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Comune di Sciacca

“Uniti contro il bullismo”: giornata di studio, oggi, nella Sala Blasco del Comune di Sciacca

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Sono stati tanti gli studenti di diverse scuole di Sciacca che, questa mattina, hanno affollato la Sala Blasco del palazzo municipale, in occasione della Giornata Nazionale contro il Bullismo. Molte le personalità intervenute, tra cui Chiara Di Prima, presidente regionale dell’UCIIM Sicilia, e Giuseppe Puleo, dirigente sindacale SIULP SICILIA, per discutere di un fenomeno che sta letteralmente dilagando nella nostra società.

Il bullismo è un fenomeno ormai noto a scuola e viene definito come il reiterarsi di comportamenti e atteggiamenti, diretti o indiretti, volti a prevaricare un altro con l’intenzione di nuocere con l’uso della forza fisica o della prevaricazione psicologica. Molte delle azioni violente perpetrate per giorni, mesi o addirittura anni a danno di povere vittime incapaci di difendersi, hanno generalmente un prosieguo anche in rete. Il cyberbullismo, infatti, è una triste realtà con la quale, purtroppo, oggi dobbiamo tutti convivere. Il cyberbullismo è una delle forme che può assumere il bullismo, la cui evoluzione appare legata all’avanzamento delle nuove tecnologie attraverso i moderni mezzi di comunicazione. Il bullismo elettronico consiste quindi nell’uso di internet o altre tecnologie digitali finalizzato a insultare o minacciare qualcuno e costituisce una modalità di intimidazione pervasiva che può sperimentare qualsiasi adolescente che usa i mezzi di comunicazione elettronici. Internet rappresenta per gli adolescenti un contesto di esperienze e di collegamento sociale irrinunciabile. Le nuove tecnologie, quindi, sono in grado di offrire a chi ne fa uso grandi opportunità, specialmente nel campo comunicativo-relazionale, ma nello stesso tempo espongono i giovani utenti a nuovi rischi, derivanti dal un uso distorto o improprio, volto a colpire intenzionalmente persone indifese e arrecare danno alla loro reputazione. Occorre fare innanzitutto prevenzione nelle scuole cercando, in ogni modo, di sensibilizzare gli studenti, unitamente alle famiglie, per contrastare un fenomeno che sta prendendo il sopravvento soprattutto tra i giovanissimi.

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