Sistema rifiuti al collasso in Sicilia, sette-otto mesi di autonomia delle discariche, poi il caos

Hanno il timer le discariche siciliane sia pubbliche che private, circa sette o otto mesi di autonomia. Lo ha detto il neo governatore Nello Musumeci ieri all’Assemblea regionale siciliana dove  e’ tornato a parlare dell’emergenza rifiuti in Sicilia. Una situazione catastrofica che rischia di creare il caos nell’isola tra pochissimi mesi. Per poter avere piu’ tempo a disposizione, ha previsto il presidente, nelle discariche siciliane dovrebbe arrivare  meno della meta’ delle cinque mila tonnellate di pattume che al momento, annualmente viene inviato. ” Il ministero – ha detto Musumeci – ci ha detto di inviare il pattume all’estero, ma ci sono problemi logistici”.

Silvia Mezzanotte:”Bisogna sempre essere se stessi, meglio non imitare mai”

“Meglio essere sempre se stessi che cercare di imitare gli altri”. Il consiglio arriva direttamente da Silvia Mezzanotte, stasera a Sciacca per tenere una masterclass con gli allievi della “The vocalist Academy” al Murphy’s Pub. La cantante, nota soprattutto per aver fatto parte dello storico gruppo dei Matia Bazar dopo una vittoria a Sanremo e varie collaborazioni musicali con artisti come Laura Pausini e Francesco De Gregori passando per “Tale e quale Show” guarda ora all’attivita’ didattica, ma anche a nuovi progetti come un nuovo album con il suo mito di sempre Dionne Warwick. “Meglio non sciommiottare mai gli altri, anche nel canto apprezzo una voce personale e autentica che chi cerca invece di assomigliare alla voce perfetta di un altro. Inoltre, cerco di raccontare ai giovani sempre quei momenti della mia carriera in cui le cose non andavano tra alti e bassi perche’ in questo lavoro, sono tanti anche questi momenti che in molti cercano di dimenticare ma io li porto sempre con me”.

Si ricostituisce la “Fondazione Architetti nel Mediterraneo”: ne fa parte l’agrigentino Pietro Fiaccabrino

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Si ricostituisce la “Fondazione Architetti nel Mediterraneo” e, ieri pomeriggio, nella sede di via Gaglio dell’Ordine, si è riunito il nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione composto da undici membri eletti durante apposita assemblea degli iscritti avvenuta nello scorso mese di agosto, di cui un solo membro è anche consigliere dell’Ordine degli Architetti di Agrigento. Il nuovo CdA ha proceduto alla nomina del presidente Pietro Fiaccabrino, del vicepresidente Calogero Giglia, del segretario Giuseppina Catalano e del tesoriere Pierangelo Costanza. Diversi, e importanti, i compiti della Fondazione che in primis dovrà provvedere ad aggiornamenti di ordine tecnico – scientifico e culturale: la Fondazione si occuperà della promozione di borse di studio e di ricerca scientifica nelle materie di studi della gestione del territorio, dell’urbanistica, dell’ambiente, del paesaggio, e così via. La Fondazione lavorerà, anche, per la promozione della cultura, dell’arte, della tutela e della valorizzazione della natura e dell’ambiente, delle cose di interesse artistico e storico, comprese le biblioteche e i beni turistico – culturali. Insomma, una promozione a 360° delle attività dell’Ordine degli Architetti PPC di Agrigento, unico socio della stessa Fondazione, e del nostro territorio. “Con questo nuovo Consiglio dell’Ordine sin da luglio abbiamo voluto rilanciare la Fondazione AMF a suo tempo figlia di una buona intuizione dell’architetto Rino La Mendola – ha commentato Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli Architetti – Abbiamo voluto che i componenti fossero estranei al Consiglio dell’Ordine per dare un maggiore slancio alle attività statutarie della Fondazione, ad eccezione del già consigliere dell’Ordine Calogero Giglia che svolgerà, tra le altre, le funzioni di raccordo fra la stessa Fondazione e il Consiglio dell’Ordine. L’obiettivo principale è la promozione culturale attraverso una formazione di qualità che, consenta ai nostri colleghi di tenere un profilo professionale alto e, inoltre, vogliamo rilanciare la rivista dell’Ordine “Aa” al fine di avere un nostro elemento di comunicazione con la società civile e con il mondo culturale”. “La Fondazione Architetti nel Mediterraneo – ha affermato il neopresidente della Fondazione, Pietro Fiaccabrino – costituisce una parte fondamentale dell’Ordine degli Architetti, unico socio, e nasce con una precisa finalità: incoraggiare tutta una serie di iniziative culturali proiettate verso la riqualificazione delle risorse del territorio. In tal senso, la Fondazione perseguirà le linee programmatiche già tracciate anni or sono con la presidenza dell’architetto La Mendola e l’istituzione della rivista “Aa”, queste sono le priorità che il Consiglio dell’Ordine, così efficacemente rappresentato da Alfonso Cimino e dai consiglieri, desiderano portare avanti”. “Innanzitutto ringrazio il presidente Cimino per la volontà nella ricostituzione della Fondazione e i consiglieri che mi hanno scelto come vicepresidente – ha detto il vicepresidente della Fondazione Calogero Giglia – Lavoreremo a vantaggio degli architetti, curandone la formazione, e soprattutto a favore del nostro territorio con diverse iniziative capaci di coadiuvare le attività dell’Ordine e della Fondazione”.

Con un’auto rubata a Ribera si schianta contro un guard-rail ad Agrigento, denunciato per ricettazione

La polizia ha denunciato un ventenne di Agrigento per ricettazione. Sarebbe stato lui a schiantarsi con un’auto contro il guard-rail in via Luca Crescente, nella città dei Templi. L’auto, una Panda, sarebbe risultata rubata, nelle ore precedenti, a Ribera. Nell’impatto con il guard-rail la vettura si è incendiata e per spegnere il rogo sono dovuti intervenire i vigili del fuoco del comando provinciale di Villaseta. Il giovane denunciato sarebbe stato sorpreso dalla polizia mentre, a piedi, era diretto verso la zona di San Leone.

Balcone di alloggio popolare pericolante in via delle Azalee, vani fin qui i solleciti ad intervenire allo Iacp

A dimostrazione che l’Istituto Autonomo Case Popolari è sempre più una “scatola vuota” (con tutto il rispetto per chi lo dirige e ci lavora), riceviamo una segnalazione che merita attenzione. A inviarla alla nostra redazione una residente in via delle Azalee, nei pressi dell’Agenzia delle Entrate, che segnala la situazione del balcone del piano di sopra (regolarmente abitato). Una condizione di degrado e di pericolo evidente, con i ferri di carpenteria ormai alla vista, dopo numerosi calcinacci che sono venuti giù nel corso del tempo, mettendo in pericolo l’incolumità pubblica, sia quella di chi risiede nel piano di sotto, sia quella dei passanti lungo l’arteria stradale, peraltro particolarmente frequentata. Pare che i continui solleciti ad intervenire nei confronti dello Iacp, proprietario dell’immobile, malgrado le promesse, non abbiano sortito ancora alcun effetto. La vicenda richiama alla memoria i problemi di tanti alloggi popolari, evidentemente non solo di Sciacca, che non riescono ad essere oggetto di regolare manutenzione. Nel definire lo Iacp “scatola vuota” si intende che si tratta di un istituto che ha tante competenze ma che, di fatto, non ha i soldi per poterle esercitare. Della vicenda la residente ha interessato anche il deputato regionale Matteo Mangiacavallo, il consigliere comunale Fabio Termine e la stessa sindaca Francesca Valenti, a cui ha recapitato questa fotografia.

Roma. Nasce “Civica Popolare”, il nuovo partito della Lorenzin. Marinello: “Aggregazione nel solco della continuità di governo”

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È stato presentato oggi a Roma il simbolo di “Civica Popolare”, il soggetto politico che fa riferimento alla ministra Beatrice Lorenzin nato dalla scissione all’interno di Alternativa Popolare di Angelino Alfano. Raggruppamento che aveva già registrato l’addio del gruppo di Maurizio Lupi, che ha dato vita a “Noi con l’Italia”, insieme all’Udc, accanto al centrodestra. Beatrice Lorenzin, invece, è rimasta nel centrosinistra. Oggi al Tempio di Adriano c’è stata l’ufficializzazione del progetto politico che porta il suo nome. Un simbolo rappresentato da quello che la ministra ha definito “un fiore petaloso”, suggellando così il valore dell’aggettivo-neologismo coniato qualche tempo fa da un bambino (“figlio di una mia amica”, ha detto la Lorenzin) e riconosciuto dalla stessa Accademia della Crusca. “Ognuno può interpretare questo simbolo in base alla sua immaginazione, ci sono i colori del sole, si può leggere in tanti modi e ho detto che per me potrebbe essere una peonia”. Tre le parole chiave del progetto: crescita, speranza e futuro. Simboli nel simbolo sono quelli dei partiti fondatori: Italia dei Valori, Centristi per l’Europa, Democrazia solidale, L’Italia è popolare e Alternativa popolare. Un progetto politico, Civica Popolare, che il senatore Giuseppe Marinello, che ha deciso di avvicinarsi a queto progetto, pur non avendo ancora deciso se candidarsi o meno, ha definito a Risoluto.it “un’aggregazione di forze moderate, centriste e prevalentemente d’ispirazione popolare, anche se sono presenti delle componenti riformiste. Un’aggregazione – ha aggiunto Marinello – che va nel solco della continuità delle esperienze di governo degli ultimi cinque anni che, di fatto, hanno evitato che l’Italia andasse allo sbando. Esperienze di governo – ha concluso Marinello – che alla fine hanno garantito stabilità non solo sociale ed economica interna ma anche e soprattutto una grande credibilità internazionale nel nostro Paese”.

Palermo. Una storia di tradimento extraconiugale alla base del ferimento di due persone la scorsa settimana

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Ci sarebbe una vicenda di tradimenti e corna dietro la sparatoria di una settimana fa a Palermo in cui sono rimaste ferite Gaetano La Vecchia e la suocera Teresa Caviglia. La polizia ha fermato tre uomini per duplice tentato omicidio, ritenuti i responsabili dell’agguato in via Brigata Aosta: Silvestro Sardina, il padre Francesco Paolo e il cugino Juzef Sardina. Secondo quanto accertato dalla squadra mobile grazie alle intercettazioni, La Vecchia, ferito con tre colpi di pistola all’inguine, avrebbe avuto una relazione con la moglie di Silvio Sardina. I Sardina e i La Vecchia abitano tutti nel palazzo di via Brigata Aosta, dove vivono anche i Fragale (contro l’abitazione di un’esponente della famiglia, Francesco, furono esplosi colpi di pistola). Che la pista fosse passionale l’aveva già detto al telefono l’uomo che chiamò il 113 da una cabina di Corso dei Mille. Gli agenti hanno imbottito di cimici la stanza dell’ospedale di Villa Sofia dove era ricoverato La Vecchia e il quadro si è chiarito.

Enna. Arrestati tre romeni, accusati di essere rapinatori di anziani

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Una banda di rapinatori di anziani che vivono in ville a Piazza Armerina è stata sgominata da indagini della squadra mobile di Enna e del locale commissariato di polizia. Il gruppo, composto da romeni, era specializzato anche in furti nel centro e nelle campagne della Città dei mosaici. La polizia ha sventato un assalto progettato a una coppia di anziani, che abita nella periferia rurale di Piazza Armerina. Gli arrestati sono tre romeni residenti a Piazza Armerina: Miklos Laszlo, 39 anni, Vasile Ghidu, di 29, e Teodor Natanael Nica, di 27. Ai tre è contestato il furto di 10 metri di grondaie di rame in un’abitazione di Piazza Armerina e, nel pomeriggio dello stesso giorno, il 3 gennaio scorso, di avere tentato di commettere una rapina pluriaggravata ai danni di un’anziana coppia di coniugi. Sono anche indiziati del furto pluriaggravato ai danni di un’abitazione sita in una zona rurale della città dei mosaici, messo a segna la sera di Capodanno, occasione in cui, forzando una finestra ed approfittando ancora dell’oscurità e dell’assenza dei proprietari, sono stati asportati numerosi quadri in rame, in argento, statuette in argento massiccio, coppe e persino indumenti per neonati. Sono stati intercettati e arrestati dopo che intercettazioni ambientali telefoniche della squadra mobile di Enna e del commissariato di Piazza Armerina, nell’ambito di indagini sull’escalation dallo scorso novembre di furti e rapine, hanno permesso di accertare che i tre stavano per assalire una villa dove vivevano due anziani coniugi che gestiscono un’azienda agricola. Nella loro auto la polizia di Stato ha sequestrato attrezzi idonei allo scasso, vari spezzoni di grondaie di rame, passamontagna realizzati con maniche di maglioni, una pistola tipo giocattolo, attrezzature e materiali vari come cacciaviti, dischi per flex, guanti, seghe, nonché refurtiva, abbigliamento, benzina e attrezzi agricoli. I tre romeni sono stati arrestati e condotti in carcere su disposizione del procuratore Massimo Palmeri e del sosstituto Domenico Cattano, titolari dell’inchuesta, che hanno coordinato le indagini della polizia

Rifiuti. Bellolampo scoppia, caos nel Trapanese e nel Palermitano, spazzatura dirottata a Catania

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I sindaci di 50 comuni del Trapanese e del Palermitano lanciano l’allarme sul “collasso del sistema rifiuti” dopo l’assemblea di ieri a San Cipirello. L’emergenza è fotografata dalla lunga coda di autocompattatori all’ingresso della discarica di Bellolampo, rimasta chiusa per 2 giorni e prossima alla saturazione: potrebbe restare aperta per un altro mese e solo per il conferimento di Palermo e Ustica. Gli altri 50 comuni – tra cui Termini Imerese, Cefalù e Alcamo – stanno dirottando i loro rifiuti alla discarica di Motta Sant’Anastasia (Ct). Dal 18 dicembre, quando il nuovo “sistema” è diventato operativo, in molte zone della Sicilia la gestione dei rifiuti è in pieno caos. La mattina del 18 gennaio i sindaci andranno a palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione. Al presidente Nello Musumeci i sindaci chiedono interventi urgenti per superare le incertezze gestionali ed esprimono la preoccupazione per un aumento dei costi (oltre 180 euro a tonnellate) che comporterà un aumento delle tasse.

Tra le zucchine anche le piante di marijuana, arrestato agricoltore a Licata

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Aveva un precedente per il reato dello stesso tipo, ma non aveva perso l’interesse per la coltivazione di piantine di marijuana che coltivava in tre serre tra piante di zucchine. Così sono scattate stamane le manette nei confronti di Calogero Valoroso, 37 anni, agricoltore di Licata. Il licatese era finito nei guai nel giugno scorso quando sempre la polizia lo sorprese in possesso di quattro mila piantine dal quale si ricava lo stupefacente che erano riposte all’interno di semenzai. Stavolta, però le piantine trovate dai poliziotti del commissariato di Licata, era già belle cresciute differenziandosi per altezza rispetto alle piante di zucchine tra le quali l’uomo tentava di confonderle. I poliziotti hanno avviato un’indagine investigativa una volta convinti che il licatese potesse nuovamente aver avviato una coltivazione trovando così le tre serre e le 180 piantine che complessivamente pesavano circa 100 chili. L’uomo posto ai domiciliari, potrebbe però non aver coltivato da solo le piante e pertanto, le indagini stanno proseguendo alla ricerca di altri complici.