Sacchetto penzolante dal balcone in via Licata, nuovo sistema di raccolta e tornano in auge vecchie abitudini
E’ comparso stamattina perfino nella centralissima via Licata mentre da certe strade e da alcuni quartieri, gli estimatori del sistema piu’ comodo del mondo di conferimento non sono mai del tutto scomparsi. Ecco il sacchetto di rifiuti penzolante dal balcone che stamattina ha perfino intralciato il traffico della strada.
Il sacchetto, infatti, calato da uno dei balconi di un palazzo della via, ha occupato spazio della carreggiata obbligando le vetture a colpire il sacco di pattume nel passaggio.
Appena martedi’ scorso in centro storico e’ partito il nuovo sistema di raccolta porta a porta. Sistema che prevede l’ utilizzo dei tre mastelli distribuiti alle utenze dalle ditte Bono-Sea.
Modalita’ di conferimento introdotte col nuovo sistema che evidentemente, non sono del tutto chiare a chi ha deciso incredibilmente stamattina di mettere a penzolare i rifiuti dal proprio balcone. Anche se che piu’ che confuso ci sembra ne abbia approffitato per tornare alle vecchie e brutte abitudini.
Caporalato a Ribera, una condanna con il rito abbreviato
Si è concluso ieri al Tribunale di Sciacca il processo per caporalato a carico del riberese Ubaldo Schifani, di 57 anni, che era accusato, assieme a un altro imputato che aveva patteggiato, di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, furto aggravato e impiego di manodopera irregolare. E’ stato condannato a 3 anni e 4 mesi con il rito abbreviato e il giudice, Antonino Cucinella, gli ha riconosciuto anche le attenuanti generiche. Schifani, che rischiava una pena assai più lunga, era difeso dall’avvocato Giuseppe Tramuta. Tre anni e 4 mesi era stata anche la richiesta del pubblico ministero, Michele Marrone. Schifani e Giuseppe Catanzaro, di 43 anni, che aveva patteggiato 3 anni di reclusione, avrebbero condotto 5 extracomunitari, tutti irregolari, in un terreno per raccogliere le olive. Il terreno non era di proprietà dei due riberesi e da qui anche l’accusa di furto. Le indagini sono state condotte dai carabinieri. Il giudice ha disposto per Schifani la revoca dei domiciliari, sostituiti con l’obbligo di dimora a Ribera.
I Comuni “Ricicloni” premiati oggi a Catania, bene molti centri Agrigentini
Tutti meglio di Sciacca per la raccolta differenziata i Comuni del versante occidentale dell’Agrigentino e adesso anche la città dei templi guarda dall’alto del suo 61 per cento. C’è Sambuca ottavo in Sicilia e primo in provincia con il 74,61 per cento e poi c’è Ribera, terzo nell’Agrigentino e diciassettesimo in Sicilia, con il 70,84. Sono i Comuni Agrigentini “Ricicloni” che hanno partecipato, a Catania, al decimo salone internazionale per l’ambiente. Bene Montevago con il 64,33; Lucca Sicula con il 62,48; Bivona con il 60,61. “Questo riconoscimento è il frutto della collaborazione di tutti i cittadini margheritesi e del lavoro dell’amministrazione, dai dipendenti comunali e dagli operatori ecologici”. Lo dice il sindaco di Santa Margherita Belice, Franco Valenti, il cui Comune è al 65 per cento. “Avendo raggiunto, nel 2017, il 60 per cento di rifiuti differenziati, ed il 65 nel primo trimestre del 2018, il Comune di Menfi, ha partecipato alla cerimonia di consegna dei riconoscimenti agli enti locali virtuosi per il riciclo dei rifiuti”, ha annunciato l’assessore Rossella Sanzone che ha partecipato alla manifestazione, al centro Le Ciminiere. “Un riconoscimento – aggiunge – che premia il forte impegno della comunità menfitana nella raccolta differenziata dei rifiuti”. Chi non può festeggiare, al momento, è Sciacca, dove si registra un modesto 32 per cento di differenziata.
Festa in casa Maniscalco per i 91 anni di “Zu Franciscu”
E sono 91. Festa, oggi, in casa Maniscalco, a Sciacca, per il compleanno di “Zu Franciscu”, per tanto tempo massaggiatore dello Sciacca calcio. Francesco Maniscalco ha seguito la squadra per circa 50 anni e molti giocatori sono rimasti legati al massaggiatore. Oggi con Maniscalco hanno festeggiato i figli, Paola, Francesca, Marianna, Isidoro e Giuseppe. A Francesco Maniscalco i migliori auguri da parte della redazione di Risoluto.it
Inaugurato nuovo Punto Enel a Ribera, servizi sempre più vicini ai clienti
E’ stato inaugurato, a Ribera, in Corso Umberto I, al civico 57, il nuovo Punto Enel Negozio Partner, realizzato in collaborazione con l’azienda Cayman di Alessandro Stella nell’ambito del piano Enel per lo sviluppo in Sicilia.
I Punti Enel Negozi Partner consentono, infatti, di ampliare la rete dei Punti Enel, già presenti in tutte le province della Sicilia, e costituiscono un’ulteriore opportunità di contatto sul territorio per tutti i clienti di Enel Energia, sul mercato libero.
Al taglio del nastro, ieri pomeriggio, erano presenti Alessandro Stella, titolare dell’azienda partner, Carmelo Pace, sindaco di Ribera, Giovanni Delmonte, responsabile Enel Mercato Sicilia, Carlo Di Blasi, responsabile Enel Negozi Partner Sicilia, e Stefano Terrana, responsabile Enel Affari Istituzionali Sicilia.
Presso il nuovo Punto Enel nel cuore del centro di Ribera, vicino la piazza Duomo, che sarà aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 13, i cittadini potranno svolgere tutte le operazioni sulle proprie forniture e scegliere le offerte e i vantaggi che Enel Energia propone ai Clienti del mercato libero, elettrico e gas.
Assistiti da consulenti appositamente formati da Enel, sarà, infatti, possibile attivare o modificare il contratto, comunicare la lettura del contatore, dimostrare il pagamento della bolletta, verificare la situazione dei consumi e dei pagamenti, domiciliare il pagamento delle bollette su conto corrente bancario o su carta di credito e, in generale, tutte le operazioni commerciali con l’azienda.
(Spazio a pagamento)
Cani reimmessi sul territorio, Anna Maria Friscia: “Procedure sbagliate, si sospenda tutto”
“Sono state disattese tutte le procedure riguardo al reinserimento dei cani sul territorio contemplato dalla Legge 15/2000 in materia di Tutela e benessere dell’animale d’affezione”. A muovere questa dura accusa è oggi Anna Maria Friscia, presidente dell’ANTA. Il riferimento è alle operazioni svolte lo scorso 6 aprile. “Tale reinserimento – osserva Anna Maria Friscia in una lettera alle autorità comunali – non puo’ prescindere dal rispetto delle cinque libertà dell’animale che si riferiscono a convivenza, salute, alimentazione, riparo e spazio. Diritti – aggiunge la presidente dell’ANTA – che devono essere garantiti all’animale d’affezione in ogni posto in cui si trovi e, quindi, anche reinserito sul territorio”. Ma quali sono le procedure che, a giudizio della rappresentante animalista, sarebbero state disattese? Premesso che il reinserimento è avvenuto in assenza del servizio veterinario dell’Asp, la Friscia eccepisce la mancanza della scheda del cane (verbale di ritrovamento, tempo di permanenza del cane all’interno del canile, caratteristiche comportamentali ecc. ) per stabilirne la compatibilità ambientale. Poi la responsabile dell’ANTA mette in evidenza la mancanza di quella scheda sanitaria necessaria per stabilire quali esami sono stati fatti al cane prima di essere reinserito sul territorio per stabilirne lo stato di salute da quel momento in poi e per evitare il rischio di malattie trasmissibili, per quanto il parere favorevole dell’Asp in merito, debba essere sufficiente a garantire tale aspetto. E ancora, è stata una norma disattesa, a giudizio di Anna Maria Friscia, anche la mancata individuazione di un tutore del cane che si assumesse l’onere di accudire il cane per conto del comune e di segnalare ogni tipo di evento che lo riguardasse. È mancato, infine, sempre a giudizio della presidente dell’ANTA, un minimo di protocollo d’intesa con le associazioni animaliste che identifichino figure competenti di riferimento, procedure e così’ via. “Va precisato e ribadito – ragiona Anna Maria Friscia – a rischio di sembrare banale, che i cani inseriti nello stesso territorio non possono essere più di due e compatibili, devono essere sani e sterilizzati prima di essere messi in un luogo a bassa densità di traffico e non ultimo va segnalata la loro presenza con un apposito cartello che indichi Presenza di cani di Quartiere – Prestare Attenzione. Le azioni sopra citate che sono state eluse, sono solo alcune azioni necessarie per un primo approccio al reinserimento del cane sul territorio”. Per Anna Maria Friscia, dunque, lo scorso 6 aprile non sarebbero state rispettate queste norme e, di conseguenza, la presidente dell’ANTA chiede di sospendere le procedure di reimmissione dei cani sul territorio fino a quando non si provvederà ad ottemperare a queste necessità.
Il Museo del Mare: “Ci servono più locali, e vogliamo il Melqart a Sciacca”
È un’autentica vertenza con l’Istituto scolastico Giovanni XXIII quella aperta oggi da Gaspare Falautano, a nome del Museo del Mare di Sciacca, quello presso cui nei giorni scorsi è stata inaugurata l’esposizione dello storico rostro, reperto della battaglia delle Egadi del 211 avanti Cristo. In una lunga lettera inviata all’amministrazione comunale, nel far notare che qualsiasi struttura museale ha bisogno di spazi adeguati, Falautano mette in risalto l’assenza di un regolamento di fruizione che disciplini l’uso della Sala Abruzzo. Ritiene anche necessaria, l’ex funzionario del comune oggi in pensione, la riconsegna, da parte della scuola evidentemente a beneficio del Museo, dei due locali antistanti l’ingresso della Chiesa dello Spasimo (in atto occupati dallo Istituto Scolastico ed adibiti a Magazzino ) in cui si accede, dall’esterno, attraverso uno dei 2 grandi portoni (perennemente chiusi) che insistono nella sommità della doppia scala di Via Vittorio Emanuele. Sale che potrebbero ospitare altri reperti, anche nella prospettiva dell’attesa restituzione di alcuni reperti a Sciacca. Falautano poi chiede alle istituzioni comunali di Sciacca di rilanciare, nell’ottica di un disegno di sviluppo turistico, il conferimento a Sciacca della statuetta fenicia del Melqart, approfittando delle norme che sanciscono il principio, in base al quale, un reperto va custodito all’interno del territorio in cui è stato rinvenuto, come accaduto con i Bronzi di Riace e con il Satiro Danzante. Una battaglia che può essere portata avanti adesso grazie alla presenza di Sebastiano Tusa sulla poltrona di assessore regionale. Occorrono altri locali, dice Falautano, anche per recuperare dalla ex Colonia Marina di Muciare (originaria sede del “ Museo del Mare e delle Attività Marinare “) da trasferire al Plesso “ Fazello “, di tutta una vasta gamma di reperti, cimeli e testimonianze relativi alla vecchia Marina di Sciacca), recuperandoli alla musealizzazione attraverso il recupero della attualmente non documentata “ Epopea del CORALLO “ di Sciacca e del suo antico sistema di raccolta rappresentato dallo “ Ingegno e dalla Croce di Sant’Andrea “ con le annesse “ Curatelle”.
Terme, Armao presenta esposto in procura: “Combinato un disastro”
Domani mattina Gaetano Armao tornerà a Sciacca. Direzione: gli uffici della procura della Repubblica. “Consegnerò ai magistrati un rapporto sulla situazione delle Terme, che è a dir poco disastrosa”, ha detto l’assessore regionale all’Economia al giornalista Tony Zermo, in un’intervista pubblicata oggi sul quotidiano “La Sicilia” di Catania.
Affermazioni destinate a scatenare un nuovo dibattito. Nel mirino di Armao sembra esserci essenzialmente il precedente governo regionale, ovverosia quello guidato da Rosario Crocetta. “Non si capisce come – dice l’attuale assessore dell’Esecutivo Musumeci – delle Terme che fino a cinque anni fa funzionavano bene siano state chiuse e l’impianto sia stato abbandonato e tutto sia stato devastato, anche l’albergo delle terme, anche il sistema degli inalatori, perfino i tapis roulant, tutto come se fosse esplosa una bomba. Qualcuno – conclude Armao – deve pur essere responsabile di questo disastro, lo accerterà la magistratura”. Poi Armao annuncia anche lo scadenziario da lui stabilito per il futuro. “Entro un mese partirà il bando per la gestione delle Terme regionali di Acireale e Sciacca. Le daremo in affitto per almeno 99 anni”.
Armao nella sua intervista parla anche di quanto accaduto ad Acireale, accusando la precedente gestione commissariale, nominata sull’onda del fallimento, di non avere fatto nulla, neanche aver permesso di accendere un mutuo da 15 milioni per il quale la Regione si era attivata. Ma quanto accaduto a Sciacca per Armao è un fatto sicuramente grave. Talmente grave che, secondo lui, bisogna accertare le colpe con un’inchiesta. Una iniziativa, quella di Armao, forse più “politica” che “tecnica”. Si sa che la decisione di chiudere le Terme fu una sorta di “spartiacque” all’interno del mandato dell’allora sindaco di Sciacca Fabrizio Di Paola, che forse proprio per colpa di questa vicenda non si è ricandidato, avendo avuto un po’ la sensazione di essere una sorta di “vittima predestinata” da parte di un Esecutivo regionale che non volle sentire ragioni in ordine alle sue continue richieste contro la chiusura degli impianti. Finì, Di Paola, nel tritacarne dell’insoddisfazione popolare, malgrado non avesse responsabilità. Le carte alla procura sono, dunque, una sorta di “riconoscimento” politico da parte di Gaetano Armao, alle cui posizioni non a caso Di Paola si è avvicinato, all’interno di Forza Italia. Ma alla magistratura interessano i fatti concreti, non certo quelli politici. Se Armao dice che la vicenda contiene, dal suo punto di vista, elementi di responsabilità penale, la questione torna a farsi più che interessante. Per il resto, l’indicazione di un mese per la predisposizione del bando (che, come abbiamo appreso nei giorni scorsi dallo stesso Armao dovrà fare la Regione e non più il comune) è l’indizione del nuovo “conto alla rovescia” per riprendere un cammino inesorabilmente interrotto. E, forse, per dare ai politici di Sciacca nuovi temi per litigare tra loro
Cinema a tre euro, ultima giornata oggi del “Cinemadays”
Ultimo appuntamento di aprile, oggi con il “CinemaDays”, iniziativa del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo insieme a Produttori, Distributori ed Esercenti Cinematografici.
Tra aprile ed ottobre,l’iniziativa prevede ben 15 giorni con ingresso in tutte le sale aderenti al prezzo speciale di 3 euro.
Il multisala Badia Grande e il Cinema Campidoglio della Vertigo srl, è una della sale italiane che ha aderito all’iniziativa che dopo i tre giorni di aprile tornerà dal 9 al 15 luglio e dal 1° al 4 ottobre.
Ecco gli spettacoli in programmazione oggi a Sciacca, al costo di soli tre euro al Campidoglio: “Rampage
Furia animale con tre spettacoli: 18, 20,15 e 22,30. “Io sono tempesta” 18, 20,15 e 22,30. Mentre al Multisala Badia Grande: “Sherlock Gnomes” con due spettacoli alle 17 e 18,30. “I segreti di Wind River” con spettacolo alle 18, 20,15 e 22,30. “A quiet place” – Un posto tranquillo con due spettacoli serali alle 20,15 e 22,30. Stessi orari anche per “Nella tana dei lupi”. Mentre “Succede” in programmazione con un unico spettacolo alle ore 18
Procedure di conservativa ed endodonzia: l’uso della diga di gomma, strumento indispensabile
La diga di gomma è uno strumento insostituibile in alcune procedure di conservativa ed endodonzia. Il suo posizionamento costituisce un semplice automatismo. Bastano pochi minuti prima di iniziare il trattamento.
La diga rappresenta in primo luogo una misura protettiva per il paziente, ma è anche utile per il dentista perché limita il contatto con le secrezioni orali del paziente.
Non è poi banale sottolineare come un campo di lavoro ben delimitato, asciutto e isolato non possa che favorire il corretto svolgimento delle procedure cliniche: a fronte di un breve “investimento” di tempo all’inizio, così, tutte le fasi successive si potranno svolgere più rapidamente.
Il dottore Nicola Falco, ci spiega meglio i vantaggi dell’utilizzo di questo strumento.