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Calamonaci, il funzionario non capisce il quesito del Ministero e pure l’Apecar diventa auto blu

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Una vecchia berlina Fiat del 1994: sarebbe questo l’unico privilegio al Comune di Calamonaci. Il piccolo comune dell’agrigentino, ieri è rimbalzato nelle cronache regionali per essere uno degli enti locali con più auto blu della Sicilia, un numero esorbitante se rapportato poi al numero degli abitanti, soltanto 1300 anime. I dati che indicavano ben sette auto blu a Calamonaci, simbolo per antonomasia degli sprechi della politica, sono stati raccolti fino al 28 febbraio scorso, numeri che sono poi confluiti in un ampio report, di 203 pagine, redatto dal Ministero della Funzione Pubblica  e reso pubblico. L’inspiegabile rapporto cittadino – auto blu di Calamonaci era saltato all’occhio: un’automobile di rappresentanza ogni 200 abitanti.

Oggi, però il primo cittadino di Calamonaci, Vincenzo Inga, spiega che forse c’è stato un errore di comunicazione alla base, probabilmente compiuto da qualche funzionario comunale che non aveva ben capito la domanda posta dal Ministero che aveva avviato l’indagine per il report. E così, tra le auto blu, sono finite annoverate anche 1 Panda 4×4, un camioncino autobotte, 1 vecchia Regata utilizzata da carro funebre, 1 Porter e perfino 1 Apecar: tutti mezzi in dotazione dell’ufficio tecnico del Comune di Calamonaci, ma non di certo, mezzi che possono essere considerati uno spreco della cosiddetta casta

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