo alla gestione dell’albergo. Se accadesse questo sarebbe molto grave in quanto nessun altro imprenditore sarebbe intenzionato a rivitalizzare lo stabilimento senza la gestione dell’albergo. Per quanto ci riguarda noi ci opporremo con tutte le nostre forze, fuori da ogni logica di partito, sposando qualsiasi proposta che possa risultare utile alla nostra causa, eventualmente rafforzandola e aggiungendo alla stessa il chiaro indirizzo nei confronti del Sindaco, ossia quello di non accettare assolutamente questo spezzatino che non gioverebbe a nessuno e che rischia di portarci ad un altro fallimento”.



