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Mafia ed estorsioni a Trapani, in manette anche l’ex deputato Papania

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Estorsioni alcune consumate altre solo tentate, ai danni di imprenditori locali. E’ quanto l’inchiesta che ha portato nella notte gli agenti della squadra mobile di Trapani e Palermo coordinati dalla Dda, ad eseguire un’ordinanza cautelare nei confronti di 10 persone tutte residenti nel trapanese accusate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, scambio elettorale politico mafioso, estorsione e spaccio di stupefacenti aggravati dal metodo e dall’agevolazione mafiosa, nonché traffico di influenze, violazione di segreto d’ufficio e porto e detenzione illegale di armi.

L’inchiesta inoltre, ha svelato i nuovi assetti delle “famiglie” mafiose di Alcamo e Calatafimi, in seguito all’arresto dei numerosi esponenti storicamente al vertice delle stesse.

Tra le persone vittime di estorsione anche un imprenditore di Castellammare, con interessi nel settore della distribuzione alimentare e del mercato immobiliare, e due imprenditori alcamesi attivi nel settore dell’edilizia, del movimento terra e della commercializzazione di autovetture.

Le vittime sarebbe state minacciate di ritorsioni se non avessero versato, nelle mani di un uomo di fiducia del capo famiglia alcamese, la somma di 50 mila euro. Anche il titolare di un maneggio sarebbe stato vittima degli indagati. E un buttafuori trapanese sarebbe stato costretto ad abbandonare il proprio impiego in un esercizio commerciale per fare assumere il figlio di un noto pregiudicato del posto, destinatario del provvedimento cautelare.

L’indagine e’ partita da una prima inchiesta iniziata a maggio del 2021 dalla Squadra mobile di Trapani e condotta insieme alla Squadra mobile di Palermo, della locale Sosco e del servizio centrale operativo della polizia di Stato.

Tra gli arrestati anche l’ex senatore del Pd Antonino Papania, 75 anni, fondatore del movimento politico “Via”.

Papania è accusato di scambio elettorale politico-mafioso. In manette anche l’ex vice sindaco di Alcamo, Pasquale Perricone 69 anni ritenuto l’intermediario fra Papania e il clan mafioso di Alcamo.

Gli altri indagati sono Giorgio Benenati, 55 anni, Francesco Coppola, 64 anni, Giosuè Di Gregorio, 54 anni, Salvatore Li Bassi 66 anni, Antonino Minio, 53 anni, Giuseppe Pipitone, 61 e Giuseppe Sciacchitan.o.

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