Le banche comprano oro. Ma a te propongono fondi e azioni: perché?

Cosa sanno gli istituti finanziari che spesso non dicono ai clienti. E perché sempre più persone stanno riscoprendo l’oro fisico come forma di tutela.

L’oro è tornato al centro dell’attenzione. Negli ultimi anni, mentre famiglie e risparmiatori cercano soluzioni per proteggere il proprio patrimonio, le banche centrali di tutto il mondo hanno aumentato in modo significativo le loro riserve auree.

Secondo i dati del World Gold Council, nel solo 2024 le banche centrali hanno acquistato 1.045 tonnellate di oro, superando per il terzo anno consecutivo la soglia delle 1.000 tonnellate.
👉 Fonte: WGC – Gold Demand Trends Full Year 2024

Nel quarto trimestre del 2024, la corsa è addirittura aumentata: 333 tonnellate acquistate in soli tre mesi.
👉 Fonte Q4 2024 – gold.org

E con le revisioni ufficiali del primo trimestre 2025, il totale è stato aggiornato a 1.086 tonnellate.
👉 Fonte Q1 2025 – gold.org

Ma allora viene spontanea una domanda:
se le banche acquistano oro fisico… perché a te, come risparmiatore, propongono fondi, obbligazioni, polizze o azioni?


La logica della banca: gestire i tuoi soldi, non farti possedere valore

Quando acquisti un fondo o un prodotto finanziario, il tuo denaro:

  • resta sotto la gestione della banca,
  • è legato all’andamento dei mercati,
  • può subire perdite,
  • non è tuo in senso pienamente fisico o tangibile.

L’oro fisico da investimento, invece:
è tuo,
non è legato a fallimenti bancari o speculazioni,
non ha IVA,
può essere acquistato anche con piccoli piani mensili
✅ ed è esente da rischi sistemici.


Ma se è così vantaggioso, perché non lo consigliano?

Perché non è un prodotto bancario.
L’oro fisico non genera commissioni di gestione annuali, non produce interessi o fee per l’intermediario, e soprattutto non resta sotto il controllo dell’istituto.

È tua proprietà piena. E questo, in un certo senso, lo rende uno strumento meno interessante per chi guadagna sulla gestione dei tuoi soldi.


Il punto non è “dove mettere tutto”… ma “dove mettere qualcosa di solido”

Nessuno ti dirà che l’oro è la soluzione per tutto. Ma può essere una scelta intelligente e complementare:
una parte del tuo risparmio può essere messa al sicuro, senza complicazioni, in un bene rifugio che ha resistito a guerre, crisi e svalutazioni per secoli.

E puoi iniziare anche senza capitali importanti, grazie a piani di accumulo flessibili e personalizzati.


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Leggi il nostro articolo introduttivo su questo argomento:
👉 Come iniziare a investire in oro fisico in modo accessibile e sicuro

A Ribera scatta la seconda irrigazione, pronti 1,7 milioni di metri cubi d’acqua

Una buona notizia è arrivata questa mattina per gli agricoltori riberesi e dei comuni del comprensorio: dalla prossima settimana, probabilmente lunedì 28 luglio, scatterà la seconda irrigazione. Sono disponibili 1,7 milioni di metri cubi che, secondo quanto evidenziato nel corso di un vertice, alla Regione, presente l’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo, potrebbero arrivare anche a 2,3 milioni.

“Siamo moderatamente soddisfatti – commenta il sindaco di Ribera, Matteo Ruvolo – e adesso guardiamo al resto della stagione estiva, pronti a cogliere ogni opportunità per ulteriori assegnazioni di volumi d’acqua”.

Alla riunione con l’assessore Barbagallo, il Ruvolo e l’onorevole Pace ed i rappresentanti di alcuni comuni del comprensorio, i rappresentanti dell’Autorità di bacino, del Dipartimento Acqua e rifiuti, il direttore generale dell’assessorato Agricoltura ed i rappresentanti del consorzio di bonifica, il commissario Giarraputo e l’ingegnere Guarino.

Presenti anche i consiglieri comunali di Ribera Mulè e Siragusa, componenti della commissione consiliare Agricoltura.

Inizialmente, dai numeri messi a disposizione dal Dipartimento, non c’erano volumi d’acqua da assegnare al comprensorio riberese, tutti consumati con la prima irrigazione, 2,3 milioni di metri cubi.

“Per fortuna siamo riusciti ad ottenere 1,7 milioni di metri cubi – dice il sindaco Ruvolo – ma dalla cabina di regia che si riunirà domani contiamo di averne ulteriori. Le prospettive sono quelle di arrivare, complessivamente, allo stesso quantitativo della prima irrigazione”.

L’ordinanza è attesa nella prossime ore per fare partire la seconda irrigazione dall’inizio della prossima settimana grazie all’acqua del Gammauta e del Castello. Previsto nelle prossime settimane un ulteriore monitoraggio.

Lo scorso anno sono state effettuate due irrigazioni, ma con volumi inferiori, la prima 1,8 milioni di metri cubi e la seconda 800 mila metri cubi. Ribera e il suo comprensorio hanno ottenuto un risultato importante.

Oltre 100 adesioni in poche ore a Sciacca allo screening mammografico gratuito

Poco prima delle 13 di oggi, mercoledì 23 luglio, erano già 120, nell’ambito della giornata dedicata alla prevenzione e alla diagnosi precoce del tumore al seno, le donne che si sono sottoposte allo screening mammografico gratuito avviato dall’Asp all’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca. Una buona notizia unitamente a quella che il 10 agosto sarà avviato nel nosocomio saccense l’ambulatorio di Senologia con la dottoressa Caracappa.

E’ possibile sottoporsi allo screening entro le ore 19 e dunque il numero complessivo potrebbe toccare quota 200. L’attività è seguita dal direttore sanitario facente funzioni, Ignazio Galizia.

Nel reparto di Radiologia dell’ospedale “Giovanni Paolo II” svolge un open day con indagini mammografiche gratuite, senza prenotazione e senza richiesta medica, dedicato a tutte donne di età compresa fra i 50 e i 69 anni, purché sia passato un periodo di almeno due anni (salvo diversa indicazione medica) dall’ultima mammografia.

“Dopo il successo di adesioni registrato in occasione dell’open week per lo screening del tumore al seno svoltosi, dal 7 all’11 luglio, nella casa della comunità di Agrigento, e dell’open day del 18 luglio presso l’ospedale San Giacomo D’Altopasso di Licata – si legge in una nota dell’Asp – i servizi sanitari continuano a spalancare le porte, avvicinandosi sempre più ai cittadini per rispondere efficacemente alla domanda espressa dalla popolazione femminile”.  

L’Asp aggiunge che “Anche a Sciacca le indagini diagnostiche sono eseguite con un software innovativo di Intelligenza Artificiale per l’analisi degli esami. L’Asp di Agrigento risulta tra le primissime aziende sanitarie in Sicilia ad essersi dotata di questo importane strumento d’avanguardia, un’ulteriore garanzia a tutela della salute delle donne in particolare nella prevenzione del tumore della mammella”.

Oltre allo screening mammografico tutte le donne sono invitate a sottoporsi anche ai test per la prevenzione del tumore del collo dell’utero (Pap test e HPV test), direttamente eseguibili al quinto piano dell’ospedale, e del tumore del colon-retto (rivolto anche agli uomini) con la consegna dei kit per la ricerca del sangue occulto nelle feci.

“Il tutto è fondamentale – aggiungono dall’Asp – per individuare precocemente eventuali patologie e migliorare le possibilità di trattamento”.

Sicurezza a Porto Palo, riunione in Prefettura ed i controlli continueranno

Si è svolto in Prefettura, su convocazione del Prefetto di Agrigento, Salvatore Caccamo, un incontro dedicato alla sicurezza nella località balneare di Porto Palo.

Un confronto proficuo e diretto, alla presenza del questore, dei comandanti provinciali di tutte le forze dell’ordine e del presidente del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, volto a definire strategie efficaci di prevenzione e controllo del territorio.

“La sicurezza di tutti i cittadini, dei nostri giovani e dei visitatori è una priorità assoluta, e Porto Palo – commenta il sindaco, Vito Clemente – deve continuare ad essere un luogo sereno e vivibile per tutti”.

“A nome dell’amministrazione comunale – continua – ho ribadito la piena collaborazione istituzionale e la disponibilità a sostenere iniziative di prevenzione, sottolineando la necessità di rafforzare la presenza sul territorio durante i mesi estivi”.

“Ho ricevuto le rassicurazioni che chiedevo – aggiunge il sindaco – e garanzie per un rafforzamento delle forze dell’ordine in campo” Clemente per questo ringrazia il prefetto ed il rappresentanti delle forze dell’ordine dell’Ordine presenti, ai quali ha rinnovato “piena fiducia e gratitudine per l’impegno quotidiano”.

“Ma ricordo – conclude il sindaco – che ognuno deve fare la sua parte e, per questo, continuo a confidare sempre nel senso di responsabilità di tutti – cittadini, operatori e visitatori – perché solo insieme possiamo garantire rispetto delle regole, convivenza civile e un’estate da vivere con serenità”.

Fino a 50mila euro per aprire una nuova attività: incentivi agli under 35, ecco chi può accedervi

È stato firmato il decreto ministeriale che dà attuazione alle misure previste dal Decreto Coesione (D.L. n. 60/2024) a sostegno dell’avvio di nuove attività da parte dei giovani. Il provvedimento mira a favorire l’inclusione attiva e l’occupazione giovanile, attraverso incentivi economici e servizi di accompagnamento dedicati agli under 35 che intendano avviare un’attività autonoma, imprenditoriale o professionale.

Chi può richiedere il contributo

I destinatari degli incentivi sono giovani under 35 che si trovano in almeno una delle seguenti condizioni:

  • marginalità sociale, debolezza economica o situazioni di discriminazione;
  • inoccupazione, inattività o disoccupazione;
  • disoccupazione con accesso alle misure del programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori).

Le agevolazioni sono rivolte a chi intende avviare una delle seguenti forme di attività:

  • lavoro autonomo con apertura di partita IVA;
  • impresa individuale iscritta al Registro delle imprese;
  • impresa societaria (S.n.c., S.a.s., S.r.l., cooperativa o società tra professionisti), regolarmente iscritta al Registro delle imprese.

Le due misure previste: Centro-Nord e Mezzogiorno

Il decreto distingue due principali strumenti di sostegno, a seconda della residenza del beneficiario:

1. Autoimpiego Centro Nord Italia

Destinata ai giovani residenti nelle regioni del Centro e del Nord, questa misura prevede:

  • un voucher tra 30.000 e 40.000 euro;
  • un finanziamento in regime “de minimis” per supportare l’avvio dell’attività.

2. Resto al Sud 2.0

Riservata ai giovani del Mezzogiorno in condizioni di svantaggio, prevede:

  • un voucher tra 40.000 e 50.000 euro;
  • un finanziamento agevolato, che può coprire fino al 75% delle spese;
  • percorsi di formazione, progettazione preliminare e tutoraggio personalizzato.

Servizi di tutoraggio per i beneficiari

Oltre al contributo economico, le iniziative ammesse ricevono servizi di tutoring per un valore complessivo di 5.000 euro, suddivisi in due ambiti:

Tutoring tecnico (fino a 4.000 euro)

Fornito da personale esperto di Invitalia, il tutor segue ogni iniziativa ammessa, con l’obiettivo di:

  • facilitare gli adempimenti amministrativi e autorizzativi;
  • supportare la rendicontazione delle spese;
  • trasferire competenze per l’utilizzo corretto delle agevolazioni;
  • offrire assistenza su richiesta su problemi specifici;
  • monitorare l’avanzamento del progetto per prevenire inadempienze.

Tutoring gestionale (fino a 1.000 euro)

Prevede un affiancamento consulenziale sulle seguenti aree:

  • strategie di marketing e comunicazione;
  • gestione dei rapporti con fornitori, dipendenti e banche;
  • controllo di gestione e analisi dei flussi economico-finanziari.

“Spaccio di cocaina”, arrestato a Sciacca un diciottenne

I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Sciacca hanno arrestato in flagranza di reato un diciottenne del luogo per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e segnalato alla Prefettura un ventiseienne quale assuntore.

Durante un ordinario servizio di perlustrazione notturna, una pattuglia dell’Arma ha notato i due giovani che conversavano con atteggiamento sospetto. Alla vista dell’autovettura di servizio, il 26enne avrebbe tentato di disfarsi di un sacchetto in plastica, poi recuperato dai militari, contenente circa 3,3 grammi di cocaina.    

Nel corso dell’identificazione, il 18enne avrebbe cercato a sua volta di gettare un secondo involucro, prontamente recuperato dai militari, risultato contenere quattro dosi confezionate di cocaina per un peso complessivo di 5,7 grammi.

La successiva perquisizione domiciliare, eseguita presso l’abitazione del giovane, ha consentito di rinvenire e sottoporre a sequestro la somma in contanti di 2.740 euro, ritenuta provento dell’attività di spaccio.

Al termine delle formalità di rito, il 26enne è stato segnalato alla Prefettura per uso personale di stupefacenti, mentre il 18enne è stato dichiarato in stato di arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e sottoposto, su disposizione della Procura della Repubblica di Sciacca, alla misura degli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.

L’attività si inserisce nel più ampio dispositivo di prevenzione e contrasto allo spaccio di stupefacenti messo in atto sul territorio dai carabinieri nell’ambito dell’impegno quotidiano dell’Arma per la sicurezza delle comunità.

Strade al buio e dissestate, grave pericolo a Sciacca

I consiglieri comunali, Raimondo Brucculeri e Maurizio Blò hanno presentato una interrogazione al sindaco sulla situazione di pericolo in via Amendola superiore, via Ovidio, nel tratto iniziale di corso Miraglia e Via papa Giovanni XXIII a causa della mancata illuminazione pubblica e del dissesto stradale.

I due consiglieri di opposizione evidenziano che da circa tre settimane, l’anello viario che collega via Amendola superiore, via Ovidio e la
parte iniziale di corso Miraglia e via Papa Giovanni XXIII versa in uno stato di completa oscurità notturna a causa dell’interruzione dell’illuminazione pubblica.

Inoltre, sottolineano che a questo grave disservizio si aggiunge un fondo stradale profondamente sconnesso e dissestato da numerose buche e asperità, che rende il transito estremamente pericoloso.

“Tale situazione – scrivono nell’atto – non solo causa danni diretti alle vetture, ma, ancor più gravemente, pone a rischio l’incolumità dei motociclisti e dei pedoni, configurando una situazione di
emergenza per la sicurezza dei cittadini. Ogni giorno che passa aumenta il rischio di
incidenti gravi, con conseguenze potenzialmente irreparabili”.

I due componenti del consiglio comunale interrogano il sindaco su quali iniziative urgenti l’Amministrazione intende adottare per il ripristino immediato dell’illuminazione pubblica sull’intero tratto dell’anello viario . Su quali interventi di manutenzione straordinaria del manto stradale sono previsti per garantire il completo ripristino della sicurezza del transito veicolare e pedonale nel
suddetto tratto, e con quali tempistiche verranno realizzati.

Infine, per quale motivo non sia stata applicata la stessa urgenza per affrontare una situazione di grave pericolo per la sicurezza dei cittadini,
analogamente a quanto avvenuto per l’approvazione di altre spese come quelle per l’Estate saccense, e quali siano le
motivazioni che impediscono un intervento immediato in un contesto di rischio per
l’incolumità pubblica.

Droga sulla statale 115, condannati riberese e gambiano

Quattro mesi di reclusione e 2000 euro di multa con la sospensione condizionale. E’ la pena inflitta dal giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, Paolo Gabriele Bono, in un processo per droga con imputati il riberese Marco Ferraro, di 28 anni, e il gambiano Colley Modou, di 30.

I due viaggiavano a bordo di un’auto e, secondo l’accusa, avrebbero trasportato illecitamente 0,24 grammi di eroina, 4,5 di cocaina e 0,70 di cannabis. I fatti si riferiscono al 21 ottobre del 2022 quando i due sarebbero stati in fase di trasferimento da Mazara del Vallo a Ribera.

Al processo, che si è celebrato con il rito abbreviato, il difensore di Marco Ferraro, l’avvocato Fabio Inglima Modica, ha chiesto l’assoluzione dell’imputato sostenendo l’uso personale e annunciato che impugnerà la sentenza.

La statale 115 è sempre particolarmente attenzionata per i controlli antidroga

Due milioni ai Comuni sede di uffici del Giudice di pace, 50 mila euro a Ribera

L’assessore alle Autonomie locali, Andrea Messina, ha firmato il decreto che destina due milioni di euro ai Comuni che hanno scelto di mantenere attivi gli uffici del Giudice di pace sul proprio territorio. Si tratta di un contributo alle spese di funzionamento per le amministrazioni che garantiscono la continuità delle attività nonostante la riorganizzazione della geografia giudiziaria, prevista dal Decreto legislativo 156 del 2012, e la relativa soppressione di gran parte di questi uffici. Per le sedi agrigentine 50 mila euro sono destinate a Ribera e per quelle trapanesi 69 mila a Castelvetrano e 47 mila a Partanna.

Le risorse saranno distribuite tra le 34 sedi siciliane riconosciute dal ministero della Giustizia: il 40% in parti uguali tra tutti i Comuni sede degli uffici del Giudice di pace, il restante 60% in base alla popolazione residente nei Comuni che rientrano nel comprensorio servito da ciascun ufficio. Il decreto attua quanto previsto dalla legge regionale 1 del 2025 (articolo 6, comma 22). 

«Con questo intervento – dice l’assessore Messina – il governo Schifani garantisce e rafforza la presenza dei Giudici di pace in tutta la Sicilia, sostenendo concretamente i Comuni e assicurando ai cittadini un accesso capillare alla giustizia. Questi uffici rappresentano un punto di riferimento fondamentale per migliaia di persone, soprattutto nei piccoli centri, dove la loro chiusura significherebbe privare le comunità di un presidio di legalità e di prossimità istituzionale.

Non si tratta soltanto di una scelta amministrativa – prosegue Messina – ma di una precisa assunzione di responsabilità nei confronti dei territori. Questi uffici svolgono un ruolo essenziale nella gestione di numerose controversie quotidiane, contribuendo alla coesione sociale e alla tutela dei diritti. Preservarne l’operatività vuol dire anche dare continuità alla presenza dello Stato e contrastare ogni forma di disgregazione civile. Difendere la presenza dei Giudici di pace significa quindi difendere la giustizia di prossimità e rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni». 

La decisione del governo regionale risponde anche alle sollecitazioni emerse in sede parlamentare, dove era stata segnalata la necessità urgente di supportare alcune sedi a rischio chiusura per mancanza di risorse.

Apre a Sciacca il nuovo salone di parrucchieri “Hair Boutique di Giada Licata”, quando la passione diventa realtà

Sciacca si arricchisce di una nuova, elegante realtà nel mondo dell’hairstyling. Hair Boutique di Giada Licata, un salone nato dal sogno di una giovane donna che ha fatto della sua passione un vero e proprio progetto di vita.

Giada Licata, appena 25 anni, ma con oltre 12 anni di esperienza nel settore, inaugura il suo salone in via Alcide De Gasperi 91 con un obiettivo preciso: offrire a ogni cliente un’esperienza di bellezza unica, personalizzata e curata in ogni dettaglio.

“Fin da bambina pettinavo le mie Barbie, ed è da lì che ho capito cosa volevo fare nella vita”, racconta Giada. Una passione precoce che l’ha portata, con determinazione e tanti sacrifici, a costruirsi un percorso professionale solido. Dopo gli studi alla scuola Euroform di Sciacca, ha iniziato giovanissima a lavorare, crescendo giorno dopo giorno con grinta, creatività e una visione chiara: aprire un salone tutto suo.

Oggi, quel sogno è finalmente realtà.

Hair Boutique è molto più di una semplice parrucchieria. È uno spazio in cui ogni donna può riscoprirsi attraverso un taglio, un colore, uno stile che la rappresenti davvero.

Il salone riceve su appuntamento, dal martedì al sabato, con i seguenti orari:

🕘 9:00 – 13:00

🕞 15:30 – 19:00

📱 Prenotazioni via WhatsApp al 380 4652081.

Hair Boutique di Giada Licata è il nuovo punto di riferimento per chi cerca professionalità, passione e stile nel cuore di Sciacca. Un salone dove ogni taglio racconta una storia: la tua.