Franco Zammuto plaude alla sindaca: “Giusto il suo atteggiamento all’ATI”

Il presidente dell’Inter Co.Pa., i comitati pubblici per l’acqua che ha incontrato nel corso del’ultima riunione dell’Assemblea territoriale idrica, i sindaci dell’agrigentino così ha commentato quanto deciso dall’assemblea dell’Ati del sette agosto. Zammuto si è sempre mostrato critico nei confronti dello stesso presidente dell’ATI, Enzo Lotà, a suo dire non capace di rappresentare gli interessi di tutti i comuni dell’ATI, specie di chi ha consegnato le reti al gestore. “Se già ci sono dei comuni che in house sono riusciti a gestire le proprie reti – dice il presidente dei comitati a proposito della futura gestione a Sciacca in caso di risoluzione – credo che potranno tranquillamente riuscirci tutti gli altri”. Zammuto sottolinea anche il giusto atteggiamento avuto da Francesca Valenti, la neo sindaca di Sciacca all’interno dello stesso Ati: “E’ stata apprezzata – ha detto –  da tutti per competenza e capacità riuscendo anche a trovare il consenso di sindaci che prima erano contrari”.

Il presidente di Girgenti Acque, Marco Campione: “Lota’ agisce in malafede”

“Il signor Lotà, presidente dell’ATI, sta agendo in malafede e in maniera illegale”. È questo il durissimo attacco, contenuto in un’intervista rilasciata a Risoluto.it, da Marco Campione, presidente e amministratore delegato di Girgenti Acque in merito all’indirizzo deliberato ieri dall’Assemblea Territoriale Idrica di addivenire alla risoluzione del contratto con l’ente gestore delle risorse idriche pubbliche. “Con le iniziative che promuove e porta avanti – ha aggiunto Campione – Lotà non fa altro che rallentare lo sblocco dei finanziamenti per il rifacimento delle reti idriche. Lavori già progettati da noi di Girgenti Acque, ma che sono fermi”. Per il capo di Girgenti Acque Marco Campione le inadempienze e le inefficienze appartengono all’ATI, che come prevedeva la legge, avrebbe dovuto cedere le reti di 43 comuni, e non di 27. In ogni caso Campione si è detto sereno rispetto alle presunte inadempienze che dovranno essere dimostrate con l’obiettivo di conseguire la risoluzione del contratto.

Nuovo spettacolo teatrale per l’ex assessore Monte: ” A Sciacca complicato trovare luoghi adatti per le compagnie amatoriali”

Debutterà Domenica 13 Agosto alle ore 21, all’interno della location di Villa Calandrino, hotel della città di Sciacca, il nuovo spettacolo diretto da Salvatore Monte. Ieri pomeriggio lo spettacolo è stato presentato con una conferenza stampa. La nuova produzione, scritta e diretta dall’ex assessore, si chiama “Città degna, l’antica fiamma del mare”, una nuova favola musicale che domenica sera sarà rappresentata, in prima assoluta. Sarà lo storico Tommaso Fazello, teologo italiano, che soggiornò a Sciacca e ne raccontò molto i fatti, ad accompagnare il pubblico all’interno di una favola che farà rivivere le vicissitudini di un personaggio storico che diede molto lustro alla città: Giulietta Normanna.  Una scelta insolita quella di utilizzare per la prima volta una storica location saccense , oggi struttura ricettiva, per ospitare uno spettacolo teatrale. Ad interpretare Giuditta sarà Tiziana Marino da anni impegnata nel teatro locale saccense. Al suo fianco, nel ruolo di Roberto di Baseville, il giovane saccense Carmelo La Greca, ad interpretare il Fazello sarà Leonardo Di Vita. Il burbero Ruggero sarà interpretato da Luigi Ciaccio, la perfida Adelasia sarà interpretata da Samanta Misuraca. Completano il cast Liliana Marciante, Roberta Mandalà, Silvana Bono, Vittoria Turturici, Vincenzo Raso, Domenico Craparo ed Alberto Raso. Più i due piccoli del cast, Greta Bono e Gabriele Fazio che interpretano i due protagonisti da giovani. Le coreografie sono curate da Angela Friscia. I costumi sono di Aurelia La Licata, Giovanni Bilello e Calogero Dimino. A rivestire ruoli diversi sono i solisti Miriana D’Amico, Alberto Leggio, Riccardo Nicolosi, Alessia Perconte, Sofia Rizzuto, Accursio Taormina ed Alessio Turturici. 

Giura l’assessore Neri e Bellanca è il vice sindaco, completata la giunta Valenti

Nel pomeriggio di oggi, l’architetto Giuseppe Neri ha prestato giuramento e la sindaca ha affidato a lui le deleghe che erano state pensate per l’ingegnere Michele Buscarnera, prematuramente scomparso qualche settimana fa. Al dirigente del comune di Montevago sono state affidate: infrastrutture e parcheggi, protezione civile, trasporti, lavori pubblici e sistemi informativi e innovazione. Il giuramento ormai del neo assessore si aspettava a giorni. La sua nomina era avvenuta lo scorso venerdì a seguito dell’indicazione fatta dal gruppo di Sicilia Futura e come la sindaca aveva annunciato, con celerità si è proceduto. L’architetto Neri ora si appresta da domani ad iniziare l’attività da amministratore. A sorpresa, con la delibera di giunta che ha nominato l’architetto, la sindaca Francesca Valenti ha anche assegnato la carica di vicesindaco che è andata a Filippo Bellanca, già assessore al turismo e allo spettacolo e che adesso, diventa il numero due della giunta Valenti. La nomina di Filippo Bellanca pare così assestare con un ulteriore riconoscimento, l’area cusumaniana nell’ambito della coalizione del centro sinistra che ha portato alla vittoria la sindaca Francesca Valenti.

Spento l’incendio tra Cutrone e San Calogero, pomeriggio di intenso lavoro per i vigili

Sono state spente le fiamme completamente in contrada Cutrone soltanto nel tardo pomeriggio, dopo le 15,30 era scattato il primo allarme nella zona, in una prima fase sembrava tutto gestibile ma poi il vento caldo ha allargato la zona interessata dalle fiamme. Alcune abitazioni sono state lambite ed è stato necessario fare allontanare alcuni residenti nelle villette immerse nel verde. Sul posto, fin dai primi minuti, i vigili del fuoco che per tutto il pomeriggio hanno cercato di contenere l’incendio, ma è stato particolarmente difficile intervenire per l’impervietà della zona. La squadra dei vigili del fuoco, in una seconda fase è stata supportata da una squadra proveniente da Agrigento.

E ora il centrodestra teme che la Valenti si “impossessi” di importanti successi politici

È difficile da spiegare all’uomo della strada il timore, tutto politico, che Francesca Valenti raggiunga in quattro e quattr’otto gli obiettivi pronunciati in campagna elettorale: dalla possibile risoluzione del contratto con Girgenti Acque alla gestione del patrimonio delle Terme. Il centrodestra probabilmente si sta rendendo conto che questi risultati, aldilà degli scenari successivi, possano rafforzare l’immagine pubblica del sindaco, premiando la coalizione di centrosinistra che l’ha sostenuta alle recenti elezioni. E così ha chiesto (ottenendola) una conferenza dei capigruppo alla presenza della Valenti, in programma domani mattina. Perché su questi argomenti si pretendono risposte ufficiali, oltre le indiscrezioni stampa e le interviste. Perché si teme che la percezione dell’opinione pubblica sia che ci voleva il nuovo sindaco per raggiungere quei risultati che sono il frutto di un lungo lavoro preparatorio, su cui la precedente amministrazione si è indubitabilmente spesa. Come, per esempio, sulle stesse Terme. Il timore è che la nuova amministrazione concluda, solo con una firma, tutto quello che è stato fatto prima. Si ha la sensazione che non si vogliano scongiurare i successi per la città. Si ha paura, però, che ad intestarseli sia solo il nuovo sindaco. Alla quale, stando a quanto apprendiamo, verrà rimproverato l’avere già declinato l’invito a presiedere la SRR, carica che dunque andrà ad un altro sindaco.

Scattata l’exit strategy da Girgenti Acque. Ma non c’è alcun “piano B”. Non sarebbe il caso di elaborarlo?

Ventiquattro ore fa, dunque, l’ATI ha tracciato il solco per addivenire alla famigerata risoluzione del contratto con Girgenti Acque. Ma, come se dieci anni di dibattito non fossero bastati, occorre produrre tutto il carteggio riguardante le presunte inadempienze. Insomma: ci vogliono le prove. Com’è giusto che sia, ci mancherebbe altro. Prossimo step: a settembre. Ma la questione intanto rileva sotto profili diversi. Non solo perché l’Italia è il Paese dove non è bastato un referendum con una valanga di no alla gestione privatistica dell’acqua (che, almeno formalmente, è sempre “pubblica”), ma perché, di fatto, se addio a Girgenti Acque sarà, gli scenari successivi saranno piuttosto complicati. Sciacca, per fare un esempio, deve valutare per tempo l’ipotesi di un “piano B”. Che, diciamocelo con tutta franchezza, al momento, non esiste. Perché il rischio che si passi dalla padella alla brace è alto. Il Comune non ha un ufficio idrico come, per esempio, Menfi. Perché, a differenza di Menfi, qui le risorse venivano gestite dall’EAS. E allora? Se, putacaso, domani si tornasse in possesso degli impianti, chi aprirebbe il rubinetto? Chi farebbe la manutenzione degli impianti? Chi riparerebbe le perdite idriche? Non è per fare i bastian contrari, ma sarebbe il caso che si cominciasse ad occuparsi anche di questi problemi. Perché altrimenti quella che si “rischia” di vincere, è una battaglia che aprirebbe un fronte problematico. È immaginabile una società mista pubblico-privata? Ma non si era detto che sull’acqua non si doveva lucrare? Il privato che ruolo avrebbe, se non quello di conseguire un guadagno? Tutte risposte che, oltre alla battaglia politica, il sindaco Valenti dovrà cominciare a trovare, pur continuando a combattere la battaglia di civiltà contro ogni sopruso, soprattutto su quelli che si sono verificati sulla gestione delle risorse idriche.

Girgenti Acque replica all’ATI: “Risoluzione contrattuale? Un pretesto dei comuni inadempienti”

“La riunione indetta dall’Ati, con l’obiettivo di avviare la procedura per la risoluzione contrattuale con il Gestore, parrebbe essere un pretesto per i Comuni inadempienti”. È questa la replica di Girgenti Acque Spa affidata ad una nota. “Comuni – scrivono i dirigenti dell’ente gestore – che dovevano trasferire le reti idriche, per come previsto dalla legge e dal recente pronunciamento della Corte Costituzionale, e che invece hanno arbitrariamente deciso di non ottemperare ai dettami normativi danneggiando l’intera collettività, privandola della risorsa idrica che per legge sarebbe dovuta essere distribuita tra tutti i Comuni del territorio. È strano  – per Girgenti Acque – che l’Assemblea sia stata convocata per decidere su una condanna, e soltanto ex post ricercare le prove del reato!”. A giudizio della società di Aragona “tale atteggiamento da parte dell’ATI non tiene, neanche minimamente, conto di tutti gli investimenti effettuati dal Gestore, ma, anzi, tende a paralizzare quegli investimenti pubblici che potrebbero finalmente far partire il rifacimento delle vetuste reti idriche e la realizzazione di nuovi depuratori per un miglioramento globale del servizio idrico integrato nell’intera Provincia di Agrigento”. Un’autodifesa, quella di Girgenti Acque, che evidenzia anche come “la verifica dell’adempimento delle attività di gestione del Servizio Idrico Integrato da parte del Gestore è uno specifico obbligo dell’Autorità d’Ambito (prima Ato oggi Ati), che finora è stato regolarmente svolto, com’è noto, prima dall’ATO composta dai Sindaci, poi da diversi Commissari “tecnici” che si sono succeduti alla guida dell’ATO, e che certamente non sono stati teneri con la Girgenti Acque”. Ancora, Girgenti Acque evidenzia che in temi di controlli ha superato indenne le verifiche straordinarie a cui è stata sottoposta, e che, alla luce dei recenti provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, ha volontariamente richiesto, e sollecitato, all’ATI una ricognizione generale sugli impianti di depurazione gestiti dalla Società, sugli interventi di manutenzione eseguiti, nonché sul funzionamento del processo di depurazione, al fine verificare l’effettivo operato posto in essere dalla Girgenti Acque nel rispetto della convenzione di affidamento”.

Formazione e donazione, l’associazione Capurro e la Croce Rossa continuano la loro azione per diffondere la cultura della prevenzione

Vi hanno preso parte diversi componenti delle associazioni sportive che operano nelle due strutture sportive che sono state oggetto della prossima donazione dell’associazione “Orazio Capurro Amore per la vita” che dopo aver saputo della chiusura dello stadio comunale di Sciacca e del campo alternativo Giuffrè a causa della mancata dotazione dei dispositivi salvavita ora obbligatori per legge, ha deciso di acquistare i due apparecchi e donarli al Comune di Sciacca in difficoltà nel reperire le risorse necessarie per l’acquisto. Oltre però alla dotazione dei due defibrillatori, l’associazione saccense ha provveduto oggi in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, alla formazione e al rilascio della certificazione degli operatori sportivi che ogni giorno utilizzano i due campi. Il corso inoltre, che si è tenuto stamane era aperto a tutti quelli che volessero approcciarsi con le nozioni e le tecniche di primo soccorso che gli istruttori della Croce Rossa hanno dispensato durante l’intera mattinata con la possibilità di simulazioni di casi di emergenza

Mercurio: “Lo Sciacca calcio ha possibilità di ripescaggio in Promozione”

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Lo Sciacca calcio ha perfezionato l’iscrizione nel campionato di Prima Categoria, ma ha buone possibilità di ripescaggio in Promozione. Lo ha detto Enrico Mercurio, presidente della società, questa mattina, a margine di una riunione in Comune con il sindaco Francesca Valenti per discutere della gestione dello stadio Gurrera. Mercurio si è detto soddisfatto delle risposte ricevute dal sindaco e soprattutto dello sblocco della situazione che consentirà alla società di presentare in Lega la documentazione riguardante l’impianto sportivo.