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Comune di Sciacca

Girgenti Acque punta sulle sorgenti Carboj e Grattavoli per soddisfare il fabbisogno di tutta la provincia di Agrigento

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Che l’acqua delle sorgenti di Sciacca fosse in pericolo lo si sa da quasi venticinque anni, ossia da quando entrò in vigore la celebre Legge Galli, che di lì a poco, attraverso l’introduzione del servizio idrico integrato, avrebbe aperto le porte all’arrivo dei privati nella gestione delle risorse idriche pubbliche. Il sindaco Valenti oggi ha fatto sapere che Girgenti Acque ha presentato un progetto al Dipartimento regionale per l’acqua e i rifiuti che prevede il soddisfacimento del fabbisogno idrico dell’intera provincia di Agrigento attraverso quello che tecnicamente si chiama “emungimento” dei pozzi Carboj e Grattavoli di Sciacca. Come se si trattasse di sorgenti inesauribili. “Ci opporremo a questo piano con tutte le nostre forze”, ha garantito Francesca Valenti. Sarà difficile, visto che le norme fino ad oggi hanno agevolato il ruolo dei privati nella gestione delle risorse idriche. Non è solo un principio di solidarietà, quello che si vuole applicare. No, qui siamo proprio di fronte ad una situazione completamente nuova, che rileva sotto profili diversi, di attingimento dell’acqua da distribuire col sistema dell’interconnessione su un territorio vastissimo. Va avanti, intanto, il progetto dell’Ati di attivare la risoluzione del contratto con Girgenti Acque. Il Consiglio direttivo dell’Assemblea Territoriale Idrica ha approvato all’unanimità (compreso il voto del sindaco di Agrigento) il via al programma indicato nel famoso parere dell’avvocato Mazzarella. “Confido che la stessa cosa accadrà con il voto di tutti i sindaci che compongono l’ATI”, ha detto il sindaco.

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