La prima candidata a sindaco del M5S a Sciacca votera’ scheda bianca: “Non mi sento rappresentata”
Elettrificazione binari degli ultimi 600 metri della “Ferrovia dei Templi”, arriverà a Porto Empedocle Succursale
“Topi d’appartamento” nell’agrigentino, sabato mattina l’udienza di convalida dei tre arrestati
Il Carnevale di Sciacca diventa bene delle Eredità Immateriali della Sicilia
“Il Carnevale di Sciacca viene unanimemente accettato per chiara fama in quanto esso, già documentato nel 1626 e nell’800 citato da Giuseppe Pitrè, coinvolge gran parte della popolazione, vuoi per la laboriosa preparazione dei carri che nella fruizione della festa stessa. Fin dal 1882 si accetta la composizione di testi dialettali che accompagnano gruppi e carri nel corso della manifestazione”. E’ questa la motivazione con la quale il Carnevale di Sciacca è stato inserito nel nuovo Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia.
La Commissione istituita presso l’Assessorato regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana ha accolto la richiesta del Comune di Sciacca nella seduta dello scorso 23 febbraio. Lo hanno reso noto il sindaco Francesca Valenti e il vicesindaco Filippo Bellanca nel compiacersi per il prestigioso riconoscimento.
“Siamo davvero contenti per un bene che appartiene alla Città di Sciacca di grandissimo valore storico, artistico, identitario – dichiarano il sindaco Valenti e il vicesindaco Bellanca –. È un riconoscimento che abbiamo auspicato. La Regione Siciliana ha accolto un’istanza presentata dalla precedente Amministrazione, su input dello storico del carnevale Pippo Verde che da tempo segue e studia l’evento che quest’anno è stato celebrato con un’edizione degna della sua lunga tradizione”.
Il sindaco Francesca Valenti e il vicesindaco Filippo Bellanca comunicano, infine, che è stato avviato l’iter per provare a inserire nel nuovo registro delle Eredità Immateriali della Sicilia altri beni della città di Sciacca, “considerato il suo ricco e variegato patrimonio storico, culturale, religioso, spirituale, artistico”. Tra i beni a cui si è pensato il sacro rito in onore della patrona Madonna del Soccorso e i mestieri del ceramista e del corallaio.
Gli ex residenti degli alloggi di via Fani bruciano le schede elettorali
Più di centomila euro tra contanti e gioielli, scoperto il prezioso bottino dei “topi d’appartamento”
Terme, M5S: “Il Comune di Sciacca interrompa il silenzio di Musumeci che è uguale a quello di Crocetta”
De Caprio rinuncia al titolo di Cavaliere della Repubblica
Tre tunisini sbarcati a Lampedusa da un mese rubavano in una villetta, arrestati dai carabinieri
In manette tre tunisini ospiti presso l’ Hot Spot di Lampedusa. Approfittando del buio, i tre magrebini erano riusciti ad entrare in un’abitazione dopo aver forzato una finestra, approfittando dell’assenza del proprietario, rovistando e mettendo a soqquadro tutta le stanze, arraffando ogni cosa. Ai topi d’appartamento, che stavano operando indisturbati, è stato fatale, però, aver acceso la luce di una stanza. Infatti, in quel momento stava rincasando un vicino che si è subito insospettito ed ha telefonato immediatamente al “112”. In un lampo sono accorse due pattuglie dei carabinieri già impegnate in vari posti di blocco sul territorio, che dopo aver circondato la villetta, hanno fatto irruzione all’interno, sorprendendo i tre tunisini ancora con le mani nel sacco. Dai loro giubbotti, durante le perquisizioni, sono saltati fuori gioielli ed oggetti di ogni genere, subito sequestrati. E così, grazie alla preziosa telefonata ricevuta da un cittadino, con l’accusa di “Furto in abitazione”, i carabinieri della stazione di Lampedusa hanno fatto scattare le manette ai polsi dei tre tunisini, un ventenne e due trentenni giunti sull’isola da circa un mese, mettendoli a disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento. Tutta la refurtiva è stata recuperata e restituita al proprietario dell’abitazione.



