A Carnevale parcheggio libero alla Perriera e al Cansalamone, a pagamento a Gaie di Garaffe

Sarà possibile posteggiare gratis durante il Carnevale di Sciacca nell’area di ammassamento di Protezione Civile, appena ieri intitolata a Cosimo Barone. Il Comune di Sciacca aveva pubblicato un bando per la manifestazione di interesse, ma nessuna ditta ha presentato la sua disponibilità alla gestione a pagamento. Così ci saranno circa 700 posti auto a disposizione completamente liberi nella zona di contrada Perriera. Da lì partiranno invece, dei bus navetta per raggiungere il centro e la festa. Il costo del biglietto per una corsa è di due euro. Mentre la S.G.S, la stessa società che gestisce il parcheggio di piazza Mariano Rossi, ha ottenuto in concessione dal demanio marittimo l’affidamento di Gaie di Garaffe che durante i giorni della festa sarà un parcheggio a pagamento per altri 700 posti auto. Le tariffe applicate sono di 5 euro a macchina per tutta la giornata e 10 euro per un camper. Anche quella zona sarà fornita di bus navetta che lasceranno i passeggeri in prossimità del corteo mascherato. Il costo del servizio fornito dalla Aeternal, è sempre di 2 euro. Sarà lasciato al parcheggio libero anche la zona del Cansalamone così come già disposto in precedenza in occasione del Carnevale.

Carnevale di Sciacca significa anche “street food”: un business da 800 mila euro

Si sa, da sempre il Carnevale di Sciacca è anche un simbolo “Street food”, un po’ per passione, un po’ per tradizione, un po’ per necessità. Perché è chiaro che tra un carro allegorico e l’altro, tra una danza in circolo e un trenino in piazza, occorre pure ristorarsi velocemente, per poi tornare a farsi trascinare dalla festa. Un panino con la salsiccia o con le panelle, dunque, è quello che ci vuole. Ma attorno al panino e ai suoi succedanei (arancina, calzone, patatine fritte e pizzetta) gravita un business piuttosto interessante. Andiamo con ordine. Facendo due conti sommari, considerato che saranno almeno una cinquantina in tutto i punti vendita ricadenti nell’area del corso mascherato e  nelle zone immediatamente attigue (tra ambulanti e a posto fisso), il popolo del Carnevale sborserà almeno 75mila euro al giorno in gastronomia “mordi e fuggi”. Il calcolo (al ribasso) di 3 euro per singola pezzatura (compresa la bevanda, su cui, però, come si sa, i margini di guadagno per gli esercenti si decuplicano), moltiplicato per una media di almeno 500 panini al giorno venduti, fornisce il risultato di 1.500 euro di incasso per singolo punto vendita. Un volume d’affari di almeno 450 mila euro, dunque, grazie ai 150mila panini che finiranno nelle pance della gente del Carnevale. Ma non finisce qui. A questo dato, infatti, va aggiunto quello decisamente più fluttuante delle singole bevande alcoliche (senza necessità di accompagnarle con un panino). Un bicchiere di vino alla mescita in qualche punto arriva a costare in media anche 2 euro e 50, uno di birra più di tre euro. Ma è, questo, un settore più difficile da quantificare, perché c’è chi in una sera beve un solo bicchiere, ma c’è anche chi ne beve di più. Il numero di esercizi commerciali cui fare riferimento, in questo caso, è inferiore. E così, stimando un “fabbisogno” di almeno 20 mila bicchieri di vino al giorno venduti, la cifra che ne viene fuori è piuttosto consistente: 300 mila euro almeno, nei sei giorni di festa. Insomma: altro che “boccata d’ossigeno” per le attività commerciali. Il settore del “mangia e bevi” a Carnevale è il business più importante, e sfiora gli 800 mila euro. Dato stimato anche grazie ai due giorni in più di festa. Il calcolo medio tiene conto anche del dato riferito al numero di visite previste nelle due domeniche di festa, che saranno molte di più rispetto a quelle degli altri giorni.

Acqua potabile a Montevago, ma il sindaco in assemblea attacca: “Deve esserlo anche dai rubinetti delle case”

Il sindaco di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo, ha chiamato a raccolta, ieri sera, i capi delle amministrazioni comunali del territorio per alzare il livello di attenzione sulla qualità dell’acqua distribuita nella zona e discutere dei disagi che, nelle ultime settimane, si sono verificati nel Belice. A Montevago per circa un mese l’acqua fornita da Siciliacque non è stata potabile e soltanto le ultime analisi hanno dato esito favorevole alla potabilità, ma il sindaco non vuole revocare l’ordinanza che ne vieta l’utilizzo per scopi potabili. “La potabilità deve essere accertata al rubinetto e non all’uscita dall’acquedotto – dice Margherita La Rocca Ruvolo – e pertanto non revoco l’ordinanza. I miei concittadini hanno subito un danno e ancora oggi si ritrovano con i recipienti pieni di acqua che non può essere utilizzata per scopi potabili”. Problema analogo anche a Sambuca dove è stata riscontrata la non potabilità dell’acqua. Le ultime analisi darebbero risultati confortanti secondo quanto comunicato ieri sera dal sindaco Leo Ciaccio che, però, ne ha approfittato per rilanciare: “Noi vogliamo gestire il servizio idrico. Siamo nelle condizio  di poterlo fare e assumeremo ogni iniziativa in merito”. Folta la rappresentanza di sindaci presenti ieri a Montevago, da quello di Menfi, Vincenzo Lotà, che è pure il presidente dell’Ati, ai primi cittadini di Santa Margherita, Franco Valenti, di Burgio, Vito Ferrantelli, e di Sciacca, Fabrizio Di Paola.

Il Carnevale ferma anche la partita dello Sciacca che si disputerà l’8 marzo

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Non si disputerà domani, allo stadio Gurrera di Sciacca, la partita di recuoero del campionato di calcio di Prima categoria tra i Verdenero e il Città di Cinisi. La Lega ha accolto la richiesta avanzata dalla società e fatto slittare all’8 marzo l’incontro di recupero che non si è potuto disputare il 22 gennaio scorso. La richiesta avanzata dallo Sciacca era motivata dalla necessità di evitare la concomitanza con la domenica del Carnevale. Lo Sciacca recupererà questa partita l’8 marzo e sarà la seconda di un trittico dal quale dipenderà gran parte della stagione della squadra. Domani e domenica 26 febbraio il campionato di calcio di Prima categoria osserverà due turni di riposo. Lo Sciacca tornerà in campo domenica 5 marzo ospitando il Real Unione. Tre giorni più tardi, l’8 marzo, il recupero con il Città di Cinisi e domenica 12 la trasferta di Fulgatore.

I Pulcini del Città di Sciacca Terme vincono il torneo di calcio “Carnavalsciacca”

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La squadra Pulcini della scuola calcio Città Sciacca Terme ha vinto, per 2-1, in finale, con l’Ampiemar Menfi, il torneo di calcio giovanile “Coppa Carnavalsciacca”, memorial Francesco Giuffrè. Le reti del successo saccense sono state messe a segno da Vincenzo Craparo e Cristian Raimondi. Nella categoria Esordienti hanno vinto i Picciotti del Toro, per 2-1, contro il Sambuca di Sicilia. Il torneo si è svolto presso gli impianti della “Sicilia Sport”, organizzato dall’associazione sportiva dilettantistica “Città Sciacca Terme” in collaborazione con l’Acsi. Hanno partecipato Città di Sciacca Terme; Ampiemar Menfi; Picciotti del Toro, di Menfi e Santa Margherita Belice; Sambuca di Sicilia. La manifestazione è stata riservata alle categorie Pulcini ed Esordienti. Nella foto, la squadra Pulcini del Città di Sciacca Terme con gli organizzatori del torneo, Sino Lentini e Franco Macaluso.

Per l’accusa, un ottantenne di Sambuca basista di una tentata rapina

Alla soglia degli 80 anni per l’accusa avrebbe deciso di fare da basista per una rapina in banca che poi non è riuscita perché all’interno dell’istituto c’era il maresciallo dei carabinieri che ha arrestato due componenti del commando. E’ andata così per il pubblico ministero, Alessandro Moffa, che ha chiesto la condanna a 3 anni e 7 mesi di reclusione per  Pietro Curti, di Sambuca. La sentenza è attesa il 12 aprile. Curti è indicato come basista della tentata rapina del 27 settembre 2012 alla Banca Carige di Sambuca. Per questa vicenda hanno patteggiato tre palermitani, due dei quali bloccati all’interno della banca. Attraverso tabulati telefonici i carabinieri sono riusciti a ricostruire un contatto, la mattina della tentata rapina, tra Curti e uno dei palermitani poi arrestati. Curti è già stato condannato in primo grado quale presunto basista nel processo “The Wall” su rapine e tentate rapine nel Belice.

E’ partito “Risoluto Social Carnaval”, le cronache del Carnevale di Sciacca

Il Carnevale di Sciacca raccontato tramite i social con lo stile di Risoluto.it. E’ partito questa sera lo speciale “Risoluto Social Carnaval”, pillole live direttamente dal corteo mascherato in compagnia dei protagonisti della festa. L’evento social che potrete seguire tramite la pagina facebook di Risoluto.it e Le Foto di Sciacca, ha preso il via questa sera anticipando già un piccolo assaggio dell’edizione 2017 che prenderà ufficialmente il via domani. La giornalista Rosy Abbruzzo seguirà per Risoluto.it i sei giorni della manifestazione, in un viaggio dal didentro della kermesse carnascialesca. Diversi appuntamenti giornalieri per sapere e scoprire la vera anima del Carnevale saccense con l’interazione fresca e veloce del mondo dei social. Una chicca alternativa per chi si trova lontano da Sciacca e non solo, ma non vuole rinunciare a vivere il colorato e allegro mondo del Carnevale più antico di Sicilia. Seguiteci.

Teatroltre aprirà domenica il “Festival di Teatro XS”

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La compagnia Teatroltre sarà domenica prossima, 19 febbraio, in scena a Salerno all’interno del famoso festival “XS”, organizzato dalla “Compagnia dell’Eclissi” e giunto alla nona edizione.

La compagnia saccense è stata selezionata con lo spettacolo “Sono le storie che fanno ancora paura ai mafiosi”, scritto, diretto ed interpretato da Franco Bruno. In scena, vi sarà anche l’attore Nicola Puleo. I costumi sono stati curati da Marina Marchica e Maria Grazia Catania è alla regia tecnica. Lo spettacolo in questione vanta numerose partecipazioni nazionali, ultima in data di tempo quella al “Premio Calandra” in Puglia, dove ha trionfato come migliore spettacolo.

Sarà proprio lo spettacolo di Bruno ad aprire il IX “Festival di teatro XS” che rappresenta l’unico spettacolo selezionato di una compagnia siciliana.

Mafia: chiesti 20 anni di carcere per il margheritese Pietro Campo, il “vice” di Leo Sutera in provincia

Vent’anni di carcere al capomafia margheritese Pietro Campo, 63 anni, ritenuto il vice del boss di Sambuca Leo Sutera, detto “il professore”. È questa la richiesta avanzata dai pubblici ministeri della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo al processo scaturito dall’operazione “Icaro”. Campo viene considerato il personaggio centrale dell’inchiesta. I magistrati sostengono che almeno fino al 2014 Campo esercitava il proprio potere sul territorio, mantenendo assiduamente i contatti con i suoi uomini di fiducia. Ancora, per la DDA era proprio Campo, già condannato in merito all’inchiesta “Cupola”, che sostituì Leo Sutera quando questi fu rinchiuso in carcere per scontare la pena a lui inflitta nell’ambito di un altro processo, quello venuto fuori dall’inchiesta “Nuova Cupola”. Per Pietro Campo, ritenuto il boss di Santa Margherita Belice, è stata chiesta una condanna a 20 anni di reclusione. Per il montallegrese Francesco Tarantino sono stati chiesti 12 anni, per gli altri margheritesi Giacomo La Sala, Giovanni Campo e Pietro Guzzardo rispettivamente 14, 8 e 6 anni, mentre per l’empedoclino Francesco Capizzi sono stati chiesti 12 anni. Gli imputati sono accusati di avere riorganizzato la mafia agrigentina subito dopo l’arresto di Giuseppe Falsone, catturato dopo anni di latitanza a Marsiglia, con a capo proprio Campo e Leo Sutera. Intanto va avanti anche il nuovo troncone del processo “Scacco Matto” che vede al centro della ribalta l’ultimo collaboratore di giustizia, Vito Bucceri di Menfi, che è anche imputato, insieme ad altri 3 soggetti. A confermare tali circostanze è stato anche il neocollaboratore di giustizia Vito Bucceri, di Menfi.  

La guerra dei Di Paola

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L’equilibrio è stato assai precario per tutto il mandato. Da un lato il Di Paola senior, il sindaco e dall’altro il Di Paola junior, consigliere seduto tra i banchi dell’opposizione. Uno ad amministrare, l’altro chiamato a vigilare. Uno, primo cittadino Ncd, l’altro esponente del Pd. Uno uomo di destra, l’altro di sinistra. Una distanza tra i due, zio e nipote, tenuta con una certa attenzione e riguardo dentro Palazzo di città in questi anni. Chi fra i due è stato più scomodo all’altro è difficile da stabilire, così la velata contrapposizione c’è sempre stata in un abile gioco di rispetto dei ruoli. Oggi, però il filo sottile che ha retto i pesi di vite e trascorsi politici diversi e talvolta, paralleli in questi mesi senza mai ad arrivare ad uno scontro diretto, muso a muso, si è spezzato e rotto, dinnanzi le affermazioni del Di Paola più giovane, visibilmente indignato per la mancanza di acqua in una scuola cittadina e che ha impugnato la penna con una nota in solitaria contro l’assessore Testone, tutta la giunta ed ovviamente, il bersaglio numero uno, il sindaco. “Mentre la giunta – ha scritto Simone Di Paola – è impegnata a festeggiare il peppe nnappa e a bighellonare fra selfie e interviste varie all’Istituto comprensivo “Mariano Rossi” manca l’acqua da tre giorni!!” E sarebbe stato proprio il verbo utilizzato dal nipote a far andare su tutte le furie lo zio che questa volta non ha retto alle accuse del parente e così ha subito replicato con una nota stampa al vetriolo scritta di suo pugno diramata dall’ufficio stampa in tutta fretta: “Il lavoro è stata sempre la stella polare dell’intera mia vita – ha scritto Di Paola – e non solo di questi anni di amministrazione al Comune di Sciacca, che il consigliere Di Paola dovrebbe sapere. Non consento a nessuno, quindi, di rivolgere alla mia persona termini che offendono la mia serietà, il mio costante impegno, come ‘bighellonare’”.   (Vignetta di Leo Salpietra)