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Crocetta non si ricandida: decisivo il colloquio di stasera a Roma con Matteo Renzi

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La pausa di 18 ore per notificare la sua decisione di ritirarsi dalle prossime elezioni regionali è, chiaramente, solo una mossa tipica da “gioco delle parti”. Rosario Crocetta, alla fine, ha capito che era necessario farsi da parte. Eppure è stato necessario l’intervento di Matteo Renzi in persona per convincerlo. “Il mio è un atto d’amore, non sono uno che sfascia tutto”, resto nel PD senza odio né livore”, ha detto Crocetta. Bevendo (apparentemente) l’amaro calice che gli ha imposto il suo partito, che non ha esitato a preferirgli il rettore Micari per tentare di riconquistare Palazzo d’Orleans. Crocetta, dunque, si chiama fuori. Ma a Sinistra i candidati saranno comunque almeno due. Claudio Fava, infatti, rappresenterà Articolo 1, Sinistra Italiana e Rifondazione comunista. C’è poi Giancarlo Cancelleri, candidato del Movimento 5 Stelle. Così come c’è Nello Musumeci, che è riuscito a scongiurare le candidature in solitaria di Roberto Lagalla e Gaetano Armao, da lui cooptati nel primo ticket a tre della storia delle elezioni. C’è infine Piera Maria Loiacono, candidata autonomista. Le sorprese potrebbero non essere finite. Ma Crocetta continua a indicare come positivo il bilancio del suo governo: “La Sicilia cresce il doppio dell’Italia”.

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