L’imprenditrice che denuncio’ il pizzo a Castelvetrano: “Io con Musumeci, con Crocetta solo rapporti istituzionali”
Odia essere chiamata imprenditrice antiracket, come spesso viene etichettata per sintesi, perché mal sopporta la valenza negativa del prefisso anti, ma certo, all’indomani della “visita” nel suo centro di diagnostica di Mario Messina Denaro, cugino del più noto latitante di Cosa Nostra, venuto a proporle “un affare”, quel giorno del 2012, quando Elena Ferraro si è recata in Questura per denunciare quanto accaduto, la scelta di stare dalla parte della legalità contro qualcuno, l’aveva chiaramente già fatta in cuor suo.
Adesso, sono nuovamente le scelte compiute dall’imprenditrice a suscitare clamore, ma stavolta quello mediatico, dopo l’endorsement a favore della candidatura alla presidenza di Nello Musumeci.
Elena Ferraro e la sua storia di resistenza al pizzo, è diventata nell’era crocettiana, una icona della lotta al racket e la sua vicinanza al deputato Beppe Lumia e a Rosario Crocetta, ne avevano fatto, suo malgrado, anche una convinta sostenitrice politica. Tanto che il suo nome era rimbalzato anche come possibile assessore tra i tanti rimpasti targati dal governatore uscente.
“Sì, ho fatto la mia scelta – ha detto in un’intervista al Giornale di Sicilia che ha subito suscitato tante reazioni – Non mi candido, malgrado me lo abbiano chiesto da tutti gli schieramenti. Ma sosterrò Nello Musumeci”.
“Ho conosciuto Musumeci da presidente dell’Antimafia – ha ribattuto la Ferraro – e l’ho subito apprezzato. Il mio rapporto con Crocetta è stato invece solo istituzionale, non sono mai stata crocettiana. Tutti mi associano a un’area politica piuttosto che a un’altra ma io non ho tessere nè mi candido. A chi mi chiede come la penso rispondo però che voterò per Musumeci anche per via del fatto che aiuterò la mia amica Margherita La Rocca Ruvolo”.
Riparato guasto al Carboj, ripristino dell’acquedotto
E’ stato già riparato il guasto che si è verificato ieri all’acquedotto Carboj, in località Gancio: lo comunica Girgenti Acque oggi dopo che ieri aveva annunciato che a causa del guasto si sarebbe potuta verificare una sensibile riduzione della fornitura idrica al Comune di Sciacca.
La riparazione è stata effettuata dalla squadra tecnica del gestore Si assicura e si è già concluso l’intervento manutentivo e così è stato possibile ripristinare la normale fornitura idrica ai serbatoi del Comune di Sciacca.
Immigrazione: è emergenza. Altre due barche con una ventina di migranti intercettati al largo di Sciacca
Sono due le barche avvistate nelle scorse ore a venti miglia circa dalla costa di Sciacca e scortate dalle motovedette della Guardia Costiera fino alla terraferma. A bordo viaggiavano almeno due dozzine di uomini, tutti di nazionalità tunisina. Dopo i controlli anche questi migranti sono stati trasferiti a Porto Empedocle. Per uno di loro, colto da malore, si è reso necessario il ricovero presso l’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca. Tre sbarchi in poche ore, dunque, nel tratto di mare di Sciacca. Episodi che confermano come questa parte di costa agrigentina, nel tratto compreso tra Realmonte e Porto Palo, sia ormai luogo d’approdo privilegiato delle nuove rotte.
Intercettato un altro barcone di migranti al largo di Sciacca, motovedette in soccorso
Non si fermano gli sbarchi di migranti stamattina a Sciacca. Dopo i cento migranti soccorsi e sbarcati attorno alle undici al porto di Sciacca, è giunta, poco dopo le tredici, un’altra segnalazione per un altro natante in mare in difficoltà con diverse persone a bordo.
Si troverebbe a circa venti miglia dalle coste saccensi, le motovedette della Guardia Costiera del Circomare che avevano appena terminato il trasbordo dei cento migranti oggi sulla banchina di Sciacca per affidarne poi alla Polizia il trasferimento a Porto Empedocle, sono già ripartite in mare per intercettare il barcone carico di altri immigrati che potrebbero giungere a Sciacca, già nelle primissime ore del pomeriggio.
Cento migranti sbarcati a Sciacca e gia’ trasferiti a Porto Empedocle
Stanno tutti bene i cento migranti che questa mattina sono stati soccorsi in mare al largo delle coste di Sciacca. Dopo una segnalazione, sono stati intercettati mentre si trovavano a mezzo miglio il mare antistante le coste della zona di Verdura.
Anche un secondo sbarco si è verificato stamattina a Sciacca, stavolta, a Maragani. In questo caso sul natante, c’erano soltanto tre persone che sono state soccorse e unito al gruppo più consistente che viaggiava sull’altro barcone che è stato trasferito al Porto di Sciacca su sue motovedette della Guardia Costiera di Sciacca.
Sulla banchina del porto saccense per le operazioni di sbarco, questa mattina, un dispiegamento di forze dell’ordine e di operatori per l’assistenza sanitaria come alcuni operatori di Croce Rossa.
Tra i migranti quattro donne e moltissimi minori. I migranti a bordo dei mezzi della Polizia di Stato, dopo lo sbarco a Sciacca, sono stati trasferiti a Porto Empedocle e per i maggiorenni, già nelle prossime ore, sarà disposto il foglio di via con l’obbligo di lasciare il Paese entro pochi giorni.
Polistirolo in mare, parla il falegname Paolo Marchese: “Con le cassette di legno non sarebbe successo, ma qualcuno è convinto che siano illegali”
“Le cassette di legno alla marina non sono mai state fuorilegge”. Lo dichiara a Risoluto.it Paolo Marchese, imprenditore di Sciacca, proprietario di una falegnameria industriale. “Improvvisamente – spiega – ci si è convinti che con l’approdo del polistirolo il legno fosse diventato illegale. Ma non è così”. Poi Marchese commenta l’episodio di qualche settimana fa, quando una miriade di cassette di polistirolo invase il mare di Sciacca: “Col legno questo non succede, perché lo smaltimento è più facile”. Marchese, che è un dirigente di Federlegno, poi ribatte a chi lo accusa di portare avanti la battaglia per il ritorno all’uso delle cassette di legno perché interessato: “Mi sono sempre battuto, non penso ci sia qualcosa di male. In ogni caso è dimostrato che il pesce confezionato nelle cassette di legno è più sicuro”.
Lieve scossa di terremoto a Castelvetrano: niente danni, ma gente in strada
Una lieve scossa di terremoto si è registrata questa mattina, attorno alle 7.13 a Castelvetrano con una magnitudo di 2.6 sulla scala Richter ed una profondità di 5.1 Km. L’epicentro è stato localizzato nei pressi del Lago della Trinità a pochi chilometri a nord-ovest di Castelvetrano. Non si registrano danni a cose o persone.
La scossa è stata avvertita dalla popolazione, specie nei piani alti e alcune persone sono scese in strada.
Barcone di migranti in avaria al largo del Verdura
Sarebbero circa una sessantina i migranti a bordo di un barcone in avaria a largo della costa del Verdura. In queste ore sono in corso le operazioni di soccorso del natante da parte della Capitaneria di Porto di Sciacca. Si sta valutando se trainare il barcone a Porto Empedocle o effettuare lo sbarco a Sciacca. Le condizioni meteo-marine sono ottimali e non ci sarebbero problemi di sicurezza.
Cognata all’attacco: “La giunta Valenti sottovaluta l’emergenza amianto”
“Noi abbiamo svolto un’intensa attività per la bonifica di intere aree che erano piene di rifiuti contenenti amianto, mentre la nuova amministrazione sottovaluta quest’emergenza”. E’ quanto ha dichiarato, in un’intervista a Risoluto.it, il consigliere comunale ed ex assessore all’Ambiente, Gaetano Cognata. Per l’esponente di Alleanza Popolare ci sono somme sia per la bonifica che per incentivare i privati a liberarsi di materiale contenente amianto, complessivamente, circa 25 mila euro.
Reportage sulla Rocco Forte’s Family sul “The Telegraph”: al Verdura Resort nasce il primo ristorante vegano
“L’ospitalità nel sangue”. È così che Olga Polizzi, direttrice del marchio Rocco Forte Hotels e sorella di Sir Rocco Forte, spiega la passione per gli alberghi di lusso in un lungo reportage pubblicato da “The Telegraph”, uno dei più antichi e prestigiosi quotidiani britannici, fondato nel 1855. Sulla versione online del giornale, c’è la storia della famiglia che vent’anni fa, sulla scorta dell’avventura del pioniere Charles Forte, creò quel marchio che oggi, per il settore del Luxury hotel, è ormai un punto di riferimento in tutto il mondo, rendendo il gruppo Rocco Forte il più grande operatore del settore. L’articolo pubblicato dal “The Telegraph”, a firma Lydia Slater, punta sul valore famiglia del gruppo Rocco Forte, facendo conoscere i figli di Sir Rocco, destinati a proiettare il marchio nella terza generazione. A destare curiosità, all’interno del pezzo, è il racconto dei giovani rampolli di casa Forte, non certo obbligati dall’importante papà a dare continuità al business di famiglia ma, comunque, in un certo senso predestinati, visto che sin da bambini facevano le vacanze negli hotel sparsi per il mondo. La tradizione ha confermato che nessuno nasce certo dirigente. Charles, Irene e Lydia un po’ di quella che un tempo si chiamava gavetta l’hanno fatta. Il ragazzo dal nome più impegnativo, quello del nonno capostipite, ha fatto l’aiuto cuoco al Principe di Savoia di Milano e il lavapiatti al Rome di Berlino prima di scegliere l’Università di New York per studiare cinema; Lydia ha lavorato come cameriera prima di diventare responsabile del settore ristorazione del gruppo Rocco Forte, mentre la sorella Irene oggi si occupa dello sviluppo del brand. Il reportage poi elenca i più importanti alberghi del gruppo Rocco Forte, con tanto di corredo fotografico: Il Balmoral di Edimburgo, l’Hotel del Russie di Roma e, naturalmente, il Verdura Golf and Spa Resort di Sciacca, dove Lydia, la figlia di Sir Rocco che non ha esitato a fare la cameriera, è stata recentemente per lanciare il primo ristorante vegano del gruppo. Nel segno dei tempi, per andare incontro alle esigenze del cliente più sofisticato ed esigente. Nonché ricco. Ça va sans dire.



