Inchiesta antimafia “Eden 5 – Triokola” a Sambuca, disposte 18 archiviazioni
Archiviazione per 18 sambucesi che erano indagati nell’ambito dell’inchiesta antimafia “Eden 5 – Triokola” che, lo scorso anno, aveva portato anche ad alcune misure cautelari. Accogliendo la richiesta della Dda, il giudice del Tribunale di Palermo Filippo Serio ha disposto l’archiviazione sia per tre sambucesi che erano stati raggiunti da misura cautelare, annullata pochi giorni dopo dal Tribunale del Riesame, che per altri 15 che erano stati destinatari di avviso di garanzia. Archiviazione per Giuseppe Ciaccio, di 32 anni, difeso dagli avvocati Claudio Gallina Montana, Giuseppe Brancato e Valeria Maggio; Vincenzo Buscemi, di 63 anni, difeso dall’avvocato Antonino Augello; Luigi Alberto La Sala, di 32, difeso dagli avvocati Vincenzo Zummo e Luigi Sanniu. La vicenda giudiziaria è rimasta circoscritta a tre posizioni, quelle di Andrea e Salvatore La Puma, di 70 e 41 anni, di Sambuca, padre e figlio, condannati a 6 anni di reclusione, e Giuseppe Genova, di 51 anni, di Burgio, condannato a 8 anni. Questa la decisione del giudice nel processo di primo grado, celebrato con il rito abbreviato.
Stalking, saccense deve stare ad almeno 100 metri da una donna
Prima è stato posto ai domiciliari e poi il giudice, in sede di convalida, ha disposto nei suoi confronti l’obbligo di mantenersi a una distanza non inferiore a 100 metri dalla casa e dai luoghi frequentati da una donna di Sciacca. La misura è stata adottata nei confronti del saccense Antonino Atria, di 54 anni, indagato per stalking. Avrebbe effettuato telefonate notturne, appostamenti sotto casa, mandato bigliettini a una donna per circa tre anni. In occasione dell’ultima iniziativa, qualche giorno fa, sono intervenuti i carabinieri che, nei pressi dell’abitazione della donna, lo hanno tratto in arresto. Poi il giudice ha disposto la convalida, ma stabilendo una misura meno afflittiva dei domiciliari: il divieto di avvicinamento alla donna. La Procura della Repubblica aveva chiesto il mantenimento dei domiciliari. Atria è difeso dall’avvocato Calogero Santangelo.
Risoluzione per inadempimento di Girgenti Acque, l’Ati va avanti con la raccolta probatoria, ma non delibera
E’ stato un lunghissimo pomeriggio ad Aragona, la riunione che si è svolta oggi pomeriggio nella sede dell’Assemblea territoriale idrica è iniziata alle sedici e terminata soltanto poco prima delle venti.
Il tema che l’assemblea ha affrontato oggi pomeriggio è stato assai caldo, d’altronde, come le temperature altissime registrate nelle ultime ore. Al tavolo del dibattito dei sindaci dell’agrigentino che costituiscono l’assemblea vi è stato ciò di cui si discute da quando la privatizzazione dell’acqua in provincia è stata imposta e affidata al tanto contestato gestore idrico, ossia la risoluzione del contratto. Alla vigilia dell’incontro di oggi, annunciato da molti come il giorno decisivo per la svolta dei comuni sotto la gestione del gestore privato, l’Ati non ha deliberato per la risoluzione, ma preparato le basi per percorrere la via della risoluzione per inadempimento che una volta raccolto ulteriore materiale probatorio nei singoli comuni, ad integrazione di quanto fatto già dall’ufficio tecnico dell’Ati, permetterà poi immediatamente dopo il trenta settembre di procedere con la tanto attesa delibera.
L’assemblea è giunta alla decisione di costituire una commissione tecnica per raccogliere gli ulteriori elementi probatori dopo aver esaminato il parere fornito nella consulenza tecnica che l’avvocato Giuseppe Mazzarella aveva consegnato il trentuno luglio scorso. Insomma, l’Ati vuole avere tutte le carte necessarie per quella che potrebbe trasformarsi poi in una grande battaglia legale.
La sindaca Francesca Valenti che è partita alla volta di Aragona questa mattina, dapprima per partecipare al consiglio direttivo e poi nel pomeriggio all’assemblea dell’Ati e che in rappresentanza del comune di Sciacca, farà parte dell’ulteriore organo ristretto che l’assemblea oggi ha deciso di costituire per poter procedere alla raccolta probatoria, nell’intervista telefonica rilasciata a Risoluto.it così commenta le decisioni maturate oggi in seno all’Ati.
Accesso agli uffici comunali, il consigliere Curreri chiede l’applicazione dei regolamenti
Ex consiglieri ed ex amministratori, parenti e “amici di” che accedono agli uffici comunali non seguendo le regole e senza alcuna registrazione. Lo denuncia il consigliere comunale del M5S Alessandro Curreri che ha presentato una nota al sindaco per sollecitarlo ad eseguire l’applicazione dei regolamenti che disciplinano l’accesso agli uffici del Comune di Sciacca.
“Non avviene alcuna registrazione – ha detto il consigliere comunale in un’intervista a Risoluto.it – all’ingresso e non si segue quanto è scritto nel regolamento che già esiste ed è stato votato nel 2012. Questo non permette di poter verificare chi accede in determinati uffici in un dato momento. Potrebbe apparentemente sembrare una chiusura di questo Palazzo, ma si tratta di norme che garantiscono a tutti un accesso senza alcun privilegio per alcuni e che rende molto più trasparente ciò che avviene all’interno di questo Palazzo “.
Caldo record, toccati 47 gradi a Sciacca
L’immagine che vi proponiamo è uno scatto della temperatura registrata circa un’ora fa una delle colonnine poste in Corso Vittorio Emanuele.
Il caldo nelle ultime ore sta attanagliando l’Italia in generale con caldo record sopratutto in Sicilia. Un’ondata di calore di questo tipo non si registrava dal giugno 1982 e come quello di questi giorni è stato un evento meteorologico che ha interessato soprattutto l’Italia centro-meridionale, la Sardegna e la Sicilia. Questa ondata di calore risulta una delle più intense verificatesi nelle suddette aree assieme a quella altrettanto intensa del 2007.
In Sicilia il giorno 25 giugno del 1982 la stazione meteorologica di Palermo Punta Raisi con 44,0 °C faceva registrare il proprio record di temperatura massima assoluta, mentre la stazione meteorologica di Catania Fontanarossa con 45,0 °C.
Prima, ovviamente, dell’ondata di calore in atto in questi giorni, che sta battendo il record dell’estate del lontano ’82.
Archiviata l’indagine per associazione mafiosa a carico di Michele Cimino
Il Gip aveva respinto le precedenti richieste di archiviazione e avviato nuove indagini, adesso è arrivata l’archiviazione per Michele Cimino, parlamentare regionale, il padre Gioacchino e il segretario particolare Giovanni Galizia. In tutto le indagini sono durate sette anni, l’ipotesi di reato era per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio
Secondo alcuni pentiti agrigentini, il deputato regionale avrebbe ricevuto pacchetti di voto dalle cosche di Porto Empedocle, ma l’ipotesi non ha trovato riscontri.
In particolare, sono stati approfonditi anche tutti i movimenti bancari del conto corrente del padre tra il 1996 e il 2001, in occasione delle elezioni regionali nelle quali Cimino si presentò nella competizione elettorale.
Il legale di Cimino, l’avvocato Nico Caleca, ha sempre sostenuto che Cimino, non ha mai avuto alcun legame o contatto con i mafiosi.
Incidente viadotto San Vincenzo: 3 feriti. Il più grave in elisoccorso a Palermo
È di tre feriti il bilancio di un grave incidente che si è verificato nel pomeriggio sulla statale 115, tra Sciacca e Menfi, all’altezza del viadotto San Vincenzo. Per cause tuttora in corso di accertamento da parte di Polizia e Carabinieri, un furgone con a bordo tre persone è finito al di sotto della scarpata all’imboccatura del ponte. Immediati i soccorsi. Le persone ferite sono state estratte dall’abitacolo del veicolo dai Vigili del fuoco. Un elicottero del 118 è atterrato direttamente sulla carreggiata, prendendo in carico il ferito più grave e trasferendolo a Palermo. Gli altri due sono stati trasferiti d’urgenza al Giovanni Paolo II di Sciacca. Ancora incerte le ragioni del sinistro. L’incidente è scaturito dalla collisione tra il furgone e un altro mezzo, un camion. Il traffico è rimasto chiuso a lungo.
Veicolo in scarpata, chiusa la 115, elisoccorso atterra sulla carreggiata
C’è stato un grave incidente nel pomeriggio lungo la statale 115, tra Sciacca e Menfi, all’altezza del viadotto San Vincenzo. Per cause in corso di accertamento virgola un furgone è finito fuori strada, finendo in una scarpata. Sul posto i Carabinieri e i vigili del fuoco. Ci sono delle persone ferite. Ci sono anche disagi per il transito veicolare. L’autorità, infatti, hanno ritenuto di chiudere l’arteria e di deviare il traffico su arterie secondarie. Un elicottero del 118 è atterrato sulla carreggiata, prendendo in carico una persona ferita, trasferita d’urgenza a Palermo. Stando alle indiscrezioni degli ultimi minuti, il furgone sarebbe finito fuori strada dopo che un mezzo pesante, che procedeva in senso opposto, ha perso una ruota, finita proprio sull’altro veicolo che sopraggiungeva.
Opere abusive lungo la costa, i Finanzieri denunciano dieci persone
Sono diverse le aree demaniali e private della costa compresa tra Porto Empedocle e Scala dei Turchi (Realmonte) sequestrate dalla Guardia di finanza della Compagnia di Agrigento e della Tenenza empedoclina. Aree situate entro la fascia di rispetto di 30 metri dal demanio, occupate abusivamente con gazebi in legno, platee in cemento, scale e discese a mare. In particolare, al termine dell’attività di monitoraggio ed ispezione della costa, durata diversi mesi e portata avanti anche con l’ausilio delle unità navali, sono state individuate diverse opere sul pubblico demanio marittimo, realizzate abusivamente con evidenti danni per l’ambiente costiero. Gli uomini della Guardia di Finanza della Tenenza di Porto Empedocle, coordinati dalla Compagnia di Agrigento e dal sovraordinato Comando Provinciale, hanno attenzionato numerose opere che hanno comportato lo sbancamento della scogliera, la realizzazione di terrazzamenti in cemento, scalinate, discese a mare e punti d’ormeggio, il tutto asservito all’uso esclusivo di alcune residenze costiere. Così come per scarichi presenti nella prossimità di tali strutture al fine di scongiurare eventuali sversamenti a mare che potrebbero causare danni all’ecosistema marino è stato affrontato il corretto trattamento dei relativi reflui.
Sono state così individuate quindici opere abusive e denunciate 10 persone, oltre
a 10 soggetti ignoti in corso di identificazione a cui sono stati contestati i reati di
occupazione abusiva di demanio marittimo, distruzione e deturpamento di bellezze
naturali, realizzazione di opere edilizie in assenza di permesso di costruire in zone
sottoposte a vincolo paesaggistico e ricadente in aree rientranti come Sito di
Interesse Comunitario. Le attività di indagine dirette dalla Procura della Repubblica di Agrigento, proseguiranno nell’individuazione di ulteriori responsabilità – propedeutiche anche alle procedure di ripristino dello stato dei luoghi .
Fiamme in località Bordea, incendio già spento
È già stato domato l’incendio che si è propagato negli scorsi minuti in località Bordea, località di campagna molto frequentata e sede di numerosi opifici. Il focolaio ha interessato delle sterpaglie, ma le fiamme si erano avvicinate pericolosamente verso la stessa strada statale 115. Sul posto i Vigili del fuoco per le prime operazioni di spegnimento. In mattinata altre fiamme di sterpaglie si erano propagate in località Bellante, alla discesa dalla Perriera alla Variante per la Foggia.



