Inaugurato nuovo Punto Enel a Ribera, servizi sempre più vicini ai clienti
E’ stato inaugurato, a Ribera, in Corso Umberto I, al civico 57, il nuovo Punto Enel Negozio Partner, realizzato in collaborazione con l’azienda Cayman di Alessandro Stella nell’ambito del piano Enel per lo sviluppo in Sicilia.
I Punti Enel Negozi Partner consentono, infatti, di ampliare la rete dei Punti Enel, già presenti in tutte le province della Sicilia, e costituiscono un’ulteriore opportunità di contatto sul territorio per tutti i clienti di Enel Energia, sul mercato libero.
Al taglio del nastro, ieri pomeriggio, erano presenti Alessandro Stella, titolare dell’azienda partner, Carmelo Pace, sindaco di Ribera, Giovanni Delmonte, responsabile Enel Mercato Sicilia, Carlo Di Blasi, responsabile Enel Negozi Partner Sicilia, e Stefano Terrana, responsabile Enel Affari Istituzionali Sicilia.
Presso il nuovo Punto Enel nel cuore del centro di Ribera, vicino la piazza Duomo, che sarà aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 13, i cittadini potranno svolgere tutte le operazioni sulle proprie forniture e scegliere le offerte e i vantaggi che Enel Energia propone ai Clienti del mercato libero, elettrico e gas.
Assistiti da consulenti appositamente formati da Enel, sarà, infatti, possibile attivare o modificare il contratto, comunicare la lettura del contatore, dimostrare il pagamento della bolletta, verificare la situazione dei consumi e dei pagamenti, domiciliare il pagamento delle bollette su conto corrente bancario o su carta di credito e, in generale, tutte le operazioni commerciali con l’azienda.
(Spazio a pagamento)
Cani reimmessi sul territorio, Anna Maria Friscia: “Procedure sbagliate, si sospenda tutto”
“Sono state disattese tutte le procedure riguardo al reinserimento dei cani sul territorio contemplato dalla Legge 15/2000 in materia di Tutela e benessere dell’animale d’affezione”. A muovere questa dura accusa è oggi Anna Maria Friscia, presidente dell’ANTA. Il riferimento è alle operazioni svolte lo scorso 6 aprile. “Tale reinserimento – osserva Anna Maria Friscia in una lettera alle autorità comunali – non puo’ prescindere dal rispetto delle cinque libertà dell’animale che si riferiscono a convivenza, salute, alimentazione, riparo e spazio. Diritti – aggiunge la presidente dell’ANTA – che devono essere garantiti all’animale d’affezione in ogni posto in cui si trovi e, quindi, anche reinserito sul territorio”. Ma quali sono le procedure che, a giudizio della rappresentante animalista, sarebbero state disattese? Premesso che il reinserimento è avvenuto in assenza del servizio veterinario dell’Asp, la Friscia eccepisce la mancanza della scheda del cane (verbale di ritrovamento, tempo di permanenza del cane all’interno del canile, caratteristiche comportamentali ecc. ) per stabilirne la compatibilità ambientale. Poi la responsabile dell’ANTA mette in evidenza la mancanza di quella scheda sanitaria necessaria per stabilire quali esami sono stati fatti al cane prima di essere reinserito sul territorio per stabilirne lo stato di salute da quel momento in poi e per evitare il rischio di malattie trasmissibili, per quanto il parere favorevole dell’Asp in merito, debba essere sufficiente a garantire tale aspetto. E ancora, è stata una norma disattesa, a giudizio di Anna Maria Friscia, anche la mancata individuazione di un tutore del cane che si assumesse l’onere di accudire il cane per conto del comune e di segnalare ogni tipo di evento che lo riguardasse. È mancato, infine, sempre a giudizio della presidente dell’ANTA, un minimo di protocollo d’intesa con le associazioni animaliste che identifichino figure competenti di riferimento, procedure e così’ via. “Va precisato e ribadito – ragiona Anna Maria Friscia – a rischio di sembrare banale, che i cani inseriti nello stesso territorio non possono essere più di due e compatibili, devono essere sani e sterilizzati prima di essere messi in un luogo a bassa densità di traffico e non ultimo va segnalata la loro presenza con un apposito cartello che indichi Presenza di cani di Quartiere – Prestare Attenzione. Le azioni sopra citate che sono state eluse, sono solo alcune azioni necessarie per un primo approccio al reinserimento del cane sul territorio”. Per Anna Maria Friscia, dunque, lo scorso 6 aprile non sarebbero state rispettate queste norme e, di conseguenza, la presidente dell’ANTA chiede di sospendere le procedure di reimmissione dei cani sul territorio fino a quando non si provvederà ad ottemperare a queste necessità.
Il Museo del Mare: “Ci servono più locali, e vogliamo il Melqart a Sciacca”
È un’autentica vertenza con l’Istituto scolastico Giovanni XXIII quella aperta oggi da Gaspare Falautano, a nome del Museo del Mare di Sciacca, quello presso cui nei giorni scorsi è stata inaugurata l’esposizione dello storico rostro, reperto della battaglia delle Egadi del 211 avanti Cristo. In una lunga lettera inviata all’amministrazione comunale, nel far notare che qualsiasi struttura museale ha bisogno di spazi adeguati, Falautano mette in risalto l’assenza di un regolamento di fruizione che disciplini l’uso della Sala Abruzzo. Ritiene anche necessaria, l’ex funzionario del comune oggi in pensione, la riconsegna, da parte della scuola evidentemente a beneficio del Museo, dei due locali antistanti l’ingresso della Chiesa dello Spasimo (in atto occupati dallo Istituto Scolastico ed adibiti a Magazzino ) in cui si accede, dall’esterno, attraverso uno dei 2 grandi portoni (perennemente chiusi) che insistono nella sommità della doppia scala di Via Vittorio Emanuele. Sale che potrebbero ospitare altri reperti, anche nella prospettiva dell’attesa restituzione di alcuni reperti a Sciacca. Falautano poi chiede alle istituzioni comunali di Sciacca di rilanciare, nell’ottica di un disegno di sviluppo turistico, il conferimento a Sciacca della statuetta fenicia del Melqart, approfittando delle norme che sanciscono il principio, in base al quale, un reperto va custodito all’interno del territorio in cui è stato rinvenuto, come accaduto con i Bronzi di Riace e con il Satiro Danzante. Una battaglia che può essere portata avanti adesso grazie alla presenza di Sebastiano Tusa sulla poltrona di assessore regionale. Occorrono altri locali, dice Falautano, anche per recuperare dalla ex Colonia Marina di Muciare (originaria sede del “ Museo del Mare e delle Attività Marinare “) da trasferire al Plesso “ Fazello “, di tutta una vasta gamma di reperti, cimeli e testimonianze relativi alla vecchia Marina di Sciacca), recuperandoli alla musealizzazione attraverso il recupero della attualmente non documentata “ Epopea del CORALLO “ di Sciacca e del suo antico sistema di raccolta rappresentato dallo “ Ingegno e dalla Croce di Sant’Andrea “ con le annesse “ Curatelle”.
Terme, Armao presenta esposto in procura: “Combinato un disastro”
Domani mattina Gaetano Armao tornerà a Sciacca. Direzione: gli uffici della procura della Repubblica. “Consegnerò ai magistrati un rapporto sulla situazione delle Terme, che è a dir poco disastrosa”, ha detto l’assessore regionale all’Economia al giornalista Tony Zermo, in un’intervista pubblicata oggi sul quotidiano “La Sicilia” di Catania.
Affermazioni destinate a scatenare un nuovo dibattito. Nel mirino di Armao sembra esserci essenzialmente il precedente governo regionale, ovverosia quello guidato da Rosario Crocetta. “Non si capisce come – dice l’attuale assessore dell’Esecutivo Musumeci – delle Terme che fino a cinque anni fa funzionavano bene siano state chiuse e l’impianto sia stato abbandonato e tutto sia stato devastato, anche l’albergo delle terme, anche il sistema degli inalatori, perfino i tapis roulant, tutto come se fosse esplosa una bomba. Qualcuno – conclude Armao – deve pur essere responsabile di questo disastro, lo accerterà la magistratura”. Poi Armao annuncia anche lo scadenziario da lui stabilito per il futuro. “Entro un mese partirà il bando per la gestione delle Terme regionali di Acireale e Sciacca. Le daremo in affitto per almeno 99 anni”.
Armao nella sua intervista parla anche di quanto accaduto ad Acireale, accusando la precedente gestione commissariale, nominata sull’onda del fallimento, di non avere fatto nulla, neanche aver permesso di accendere un mutuo da 15 milioni per il quale la Regione si era attivata. Ma quanto accaduto a Sciacca per Armao è un fatto sicuramente grave. Talmente grave che, secondo lui, bisogna accertare le colpe con un’inchiesta. Una iniziativa, quella di Armao, forse più “politica” che “tecnica”. Si sa che la decisione di chiudere le Terme fu una sorta di “spartiacque” all’interno del mandato dell’allora sindaco di Sciacca Fabrizio Di Paola, che forse proprio per colpa di questa vicenda non si è ricandidato, avendo avuto un po’ la sensazione di essere una sorta di “vittima predestinata” da parte di un Esecutivo regionale che non volle sentire ragioni in ordine alle sue continue richieste contro la chiusura degli impianti. Finì, Di Paola, nel tritacarne dell’insoddisfazione popolare, malgrado non avesse responsabilità. Le carte alla procura sono, dunque, una sorta di “riconoscimento” politico da parte di Gaetano Armao, alle cui posizioni non a caso Di Paola si è avvicinato, all’interno di Forza Italia. Ma alla magistratura interessano i fatti concreti, non certo quelli politici. Se Armao dice che la vicenda contiene, dal suo punto di vista, elementi di responsabilità penale, la questione torna a farsi più che interessante. Per il resto, l’indicazione di un mese per la predisposizione del bando (che, come abbiamo appreso nei giorni scorsi dallo stesso Armao dovrà fare la Regione e non più il comune) è l’indizione del nuovo “conto alla rovescia” per riprendere un cammino inesorabilmente interrotto. E, forse, per dare ai politici di Sciacca nuovi temi per litigare tra loro
Cinema a tre euro, ultima giornata oggi del “Cinemadays”
Ultimo appuntamento di aprile, oggi con il “CinemaDays”, iniziativa del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo insieme a Produttori, Distributori ed Esercenti Cinematografici.
Tra aprile ed ottobre,l’iniziativa prevede ben 15 giorni con ingresso in tutte le sale aderenti al prezzo speciale di 3 euro.
Il multisala Badia Grande e il Cinema Campidoglio della Vertigo srl, è una della sale italiane che ha aderito all’iniziativa che dopo i tre giorni di aprile tornerà dal 9 al 15 luglio e dal 1° al 4 ottobre.
Ecco gli spettacoli in programmazione oggi a Sciacca, al costo di soli tre euro al Campidoglio: “Rampage
Furia animale con tre spettacoli: 18, 20,15 e 22,30. “Io sono tempesta” 18, 20,15 e 22,30. Mentre al Multisala Badia Grande: “Sherlock Gnomes” con due spettacoli alle 17 e 18,30. “I segreti di Wind River” con spettacolo alle 18, 20,15 e 22,30. “A quiet place” – Un posto tranquillo con due spettacoli serali alle 20,15 e 22,30. Stessi orari anche per “Nella tana dei lupi”. Mentre “Succede” in programmazione con un unico spettacolo alle ore 18
Procedure di conservativa ed endodonzia: l’uso della diga di gomma, strumento indispensabile
La diga di gomma è uno strumento insostituibile in alcune procedure di conservativa ed endodonzia. Il suo posizionamento costituisce un semplice automatismo. Bastano pochi minuti prima di iniziare il trattamento.
La diga rappresenta in primo luogo una misura protettiva per il paziente, ma è anche utile per il dentista perché limita il contatto con le secrezioni orali del paziente.
Non è poi banale sottolineare come un campo di lavoro ben delimitato, asciutto e isolato non possa che favorire il corretto svolgimento delle procedure cliniche: a fronte di un breve “investimento” di tempo all’inizio, così, tutte le fasi successive si potranno svolgere più rapidamente.
Il dottore Nicola Falco, ci spiega meglio i vantaggi dell’utilizzo di questo strumento.
Emendamento dei Cinque Stelle alla finanziaria regionale: “Completare subito la concessione dei beni delle Terme al Comune di Sciacca”
Il Movimento Cinque Stelle ha annunciato oggi la presentazione in commissione Bilancio all’Ars di un emendamento aggiuntivo alla finanziaria, a firma dei deputati Angela Foti e Matteo Mangiacavallo, col quale si obbliga la Regione Siciliana a completare la concessione dei beni termali ai Comuni di Acireale e Sciacca. Ad intervenire è il parlamentare saccense Matteo Mangiacavallo: “Si tratta di una modifica alla norma che offriva la possibilità alla Regione di concedere i beni termali ai Comuni di appartenenza. E’ una iniziativa, però, occorre dirlo, che non trova i favori del governo regionale. Ho avuto infatti un’interlocuzione con l’assessore Armao che non è d’accordo al trasferimento in concessione dei beni dalla Regione al Comune di Sciacca. Noi, che abbiamo avviato, nel corso degli ultimi 5 anni, un percorso diverso, dobbiamo essere pronti anche a questa evenienza”. “Il M5S di Sciacca – continua Mangiacavallo – un anno fa, aveva avanzato una proposta al sindaco per l’istituzione di un tavolo tecnico politico, stilando un crono-programma da mettere in atto per trovare soluzioni alla vicenda Terme, ma quell’idea non ha avuto seguito. Oggi, con piacere, noto che altre forze politiche condividono quel percorso ed è il momento giusto per rilanciarlo a livello regionale”. “Come saccense, ciò che voglio e che perseguirò a livello politico – conclude il deputato regionale Matteo Mangiacavallo – sono soluzioni concrete per riaprire le Terme prima possibile. Se l’assessore Armao rimane dell’idea che deve essere la Regione a pubblicare il bando per l’affidamento della gestione, allora occorre avviare subito quel tavolo di concertazione tecnico-politico nella nostra città, alla presenza di tutti gli interlocutori principali. Sciacca deve avere un ruolo di primo piano e i cittadini saccensi non possono essere esclusi dalle scelte – conclude il deputato – che riguardano le nostre Terme.”
“Case a 1 euro” a Sambuca, iniziativa per recupero del patrimonio urbanistico e incentivare il turismo
Il “Borgo più bello d’Italia 2016 lancia l’iniziativa “Case a 1 euro”, ovvero abitazioni in vendita a 1 euro per incentivare il turismo, recuperare il patrimonio urbanistico e architettonico e contrastare lo spopolamento dei centri storici: è l’iniziativa lanciata dall’amministrazione comunale di Sambuca di Sicilia.
Il progetto, è stato presentato nella sede dell’assessorato regionale al turismo dall’assessore regionale Sandro Pappalardo, dal sindaco di Sambuca Leo Ciaccio e dal vicesindaco e assessore al turismo del comune, Giuseppe Cacioppo.
C’è tempo fino al 2 maggio per partecipare al bando, base d’asta 1 euro, cauzione da 5000 euro a garanzia della ristrutturazione per 17 unità edilizie e impegno a completare i lavori entro tre anni. Gli immobili – ubicati nel centro storico e nel caratteristico quartiere arabo dei sette vicoli – acquisiti al patrimonio comunale, verranno dunque alienati attraverso un’asta pubblica. ”
Soddisfatto il sindaco di Sambuca Leo Ciaccio che ha sottolineato come i centralini del Comune sono stati già intasati di richieste da parte di persone interessate: “All’interno di questo scenario – che negli ultimi cinque anni ha visto già l’acquisto di diverse case del centro storico da parte di cittadini italiani e stranieri, tra cui Francesi, Svizzeri, Lituani, Tedeschi, Inglesi e Ungheresi – la giunta comunale ha deliberato la vendita di 17 unità edilizie al prezzo simbolico di 1 euro, con l’impegno a ristrutturarli entro un periodo massimo di tre anni. Si tratta di immobili – ubicati nel centro storico e nel caratteristico quartiere arabo dei sette vicoli – acquisiti al patrimonio Comunale e che verranno alienati attraverso un’asta pubblica”.
“Ruba un’auto a Sciacca per tornare a casa a Ribera”, denunciato un ventitreenne
Non si ferma all’alt della polizia, lungo la statale 115 di Sciacca, e poi abbandona l’auto e fugge a piedi per le campagne, ma per tornare a casa, a Ribera, ruba una Mercedes e le chiavi vengono rinvenute dagli agenti nella sua abitazione. E’ questa la ricostruzione operata dal commissariato di polizia di Sciacca che riguarda Sandro Andreatto, di 23 anni, di Ribera. Il giovane, la settimana scorsa, era stato arrestato dalla polizia per evasione dai domiciliari. E’ lui che non si sarebbe fermato a un posto di blocco a Sciacca. Adesso gli agenti hanno verificato che per tornare a Ribera, da Sciacca, avrebbe rubato un’auto, una Mercedes. Ed è stato denunciato per furto. Andreatto, che è difeso dall’avvocato Francesco Di Giovanna, si trova sempre agli arresti domiciliari.
Sciacca, città delle Terme. Ovvero, quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini!
Riceviamo e pubblichiamo una riflessione sulle Terme di Sciacca a cura dell’architetto Michele Benfari.
“Il popolo romano sfogava tramite Pasquino, la più famosa statua parlante di Roma, il proprio disappunto denunciando ingiustizie e prepotenze sia della curia romana sia delle famiglie patrizie. Ebbene, fra le diverse «pasquinate» divulgate nel Seicento figurava proprio questa frase satirica, indirizzata a Papa Urbano VIII Barberini e ai membri della sua famiglia per gli scempi edilizi di cui si resero responsabili: questi, in virtù delle cariche e dei poteri ottenuti, fecero danni alla città, maggiori di quelli che avrebbero potuto esser causati da un’invasione barbarica. In uno degli episodi più tristemente famosi, papa Urbano VIII nel 1625 fece asportare e fondere le travature bronzee del pronao del Pantheon, per costruire il baldacchino di San Pietro e i cannoni per Castel Sant’Angelo”.
Ebbene, Sciacca, Thermae Selenuntinae per i greci, Acquae Labodes per i romani e Ash-Shaqqah, termine evocativo di liquide sonorità per gli arabi, da circa due anni, per effetto di una concausa di avvenimenti, molti dei quali riconducibili alla politica regionale nefasta ed insipiente dell’ultimo decennio, sembra galleggiare nel limbo dantesco: luogo dimenticato, come il mondo dell’irrealizzato per sempre, senza gioia e senza pena.
Di queste acque portentose (le salso-solfo-bromojodiche) e delle “stufe miracolose”, ne scrive Diodoro Siculo nel I secolo avanti Cristo, nella sua Storia Universale e, 1600 anni dopo, più puntualmente, il primo geografo-topografo del tempo, Tommaso Fazello (Sciacca, 1498 – Palermo, 1570) nella sua opera De rebus siculis decades duae: una grotta di rara suggestione che fa galoppare la fantasia in una felice sintesi di natura e artificio, tale da giustificare ampiamente la grande fama di cui godettero le terme di Sciacca in epoche lontane, certamente più conosciute in quel tempo che, ahimè, ai nostri giorni.
Ma le cavità carsiche nel dedalo di grotte del monte Kronion, così denominato dai romani perché connesso al culto di Kronos, anche se relegate all’oblio, esalano costantemente vapori e flussi d’aria calda che si disperdono negli innumerevoli meati del massiccio calcareo di monte San Calogero; quest’ultimo, monaco domenicano itinerante proveniente da Costantinopoli, ebbe virtù taumaturgiche e fu grande dispensatore non solo di salute fisica ma anche di morale, qui, come a Termini Imerese e a Lipari.
Insomma, la storia di Sciacca e delle sue terme coincidono. Nel lungo periodo che va dal Medioevo all’ottocento, in cui diventa complessa la ricostruzione del termalismo, un’imponente letteratura di idrologi, geografi, storici e viaggiatori stranieri e italiani, attesta l’interesse e la fama di cui sempre ha goduto Sciacca, intrecciata al fenomeno vaporoso e alle sue acque termali.
Ma il termalismo a Sciacca, malgrado i pregevoli interventi architettonici degli anni cinquanta del secolo scorso, non ha dato la volata al turismo raffinato e colto che, paradossalmente, veniva invece intercettato dai popoli che l’hanno dominata per millenni. La vallata che da Monte San Calogero degrada sino al mare blu del canale di Sicilia, oggi è disseminata da un coacervo di villette unifamiliari senza identità architettonica e il dolce declivio verde rappresentato da Jean Houel nei suoi prestigiosi disegni di viaggio, una volta popolata da semplici case strettamente legate alla dimensione agricola e rurale, è stata violentata dalla mano dell’uomo certamente più criminale di qualunque altra catastrofe. Tutto insieme ammassato impudicamente, in una sorta di appiattimento temporale dove passato e presente finiscono ineluttabilmente col mescolarsi: pietre del Neolitico e anche del III millennio, mischiate a tonnellate di cemento armato, a strade senza uscita, a perenni cantieri mai ultimati. Ora, le acque benefiche e salutari
sono state, dopo anni di corsa folle verso l’edificazione selvaggia, cooptate da migliaia di “pozzi neri” che, con molta probabilità, hanno contaminato le falde superficiali, laddove saraceni e altri popoli incursori non ebbero ragione.
E cosi, malgrado le innumerevoli ricerche speleologiche del Club alpino italiano della seconda metà degli anni cinquanta, dirette in tempi diversi da Giulio Perotti e dall’archeologo Santi Tinè, tese a stabilire la presenza dell’uomo in epoca preistorica e la vita all’interno delle grotte nel periodo neolitico (V-IV millennio a.C.), assistiamo, inermi, all’ultimo capitolo di una disfatta scritta con consapevole determinazione.
La burocrazia regionale, spalleggiata da una politica di bassissimo cabotaggio, sembra non essersi accorta dell’immenso e inquantificabile danno arrecato alla città di Giulietta normanna, dei Perollo e dei Luna, di Guglielmo Peralta sposo di Eleonora d’Aragona, di Tommaso Fazello, del celebre botanico Gerardo Noceto, del mecenate catalano Antonio Pardo, del maiolicaro Nicola Lo Sciuto, del pittore Mariano Rossi, con i suoi mirabolanti affreschi a Villa Borghese…
Sciacca e le sue terme tramontano. Una nuova pagina dovrà essere scritta da nuovi mecenati della bellezza. Questo immenso patrimonio idrotermale e architettonico (che tutto il mondo ci invidia) non può più essere appannaggio di una classe dirigente pavida e ignorante, in uno, di chi l’ha ridotto al punto in cui ci troviamo. E’ una questione che non appartiene più agli Enti pubblici che sin ora l’hanno (mal) gestita. Le Terme ritroveranno la loro ragion d’essere soltanto quando al loro rifiorimento parteciperanno uomini coraggiosi e competenti che sapranno riscoprire l’enorme opportunità che è stata tale per duemila anni e, per questo, non serviranno istruzioni per l’uso; la rinascita ascolterà la voce del cuore, quella che crea tumulto e scariche di adrenalina, quella che guida la mente di chi non si annoia a trovare il significato delle cose e la soluzione giusta anche per le “storie” che sembrano perdute.