Sono 383 i positivi al Covid nelle ultime 24 ore in Sicilia e 20 i morti

Nelle ultime 24 ore 383 positivi al Covid 19 in Sicilia su 19.667 tamponi processati e l’indice di positività al 2.1%. Il giorno precedente 375 i nuovi casi registrati su 20.628 tamponi, con un tasso di positività all’1,8%.

Sono diminuiti di 23 i ricoveri rispetto alle 24 ore precedenti di cui 5 in terapia intensiva. I nuovi decessi sono 20, mentre il numero dei guariti 738.

A livello provinciale, 59 i nuovi positivi a Palermo, 46 a Messina, 117 a Catania, 37 a Siracusa, 15 a Ragusa, 18 a Caltanissetta, 17 a Enna, 40 ad Agrigento e 34 a Trapani.

Respinta la sospensiva degli ex consiglieri comunali, il Cga entrera’ nel merito con udienza fissata il tredici ottobre prossimo

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Il Consiglio di Giustizia Amministrativa si e’ espresso su ricorso presentato per la riforma della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, ricorso  proposto dagli ex consiglieri comunali Calogero Filippo Bono, Pasquale Bentivegna, Accursilvio Caracappa, Gaetano Cognata, Lorenzo Maglienti, Paolo Mandracchia, Giuseppe Milioti, Salvatore Accursio Maria Monte, rappresentati e difesi dagli avvocati Carlo Comandè e Andrea Ciulla, contro la Regione Siciliana, Assessorato Regionale delle Autonomie Locali e della
Funzione Pubblica, in persona dell’Assessore pro tempore, rappresentato e difeso dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo; il Comune di Sciacca, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall’avvocato Giovanni Immordino; i signori Fabio Michele Leonte, Vincenzo Bonomo, Enzo Abbinanti e Pietro Valenti, non costituiti in giudizio.

Hub di Sciacca, si continua con prenotati e maturandi

La disponibilità di vaccini all’hub di Sciacca continua ad essere contenuta, ossia sufficiente per chi e’ gia’ prenotato e al nuovo target dei maturandi che nel distretto di Sciacca sono circa 600.

Non ci sono all’orizzonte in questo fine settimana possibilità di Open Day, ossia somministrazione aperta per chi non si e’ prenotato in piattaforma. Nei prossimi giorni, si attende una dotazione più consistente così come confermato anche dagli annunci del Generale Figliolo.

Nei prossimi giorni, dunque all’hub provinciale di Sciacca si procederà con circa 500 inoculazioni giornaliere in media, un numero nettamente inferiore rispetto alle capacità dello stesso hub. Numeri che cresceranno non appena la dotazione vaccinale si incrementera’ nei prossimi giorni così come ieri ha confermato il responsabile delle vaccinazioni nel distretto di Sciacca, Salvatore Sanzeri durante l’ultima puntata di Infopoint

Coronavirus, a Menfi ancora nuovi soggetti positivi e uno ricoverato in ospedale

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Aggiornamenti Covid da Menfi dove oggi si registrano sette nuovi casi, cinque guariti e un nuovo ricovero in ospedale.

La cittadina supera così la soglia dei trenta casi (trentadue in totale) e in cinque aspettano il risultato del tampone molecolare.

Inizia dunque, a destare preoccupazione quest’ultima fase in atto a Menfi che registra un aumento dei casi negli ultimi giorni.

Bonificata la contrada Macauda a Sciacca, Bacchi: “Ora si rispetti l’ecocalendario” (Intervista)

Questa mattina è stata liberata dai rifiuti la contrada Macauda, a Sciacca, e creata un’isola ecologica con i nuovi cassonetti che sono stati posizionati.

La vicenda riguardante questa zona è particolare perché vi insistono circa 250 unità abitative, appartenenti a due residence, con la presenza, durante la stagione estiva, di migliaia di persone. Erano stati ritirati i cassonetti, ma in mancanza di un sistema di raccolta dei rifiuti, avviato oggi, si era determinato un problema che adesso è stato affrontato e risolto.

“L’importante – afferma l’assessore comunale all’Ecologia, Michele Bacchi, in un’intervista a Risoluto.it – è che adesso si rispetti l’ecocalendario”. Nei prossimi giorni sarà bonificata la discarica di contrada Portolana.

Crisi di Girgenti Acque e Hydortecne, Cna preoccupata per le ricadute suo lavoratori e le imprese

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“Alla luce della crisi in cui versano la Società Girgenti Acque Spa e Hydortecne Srl, attualmente sotto il controllo della gestione commissariale, esprimiamo forte preoccupazione per il notevole disagio e la profonda sofferenza che stanno attraversando le imprese impegnate nei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete idrica e fognaria presente nel territorio”.

I vertici provinciali della CNA di Agrigento, facendosi interpreti e carico dello stato di difficoltà delle aziende, si sono rivolti al Prefetto, Maria Rita Cocciufa, per accendere i riflettori sulla delicata questione che rischia di avere riflessi negativi sotto l’aspetto sociale ed economico.

“La risposta è arrivata in modo tempestivo da parte di Sua Eccellenza il Prefetto, il quale ha mostrato, ancora un volta, grande disponibilità e sensibilità – affermano il presidente Francesco Di Natale e il segretario Claudio Spoto – siamo stati convocati, assieme alle organizzazioni sindacali, ad inizio della prossima settimana per fare il punto della situazione. Confidiamo nell’azione istituzionale del Prefetto, al quale va il nostro ringraziamento per l’immediato intervento, affinché si individuino le possibili soluzioni, necessarie per dare serenità e certezza di continuità di lavoro alle imprese interessate, a garanzia anche degli attuali livelli occupazionali. Fermo restando l’apprezzamento per l’impegno e lo sforzo profusi dai commissari – sottolineano Di Natale e Spoto – oggi il quadro complessivo non è certamente incoraggiante, tenuto conto del debito accumulato e delle incertezze legate al futuro, anche perché il Consorzio pubblico non è ancora operativo. Si paventa uno scenario poco rassicurante, i cui effetti innescati da un possibile fallimento dell’attuale gestore lascerebbero le imprese e i lavoratori nello sconforto, acuendo così le criticità del tessuto socio-produttivo, già drammaticamente provato dalle conseguenze dell’emergenza pandemica. Senza perdere di vista che un’eventuale interruzione delle suddette attività – concludono i vertici provinciali della CNA – andrebbero ad intaccare un servizio essenziale per le comunità con inevitabili ripercussioni sulla qualità della vita dei cittadini e sulla salute pubblica”.

Prenotazioni vaccini, dal dieci giugno aperte a tutti

L’intento e’ accelerare ancora la campagna vaccinale. Per questo, dal dieci giugno non ci saranno più restrizioni in base alle fasce di età.

Come annunciato dal commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, ci vorranno un paio di settimane per allineare le regioni in modo che nessuno resti indietro nelle somministrazioni ad anziani e fragili, dopodiché via libera alla prenotazione per tutti.

Otto milioni e mezzo di dosi arriveranno nei prossimi giorni, le altre 20 il mese prossimo. 

Scendono ancora i contagi a Sciacca, ma risalgono a Menfi (Ultimo bollettino Asp)

Sono ventitré i nuovi positivi. Un decesso e due soggetti ospedalizzati. Trentasei guarigioni.

Trentacinque persone ricoverate in degenza ordinaria, due in terapia intensiva.

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, scendono ancora gli attuali positivi 21, ad Agrigento 20. Mentre sono stabili undici a Ribera. Risalgono a Menfi, 39 gli attuali positivi.

Mozione del M5S all’Ars per il Fratelli Parlapiano: ” Va riconosciuto ospedale di zona disagiata”

“Grazie alle nostre continue sollecitazioni con atti parlamentari e la partecipazione attiva dei cittadini riberesi, l’ospedale Fratelli Parlapiano è stato inserito tra i Covid Hospital e in questo particolare momento, di forte stress sanitario, il presidio si occuperà esclusivamente di patologie Covid. Ma occorre necessariamente andare oltre per concludere un percorso ad ostacoli che ci impegna da più di due anni. La struttura di Ribera va riconosciuta come ospedale di zona disagiata”.
È la sintesi del contenuto di una mozione depositata in queste ore all’assemblea Regionale Siciliana che porta la firma del capogruppo Giovanni Di Caro e dei 14 deputati del M5S. La mozione impegna il governo regionale a considerare le istanze provenienti da tutti i paesi dei monti Sicani: Alessandria della Rocca, Bivona, Cianciana, San Biagio Platani, Santo Stefano di Quisquina, Burgio, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Lucca Sicula, Montallegro e Villafranca Sicula, di cui il presidio ospedaliero di Ribera con il suo pronto soccorso, rappresenta indiscutibilmente l’unica e principale porta di accesso all’emergenza urgenza sanitaria nel territorio.
“Il pronto soccorso e in generale l’assistenza di emergenza urgenza nel territorio riberese – scrive l’on Di Caro – è quella che preoccupa più di 50 mila la cittadini, i forti investimenti finanziati dal governo centrale, obbligano la Regione Sicilia a programmarne il post Covid”.
“L’atto parlamentare – continua il parlamentare regionale – individua il presidio ospedaliero di Ribera come Ospedale di Zona Disagiata, per garantire un’adeguata offerta sanitaria di emergenza urgenza attraverso un pronto soccorso ordinario e prevede la rifunzionalizzazione con un centro di riabilitazione cardio respiratoria dedicata. Si deve inoltre costituire presso il “Fratelli Parlapiano” un centro regionale di riferimento per la cura la ricerca e lo sviluppo di metodologie diagnostiche dedicato esclusivamente alle malattie infettive. Lo chiediamo da anni”.
“Gli investimenti fatti grazie ai finanziamenti statali rischiano di essere sprecati – conclude il deputato – se non si procede con l’adeguamento della pianta organica del presidio ospedaliero di Ribera, attraverso la predisposizione di assunzione in pianta stabile di personale medico e infermieristico specializzato. Ci auguriamo che il governo regionale accolga positivamente la nostra mozione”.

L’ex opposizione sulle iniziative delle Terme dell’amministrazione: “Perso il senso dell’istituzione”

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“Pensiamo si sia superato il senso della misura e della ragione”. Così gli ex consiglieri comunali di opposizione Gaetano Cognata, Calogero Bono, Giuseppe Migliori, Pasquale Bentivegna, Lorenzo Maglienti , Silvio Caracappa e Salvatore Monte commentano gli ultimi avvenimenti sulle Terme di Sciacca.

“Siamo – scrivono in una nota – arrivati al punto che, pur di inseguire il populismo imperante a tutti i costi, si arriva alla strumentalizzazione delle celebrazioni religiose, spacciando per iniziativa del clero, qualcosa che il clero stesso, stante le limitazioni anti covid, aveva suo malgrado interdetto.
Crediamo che qualcuno debba fermarsi a riflettere che, così continuando, si perde il senso profondo dell’essere istituzione, la serietà dei comportamenti che, comunque, sempre devono caratterizzare chi ricopre cariche pubbliche.C’è stata la marcia e sia! Passi pure, anche se non ha prodotto alcun effetto se non quello di acuire uno scontro istituzionale che non fa per nulla bene, rispetto all’obiettivo che si vuole raggiungere.
Ma adesso basta. Proviamo a lavorare. A proporre, a relazionarci con la Regione, possibilmente questa volta coinvolgendo tutti. Noi ci siamo e ci saremo, disponibili!”
Secondo gli ex consiglieri comunali, la città ha bisogno di riappropriarsi di una dimensione democratica, fatta di idee, di progettualità, di lavoro e non di inutili gesti simbolici, soprattutto se questi non sono il risultato di un sentire comune.
“Ridiamo – scrivono – a Sciacca quella centralità e quella dignità, che è stata da tempo perduta, attraverso atteggiamenti non consoni alla sua storia ed alla sua tradizione.
Noi restiamo fedeli alla città, lontani dalla politicizzazione di certe iniziative che, a tutto puntano, tranne che ad unire. Striscioni politicizzati, interviste con gratuiti e continui insulti da chi rappresenta le istituzioni locali; rimandiamo, infatti, al mittente le dichiarazioni dell’assessore, con delega alle marce, anche quelle improvvisate. Rimandiamo, inoltre, al mittente certe accuse sottotraccia del primo cittadino e del suo Onorevole di riferimento; politica di bassissimo livello.
A quanti hanno provato a denigrare gli assenti alla marcia chiediamo adesso di riempire di contenuti e di idee le proposte da sottoporre al governo regionale. A tutti i deputati regionali, di qualsiasi parte politica, chiediamo di darsi una smossa, seria, celere che faciliti l’iter che dovrà portare alla possibile soluzione di un una problematica che ha devastato la nostra economia”.
“Il tempo dell’arroganza – concludono – ha generato comportamenti ai limiti della decenza. Ci si dia una seria regolata; si inizi dall’arrugginito palazzo di città, simbolo di un paese allo sbaraglio che vuol provare, in tutti i modi, a rinascere”.