Incontro mondiale scout in Corea del Sud, in partenza anche una quattordicenne di Menfi

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Elena Barba, 14 anni, di Menfi, è uno dei tre scout agrigentini in partenza per la Corea del Sud.

Dal primo al 12 agosto parteciperà alla venticinquesima edizione del “Jamboree” a SeaManGeum, nella contea di Buan, 200 chilometri a sud di Seul. Il Jamboree è un incontro mondiale di tutti i ragazzi scout. Jamboree è l’unione delle parole “jam” e “boy” e significa letteralmente “marmellata di ragazzi”.

Il motto della 25esima edizione è “Draw your dream” e tra i temi che saranno affrontati ci sono scouting per la vita, scienza e ingegno, sicurezza e protezione, sostenibilità, avventura, cultura e tradizione.

Prevista la partecipazione di 50.000 scout (compresi capi, international Service Team e staff dei Contingenti).

In un’intervista a Risoluto.it Elena Barba parla della sua esperienza scout e di come si appresta a vivere quest’importante appuntamento.

Indagato il medico che aveva in cura Buonafede, alias Messina Denaro

Alfonso Tumbarello, 70 anni, sino a qualche mese fa è stato medico del vero Andrea Bonafede, 59 anni, residente a Campobello di Mazara, la falsa identità che avrebbe coperto Denaro per avere accesso alle cure mediche nella struttura sanitaria . Il medico oggi in pensione avrebbe prescritto le ricette mediche a nome dell’assistito. Ieri i carabinieri hanno perquisito le abitazioni di Campobello, di Tre Fontane e l’ex studio del medico che è stato anche interrogato.
Il medico si era candidato nelle elezioni amministrative del 2011 a sindaco di Campobello Di Mazara (Trapani). Tumbarello era appoggiato dalla lista del Popolo delle Libertà e ottenne il 7,55% dei voti superando la stessa lista che prese il 3,92%.
Precedentemente, nel 2006, il medico si candidò alle elezioni regionali nella lista (Casini-Udc) collegata a quella regionale “Per la Sicilia Cuffaro Presidente” senza essere eletto. Nel 2003 Tumbarello venne eletto nella lista Udc al consiglio provinciale di Trapani. Molte persone lo ricordano come un bravo pneumologo.

Sequestrata anche la casa dove Denaro abitava negli ultimi sei mesi, l’abitazione risultava intestata ad Andrea Bonafede, il geometra che avrebbe prestato la sua identità al padrino e che ora è indagato.

Al momento non risulta che nell’immobile vi fossero documenti particolari tanto che gli inquirenti sospettano che possa esserci un secondo immobile in cui cercare il cosiddetto tesoro di Messina Denaro.

“Matteo Messina Denaro abitava qui da almeno sei mesi. Un appartamento, ben ristrutturato, che testimonia che le condizioni economiche del latitante erano buone. Arredamento ricercato, di un certo tenore, non di lusso ma di apprezzabile livello economico” dice il comandante provinciale dei carabinieri di Trapani Fabio Bottino, dopo l’ispezione nel covo. “Perquisizioni e accertamenti sono in corso. Stiamo rilevando la presenza di tracce biologiche, di eventuali nascondigli o intercapedini dove può essere stata nascosta della documentazione. Un lavoro per il quale occorreranno giorni” ha aggiunto.

A Sambuca nasce la “Casa della Coldiretti”, l’inaugurazione domenica prossima 22 Gennaio

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La “Casa della Coldiretti” sarà inaugurata, a Sambuca di Sicilia, il prossimo 22 Gennaio, in occasione della Giornata del Ringraziamento della Coldiretti. Sarà presente anche l’Arcivescovo di Agrigento, Don Alessandro Damiano.

Nei piccoli borghi nasce la maggior parte dell’enogastronomia sostenibile e a kilometro zero, conservata nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari. Anche per questo Sambuca di Sicilia, borgo dei borghi nel 2016, domenica 22 gennaio sarà la location della Giornata del Ringraziamento della Coldiretti di Agrigento.

La messa sarà celebrata alle 11.30 dall’Arcivescovo, Mons. Alessandro Damiano, nel Santuario Beata Vergine dell’Udienza e subito dopo, in Corso Umberto I, saranno benedette le macchine agricole.

Ma Sambuca è anche il paese dove le case ad un euro sono alla base di uno sviluppo turistico ed economico per contrastare lo spopolamento e proprio grazie a questa iniziativa nascerà “Casa Coldiretti”, in una struttura che diventerà il centro delle attività dell’organizzazione.

“Un altro momento particolarmente significativo di domenica prossima è la concomitante esposizione dei resti dell’auto del giudice Giovanni Falcone, ucciso della mafia insieme alla scorta che, – sottolinea Ignazio Gibiino presidente della Coldiretti di Agrigento – dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro rappresenta un simbolo ancora più forte di legalità”.

L’arciprete: “Mai più pericoli durante la processione della Madonna del Soccorso” (Video)

Sono state intensificate negli ultimi giorni a Sciacca le riunione in vista della processione della Madonna del Soccorso del 2 febbraio 2023.

L’attenzione è incentrata in particolare sull’organizzazione dei potatori della Madonna con l’obiettivo di evitare i ritardi, ma, soprattutto, i pericoli che si sono determinati il 15 agosto 2022, in occasione della prima processione dopo la pandemia, quando la “Vara” è rientrata nella Basilica con oltre un’ora di ritardo.

In un’intervista a Risoluto.it l’arciprete, don Giuseppe Marciante, riferisce in che modo si sta procedendo e quali iniziative verranno assunte nei prossimi giorni.

Messina Denaro a Pescara, in carcere forse a L’Aquila

Potrebbe essere trasferito nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila il boss mafioso Matteo Messina Denaro, dopo l’arresto avvenuto ieri a Palermo. Tale ipotesi deriva dallo sbarco ieri sera del boss con un elicottero militare all’aeroporto di Pescara. Quello dell’Aquila infatti non e’ abilitato per i voli notturni. Il carcere dell’Aquila che ha attualmente ristretti oltre 100 boss della mafia e un’ala dedicata ai reati di terrorismo (nel capoluogo di regione e’ ospitata anche Nadia Desdemona Lioce), ha a disposizione molte aree riservate per tenerlo isolato. Molti boss del calibro dei fratelli Graviano, Raffaele Cutolo, Leoluca Bagarella e Gianni Nicchi sono stati ospiti presso questa struttura. L’altra alternativa potrebbe essere l’altro carcere di alta sorveglianza di Sulmona (L’Aquila).

Perquisito nella notte a Campobello di Mazara l’ultimo covo di Messina Denaro

I carabinieri del Ros e la procura di Palermo hanno individuato il covo del boss Matteo Messina Denaro, arrestato, ieri, alla clinica Maddalena di Palermo.

E’ a Campobello di Mazara, nel trapanese, paese del presunto favoreggiatore Giovanni Luppino, finito in manette insieme al capomafia.

Il nascondiglio, secondo quanto si apprende, è nel centro abitato. Le ricerche sono state coordinate dal procuratore aggiunto Paolo Guido che ha partecipato personalmente alla perquisizione del covo durata tutta la notte.

Evasione dai domiciliari, condannata una donna a Ribera

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Suzana Silion, di 32 anni, romena, residente a Ribera, è stata condannata a 8 mesi di reclusione dal Tribunale di Sciacca per evasione dai domiciliari. Era accusata di essersi allontanata dalla propria abitazione, a marzo del 2021, mentre era sottoposta alla misura cautelare per ricettazione. Il suo difensore, l’avvocato Giuseppe Tramuta, ha sostenuto che si è trattato di un errore da parte della donna che, autorizzata ad allontanarsi dall’abitazione due ore al giorno, dal lunedì al venerdì, si era allontanata anche nella giornata di sabato. Il pubblico ministero aveva chiesto 2 anni di reclusione.

Arrestato Messina Denaro, a Castelvetrano stasera sit-in di 200 persone

Dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro, stasera poco più di 200 hanno deciso di scendere in piazza per un sit-in. E’ stato il Comitato “Orgoglio castelvetranese” ad organizzarlo.

Un “grazie” a forze dell’ordine e magistrati gridato da scout, politici, amministratori, liberi cittadini, professionisti. “L’arresto segna l’inizio di un’operazione che non deve oramai fermarsi – ha detto Franco Messina, uno degli organizzatori del Comitato “Orgoglio castelvetranese” – ora gli investigatori dovranno scoprire tutte le collusioni che c’erano tra mafia e altri ambienti anche istituzionali. Chi ha difeso la latitanza di Messina Denaro?”.
Il sit-in si è chiuso con l’intonazione dell’inno di Mameli e un lungo applauso.

Due mesi di lavori al ponte Bagni di Sciacca

Si sta rivelando più complesso del previsto l’intervento di sistemazione del ponte Bagni a Sciacca. I lavori saranno avviati  il 6 febbraio 2023, ma ci vorranno due mesi per completarli.  Il 6 febbraio inizierà l’impresa e un giorno più tardi arriverà la ditta che sposterà i cavi della telefonia di stato. Se si chiude la viabilità per un periodo si possono ridurre anche i tempi di intervento. Gli uffici del comune stanno valutando a questo proposito. Due mesi a traffico aperto con il senso unico alternato.

Arresto di Matteo Messina Denaro, il procuratore De Lucia: “Era il capo, da domani vedremo”

Si e’ conclusa nel tardo pomeriggio di oggi la conferenza stampa sull’arresto di Matteo Messina Denaro alla Procura di Palermo.

La certezza che quell’uomo era il latitante super ricercato è arrivata tre giorni fa. I magistrati, che da tempo seguivano la pista, hanno dato il via libera per il blitz. I carabinieri del Gis erano già alla clinica Maddalena dove, da un anno, Messina Denaro si sottoponeva alla chemioterapia. Il boss, che aveva in programma dopo l’accettazione fatta con un documento falso, prelievi, la visita e la cura, era all’ingresso. La clinica intanto era stata circondata dai militari col volto coperto davanti a decine di pazienti. Un carabiniere si è avvicinato al padrino e gli ha chiesto come si chiamasse. “Mi chiamo Matteo Messina Denaro” ha risposto.

Dopo il blitz nella clinica, l’ormai ex superlatitante è stato trasferito prima nella caserma San Lorenzo, poi all’aeroporto di Boccadifalco per essere portato in una struttura carceraria di massima sicurezza. La stessa cosa accadde al boss Totò Riina, arrestato il 15 gennaio di 30 anni fa. Insieme a Matteo Messina è stato arrestato anche Giovanni Luppino, di Campobello di Mazara, accusato di favoreggiamento. Avrebbe accompagnato il boss alla clinica per le terapie.

I carabinieri hanno sequestrato tutte le cartelle cliniche relative al boss Matteo Messina Denaro alias Andrea Bonafede nella clinica “La Maddalena” a Palermo. Nelle cartelle, anche sotto forma di file, c’è tutto il percorso medico del paziente operato a Marsala prima per tumore al colon poi nella clinica palermitana per metastasi al fegato.

“E’ il risultato – ha detto Pasquale Angelo Santo, comandante del Ros durante la conferenza stampa, di un lavoro corale che si è svolto nel tempo, che si è basato sul sacrificio dei carabinieri in tanti anni. L’ultimo periodo, quelle delle feste natalizie, i nostri lo hanno trascorso negli uffici a lavorare e a mettere insieme gli elementi che ogni giorno si arricchivano sempre di più e venivano comunicati. La Procura era aperta anche all’antivigilia, è stato uno sforzo corale”.

“Matteo Messina Denaro – ha detto Teo Luzi, comandante dei carabinieri arrivato oggi a Palermo – è stato catturato grazie al metodo Dalla Chiesa, cioè la raccolta di tantissimi dati informativi dei tanti reparti dei carabinieri, sulla strada, attraverso intercettazioni telefoniche, banche dati dello Stato, delle regioni amministrative per portare all’arresto di questa mattina”.

“Una grande soddisfazione perché è un risultato straordinario – ha aggiunto Luzi -. Messina Denaro era un personaggio di primissimo piano operativo, ma anche da un punto di vista simbolico perché è stato uno dei grandi protagonisti dell’attacco allo Stato con le stragi. Risultato reso possibile dalla determinazione e dal metodo utilizzato. Determinazione perché per 30 anni abbiamo voluto arrivare alla sua cattura soprattutto in questi ultimi anni con un grandissimo impiego di personale e di ricorse strumentali”. “Un risultato – conclude Luzi – grazie al lavoro fatto anche dalle altre forze di polizia particolare dalla polizia di Stato. La lotta a cosa nostra prosegue. Il cerchio non si chiude. E’ un risultato che dà coraggio che ci dà nuovi stimoli ad andare avanti e ci dà metodo di lavoro per il futuro, la lotta alla criminalità organizzata è uno dei temi fondamentali di tutti gli stati”.

Matteo Messina Denaro è stato bloccato in strada, nei pressi di un ingresso secondario della clinica La Maddalena. Lo hanno spiegato i carabinieri del Ros nel corso della conferenza stampa sull’arresto del boss di Cosa Nostra, spiegando che il blitz è scattato quando “abbiamo avuto la certezza che fosse all’interno della struttura sanitaria”. Quando è stato bloccato, hanno aggiunto, Messina Denaro “non ha opposto alcuna resistenza”

“Fino a ieri – ha detto il procuratore aggiunto Paolo Guido – era certamente il capo della provincia di Trapani, da domani vedremo”.

“Abbiamo catturato – ha riferito alla stampa Maurizio De Lucia, procuratore di Palermo – l’ultimo stragista responsabile delle stragi del 1992-93. Siamo particolarmente orgogliosi del lavoro portato a termine questa mattina che conclude un lavoro lungo e delicatissimo. E’ un debito che la Repubblica aveva con le vittime della mafia che in parte abbiamo saldato”.

“Catturare un latitante pericoloso senza ricorso alla violenza e senza manette è un segno importante per un paese democratico”. Così il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia alla conferenza stampa sull’arresto di Messina Denaro.

“Allo stato non abbiamo elementi per parlare di complicità del personale della clinica anche perchè i documenti che esibiva il latitante erano in apparenza regolari, ma le indagini sono comunque partite ora” ha aggiunto il procuratore. “Ci è apparso in buona salute e di buon aspetto non ci pare che le sue condizioni siano incompatibili con il carcere”.