Pd. Cambia il candidato all’uninominale alla Camera: sarà il chirurgo Gaspare Gulotta

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Si attende l’ufficialità nelle prossime ore, ma a rappresentare la coalizione di centro sinistra alle prossime elezioni Politiche nel collegio uninominale di Sciacca non sarà più l’ex deputato regionale Nino Oddo bensì il professore Gaspare Gulotta, originario di Santa Margherita di Belice, chirurgo del Policlinico universitario “Giaccone” di Palermo. Il nome di Gulotta circolava da qualche giorno. Si pensava che le liste fossero state chiuse, ma nelle ultime ore c’è stato il colpo di scena.

Stalking, lesioni e danneggiamento nei confronti dell’ex moglie, al via il processo a un saccense

E’ accusato di stalking, lesioni e danneggiamento nei confronti dell’ex moglie che al processo si è costituita parte civile nei confronti di M.C., di 43 anni, di Sciacca. L’uomo, che si trova agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico,  è accusato di avere distrutto il telefonino della moglie, lanciandolo contro una parete. Da qui l’accusa di danneggiamento. Per le lesioni avrebbe procurato alla donna un trauma a una spalla. E in un’occasione, per indurla a farlo rientrare in casa, avrebbe minacciato di gettarsi dal ponte della Perriera. Adesso viene processato, con giudizio immediato, davanti al giudice del Tribunale di Sciacca Anna Guidone. M.C. è difeso dall’avvocato Mauro Tirnetta. L’ex moglie si è costituita parte civile, assistita dall’avvocato Mira Cerro. Pubblico ministero è il sostituto procuratore Michele Marrone.  

Lo Scientifico “Fermi” di Sciacca vince un concorso sulla prima strage nazista in Sicilia

Un premio al  liceo scientifico Fermi di Sciacca nell’ambito di un importante concorso per commemorare le vittime dell’Olocausto. Il primo eccidio da parte dei militari tedeschi  in Italia avvenne a Castiglione di Sicilia, un paese in provincia di Catania. Le truppe di Hitler  entrarono in paese sparando all’impazzata, uccidendo 16 persone e ferendone una ventina.  Il Comune di Castiglione, in concomitanza con la giornata Onu di commemorazione delle vittime dell’Olocausto, ha bandito un concorso rivolto alle scuole siciliane per richiamare ai valori della Pace e del ripudio della guerra e della violenza. La cittadina etnea è stata decorata con la Medaglia al Valor Civile per l’eccidio subito nel 1943. La classe quinta linguistico sezione A del liceo scientifico Fermi di Sciacca ha partecipato al concorso con un lavoro di documentazione della Strage di Castiglione. Ieri una delegazione del liceo Fermi, guidata dalla dirigente scolastica Giuseppa Di Liberto e dalla professoressa di storia e filosofia Paola Bono, ha ritirato la targa/premio che è stata consegnata dal sindaco Antonio Camarda e dall’assessore alla Cultura Filippo Giannetto. Gli alunni  che hanno lavorato al progetto sono Andrea Salvagio, Ettore Parlapiano, Giorgia Li Causi, Maria Luisa Montalbano e Martina Marciante. Giorgia Li Causi e Andrea Salvagio hanno partecipato alla cerimonia  di sabato mentre domani tutti gli alunni della quinta A Linguistico del Fermi di Sciacca saranno a Castiglione di Sicilia per partecipare ad una visita proprio ai luoghi che nel 1943 sono stati teatro della strage.  

Educazione ambientale alla media Navarro di Ribera

Si è svolta alla scuola media “Navarro” di Ribera la manifestazione dal titolo “Eco insieme: per una scuola più bella, per un paese più bello”. È stata una giornata di grande importanza per i ragazzi della terza media. Si sono riuniti prima in aula magna per incontrare il vice sindaco Nicola Inglese e l’amministratore di Riberambiente Antonino Lo Brutto, che hanno preannunciato le nuove modalità di raccolta differenziata da attuare a breve. Anche la dirigente scolastica, Paola Triolo, è intervenuta per salutare gli ospiti e incentivare i ragazzi a perseguire l’obiettivo di sensibilizzazione alle tematiche ambientali. Successivamente, i ragazzi sono stati guidati all’esterno dell’edificio scolastico per raccogliere i piccoli rifiuti che negli spazi aperti vanno a nascondersi dentro le aiuole o negli angoli più difficili da raggiungere. A coordinare  c’erano la professoressa Caterina Urso, referente scolastico temi ambiente, e il professore Giuseppe Mazzotta, che è anche presidente del Wwf Sicilia Area Mediterranea. Hanno partecipato i ragazzi Giulio Callea, Adriana Cinao, Alessio Coco, Sara Emanuele, Maria Clara Marotta, Omar Mbejue, Giovanni Sedita, Giuseppe Sicurella, Serena Valentino e Jack Virgadamo, per la terza D, e Lorenzo Cusumano, Silvia Di Lucia, Salvatore Diliberto, Giada Esposito, Dalila Fanara, Gaetano Fidanza, Pietro Gambino, Erika Gariboli, Annalisa Giovinco, Elena Giudice, Gaia Marchese, Andrea Paterna, Gabriele Piazza, Alberto Gaspare Plazza, Alessandro Pontillo, Letizia Recupero, Francesco Sortino, Carlo Maria Tornambè, Tancredi Tortorici e Gabriele Truzzolino della terza A. A  loro si sono associati i ragazzi della comunità per minori stranieri non accompagnati “Oikìa” Moustafa Njai, Seiku Sisseko e Junior Whane. A tutti è stato rilasciato un attestato di ringraziamento del Wwf  nella certezza che queste iniziative svolgono un ruolo formativo fondamentale per affinare le sensibilità al rispetto dell’ambiente, della pulizia, della bellezza. Nella foto, un momento dell’attività  

A Castelvetrano l’evasione fiscale era legalizzata. E il buco oggi è di 42 milioni di euro

A Castelvetrano un tasso altissimo di evasori fiscali. È questa la conclusione del reportage pubblicato oggi da “La Stampa”. Sotto la lente d’ingrandimento del quotidiano torinese: tributi non pagati, mancata riscossione, concessioni edilizie e convenzioni a canoni risibili di cui avrebbero giovato anche i fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro. L’inchiesta giornalistica si basa sui dati resi noti dai commissari straordinari che, dopo lo scioglimento degli organi amministrativi per infiltrazioni mafiose, gestiscono la cosa pubblica da quelle parti. E oggi il buco fiscale è schizzato a 42 milioni di euro di cifre mai riscosse. Soldi che naturalmente hanno fatto finire il comune sull’orlo del baratro finanziario. «Nell’ultimo quinquennio il Comune – dice Salvatore Caccamo, presidente della Commissione straordinaria che amministra il Comune – ha avuto una mancata riscossione pari al 65%. Più della metà non pagavano. La lotta all’evasione, come emerge dagli accertamenti sulle caselle esattoriali, si è assestata all’1,50%. Questo significa che l’evasione era legalizzata». «Le ingiunzioni fiscali andavano in prescrizione dopo 5 anni e questo è avvenuto regolarmente. A volte tornavano indietro – continua Caccamo – perché il destinatario, era sconosciuto o incerto, oppure perché la postalizzazione non raggiungeva gli obbiettivi che doveva raggiungere. Anche la riscossione coattiva è stata deficitaria, sempre per gli stessi motivi». A dicembre 2017 stavano per scadere 1.400 cartelle esattoriali ma stavolta la Commissione le ha nuovamente notificate interrompendo così la prescrizione. Naturalmente poi ci sono le grandi aziende: quella che ha costruito l’impianto di depurazione (debitrice per 1,7 milioni), quella che ha realizzato la rete della pubblica illuminazione (1,8 milioni) e la società che gestisce la discarica (700 mila euro). Ditte on le quali è stato stipulato un piano di rientro.

Randagismo. Oggi il comune spende 270 mila euro per i canili. L’Anta disponibile a realizzare (a proprie spese) un rifugio sanitario

Ieri durante il convegno dal titolo “Oltre il randagismo”, l’associazione Anta ha rilanciato la propria proposta per realizzare, “a costo zero”, un rifugio sanitario per cani su un terreno di proprietà del Comune. Un’operazione che permetterebbe di evitare il ricorso sistematico al canile (pubblico o privato che sia) come impostazione culturale. In tale direzione l’Anta (Associazione Nazionale Tutela dell’Animale) che ha in Anna Maria Friscia la sua rappresentante sul territorio, si propone di intervenire con un investimento per il quale al comune non si chiederebbe un solo centesimo di compartecipazione, ma la possibilità, per un certo numero di anni, di gestire la struttura attraverso il riconoscimento di una quota per singolo cane ospite, fino alla copertura delle spese. Successivamente il rifugio diventerebbe di proprietà del comune. Un’ipotesi promossa già da qualche anno, ma che ha visto il comune di Sciacca ancora incerto. Ieri l’assessore Paolo Mandracchia, presente in Sala Blasco, ha detto che questa ipotesi verrà esaminata. Nei luoghi dove i rifugi sanitari funzionano (ieri sono state illustrate le esperienze nelle Marche e in Abruzzo) il fenomeno del randagismo si è drasticamente ridotto. L’obiettivo dell’Anta, infatti, è quello di pianificare un ampio programma di sterilizzazione dei cani, e di favorire le adozioni, anche a livello internazionale. Il veterinario Roberto Scarcella ha detto che occorre distinguere tra cani “randagi” e cani “vaganti”. Questi ultimi hanno regolarmente un padrone, il quale li lascia liberi per tutto il giorno per poi riaccoglierli in casa alla sera. Il randagio da solo non è nemmeno pericoloso, perché normalmente è diffidente. Ma quando si formano i branchi, incentivati anche da coloro che nutrono questi animali, allora il pericolo è più concreto. “Chi pensasse che tenere 50 cani in un ambiente domestico, al chiuso di un appartamento, non ama gli animali, anzi, li fa stare male”, ha detto infine Bruno Mei Tommasi, presidente nazionale dell’Anta.

Inaugurato l’anno giudiziario. Tra i dati della relazione del presidente Frasca: il raddoppio degli omicidi

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E’ raddoppiato nel 2017 il numero di omicidi nel distretto della Corte d’appello di Palermo. Sono cento quelli commessi rispetto ai 44 dell’anno precedente, mentre quelli tentati, sempre in aumento, subiscono un incremento più moderato (+30%). Il dato emerge dalla relazione del presidente della Corte d’appello di Palermo, Matteo Frasca, che verrà presentata durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario domani. “L’incremento – ha sostenuto Frasca – si fa ancora più rilevante se si concentra l’attenzione sul femminicidio: 11 i casi di omicidio consumato (3 nel 2016) e 19 i casi di omicidio tentato (7 nel 2016) nel distretto”. Sono raddoppiate anche le denunce per omicidi colposi per violazione delle norme antinfortunistiche (+112%), mentre risultano diminuite quelle riguardanti gli omicidi colposi per violazione delle norme sulla circolazione stradale (-19%) e quelli di lesioni colpose (-16%). Sulla mafia Frasca scrive: “Quale necessaria conseguenza logica dell’elevata resilienza sin qui manifestata dall’associazione Cosa nostra, si può affermare che sarebbero sufficienti un paio di anni di ‘minore attenzione’ nei confronti del fenomeno da parte dello Stato per consentire all’associazione medesima di ripristinare l’inaudita forza criminale manifestata sino agli anni 90, con la consapevolezza che, sebbene non siano mancati e non manchino, nell’ambito del sodalizio, atteggiamenti di fastidio o, addirittura, di rifiuto nei confronti di una politica di aggressione esplicita agli organi dello Stato, non sarebbe, in tal caso, possibile escludere una nuova stagione di inaudita violenza”. Frasca ricorda il pericolo rappresentato dal ritorno in libertà di “diverse figure storiche o, in ogni caso, di sicuro prestigio criminale nell’ambito associativo”, fenomeno che riguarda diversi “mandamenti” di Palermo e la scelta di diversi clan di “accordarsi” tra loro per la gestione di singoli problemi: come quelli relativi ai traffici di droga.

Moscatt (Pd) escluso dalle candidature si sfoga su Facebook: “È andata così, sono sereno, guardo al futuro con fiducia”

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“Sono rimasto anch’io travolto dallo tsunami siciliano, e per dignità e rispetto dei territori ho rifiutato qualsiasi altro posto in Sicilia, anche se considerato potenzialmente in bilico”. Affida alla sua pagina Facebook lo sfogo per l’esclusione dalle candidature Tonino Moscatt, agrigentino, deputato uscente del Partito Democratico. “È andata cosi – ragiona Moscatt – e affronto con serenità e senza rimpianti questo giro di boa, con la consapevolezza di aver messo, in questi anni tutta la mia passione e tutte le mie energie. È stato un onore ed un privilegio per me poter servire il Paese. Sento di aver avuto una causa giusta ed una ragione di lotta e di impegno”. Moscatt poi aggiunge: “È solo la fine di un lungo inizio delle tappe della mia vita. Adesso guardo al futuro con fiducia, perché rimango fottutamente convinto che questo appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni, ed io non smetterò mai di sognare ed esserci”. 

Inaugurazione anno giudiziario, Scarpinato: “Costituzione ancora sotto attacco”

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“Il tentativo di modificare i contenuti della Costituzione, respinto in sede referendaria, viene continuato con leggi come quella sulla precarizzazione del lavoro. Una lavoro talmente sottopagato da assicurare solo una sopravvivenza ai limiti della povertà”. Lo ha detto il procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato, nel suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario che è stato lungamente applaudito dai partecipanti e dal pubblico. “Una decostituzionalizzazione strisciante – ha proseguito – che passa da politiche economiche che hanno determinato un’ascesa vertiginosa delle diseguaglianze sociali. Ogni giorno viene tradito il solenne impegno preso con il principio sancito dal’articolo 3 della Costituzione, secondo il quale compito della Repubblica è rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”. “Le sfide che ci attendono – ha concluso- vanno quindi ben al di là dall’assicurare la produttività della giustizia, ma è il senso stesso del nostro essere comunità che dobbiamo migliorare”.

Lotta alla mafia. A Santa Margherita di Belice l’Albero della Legalità che non fu possibile piantare a Lucca Sicula

È avvenuta ieri a Santa Margherita di Belice la piantumazione dell’albero della Legalità che la Pro Loco di Lucca Sicula avrebbe voluto collocare lo scorso 17 dicembre, in occasione dei venticinque anni dall’omicidio di Giuseppe Borsellino, l’imprenditore lucchese ucciso mentre cercava di scoprire la verità su un altro assassinio, quello del figlio Paolo, avvenuto qualche tempo prima. Entrambi, poi, sarebbero stati riconosciuti “vittime di mafia”. Una vicenda da cui era scaturita una accesa contrapposizione tra gli organizzatori e l’amministrazione comunale. Il sindaco di Lucca Sicula Giuseppe Puccio, infatti, non accolse la richiesta di piantare l’albero, eccependo la necessità di rispettare specifici tempi burocratici. I ragazzi della Pro Loco, allora, tra i quali c’è anche il giovane artista Salvatore Giarratano, colui che ha realizzato il busto di Pio La Torre inaugurato lo scorso anno all’Università di Palermo, hanno deciso di chiedere di potere realizzare il loro gesto simbolico contro la mafia e in memoria di Giuseppe e Paolo Borsellino a Santa Margherita. Il sindaco Franco Valenti ha accolto la loro richiesta. Santa Margherita di Belice è il paese dove da anni risiede Antonella Borsellino, figlia di Giuseppe e sorella di Paolo, tra le animatrici più ferventi dell’associazione “Libera” di don Luigi Ciotti. Alla manifestazione di ieri c’era anche Ignazio Cutrò, responsabile dell’associazione dei “Testimoni di giustizia”.