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Comune di Sciacca

Stazzone. Parco giochi chiuso e transennato. Ma i bambini ci entrano e ci giocano lo stesso

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Un’area giochi allo Stazzone c’era. Poi è stata eliminata. Giochi vecchi e diventati pericolosi, anche per colpa di qualche vandalo. Ne è scaturita una battaglia, capeggiata dal Borgo dello Stazzone e, da quando è stato eletto Consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, sostenuta con forza (e anche con proprie risorse) Alessandro Curreri. Giochi acquistati grazie ad una raccolta fondi, considerato che il comune non dispone di fondi necessari. Eppure quell’area è tuttora ufficialmente recintata e inaccessibile. Mancano ancora degli interventi che, non si capisce perché, non siano ancora stati fatti. E dire che il comune di Sciacca è tra quelli che hanno ottenuto dall’Unicef una sorta di “patente” come città dei bambini. Sembra proprio un’ironia della sorte. Tanto più che le transenne attorno al parco giochi vengono regolarmente violate. Vaglielo a spiegare ad un bambino che i giochi ci sono ma non si possono utilizzare. Per sfinimento qualche genitore forza le barriere e lo fa entrare. Il tutto nel timore che possa succedere un incidente. Che non deve necessariamente essere grave, intendiamoci.

«Più che chiuso il parco giochi è socchiuso», ironizza amaramente lo stesso Curreri. Ricordando anche che dentro quel piccolo parco c’è anche una giostra, il “carosello”, esclusivamente riservato ai bambini diversamente abili.

Curreri si rivolge personalmente al sindaco Francesca Valenti. Alla quale chiede quello che definisce «un ultimo, ultimissimo sforzo, anche attingendo dal fondo di riserva) per fare quello che manca e aprire il giardino. «Al momento – aggiunge Curreri – è come avere regalato un uovo di Pasqua ai bambini intimando però di aprirlo dopo 6 mesi». Curreri fa notare che in due giorni il parco potrà essere aperto. Dopo vent’anni sarà il primo che nascerà. Dopo un anno dall’inizio di questa battaglia.

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