Cronaca / Attualità

Pesce istrice tropicale nel Mediterraneo, biologo marino di Sciacca impegnato per identificare la specie

La biologa marina saccense Manuela Falautano, ricercatore Ispra, è tra i quattro ricercatori che a seguito di una segnalazione sono intervenuti sulla spiaggia di Santa Marinella, nel Lazio, per recuperare un pesce istrice, conosciuto anche come pesce porcospino punteggiato, un esemplare tropicale di circa 60 centimetri. Si tratta del secondo esemplare segnalato nel mediterraneo dal 2008.

Ad effettuare la segnalazione è stato un pescatore grazie alla campagna “Attenti a quei 4!” lanciata da Ispra e Cnr Irbim per informare i cittadini sulla presenza di quattro pesci alieni potenzialmente pericolosi per la salute umana.

Questa specie subtropicale presenta un corpo gonfiabile ricoperto di grosse spine, denti fusi in placche e una caratteristica livrea maculata su dorso e pinne. Si nutre principalmente di ricci di mare e molluschi conchigliati. Appartiene alla famiglia Diodontidae, la cui commercializzazione a scopo alimentare è vietata già dal 1992, per via della possibilità di accumulare la tetrodotossina, sebbene in misura minore rispetto ai pesci palla della famiglia Tetraodontidae. L’esemplare trovato sulla costa laziale potrebbe essere arrivato dall’Atlantico orientale attraverso lo Stretto di Gibilterra o provenire da un rilascio da acquari.

Manuela Falautano, insieme al collega del Cnr Ernesto Azzurro è stata ospite del programma web “Diamo voce all’ambiente” per un’intervista a due in cui ha raccontato cosa sono queste specie aliene, che impatto hanno sul nostro ambiente, sulla salute umana e sulla nostra economia, e cosa si può fare per arginare questo problema.

L’intervista di Manuela Falautano a “Diamo voce all’ambiente”
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