È stata fissata per martedì 13 gennaio 2026 l’udienza di merito davanti al Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo, dove la Regione Siciliana discuterà il ricorso contro la nomina di Annalisa Tardino quale commissaria dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale .
In una strategica svolta, Palazzo d’Orléans ha deciso di non insistere sulla richiesta di sospensione cautelare del decreto ministeriale, optando invece per un esame approfondito del merito della controversia.
L’azione, spiegano fonti ufficiali della Regione, mira a garantire la «piena legittimità» dell’ente, considerato strategico per lo sviluppo infrastrutturale e socioeconomico della Sicilia occidentale.
Il ricorso dei legali della Regione si fonda principalmente su due punti: da un lato, l’assenza di una preventiva concertazione con Palazzo d’Orléans, come previsto dalla normativa di settore; dall’altro, l’asserita mancanza, da parte di Tardino, dei requisiti specifici richiesti per ricoprire il ruolo di commissario straordinario .
La nomina – disposta dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, con l’appoggio politico dell’ex eurodeputata leghista – aveva scatenato uno scontro istituzionale con il presidente della Regione Renato Schifani . Sebbene Schifani abbia sottolineato di non avere nulla contro la persona di Tardino – definita «ottimo avvocato e valida ex parlamentare» – ha ribadito che i profili normativi e competenziali del ruolo in questione richiedono esperienza specifica e una concertazione preventiva .
Nel frattempo, Annalisa Tardino, entrata in carica lo scorso 18 agosto, ha mostrato serenità e concentrazione: «I ricorsi non mi impressionano, le polemiche mi fanno solo pubblicità» ha dichiarato, assicurando la continuità gestionale dell’autorità e sottolineando il suo impegno nel far crescere i porti siciliani con una visione strategica europea .
Il Tar, complementando il giudizio di primo grado, definirà se già nel merito vi siano elementi sufficienti per annullare la nomina. In caso contrario, eventuali ulteriori impugnazioni potranno essere presentate davanti al Consiglio di Stato, secondo l’iter previsto per i ricorsi amministrativi italiani .