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Comune di Sciacca

Ospedale di Sciacca, sfogo di un medico sui social

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Giovanni Di Vita oggi su facebook:
“Se una città intera non riesce ad essere unita ed a far fronte alla profonda crisi della sanità è una città ormai allo sbando e probabilmente distratta dall’ estate e dalla voglia di libertà”. E’ l’incipit dello sfogo raccontato sul social network dal medico saccense Giovanni Di Vita.

“Come classe dirigente medica – continua a scrivere su Facebook – siamo stanchi e provati da due anni di pandemia, continuiamo stoicamente a fare il nostro lavoro, la nostra missione ma siamo profondamente amareggiati dalla totale assenza della classe politica che dovrebbe stare al nostro fianco giorno e notte e che forse tra amministrative, regionali/politiche alle porte non riesce a dare un apporto decisivo per salvaguardare il nostro Ospedale”.

Nelle ultime settimane, le denunce rispetto un momento particolarmente difficile che il nosocomio sta attraversando sono giunte da più parti: dal Tribunale dei diritti del malato al Comitato Civico per la Sanità.

” È inutile e ripetitivo – scrive ancora il cardiologo in un post – che vi parli delle carenze di personale medico e paramedico e del dualismo costruito ad arte tra Sciacca e Ribera che serve solo as alimentare polemiche. Questa crisi è figlia dell’ incapacità di pensare ad una sanità di QUALITÀ che guardi più ai bisogni delle persone che al tornaconto politico di qualche onorevole. Quanto sta accadendo in queste ore è la plastica rappresentazione del fallimento della politica sanitaria di questo e dei precedenti governi regionali che hanno fatto scelte schizofreniche e volte solo al ritorno elettorale”.

Infine, il cardiologo conclude sul social: “Resto e restiamo al nostro posto ed ogni tanto da medici diventiamo pazienti e sempre più impazienti. Qualcuno mi suggerisce di evitare, di non fare post critici, di farmi i fatti miei ma da medico e da cittadino libero non posso abbassare la testa e fare finta di niente. Lo devo alla mia famiglia ed ai tantissimi pazienti che ogni giorno chiedono di essere aiutati”.

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