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Comune di Sciacca

Impianto biomasse Moncada, il Comitato contro l’assessore e scoppia la polemica

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Impianto biomasse della Moncada e polemiche. Non si placano le
controverse sul progetto presentato dalla “My Ethanol” nella contrada Chiana a Sciacca.

Un progetto quello del gruppo Moncada del quale si è venuti a conoscenza per caso tra le polemiche e che continua a suscitare forti contrasti.

Gli ultimi solo in ordine temporale dopo le parole pronunciate durante la seduta del consiglio comunale dall’assessore Fabio Leonte che ha acceso una spirale di “botta e risposta” con il Comitato Chiana che secondo l’amministratore avrebbe mostrato inerzia per bloccare il progetto non presentando l’accesso agli atti e un esposto in Procura.

Parole pesanti che il Comitato oggi ha ribattuto con una nota e che allo stesso tempo, ha fatto registrare una presa di posizione dei consulenti del Comitato stesso, l’ingegnere Mario Di Giovanna e l’avvocato Leonardo Palagonia.
“Riteniamo di rispondere – hanno scritto oggi i due professionisti – guardando ai fatti delle ultime settimane, perché la cittadinanza ha diritto di sapere con la dovuta completezza cosa sta accadendo e noi come professionisti, ma prima di tutto come cittadini, abbiamo il diritto ed il dovere di fare le nostre osservazioni su una vicenda che ci ha visti impegnati ed esposti, mossi esclusivamente dall’amore per Sciacca e dalla volontà spontanea di metterci a disposizione della nostra comunità. 
Il Comitato (e non il Comune di Sciacca), grazie all’Ing. Mario Di Giovanna, ha sollevato la questione Moncada, recuperando tutti gli atti relativi all’impianto a biomasse in corso di realizzazione e portando la vicenda a conoscenza dell’opinione pubblica cittadina;
Il Comune di Sciacca (e non il Comitato) ha ricevuto, nel 2017 e 2018, le richieste AUA di Moncada, complete di una lunga relazione progettuale, a cui il Comune di Sciacca (e non il Comitato) ha rilasciato il parere favorevole, passaggio che ha consentito a Moncada di ottenere le autorizzazioni con le quali sta oggi operando sul nostro territorio;
durante il primo Consiglio Comunale aperto, ripreso dalle telecamere ed al quale parteciparono alcune centinaia di contradaioli, l’Amministrazione Comunale ed i Dirigenti (e non il Comitato) ancora, dopo due anni dalla presentazione delle istanze di Moncada, riferivano urbi et orbi alla cittadinanza di non aver ricevuto tempestiva notizia del “progetto Moncada” presso il Comune di Sciacca ma già in quella sede l’Avv. Leonardo Palagonia fece osservare che le istanze AUA di Moncada contenevano una corposa relazione progettuale di circa 70 pagine, ricevuta a mezzo PEC dallo stesso Comune sin dal 2017″.

I due professionisti poi toccano il punto sull’incarico alla consulente del Comune di Sciacca: “L’Amministrazione si è fatta pubblicamente carico di nominare, sin da aprile 2019, un consulente esterno che fornisse dati completi sulla pericolosità dell’impianto Moncada, nominando la Prof.ssa Livreri ed assicurando al Comitato ed a noi consulenti una ampia interazione con la consulente;
l’Amministrazione Comunale (e non il Comitato) ha pubblicamente assunto l’onere di tutelare e salvaguardare con ogni mezzo ed in ogni sede la salute e l’incolumità dell’intera cittadinanza e dei nostri figli (e non dei soli abitanti della Contrada). 
Ad oggi, le cose sono andate così:
l’Avv. Palagonia ha potuto incontrare la Prof.ssa Livreri una sola volta, prospettandole una serie di quesiti sui quali la brevissima relazione della consulente – che qualche acuto osservatore ha bollato come pagata dai cittadini 500 Euro al rigo, incluse data e firma – non fornisce alcuna risposta;
la relazione della Prof.ssa Livreri (che non si è mai presentata pubblicamente ad alcun chiarimento) afferma un incombente “disastro ambientale”, rispetto al quale però l’Amministrazione e l’Ufficio Legale non ritengono che sussistano i presupposti per una ordinanza contingibile ed urgente, dunque per l’Amministrazione dovremmo serenamente attendere l’avverarsi del “disastro” e che non è stata nemenno sufficiente a permettere all’ufficio tecnico comunale di rigettare la PAS dando la possibilità a Moncada di inizare i lavori.;
di recente, a fronte delle critiche dei consulenti del Comitato circa la poca esaustività della relazione della Prof.ssa Livreri, quanto meno perché non risponde ai quesiti, l’Assessore Leonte ha anche affermato che il Comitato avrebbe ben potuto nominare un proprio consulente, con ciò ribaltando (con una vera e propria “inversione a U”) la originaria posizione dell’Amministrazione che aveva preso l’impegno di tutelare l’intera cittadinanza facendosi carico della nomina, e tutto questo dopo ben 3 mesi di operosi stimoli e fiducia (altro che inerzia) del Comitato nell’operato della consulente, 3 mesi durante i quali Moncada non è stato a guardare…
sull’operato della consulente non si ravvisa particolare trasparenza da parte dell’Amministrazione, poiché già da aprile era circolata in rete una relazione poi ritirata e definita una bozza o addirittura un falso, senza che però (almeno a quanto ci risulta) nessuno si sia recato in Procura a denunziare detto falso e senza che sia stata presa una chiara posizione su tale episodio, salvo poi constatare, circa un mese dopo, cioè a maggio inoltrato, la pubblicazione della relazione ufficiale della consulente che non pare poi così difforme da quella ufficiosa di un mese prima;
nel frattempo, circola voce che la stessa Prof.ssa Livreri abbia ricevuto una contestazione dal suo Ateneo per non aver comunicato tempestivamente di aver assunto l’incarico dal Comune di Sciacca, ragion per cui la stessa consulente avrebbe iniziato la sua attività oltre un mese dopo il conferimento dell’incarico, cioè dopo che avrebbe dovuto già terminarlo, ma anche su questo l’Amministrazione non ci risulta abbia preso una posizione chiara e nel frattempo (con l’auspicio sincero che la consulente risolva positivamente la vicenda), passano i mesi e sorge spontaneo, da più parti, un interrogativo: mentre la consulente attendeva la regolarizzazione della sua posizione con l’Ateneo anziché mettersi al lavoro, cosa faceva – concretamente – la nostra Amministrazione? 
Non vogliamo alimentare polemiche inutili che rischiano poi di essere strumentalizzate, ma giungere a diventare capri espiatori di altrui responsabilità, davvero lo riteniamo ingiusto rispetto al nostro impegno ed inaccettabile, anche moralmente, oltre che dannosissimo perché allontana tutti dalla soluzione del problema reale, sviandoci dall’obiettivo comune della tutela della nostra salute e del nostro territorio.
Anche perché, non dimentichiamolo, i doveri istituzionali di conoscenza degli atti e di denuncia in Procura sono propri dell’ente comunale e non del Comitato, che ha compito di stimolo e proposta, ampiamente adempiuti persino oltre ogni aspettativa.
Tuttavia, se l’Assessore Leonte e l’Amministrazione Comunale ritenevano di mettere i puntini sulle “i” attaccando il Comitato, riteniamo di ricordare loro che sotto quei puntini mancano proprio le “I” maiuscole, quanto meno quelle di Intempestività, Inopportunità ed Inefficacia, che lasciamo addebitare liberamente ai concittadini, nella ferma convinzione che non saranno contestate al Comitato stesso né a chi lo sta supportando”.

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