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Acqua pubblica, sindaci e comitato Inter.co.pa. chiedono all’Ati maggiore determinazione nei confronti di Girgenti acque

L’Associazione Territoriale Idrica presieduta dal sindaco di Menfi Enzo Lotà si faccia rispettare di più, sia più aggressiva nei confronti di Girgenti acque, e metta in campo iniziative forti per liberarsi della gestione della società di Aragona.

È questa la posizione di diversi sindaci, da Nuccio Sapia di Casteltermini a Vito Ferrantelli di Burgio, da Leo Ciaccio di Sambuca a Paolo Fantauzzo di Grotte. Posizione espressa durante la seduta del Consiglio comunale di Montevago, a seguito dell’emergenza idrica nel comune del sindaco Margherita La Rocca Ruvolo. Posizioni

Occorre, secondo questi sindaci, considerare, attraverso la valutazione di uno studio legale, la possibilità di procedere alla risoluzione o rescissione del contratto in essere con Girgenti acque fino al 2037. Una posizione che oggi il portavoce del comitato intercomunale per l’acqua pubblica Franco Zammuto definisce “appassioanta e arrabbiata”, condividendola in toto.

Lotà ha fatto sapere di intendere lavorare in favore della riduzione delle tariffe idriche, sia agendo sul governo della Regione, sia su Siciliacque, di cui la multinazionale francese Veolia è socia al 75%. Da Girgenti acque l’Ati chiede una nuova carta dei servizi e un nuovo regolamento d’utenza. Tutto questo, però, rischia di non essere sufficiente a giudizio del portavoce del Comitato intercomunale per l’acqua pubblica Zammuto, che si schiera con i sindaci che chiedono di intervenire con maggiore determinazione su Girgenti acque, adottando provvedimenti anche sulla base del fatto che al momento la magistratura, nell’ambito di indagini sull’ente gestore, ha anche sequestrato ben 12 depuratori in provincia

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