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La tragedia di Noemi richiama il valore della prevenzione: in 6 anni 3.500 le segnalazioni allo Sportello antiviolenza di Sciacca

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L’omicidio della sedicenne di Specchia (LE) Noemi Durini ha messo ancora una volta sotto i riflettori, e nel modo nel più drammatico possibile, il problema delle violenze familiari, o tra fidanzati, o ancora tra coniugi. Nel mirino soprattutto: donne e minori. Un fenomeno che sovente fatica a uscire allo scoperto, come dimostra peraltro le reiterate denunce della madre dell’adolescente pugliese nei confronti del suo violento ragazzo, evidentemente non ascoltate. Una questione che culminerà con l’invio degli ispettori del Ministero della Giustizia dalle parti del Tribunale dei minori di Lecce, per capire come mai le segnalazioni della famiglia di Noemi non siano state prese in considerazione.

Non sempre, per fortuna, gli episodi di violenza culminano in tragedie. Ma i fatti confermano che una superiore prevenzione è utile a scongiurarne. Fu questo, nel 2010, lo spirito che indusse l’allora procuratore della Repubblica Vincenzo Pantaleo a volere fortemente l’istituzione, preceduta da protocolli d’intesa con i comuni del circondario, dello Sportello antiviolenza, nello spirito della Dichiarazione ONU del 1993 che aveva definito la “violenza contro le donne” nel contesto delle violazioni dei diritti umani. Uno strumento che voleva convincere le vittime di abusi (ma anche minacce, vessazioni sessuali e psicologiche e privazione della libertà) a uscire dal limbo del silenzio, attraverso l’ausilio di personale specializzato volontario (coordinato da un magistrato) che avrebbe valutato l’opportunità di intraprendere un’azione giudiziaria. A coordinare lo Sportello, sin dalla nascita, è stata la funzionaria del Comune di Sciacca Elina Salomone.

E dal 2011 in avanti allo Sportello antiviolenza di Sciacca sono arrivate circa 3500 segnalazioni. Non tutte hanno avuto necessità di un’evoluzione giudiziaria o processuale. Il numero, tuttavia, indica uno stato di sofferenza latente su un territorio nel quale vige un fenomeno omertoso. Uno Sportello che è diventato un autentico punto di riferimento per il comprensorio giudiziario saccense, un luogo al quale ci si può sempre rivolgere nei casi in cui le vittime ritengano di avere bisogno di aiuto. Le persone che hanno lavorato allo Sportello sono testimoni di numerosi episodi di abusi che talvolta sono stati perpetrati per anni. Un valore straordinario, dunque, quello dello Sportello antiviolenza che opera presso la Procura della Repubblica di Sciacca. Perché un intervento per scongiurare una tragedia sia sempre possibile.

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