Due randagi aggrediscono un cane alla Perriera ed i proprietari citano in giudizio il Comune di Sciacca e chiedono un risarcimento di 3.600
La prima udienza dinanzi al Giudice di Pace di Sciacca si è già svolta e il Comune rischia di pagare un risarcimento di 3.600 euro ai proprietari di un cane che è stato aggredito, ad ottobre dello scorso anno, da due randagi in via Carnevale, nella contrada Perriera. I proprietari del cane, che in quell’aggressione è stato gravemente ferito e poi sottoposto ad intervento chirurgico, hanno citato in giudizio il Comune e sarà il Giudice di Pace a decidere sulla richiesta di risarcimento. Sono tre i proprietari e chiedono 1.200 euro per parte. Il Comune di Sciacca contesta la fondatezza dell’atto di citazione e gli elementi probatori a segno dello stesso e la giunta ha deliberato l’autorizzazione al sindaco a costituirsi in giudizio. I proprietari del cane sono assistiti dall’avvocato Mauro Tirnetta che si appresta ad un’altra citazione a giudizio del Comune per un altro saccense il cui cane è stato aggredito, in località Foggia, probabilmente dagli stessi cani randagi. Questo riferisce il legale. Il cane della Foggia, però, a causa dell’aggressione, è morto.
Nella foto, l’avvocato Mauro Tirnetta
Picchia l’assistito, infermiere badante denunciato per maltrattamenti ad un disabile
Non si e’ girata dall’altra parte facendo finta di non aver visto dal balcone della sua abitazione cosa stava accadendo nell’appartamento del suo vicino dove un infermiere maltrattava un disabile.
Una agrigentina, cosi’ ha immediatamente segnalato al 113 l’accaduto chiedendo alle forze dell’ordine di intervenire.
Gli agenti della sezione “Volanti” della Questura di Agrigento, precipitatisi nel quartiere di Cannatello, ad Agrigento, hanno potuto immediatamente appurare e denunciare il presunto responsabile dei maltrattamenti.
Si tratta di un infermiere, un cinquantaseienne di Favara, infermiere che avrebbe dovuto prendersi cura del disabile. La polizia di Stato ha denunciato l’uomo per maltrattamenti aggravati.
Università della Terza età, il Comune di Sciacca concede locale del Sant’Anna in comodato d’uso
C’è tempo fino al ventisei ottobre prossimo per presentare le istanze di adesione all’avviso pubblico di manifestazione d’interesse del Comune di Sciacca per la concessione a titolo gratuito di un immobile allocato nel complesso monumentale S’Anna da destinare ad Università della Terza Età.
Si tratta di un’indagine di mercato che non vincolerà il Comune di Sciacca. Gli enti interessati, in possesso dei titoli richiesti, dovranno far pervenire le istanze che saranno valutate dallo stesso ente locale.
Nello stesso complesso, al momento, si trovano allocati anche i locali della Biblioteca comunale di Sciacca e insistono anche diversi uffici comunali.
Premio Regina 2018 a Roma, Enzo Randazzo vince con il racconto “Alisia”
Ieri sera, presso la Mondadori di via Piave, a Roma, si è svolta la cerimonia conclusiva del Premio Regina 2018. Il racconto di Enzo Randazzo “Alisia”, che apre la raccolta di racconti “L’amore malato” (ed Carthago), è risultato il primo classificato della sezione oro 2018.
La giuria, composta dal magistrato e critico letterario Salvatore Cosentino, dal Giornalista di Repubblica Valerio Calzolaio, dal Giornalista Sportivo Massimo Salvo, dalla Docente di Lettere Gina Cambareri e dalla Scrittrice Rosa Santoro, nel motivare il premio ha rilevato che lo scrittore porta il lettore “in uno status sconvolgente, come se fosse avvolto da un tornado che… rilascia segni profondi di carisma e fascino letterario…la sua penna…cavalca per tutto il racconto le onde della semplicità intrecciata dall’uso perbene di terminologie e tempistiche appropriate a una devozione pura dell’animo”.
Alla cerimonia è intervenuto anche l’ex sindaco di Agrigento Marco Zambuto, da sempre estimatore della produzione letteraria di Enzo Randazzo, che ha portato al Premio l’affettuoso saluto della Sicilia.
La premiazione è stata arricchita dal reading di alcuni testi premiati e del vivace contributo critico della giuria
Ancora una vittoria per l’Ares Menfi nella serie C di calcio a 5
L’Ares Menfi ha vinto per 6-0 contro il S. Giovanni Gemini nella terza giornata del campionato di serie C di calcio a 5.
I gol sono stati messi a segno da Stefano Sanci, Christian Buscaglia e Vito Bivona. I tre giocatori dell’Ares hanno realizzato una doppietta per parte. La squadra del presidente Francesco Li Petri, che ha conquistato quest’anno la promozione in serie C, viaggia già a buon ritmo avendo vinto due partite delle tre disputate in campionato.
Stasera a Sciacca il battesimo di Marisol, la piccola che 7 mesi fa è venuta alla luce in casa grazie al personale del 118
Il primo marzo scorso, qualche minuto prima delle 9 del mattino, in una casa di contrada Bordea, a Sciacca, è nata Marisol. Parto in casa, come ai vecchi tempi, per la sua mamma, Veronica Noto, e grazie all’aiuto del personale del 118 di Sciacca perché la donna e il marito non hanno fatto in tempo ad arrivare in ospedale.
Questa sera il battesimo di Marisol ed i genitori hanno voluto la presenza del medico, dell’infermiera e dell’autista del 118. Marisol quando è nata pesava 3 chili e 50 grammi. Raggianti mamma Veronica e papà Maurizio Sabella che questa sera hanno festeggiato con i parenti e gli amici. Con il medico Pino Trafficanti, che non aveva mai fatto un parto, hanno collaborato al parto l’infermiera Mirella Garone e l’autista soccorritore Sebastian Giuseppe Fazio. Questa sera festa per tutti.
Nella foto, Marisol con i genitori ed il personale del 118 nella Basilica della Madonna del Soccorso
“Pericolosi per la sicurezza pubblica”, avviso orale del Questore di Agrigento anche a saccensi e margheritesi
L’ufficio di misure di prevenzione della Questura di Agrigento, su disposizione del Questore, Maurizio Auriemma, ha applicato la misura dell’avviso orale a soggetti ritenuti pericolosi per la sicurezza pubblica. Tra questi ci sono saccensi e margheritesi.
Di Sciacca è C.F., classe 1999, con precedenti per: rissa, furto aggravato, danneggiamento, lesioni. A Santa Margherita Belice avviso orale notificato a P.G.D., classe 1979, con precedenti per lesioni, minaccia, ingiuria, stupefacenti, detenzione illegale di munizioni. Sempre a Santa Margherita avviso orale a B.P., classe 1980, con precedenti per minaccia, ingiuria, furto aggravato, lesioni, furto in abitazione, inosservanza provvedimenti dell’Autorità. Un avviso orale anche a Villafranca Sicula, notificato a G.C., classe 1987, con precedenti per favoreggiamento e stupefacenti. Gli altri sono stati notificati a C.A., classe 1990, con precedenti per minaccia, lesioni personali, furto aggravato, porto ingiustificato di armi; A.C., classe 1983, con precedenti per invasione di edifici, danneggiamento, furto aggravato, stupefacenti; A.C., classe 1983, con precedenti per invasione di edifici, danneggiamento, furto aggravato, stupefacenti. Questi tre sono di Porto Empedocle. Avviso orale anche a F.S., classe 1988, abitante a Lampedusa, con precedenti per stupefacenti, danneggiamento, minaccia, percosse; G.S., classe 2000, abitante a Canicattì, con precedenti per furto, estorsione, ricettazione, rapina, detenzione illegale di armi; S.D., classe 1973, abitante a Licata, con precedenti per detenzione illegale di armi e munizioni, rissa, danneggiamento, minaccia; V.F.S., classe 1981, abitante a Licata, con precedenti per stupefacenti, furto, lesioni; M.R.G., classe 1974, abitante a Naro, con precedenti per: lesioni personali, danneggiamento, minaccia, detenzione illegale di armi; T.M.C., classe 1998, abitante a Canicattì, con precedenti per ricettazione, furto aggravato, furto con strappo, rapina; P.V., classe 1988, abitante a Campobello di Licata, con precedenti per: furto, ricettazione, danneggiamento, estorsione, furto aggravato, stupefacenti, minaccia; C.S., classe 1969, abitante ad Agrigento, con precedenti per detenzione e spaccio di stupefacenti; T.A.G., classe 1977, abitante a Realmonte, con precedenti per furto aggravato, resistenza a pubblico ufficiale, stupefacenti.
In manette il trentaduenne Antonio Abbate di Montevago, e’ lui l’uomo “di fiducia” dei boss
Sono scattate le manette per Antonio Abbate, il trentaduenne di Montevago, è stato arrestato su ordine del tribunale di Agrigento.
Proprio Abate, condannato ieri in primo grado a 16 anni per associazione mafiosa, avrebbe trovato la fiducia del capomafia Piero Campo che si faceva accompagnare da lui a importanti summit.
Campo si incontrava anche con Leo Sutera, boss di Sambuca di Sicilia.
Campo parlava dei suoi incontri con il superlatitante Matteo Messina Denaro proprio davanti Abate.
Campo racconta di aver incontrato, in una intercettazione telefonica, Messina Denaro, nelle campagne di Santa Margherita Belice, un posto definito “vomitevole”.
Gli inquirenti hanno pensato a un ovile abbandonato.
“La faccia era conosciuta, però era un pò piu’ asciutto, ma era lui – dice, ammettendo di non aver riconosciuto subito il latitante -. Lui, però mi ha riconosciuto immediatamente”, aggiunge Campo.
Campo è stato processato e condannato in abbreviato in un’altra tranche del procedimento, coordinato dalla Dda di Palermo, mentre ad Abbate e’ stata inflitta la pena di 16 anni. Il trentaduenne di Montevago e’ difeso dal legale Nino Augello.
Aperto e dopo poche ore già vandalizzato il parco giochi dello Stazzone
E’ stato riaperto da poche ore il parco giochi dello Stazzone, a Sciacca, ma c’è già chi ha parzialmente abbattuto la recinzione dell’unica giostra non disponibile perchè devono ancora essere realizzati lavori. Il consigliere comunale Alessandro Curreri non si rassegna e, anzi, lancia un nuovo appello alla gente a salvaguardare quest’area che è riservata ai più piccoli. Curreri, in un’intervista a Risoluto.it, parla anche del gazebo in legno attualmente transennato allo Stazzone, ma che presto, eseguiti lavori di manutenzione, sarà reso fruibile.
Condannato a sedici anni di carcere il fedelissimo autista del boss Piero Campo, in sua presenza i mafiosi parlavano anche di Denaro
Antonino Abbate, autista e fedelissimo del capomafia Piero Campo, oggi è stato condannato a 16 anni per associazione mafiosa dal tribunale di Agrigento.
Insieme ad Abbate sono stati condannati anche altri esponenti delle “famiglie mafiose” agrigentine finiti in carcere nel 2016 nell’operazione Icaro.
A 16 anni sono stati condannati anche Vincenzo Marrella, Francesco Tortorici e Antonino Grimaldi, a 20 Stefano Marrella e Vincenzo Marrella (omonimo dell’altro imputato, 65 anni), a 4 anni Carmelo Bruno e Roberto Carobene, a 5 anni e 6 mesi Gaspare Secolonovo e a 10 mesi Vito Campisi.
Il boss si fidava così tanto di lui, da parlare liberamente in sua presenza dei suoi incontri con il superlatitante Matteo Messina Denaro.
Agli atti del processo è finita un’intercettazione di una conversazione tra Piero Campo e il capomafia di Sambuca di Sicilia Leo Sutera in cui Campo raccontava di aver incontrato Matteo Messina Denaro.