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Tra una settimana si vota: i saccensi prediligono la massima riservatezza, pronostico difficilissimo, ogni scenario è possibile

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A poco più di una settimana dalle consultazioni elezioni amministrative, fa riflettere che, probabilmente, mai campagna elettorale fu più indecifrabile di quella in corso. A farla da padrona, infatti, continua ad essere l’assoluta riservatezza della gente, ben aldilà della costituzionalmente garantita segretezza del voto. Il popolo questa volta non parla, non si espone, non si pronuncia. Non lo fa nemmeno al bar. Perfino dal barbiere si preferisce parlare di calcio. Non se ne parla non per malcelato disinteresse, ma forse perché non si sa cosa dire, cosa pensare, cosa auspicare. Ne consegue che, stavolta, appare decisamente difficile capire cosa potrà accadere il prossimo 11 giugno. Sarà forse questa la ragione per la quale in tanti, soprattutto i protagonisti della politica, vogliono conoscere le previsioni, chiedono pronostici agli osservatori. Ma, proprio per questa impostazione comune, appare complesso poterne fare. Va da sé che se fossimo in Inghilterra, perfino i bookmakers fisserebbero delle quote minime, nel timore di venire sbancati. Il voto amministrativo targato 2017 appare come un’incognita, degna di un thriller di Hitchcock. Il ventaglio delle ipotesi possibili appare piuttosto ampio. La città che nelle ultime due tornate ha incoronato il sindaco sin dal primo turno, quest’anno che c’è una legge elettorale che dovrebbe ulteriormente agevolare questo percorso (basterebbe, infatti, il 40%), non riesce ancora disvelare i propri intenti, consapevolemente o meno. Sul piano strettamente sociologico questo può essere considerato un dato piuttosto significativo, perché probabilmente indica una profonda incertezza dell’elettorato, alle prese con un’offerta elettorale oggi più che variegata, in un momento storico delicatissimo per gli enti locali. Con ogni probabilità i celebri indecisi, vale a dire quelli che vengono inseguiti dalla mattina alla sera, si autodetermineranno soltanto domenica prossima, forse poco prima di andare al seggio, più probabilmente quando, all’interno della cabina elettorale, apriranno la scheda. La sensazione prevalente, sulla base di questa tendenza, è dunque che ogni risultato sia possibile. E questo alimenterà il dibattito da qui ai prossimi giorni.

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