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Verdenero Sciacca, le dimissioni del presidente Catanzaro: “Manca un impianto in cui giocare in casa”

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Un addio che pesa come un macigno sul futuro della Verdenero Sciacca. Con un lungo e accorato messaggio pubblicato su Facebook, il presidente Giuseppe Pio Catanzaro ha annunciato le proprie dimissioni, spiegando le ragioni che hanno portato alla sofferta decisione.

“Con grande tristezza comunico le mie dimissioni da presidente della Verdenero Sciacca”, esordisce Catanzaro, sottolineando l’impossibilità per la società di iscriversi, almeno per il momento, a un campionato agonistico.

Il nodo principale riguarda l’assenza di un impianto disponibile per le partite casalinghe a partire dal prossimo gennaio. “La motivazione è la mancanza di un campo dove giocare le partite in casa da gennaio 2026 fino alla fine del campionato in quanto, come gli addetti ai lavori sanno, il campo ‘alternativo’ sarà interessato da lavori di manutenzione che riguarderanno il terreno di gioco dai primi di gennaio e la mia proposta di poter disputare cinque partite in casa al Gurrera dopo gennaio non ha avuto ancora risposta”.

Secondo Catanzaro, dietro al silenzio sulla sua proposta ci sarebbe “la volontà di preservare il manto di gioco appannaggio di palcoscenici calcistici più importanti”.

Un’ipotesi che rende quindi insostenibile la gestione della squadra. “Essendo improponibile per le nostre finalità sociali riuscire a coprire le spese per dieci o più trasferte consecutive, non avendo come risorsa economica che l’aiuto di poche attività e risorse personali e non essendoci tra le nostre file societarie e sportive, illustri rappresentanti d’élite economica e sociale locale e quindi avendo pochissimo peso nei salotti importanti della città”.

La decisione, ammette il presidente dimissionario, è stata dolorosa ma inevitabile. “Tante potevano essere le reazioni al calpestio di un diritto ma, per quanto detto sopra, preferisco fare un passo indietro e lasciare spazio”.

Infine, un pensiero rivolto ai giocatori e in particolare ai più giovani. “Ne approfitto per chiedere scusa ai nostri ragazzi, tutti saccensi, ai più giovani e ai più vecchi, che in noi avevano ancora l’opportunità di poter giocare a calcio”.

Cristian Ruvanzeri
Cristian Ruvanzeri
Giornalista pubblicista

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