Cinque cuccioli di maremmano salvati a Ragusa, erano stati gettati nel fiume

I Carabinieri sono riusciti a salvarli appena in tempo, ma il loro abbandono nel letto del fiume avrebbe inevitalbilmente segnato il destino dei cinque cuccioli di cane di razza maremmana ritrovati nel letto del fiume Irminio in provincia di Ragusa. Per il fatto, e’ stato denunciato un settattenne,pensionato, del posto che secondo le indagini,  avrebbe lasciato proprio li’ la scatola di cartone nella quale sono stati ritrovati i cagnolini. Adesso, si cerca la disponibilita’ di chi vorra’ adottarli.

C’erano una volta i comizi in piazza, quando il candidato parlava al popolo. Oggi la politica viaggia in streaming e nei salotti Tv

C’erano una volta i comizi. Era l’epoca della comunità che si raccoglieva sotto il palco, ad ascoltare le proposte dei candidati. Ebbene sì, perfino quelle di chi ambiva al Parlamento nazionale. Era ancora, quella, l’epoca in cui, andando al seggio, bisognava scegliere il proprio onorevole o senatore che fosse. A mezzanotte termina la campagna elettorale. E da queste parti di comizio non se n’è visto nemmeno uno. In principio furono i numeri. Era sufficiente, accanto al simbolo del partito prescelto, scrivere quello corrispondente al proprio candidato. Poi arrivarono gli abbinamenti, quando le preferenze erano multiple. Si potevano indicare addirittura quattro candidati. Poi dopo il referendum Segni del ’91 non fu più possibile. Non solo: niente più numeri, bisognava indicare il nome del proprio candidato. È di anni più recenti l’era delle liste bloccate, quelle che non necessitano di alcuna indicazione specifica. Perché i candidati sono già stati decisi dalle segreterie nazionali. È sufficiente solo indicare il simbolo di partito che si preferisce. C’è ancora bisogno di domandarsi come mai non ci sono più i comizi? Il motivo per il quale non ce n’è più bisogno? Già, perché i leader nazionali ormai parlano in streaming su internet, scelgono una piazza simbolica, che poi si trasforma in virtuale. Tutt’al più comunicano attraverso spot accattivanti. Oppure ancora siedono sulle comode poltrone dei talk-show. Il comizio in piazza resiste ancora (chissà fino a quando) per le amministrative. È diventato faticoso anche per le Comunali. Ma per le Politiche no, non è più necessario. Perché il voto è stato sostanzialmente svuotato del ruolo di adesione ad una proposta. Resta, con tutti i difetti, però, l’unico modo di cui il cittadino dispone, da Bolzano a Sciacca, per essere partecipi della vita democratica. Anche senza necessità di comiziare.

Fenomeno Chiara Di Quarto, ragazzine in fila al firmacopie della blogger sedicenne

Teenager in visibilio per l’autografo del libro di Chiara Di Quarto, blogger sedicenne palermitana che vanta già quattrocento mila follower e migliaia di visualizzazione su youtube. Fin dalla prime ore del pomeriggio di oggi, le sue fan hanno invasato il cortile della libreria Ubik di Sciacca che ha organizzato l’appuntamento. Un fenomeno che corre sui social da Instagram al Canale Youtube dove, come racconta la stessa Chiara, circa tre anni fa, ha iniziato a postare i suo video su beauty e moda riscuotendo sempre più seguaci, fino a diventare una delle più cliccate dalle giovanissime. “Io sono come loro – racconta la palermitanissima Chiara – non mi sento diversa da loro e credo che chi mi segue apprezzi principalmente questo di me”. C’è chi scatta una foto, chi l’abbraccia calorosamente. Bambine e appena ragazzine principalmente tra i suoi ammiratori che dopo averla incontrata si lasciano andare a grandi sorrisi: tanta l’emozione di trovarsi di fronte la propria beniamina. Un tale successo che neanche i genitori di Chiara Di Quarto si spiegano. Papà impiegato e mamma casalinga: sono loro ad accompagnare la ragazzina in giro per la promozione del suo “Il meraviglioso mondo di Chiara”, una sorta di evoluzione 2.0 della rivista adolescenziale degli anni ’90 “Cioè”: belle frasi, parole, consigli e segreti per adolescenti perché è vero che adesso tutto scorre sul web, ma il “tempo delle mele” resta pur  sempre il “tempo delle mele”… (Nella foto, Chiara Di Quarto con le sue fan saccensi Egla Rabito, Giusy Augello e Giorgia Guardino) (In questo scatto, Chiara con un’altra ammiratrice, Giorgia Guardino)

La Procura di Sciacca chiede la convalida e la custodia in carcere per i tre romeni indagati per ricettazione di denaro e preziosi per 100 mila euro

Polizia e carabinieri sono in piena azione, a Ribera, per definire ogni aspetto dell’indagine che ha portato al fermo di indiziato di delitto per M.A.F., di 32 anni, N.T.D, di 18 enne, e P.G.M., di 26, con sequestro di denaro e preziosi per complessivi 100 mila euro. Domani, alle 9, nel carcere di Sciacca,  l’udienza di convalida da parte del Gip del Tribunale di Sciacca, Rosario Di Gioia, al quale il sostituto procuratore Carlo Boranga ha chiesto la convalida e dei fermi e la custodia cautelare in carcere degli indagati. Per la Procura della Repubblica il magistrato che si occupa della vicenda è il sostituto Carlo Boranga. Polizia e carabinieri ritengono che denaro e preziosi siano provento di furti perpetrati nella zona ed i tre sono finiti in carcere per ricettazione. Domani, assistiti dai loro difensori, gli avvocati Giovanni Forte e Giuseppe Tramuta, avranno la possibilità di rispondere alle domande del giudice e potranno avvalersi della facoltà di non rispondere.

Protesta oggi a Trapani per lo scalo di Birgi, si rischia anche la stagione estiva 2018

Protesta oggi a Trapani dalle 17 davanti il palazzo della Prefettura dopo la comunicazione di Ryanair, la compagnia irlandese, che ha confermato che non farà più base al Vincenzo Florio la prossima estate, mantenendo soltanto 4 voli. Il Comitato per il Monitoraggio e la Salvaguardia dell’aeroporto di Trapani, ha dato appuntamento ad oggi per una manifestazione “di protesta e sdegno – si legge nella nota del comitato –  nei confronti della classe politica inetta ed inefficiente”, che intanto, con una delegazione ha partecipato ieri alla riunione presso l’ex Provincia per discutere della destinazione dei famosi 2.500.000 euro dati alla Provincia come ristoro per la guerra in Libia, ben 2 anni fa. Il rischio concreto è che queste somme che dovrebbero essere utilizzate per salvare la stagione turistica 2018 dello scalo, rischiano di essere giuridicamente indisponibili. Intanto, i sindaci Castellammare del Golfo, Alcamo, Buseto Palizzolo, Calatafimi, Campobello di Mazara, Custonaci, Erice, Favignana, Marsala, Mazara del Vallo, Paceco, Salemi, Valderice e Petrosino che hanno inviato una lettera al commissario del Libero Consorzio di Trapani e per conoscenza al presidente dell’Airgest ed al prefetto con la quale chiedono  un incontro urgente presso il Libero Consorzio così da “avviare ogni utile iniziativa, utilizzando le risorse del ristoro della Guerra in Libia giacenti presso il Consorzio che adesso sembrano essere in forse o/e le risorse di ciascun Comune, per un piano straordinario di promozione che possa contribuire ad evitare la paventata parziale o totale chiusura dell’attività dell’infrastruttura aeroportuale,con tutte le conseguenze negative che ne deriverebbero per tutto il territorio provinciale in vista della prossima stagione turistica”. Mentre continua il presidio dei consiglieri comunali di Marsala, una protesta pacifica che L che ha riscontrato l’ appoggio di alcuni amministratori della provincia che hanno condiviso il testo del documento e il modo civile di protestare e che continuerà anche nei prossimi giorni. Ieri sulla questione è intervenuto anche il governatore Nello Musumeci: “Ci sono speculatori  – ha detto in una intervista – che per qualche voto in più stanno buttando fango, anzichè preoccuparsi per un aeroporto che vive un momento drammatico. I cittadini sono preoccupati e fanno bene, perchè sono preoccupato pure io per le sorti dell’aeroporto. Abbiamo ereditato una situazione difficile”. Adesso, l’auspicio del Comitato  è che la cittadinanza si unisca alla protesta per dare forza all’iniziativa.  

L’Ircac sotto i riflettori di Corte dei conti e Guardia di Finanza

La Guardia di finanza ha prelevato a Palermo dalla sede dell’Ircac, l’ente regionale che finanzia le cooperative, documenti e pratiche sui finanziamenti erogati e su crediti in incaglio. Vi sarebbe una “voragine di 400 milioni di euro” per crediti non riscossi e per un contenzioso di decine di milioni con l’Agenzia delle entrate. La procura regionale della Corte dei conti guidata da Gianluca Albo – scrive il quotidiano – ha aperto un fascicolo e dato mandato al nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza coordinato dal colonnello Francesco Mazzotta di avviare accertamenti. Intanto torna a far discutere la notizia, già nota negli ambienti saccensi, rilanciata dal quotidiano “Repubblica”, circa un “favore” fatto dall’Ircac al suocero di Gianfranco Micciché, l’avvocato Merra, attraverso il pagamento di appena 250 mila euro per revocare le fidejussioni su un prestito di 4 miliardi di vecchie lire. L’Ircac è una delle imprese creditrici del patrimonio di Torre Macauda, la cui procedura esecutiva dopo anni è in fase di completamento.

Ragusa. Ammanco da 1,6 milioni di euro alle casse di una coop che forniva assistenza ai migranti

La procura di Ragusa ha chiesto il rinvio a giudizio per 10 persone, indagate per peculato continuato e riciclaggio in concorso, in quanto, a vario titolo, avrebbero creato un ammanco di oltre 1,6 milioni di euro nelle casse della Cooperativa sociale “Il dono”, Onlus con sede a Ragusa, che per un decennio ha fornito assistenza ai numerosi centri di accoglienza per migranti, presenti nella provincia iblea. La richiesta, dopo le denunce della Guardia di Finanza, riguarda ex amministratori e consulenti fiscali. Le indagini sulla gestione economico-finanziaria della Coop hanno permesso di far luce su ”un articolato sistema distrattivo di fondi pubblici: gli amministratori succedutisi nella carica, appartenenti alla stessa famiglia, hanno falsificato i libri sociali, utilizzato fatture per operazioni inesistenti, occultato la maggior parte delle scritture contabili”, dice la Gdf. Gli amministratori della coop onlus ”Il dono” che si occupava, attraverso convenzioni con enti pubblici, di erogare servizi ai migranti ospitati nel ragusano, utilizzavano carte di credito personali canalizzate su conti correnti intestati alla cooperativa con cui pagavano, ad esempio dice la Guardia di Finanza, polizze vita intestate a loro stessi e anche l’acquisto di un agriturismo. La Gdf ha scoperto omessi pagamenti dei pocket money a favore dei richiedenti asilo e l’indebita annotazione di costi non effettivamente sostenuti. Gli amministratori avevano emesso assegni per un valore complessivo di oltre 250 mila euro tratti dal conto corrente della Onlus, a favore di due commercialisti (anch’essi indagati), non per consulenze sui conti della onlus ma per ”la regia degli illeciti comportamenti finalizzati al peculato”.

Palermo Bimbo di appena 14 mesi ucciso da una meningite fulminante

Un bimbo di 14 mesi è morto ieri all’ospedale dei Bambini di Palermo per meningite. Il piccolo era stato portato con febbre alta. Dopo poche ore dal ricovero è deceduto. “Il bimbo purtroppo è stato colpito dalla forma più grave di meningite – dice Nicola Casuccio responsabile del dipartimento di Epidemiologia dell’Asp di Palermo – I parenti e le persone che sono state vicine al bimbo hanno già eseguito la profilassi antibiotica compreso la sorellina che aveva un principio di faringite che verrà tenuta in osservazione”.

Il premier Gentiloni a Catania: “Questo il momento migliore per investire al sud”

“Questo è il momento per investire nel Mezzogiorno, é il momento in cui ci sono le condizioni migliori possibili per approfittare di opportunità economiche che possono rendere il nostro Mezzogiorno, la nostra Sicilia e la città metropolitana di Catania, competitive e forti puntando sui propri asset”. Lo ha detto a Catania presidente del Consiglio Paolo Gentiloni dopo aver dato il via all’abbattimento di un diaframma per la realizzazione di un nuovo tratto della metropolitana che collegherà la città a Misterbianco. “Il fiorire di progetti che questa città mette in campo – ha aggiunto il Premier – deve dare anche un messaggio al Paese. Io rivendico il fatto che questo governo non si sia limitato ad istituire un ministero del Mezzogiorno, ed era importante farlo. Questo esecutivo ha cercato di creare le migliori condizioni da tanti punti di vista per investire nel nostro Mezzogiorno”

Avviso orale della questura di Agrigento, ci sono anche saccensi e menfitani

Anche due saccensi e due menfitani tra i destinatari di avviso orale emessi dall’ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Agrigento a carico di soggetti ritenuti pericolosi per la sicurezza pubblica. La Questura avvisa il destinatario dell’esistenza di indizi precisi sulla sua condotta illecita e lo invita a tenere un comportamento conforme alla legge. Sono di Sciacca S.C., di 41 anni, con precedenti per truffa, minaccia, stupefacenti, furto aggravato; F.L., di 41 anni, con precedenti per violazione delle norme in materia di stupefacenti. I menfitani destinatari di avviso orale, invece, sono M.S., di 23 anni, con precedenti per rissa, violazione delle norme in materia di stupefacenti; M.C., di 26 anni, con precedenti per violazione delle norme in materia di stupefacenti, furto aggravato. Foglio di via obbligatorio, invece, con rimpatrio nel comune di residenza e divieto di ritorno nel comune dal quale è stato allontanato per 3 anni, senza la preventiva autorizzazione, per F.C., di 23 anni, di Menfi, dove si è reso responsabile di furto aggravato; R.I., di 38 anni, T.G., di di 45, di Montallegro,  e C.M. di 43 anni, di Ribera, per caccia in zona vietata e attività di caccia in orario vietato. Foglio di via obbligatorio da Santa Margherita Belice per 3 anni anche per G.A., di 40 anni, abitante a Mazara del Vallo, responsabile di furto aggravato.