Dovevano essere ritirati i cassonetti nella contrada Guardabasso-Tabasi di Sciacca e invece arrivano anche i cani randagi

E’ a rischio l’accesso all’ospedale di Sciacca dall’ingresso di contrada Guardabasso-Tabasi. Non sono stati rimossi i cassonetti per i rifiuti e ci sono anche cani randagi che non gradiscono la presenza di chi si avvicina alla zona. E’ stato verificato questa mattina con i cani che abbaiavano, lanciandosi all’inseguimento delle auto che transitavano nella zona.

La questione principale, però, riguarda la presenza dei cassonetti la cui rimozione è già stata più volte sollecitata dal comitato di quartiere guidato da Flavio Bono. Vero è che la zona non rientra nel piano Aro per la raccolta porta a porta, ma era così anche per la contrada Foggia e questa parte della città merita altrettanta attenzione. E, invece, arrivano da ogni parte della città a conferire i rifiuti nei cassonetti, ma li abbandonano anche per strada. Insomma, una discarica a cielo aperto a pochi metri dall’ospedale. E con la presenza dei cani randagi. C’è un danno all’immagine della città, un rischio di carattere iginico-sanitario per quest’immondizia che rimane nei cassonetti perchè la gente non rispetta neanche gli orari di conferimento (per chi risiede in altre zone della città c’è un divieto a conferirla) e un rischio per l’incolumità delle persone determinata dalla presenza dei cani randagi.

Europarlamentarie Cinquestelle, non confermati i rumors: non c’è la saccense Antonella Di Prima


Partita la corsa nel mondo pentastellato per la via per Bruxelles. Le elezioni del ventisei maggio prossimo si avvicinano e la piattaforma Rosseau prepara le fila della truppa con la formula delle Europarlamentarie che serviranno a selezionare la griglia pentastellata.

I nomi dei candidati sono stati resi pubblici agli attivisti su Rousseau e così anche nella circoscrizione Isole, Sicilia e Sardegna, è già scattata la caccia al voto online. Nomi che però non sono definitivi, infatti per questa tornata elettorale si è deciso di dare il tempo necessario agli attivisti per visionare i profili dei candidati e “inviare eventuali segnalazioni” con un apposito form.

Tuttavia mancano alcuni dei nomi che erano circolati nei giorni scorsi e dati come super favoriti per un posto a Bruxelles come Alessandro Cacciato, esperto in start up e progetti legati all’innovazione, che proprio domenica scorsa era a Sciacca per la presentazione del progetto “Sciacca- città dei 5 Sensi”.

Non figura tra gli elenchi resi noti agli attivisti Antonella Di Prima. L’ingegnere saccense aveva sfiorato l’elezione cinque anni fa e negli ultimi giorni sembrava che potesse riprovarci in questa tornata. Ma il suo nome non risulta in piattaforma. Alle ultime elezioni politiche era presente sebbene tra i candidati di riserva. La Di Prima, negli ultimi mesi, ha assunto un atteggiamento sempre più critico nei confronti del movimento, specie del gruppo locale saccense guidato dal parlamentare regionale Matteo Mangiacavallo.

I furbetti dei contatori, arresti dei carabinieri per furto di acqua e luce

Nelle ultime ore sono stati infatti dai carabinieri effettuati una ventina di accessi ispettivi in varie abitazioni, per accertare eventuali irregolarità, controlli svolti anche con l’ausilio dei tecnici competenti, al fine di prevenire e contrastare un fenomeno particolarmente diffuso sul territorio agrigentino. Ed i risultati non si sono fatti attendereLe verifiche, in gran parte, sono scattate a seguito di informazioni raccolte dai carabinieri sul territorio e da alcuni cittadini.

In particolare, a Porto Empedocle, i militari hanno arrestato un 48 enne del luogo, il quale per alimentare gratis di acqua la sua abitazione in via La Marmora, aveva realizzato un allaccio abusivo alla rete idrica, rifornendosi così in modo gratuito. A Licata, invece, è stato scoperto un bracciante agricolo marocchino, 37 enne, il quale aveva effettuato un allaccio abusivo alla rete elettrica per alimentare gratuitamente di luce l’abitazione di residenza. Stessa sorte è toccata anche a tre operai romeni 40 enni, domiciliati a Campobello di Licata in via Paolo Rossi. Anche in questo caso, nel corso delle verifiche, è saltato fuori un allaccio artigianale alla rete elettrica pubblica, grazie al quale i tre potevano rifornirsi gratis di luce. Ai cinque individui, i carabinieri hanno contestato l’accusa di furto aggravato e l’autorità giudiziaria ha subito disposto che vengano ristretti agli arresti domiciliari.

Acqua inquinata nelle contrade Tabasi, Maragani, Santa Maria e Strada San Marco, ordinanza sindacale vieta l’utilizzo per scopi potabili

Parametri non conformi nell’acqua all’ entrata del serbatoio Tabasi, della presa privata di via dei Tigli n. 78 e strada San Marco n. 7.

Lo ha comunicato con una nota la Girgenti Acque. La sindaca Valenti ha emesso l’ordinanza sindacale con la quale vieta l’utilizzo dell’acqua per scopi potabili nelle c/de Tabasi, S. Maria, Maragani e nella Strada San Marco comprese le traverse ad essa collegate.

La Girgenti Acque ha infine, informatorno che gli operatori ed i tecnici del Gestore stanno ponendo in essere quanto necessario per individuare le cause dello sforamento dei parametri dell’acqua e pervenire ad una rapida risoluzione della stessa, ripristinando i parametri microbiologici dell’acqua e procedere così alla richiesta di revoca dell’Ordinanza sindacale di oggi.

Nessuna cura per gli spazi verdi delle scuole di Sciacca, dimenticati dal Comune

Più che uno spazio verde, una preziosa risorsa per la scuola, è un’insidia per i bambini. Nella materna del plesso Magnolie di via Leonardo Sciascia il Comune da tempo non assicura lavori di scerbatura ed i bambini sono costretti a rimanere in classe.

Ci sono giochi, pochi, per la verità, coperti dall’erba, ma c’è, soprattutto, la preoccupazione, da parte degli insegnanti, anche per tutelare l’incolumità dei piccoli, a sfruttare quelle aree. Per non parlare della potatura dei pochi alberi che ci sono. I rami sono ormai ad altezza d’uomo. Insomma, l’interno della scuola è tenuto molto bene, pulito e con tutti gli spazi per i più piccoli. L’area esterna, dove dovrebbe intervenire il Comune, è nelle condizioni che si possono verificare attraverso la foto che pubblichiamo. E la primavera è già arrivata. Speriamo che dia la sveglia.

Degrado di pattume in piazzetta Lazzarini, i residenti e i commercianti: “Ci sentiamo incriminati, vogliamo controlli e sanzioni”

Ieri sera, la foto, che vi mostriamo ancora una volta, ha avuto un larghissimo giro di condivisioni e interazioni sulla nostra pagina Facebook.

Angolo di piazzetta Lazzarini, in uno scatto di un nostro lettore ieri sera

In molti, si sono dichiarati indignati dall’inciviltà di chi ha pensato di gettare decine di cartoni e sacchi di spazzatura in un angolo della piazza del centro storico imbrattando la strada.

Questa mattina siamo tornati sul posto, che è stato puntualmente ripulito nelle prime ore della giornata dagli operatori della Sea-Bono, ma siamo andati nei dintorni ad ascoltare gli operatori economici della zona e i residenti su quanto accade frequentemente proprio su quel marciapiede scambiato per una discarica.

Con in tasca un cacciavite e un taglierino prende a calci le auto in sosta nel centro storico di Sciacca, denunciato un saccense.

Personale della Polizia di Stato di Sciacca ha deferito all’Autorità Giudiziaria, C.C. di anni 47 di Sciacca, perché trovato in possesso di un taglierino e di un cacciavite.
Il soggetto era stato segnalato sulla linea 113 perché stava colpendo con calci alcune autovetture in sosta nel centro storico di Sciacca. I Poliziotti del Commissariato di Sciacca lo hanno bloccato poco distante e nel corso della perquisizione rinvenivano gli oggetti atti ad offendere.

Violenza di gruppo su una ragazza alla pari americana, arrestati tre ventenni

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Su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica, le manette sono scattate per Roberto Mirabella 20 anni, Salvatore Castrogiovanni di 19 anni e Agatino Spampinato sempre di 19 anni.
Le tre persone sono state arrestate dai carabinieri del Comando Provinciale di Catania, lo scorso 21 marzo, per violenza di gruppo commesso su una cittadina straniera.

La vittima, da circa tre mesi si trovava nel capoluogo etneo dove lavorava come baby sitter nell’abitazione di una famiglia che la ospitava alla pari.

Nella tarda serata dello scorso 15 marzo la giovane donna insieme ad un’amica è andata in un bar di via Teatro Massimo, e nel corso della serata ha conosciuto i tre e dopo poco è rimasta da sola con quelli che sarebbero diventati i suoi aguzzini.

Dopo averle offerto qualche drink, i tre indagati l’hanno convinta a spostarsi in un altro bar della zona per poi, una volta in strada, avvicinarsi con una banale scusa alla sua auto ed obbligarla a salire.

La ragazza, confusa e spaventata, ha tentato di nascosto di chiamare il 112, ma uno dei tre giovani, resosene conto, glielo ha impedito.

Fermata l’auto in un luogo appartato nei pressi di piazza Europa, i tre giovani hanno abusato sessualmente a turno della vittima, riprendendo le fasi della violenza con i loro telefonini.

Il giorno seguente, dopo aver parlato al telefono con la madre e la sorella che la spingevano a denunciare immediatamente quanto le era accaduto, la ragazza ha chiesto aiuto alla famiglia che la ospitava che a sua volta, sentiti i fatti, ha contattato un amico che presta servizio nell’Arma dei Carabinieri.

La vittima, ascoltata dai Carabinieri della Stazione di Piazza Verga, ha denunciato tutto ai militari che, coordinati dal magistrato di turno della Procura e dai magistrati del pool specializzato nei reati riguardanti la violenza di genere, hanno identificato gli autori del reato.

I militari si sono avvalsi anche di alcune registrazioni audio-video fatte dalla ragazza all’interno del bar e  di un video inviatole sul suo profilo social la mattina successiva da uno degli autori della violenza, che la invitava ad un nuovo incontro.

I fermati sono stati condotti presso il carcere di Catania Piazza Lanza. Dopo l’interrogatorio, il Giudice per le Indagini Preliminari di Catania ha disposto nei confronti dei tre giovani l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero.

Da Salvador Bahia a Sciacca, passando per molte città europee e del mondo intero, il viaggio pittorico lungo trent’anni di Menelaw Sete

Il 28.03.19, con la prima mondiale del film-documentario -A ORIGIM-, Menelaw Sete sarà attore protagonista principale.

Nel lungo viaggio artistico di 30 anni, del pittore baiano Menelaw Sete, diverse sono state le creazioni artistiche: pittura, installazioni, musica, ceramiche, film-documentari, non solo a Salvador Bahia, ma anche in diverse città italiane, europee ed in altre parti del mondo e Sciacca-Sicilia.

Ricordiamo che Menelaw Sete diverse volte ha visitato Sciacca facendo delle esposizioni e performance, donando 33 pitture alla città.

In occasione dei 30 anni, nella città di Salvador, si sono realizzate molte iniziative e fra queste: quella svoltasi nello storico museo nautico “Farol da Barra” di Salvador, quella nella fondazione Agroforestale Odebrecht, nel sud dello Stato di Bahia, dove oltre alla performance di pittura Menelaw Sete ha partecipato ad un interessante officina di pittura per gli alunni, con l’obiettivo di coltivare e divulgare l’arte; mentre all’altro lato del mondo, col film-documentario Un Baiano Pirandelliano, lo -Sciacca Film-Fest ha tributato un grande riconoscimento all’impegno culturale ed artistico di Menelaw Sete

Ma gli impegni artistici di Menelaw Sete continuano, anche come attore principale, nel film-documentario “A Origem, – nascita del Brasile” – diretto dal regista francese Pierre Meynaidier, il quale, con Menelaw Sete dipinge e racconta una storia tra leggenda, sogno e realtà, di amori e arte, degli indigeni e degli afro-discendenti.

La prima mondiale, del film-doc. è prevista per il 29 marzo 2019 alle ore 19, nella sede dell’Alliança Francese, di Salvador e l’auspicio è quello di potere assistere anche a Sciacca, al film-documentario A Origem.

Turi Dimino

Canoni di depurazione 2012, il giudice di pace di dichiara illegittimi 22 avvisi di pagamento

Il Giudice di Pace di Sciacca, Maria Lauricella, ha dichiarato illegittimi 22 degli avvisi di pagamento del canone di depurazione per l’anno 2012, emessi ed inviati dal Comune di Sciacca a tutti i cittadini di Sciacca, utenti del servizio idrico.

Il giudice ha accolto le richieste avanzate dall’avvocato Stefano Scaduto, difensore dei ventidue saccensi che avevano presentato ricorso.

Il giudice di pace ha annullato gli avvisi di pagamento e condannato il Comune di Sciacca al pagamento delle spese legali.

Il legale Scaduto era dapprima intervenuto come presidente dell’associazione “Centro Studi De Gasperi” che aveva condotto prima di adire le vie legali, uno studio contenenti osservazioni sulla illegittimità degli avvisi di pagamento relativi al canone di depurazione dell’anno 2012 presentati al Comune di Sciacca che ha ritenuto però di non accoglierli.

Successivamente la citazione in giudizio dell’ente con i ventidue ricorsi presentati con l’assistenza legale dello stesso presidente del sodalizio politico.

Il canone di depurazione, ha stabilito il giudice, e’ un corrispettivo contrattuale dovuto solo se e’ stata eseguita la relativa prestazione.

Nel dettaglio, il giudice ha riconosciuto che il Comune di Sciacca non ha dato alcuna prova di avere effettuato il servizio di depurazione nell’anno 2012, cosa che e’ avvenuta soltanto l’ otto novembre dello stesso anno quando e’ stato collaudato l’impianto di depurazione.

La sentenza ha poi stabilito che gli avvisi di pagamento in questione sono illegittimi perché privi del documento informativo sulla base del quale sarebbero stati calcolati gli importi richiesti per il canone di depurazione.

“Benché la sentenza abbia da un punto di vista strettamente giuridico efficacia fra le parti del processo – commenta oggi Scaduto – avendo il Giudice di Pace affrontato una questione posta dai 22 cittadini di Sciacca, ma che in realtà riguarda migliaia di cittadini saccensi, si ritiene a questo punto che sia dovere politico e morale, dovere di equità del Comune di Sciacca, attuare questa sentenza nei confronti degli altri utenti- cittadini di Sciacca, che hanno pagato tali illegittimi avvisi di pagamento; ad essi per dovere di equità il Comune di Sciacca deve restituire le somme indebitamente incassate a titolo di canone di depurazione riferito all’anno 2012”.