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Azienda sanitaria provinciale condannata ad un maxi risarcimento di 250 mila euro nei confronti di un centro specialistico

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L’azienda sanitaria provinciale di Agrigento è stata condannata a risarcire con 250 mila euro un centro medico privato della provincia che, da circa sedici anni, vanta crediti residui per le prestazioni erogate in forma indiretta a diversi pazienti.

La Corte d’appello di Palermo ha accolto il ricorso degli avvocati Giovanni Puntarello e Chiara Modica Donà dalle Rose, ribaltando il giudizio del tribunale di Agrigento che in precedenza, lo aveva ritenuto inammissibile.

Tuttavia il rischio è quello di creare un precedente che potrebbe mettere in difficoltà le casse dell’Azienda dato che sono una ventina i centri dell’agrigentino che vantano crediti per lo stesso motivo.

Il centro di fisiochinesiterapia, vantava nei crediti dopo aver fornito prestazioni in forma indiretta in favore di numerosi pazienti residenti e domiciliati nei comuni di Siculiana, Realmonte, Cattolica Eraclea e Cianciana.

In quegli anni molti centri che erogavano prestazioni di assistenza specialistica, nell’attesa che venisse completato l’iter per il convenzionamento con il servizio sanitario regionale, non potevano ottenere direttamente i fondi da parte della Regione. Si era così sviluppato il sistema di autorizzare i centri ad erogare le prestazioni che venivano fatturate in favore dei clienti, i quali a loro volta autorizzavano i singoli centri ad incassare in loro nome e per loro conto le somme dovute per le singole prestazioni.

La battaglia dei centri di assistenza specialistica va avanti da anni con diverse diffide all’Asp al pagamento delle somme dovute.  La decisione della Corte d’Appello, ha condannato l’Asp oltre al risarcimento di 250 mila euro e  ad altri 10 mila tra pagamento delle spese legali e altre spese generali. Ora di ci aspetta decine di altri ricorsi a pioggia.

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