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Comune di Sciacca

Indagato dirigente del Libero Consorzio di Agrigento per atti persecutori nei confronti di un dipendente

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La Procura della Repubblica di Sciacca ha iscritto nel registro degli indagati il dirigente del Libero Consorzio Comunale di Agrigento (ex Provincia) per l’ipotesi di reato di “atti persecutori” che sarebbero stati compiuti in danno di un dipendente della stessa amministrazione, Maurizio Puccio, di 61 anni. L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto a seguito del duplice esposto che il lavoratore della categoria dei “fragili” ha presentato nei mesi scorsi alle Procure di Sciacca e di Agrigento.

Il dipendente pubblico ha contestato, allegando la relativa documentazione, una serie di “condotte reiterate” compiute dal superiore a suo danno, ritenute “persecutorie e ritorsive” rispetto anche al suo stato di “lavoratore fragile”.
Il Libero Consorzio di Agrigento è intervenuto nelle scorse settimane sulla vicenda del dipendente che accusa l’ente di averlo demansionato con una nota a firma del commissario straordinario, Raffaele Sanzo, sostenendo che l’impiegato “non è stato affatto demansionato ed ancor meno trasferito o costretto a percorrere 70 km al giorno. Il lavoratore ha sempre svolto attività di sportello nell’ufficio URP di Sciacca, in presenza, quindi. E’ stato posto in smart working in concomitanza con l’emergenza epidemiologica da virus Covid 19 fino al 31 dicembre 2022, come da obbligo normativo nazionale. Cessata l’emergenza, l’Amministrazione ha attivato le procedure, leggi visite mediche a cura del medico competente, al fine di verificare e di accertare il permanere dello stato di fragilità dei dipendenti che fragili erano stati precedentemente certificati. Il dipendente è stato confermato in stato di fragilità e l’Amministrazione ha provveduto a perpetuare la condizione di smart working assegnandogli, tuttavia, compiti indipendenti dal front desk, attività tipica dell’accoglienza dell’URP, e congrui per il suo stato. In buona sostanza, il lavoratore ha continuato a svolgere il proprio lavoro a casa propria su compiti che l’Amministrazione ha il dovere di individuare e di assegnare. Non è stato, ovviamente, trasferito ad alcun ufficio in Agrigento”. Adesso sarà la magistratura a svolgere accertamenti sulla vicenda.

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