A Menfi vietati i sacchi neri per l’immondizia e negli ultimi giorni elevate 40 contravvenzioni
Niente sacchi neri per l’immondizia, a Menfi, e la Polizia locale ha elevato, negli ultimi giorni, ben 40 contravvenzioni. Il Comune Belicino ha ormai raggiunto il 65 per cento di raccolta differenziata e sta mettendo in campo una serie di iniziative per migliorare ulteriormente questo risultato. Il regolamento comunale per la raccolta differenziata dei rifiuti, approvato dal consiglio comunale nel luglio del 2016, vieta di conferire rifiuti solidi, sia differenziati che indifferenziati, in sacchetti di plastica di colore nero durante la raccolta porta a porta. Il divieto scaturisce dalla necessità, per gli operatori ecologici, di poter agevolmente ispezionare i rifiuti conferiti, ottimizzando così i risultati della raccolta, evitando che in discarica venga trasportato materiale riciclabile. Negli ultimi giorni la Polizia Locale di Menfi, in coordinamento con il personale Ato, ha operato un intervento “massiccio e sistematico per sanzionare comportamenti contrari al dettato del regolamento, elevando oltre 40 contravvenzioni che sono in corso di notifica”. Così hanno fatto sapere da palazzo di città. L’attività di controllo delle modalità di conferimento dei rifiuti continuerà, in modo costante e periodico, su tutto il territorio. Dal Comune di Menfi ricordano che “una raccolta differenziata efficiente rappresenta un vantaggio concreto per l’intera comunità locale in termini economici, sociali ed ambientali” ed invitano la cittadinanza “al rispetto delle prescrizioni del regolamento ed alla massima collaborazione”.
Si aggiudica lo spagnolo Alvaro Quiros il Rocco Forte Open-Verdura: “Qui tanto entusiasmo per il golf”
Non era tra i favoriti, anzi proveniva da un periodo negativo, ma sul “Green” del Verdura ha ritrovato fiducia ed la serie di colpi giusti che hanno portato lo spagnolo Alvaro Quiros ad aggiudicarsi il Rocco Forte Open – Verdura. Una gara condotta con un ottimo esordio poi scemato col rischio di perdere tutto nelle ultime buche e con il fiato sul collo del suo avversario Zander Lombard, soltanto 22 anni, sudafricano e con i numeri per emergere.
Allo spagnolo è andato un assegno di 166.660 euro su un montepremi di un milione di euro.
Franco Chimenti, presidente della FIG e vice presidente vicario del CONI, ha detto: “E’ stato un torneo bellissimo, in una location unica. Mi auguro vivamente che non trascorrano altri cinque anni per vedere nuovamente un così grande evento. Sono particolarmente felice per Alvaro Quiros, un vero campione e da sempre un amico dell’Italia”.
Mentre Alvaro Quiros, entusiasta della vittoria ha così dichiarato: “E’stata una settimana fantastica. Qui in Sicilia si respirava tanto entusiasmo per il golf e sono certo che l’assegnazione della Ryder Cup si rivelerà decisiva per la crescita del movimento in Italia. Anche se non avessi vinto, sarei stato comunque felice per aver ritrovato il mio gioco. Negli ultimi cinque anni l’assenza di risultati mi aveva progressivamente tolto fiducia. Poi ultimamente ho gradualmente ricominciato a credere in me stesso. Sono orgoglioso per come ho gestito questa gara. Non era affatto facile controllare la tensione e adattarsi alle forti raffiche di vento degli ultimi due giri. Mi sono divertito molto nell’affrontare un campo davvero speciale per la sua vicinanza al mare”.
Un altro incendio a San Calogero: canadair in azione
Nuovo incendio in corso a San Calogero, dopo quello piuttosto intenso dello scorso primo maggio. Vigili del fuoco, Corpo Forestale dello Stato e un mezzo Canadair sono all’opera per le operazioni di spegnimento, tutt’altro che semplici. La zona interessata è poco distante da quella precedente. Non ci sono case evacuate, ma i vigili del fuoco sorvegliano alcune villette.
Marinello alza i toni della campagna elettorale. Francesca Valenti accusata di avere con sé poteri forti e occulti
“Non vogliamo con noi né i poteri forti né quelli occulti, siamo distinti e distanti da chi rappresenta gli uni e gli altri”. Comincia a farsi pesante il dibattito elettorale a Sciacca. Lo dimostrano le dichiarazioni, pubblicate su youtube, del senatore di Alternativa Popolare Giuseppe Marinello a margine della presentazione della lista di Alternativa Popolare. Nell’esaltare la candidatura di Calogero Bono, Marinello ha attaccato quei candidati che, secondo l’impostazione del suo ragionamento, sarebbero sostenuti dal mondo dell’impresa e dalla massoneria. Non ha fatto nomi, Marinello, ma il suo riferimento sembra essere quello della candidata del centrosinistra Francesca Valenti, già destinataria di un commento in merito al fatto che l’avvocato non sarebbe neanche di Sciacca. Chiaro l’attacco all’imprenditore Antonio Mangia, protagonista dell’endorsement a favore della Valenti (“gli imprenditori facciano gli imprenditori, la politica è un’altra cosa”), così come chiaro è sembrato l’attacco alla massoneria (“noi ci riuniamo alla luce del sole, non andiamo alle riunioni notturne in luoghi nascosti”). Insomma: il fioretto è già stato deposto, dalle parti del centrodestra i protagonisti della battaglia hanno già impugnato la spada.
La lista del “Quinto polo” si sarebbe chiamata “Riapriamo le Terme”. Non corre per il Consiglio, ma vuole essere lo stesso protagonista
Come in una specie di eliminazione diretta, il Quinto polo ha visto, di settimana in settimana, una periodica erosione dei protagonisti. Sembra preistoria la foto nella sede dell’Urban center di Dino Tanto, quella che immortala dietro una scrivania Ignazio Messina, Mario Turturici, Michele Ferrara e Santo Bono. In platea la sera dello scatto c’era anche Salvatore Monteleone. Il primo a fare dietrofront fu Santo Bono, che oggi è candidato con Sicilia Futura da dove, peraltro, era andato via. Poi è stata la volta di Salvatore Monteleone, oggi in corsa con la lista Nostra Sciacca di Francesca Valenti. Nelle ore immediatamente precedenti la presentazione delle liste, anche Ignazio Messina ha fatto le valigie, piazzando Simone Lucchesi Palli nella lista Progetto Sciacca-Centristi per la Sicilia con Calogero Bono sindaco. Non ha fatto in tempo, il senatore Udc Peppe Ruvolo, a concretizzare il suo sostegno a quella lista che, naturalmente, non si sarebbe chiamata Quinto Polo ma Riapriamo le Terme. Un messaggio politicamente forte. Si dice che Michele Ferrara oggi sostenga la candidatura al Consiglio di Ignazio Bono, nella lista Sicilia Futura. Messe così le cose sembrerebbe, dunque, che alla fine le strade di Ferrara e Santo Bono (anche lui candidato nella stessa lista) si siano nuovamente incontrate. Ma quello che si sa è soprattutto che il gruppo non si è sfaldato. Mario Turturici ce la sta mettendo tutta per farlo sopravvivere al corso degli eventi. Gruppo del quale fa parte (a pienissimo titolo) anche Virginia Sammarco, per settimane in predicato di venire indicata per la candidatura a sindaco. Insomma: la mancata presentazione della lista per il Consiglio comunale potrebbe, alla fine, essere un dettaglio. Come in una deflagrazione, i candidati che erano stati individuati sono finiti nelle altre liste. Eppure questo gruppo politicamente vuol dire ancora la sua. Lo farà quasi certamente indicando pubblicamente il proprio candidato a sindaco preferito. Sembra che questi sia Calogero Bono, ma altre sorprese potrebbero sempre essere dietro l’angolo.
Dibattito con quattro candidati a sindaco questa mattina a Sciacca e manifestazione Cinque Stelle alle Terme
Quattro candidati a sindaco su cinque hanno accettato, questa mattina, a Sciacca, l’invito dell’associazione “Acquario” a partecipare al dibattito al cinema Campidoglio. Il confronto, con domande arrivate anche via Facebook, è stato tra Calogero Bono, Fabio Termine, Stefano Scaduto e Francesca Valenti. Non c’era Domenico Mistretta che ha riunito i candidati al consiglio comunale della lista Cinque Stelle davanti allo stabilimento delle Terme.
Stasera, invece alle 21, Stefano Scaduto chiuderà il programma del week-end elettorale con un comizio in piazza Angelo Scandaliato.
Ad Acireale i carristi omaggiano i 7 grandi del mondo. Da noi la Merkel è finita in discarica
Trapani: Fazio e D’Alì non si ritirano. Si annuncia una campagna elettorale a dir poco surreale
Il deputato regionale Girolamo Fazio è agli arresti domiciliari per corruzione, eppure non intende ritirarsi dalla corsa elettorale per diventare sindaco di Trapani. La decisione ieri pomeriggio. Tutti i candidati delle liste che lo sostengono hanno deciso di andare avanti. Addirittura con più forza di prima. E prima che, eventualmente, possa farlo la magistratura, è il suo stesso comitato elettorale ad assolverlo: ”Siamo convinti della assoluta correttezza ed onestà di Fazio, già dimostrata in oltre dieci anni di amministrazione della nostra città nella gestione di ingenti finanziamenti e senza che sia mai stata avanzata nei suoi confronti alcuna contestazione”.
Ma la campagna elettorale a Trapani sarà a dir poco surreale. Anche l’altro candidato, Antonio D’Alì, costretto all’obbligo di dimora nel comune di residenza in quanto ritenuto “socialmente pericoloso”, ha fatto sapere che non intende ritirarsi. Ha scritto una lettera aperta per ribadire di “voler mantenere la mia candidatura a sindaco, che in questi giorni ho percepito con emozione essere fortemente condivisa da tantissimi di voi, anche non addetti ai lavori, che mi hanno fatto pervenire la propria incondizionata solidarietà e l’apprezzamento per il programma ambizioso, forte, concreto e rivoluzionario che ho ufficialmente depositato in Comune, e del quale ho già avuto modo di discutere e illustrare i punti salienti in diversi momenti di incontro e di comunicazione”.
Tappeti di escrementi sui davanzali delle finestre dell’ospedale di Sciacca: nessuno pulisce
Sono degli autentici tappeti di escrementi di uccelli quelli che coprono alcuni dei davanzali delle finestre dell’ospedale di Sciacca. A segnalare il caso: il familiare di un paziente, che ha anche inviato delle fotografie, rivolgendosi allo stesso Tribunale dei Diritti del Malato. Immagini eloquenti, ennesimo simbolo del degrado e dell’abbandono del Giovanni Paolo II. Come dimostra anche la foto che immortala una finestra tutta schizzata dei residui di deiezioni di colombi. Evidentemente nessuno pulisce. E certo non da qualche giorno.
Spesso, a fronte delle denunce dei problemi, tipo quelli riguardanti gli ascensori, i vertici dell’Asp hanno evidenziato che se non ci fossero gli atti di vandalismo certi problemi non esisterebbero. Giusto. Ma i tappeti di escrementi che imbrattano davanzali e finestre vanno puliti e resi decorosi, attraverso interventi di pulizia straordinaria. A meno che non si vogliano incolpare i piccioni di atti di vandalismo.



Lucca Sicula, per la detenzione illegale di una pistola il figlio assolto e il padre condannato anche in appello
Il figlio estraneo ai fatti ed assolto, il padre condannato anche in appello. A questa conclusione è pervenuta la Corte di Appello di Palermo nel processo a carico di Salvatore Pagano, di 41 anni, e di Antonio Pagano, di 60, di Lucca Sicula. Per il sessantenne è stata confermata la sentenza di primo grado e dunque la condanna a 3 anni e un mese di reclusione per detenzione illegale di una pistola, mentre per il figlio quarantunenne i giudici hanno annullato la sentenza di condanna a un anno e 10 mesi che era stata decisa, in abbreviato, dal Tribunale di Sciacca, disponendone l’assoluzione. La vicenda risale al 2006, quando, nel corso delle indagini del procedimento Scacco Matto, sono state intercettate conversazioni concernenti l’acquisto di una pistola 9 x 21 che da Palermo avrebbe dovuto essere consegnata a Burgio. L’arma non è stata mai trovata, ma l’accusa aveva ipotizzato l’acquisto da parte di Antonio Pagano per tutelare la sicurezza nella gestione di un locale pubblico in contrada San Giorgio, a Sciacca. La Corte d’Appello, accogliendo le richieste degli avvocati Vincenzo Castellano e Giovanni Vaccaro, ha assolto Salvatore Pagano. Confermata, invece, la sentenza di primo grado per il padre, Antonio, e la difesa annuncia ricorso in Cassazione.