Il Tribunale di Sciacca, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, Michele Marrone, ha disposto il non doversi procedere per intervenuta prescrizione nel processo riguardante la concessione edilizia per una villetta, a Sciacca, che, secondo l’accusa originariamente avanzata, sarebbe stata illegittima perché in quell’area si sarebbe potuto costruire soltanto attraverso piani di lottizzazione convenzionati o piani paesaggistici.
Non doversi procedere per l’ex dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Sciacca, Giuseppe Bivona, e per il responsabile del procedimento amministrativo, conclusosi con il rilascio della concessione edilizia, Accursia Russo. Ai due ed a coloro che vengono indicati come committenti e titolari del permesso di costruire, Accursia, Rosaria e Rosario Fauci, tutti di Sciacca, oltre alle violazioni in materia edilizia, veniva contestato anche l’abuso d’ufficio. Imputato anche il progettista e direttore dei lavori, l’architetto Giovanni Lombardo, perché, secondo l’accusa, in concorso con i Fauci, avrebbero realizzato l’intervento edilizio a una distanza inferiore a 300 metri dalla battigia, in difformità al titolo edilizio. Per tutti non doversi procedere: reati estinti per intervenuta prescrizione. I difensori degli imputati, gli avvocati Filippo Carlino per i Fauci e per Lombardo e Maurizio Gaudio e Giovanna Craparo per Bivona e Russo, hanno sostenuto che l’iter seguito è stato pienamente legittimo ed avanzato richiesta di assoluzione sul merito.