Picchia la moglie a frustate, ai domiciliari un agrigentino

L’ha presa a frustate mentre dormiva. Un disoccupato di 56 anni di Agrigento ha così riversato rabbia e violenza sulla propria moglie colpendola a frustate. La donna, 38 anni, è finita al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” dove i medici le hanno diagnosticato traumi contusivi guaribili in 10 giorni. L’uomo, è stato arrestato, adesso, è ai domiciliari. La donna è stata trasferita, assieme alla figlia minore in una località protetta.

Girgenti acque: dieci anni scanditi da polemiche e inchieste

Quella culminata nelle scorse ore con la citazione diretta in giudizio decretata dalla Procura di Sciacca a carico di Marco Campione e Giandomenico Ponzo, è solo l’ultima di una lunga serie di indagini che, in dieci anni, hanno visto finire più volte sotto i riflettori Girgenti acque. Carte bollate che, dunque, continuano a scandire l’andamento della società che, però, fino ad oggi è rimasta in sella, uscendo sostanzialmente indenne da un referendum, quello per l’acqua pubblica che, malgrado il risultato, è caduto nel vuoto. Fatto, questo, su cui però la collettività non demorde ancora, come dimostra l’azione svolta dal Comitato Intercomunale per l’acqua pubblica, il cui portavoce è il segretario della Camera del lavoro Franco Zammuto. Le cause contro Girgenti acque. Non c’è comune della provincia dove il rapporto con Girgenti acque sia stato o sia tuttora improntato sulla serenità. E cresce ogni giorno l’esercito di avvocati pronto ad intentare una causa nei confronti del gestore. Il caso del depuratore di Ribera. Sono diversi gli impianti di depurazione gestiti da Girgenti acque in provincia sequestrati dalla magistratura per funzionamento irregolare. Si inquadra in questo quadro un’altra indagine della Procura di Sciacca, quella che ha registrato il rinvio a giudizio di Marco Campione e del componente del Cda dell’ente gestore Giuseppe Giuffrida. Sullo sfondo: l’inquinamento, scaturito dal mancato convogliamento causato dalla rottura del collettore fognario, dei reflui del centro abitato al depuratore di contrada Torre. Le discusse modalità di assunzione. Lo stesso reclutamento di almeno il 30% dei lavoratori di Girgenti acque è stato oggetto di accertamenti giudiziari e inchieste giornalistiche. Diversi politici agrigentini, il cui nome era stato associato a quello di alcuni dipendenti, sono stati chiamati a deporre, nella migliore delle circostanze come persone informate sui fatti. Questione, quella delle assunzioni, che ha indotto la stessa DDA di Palermo ad occuparsi del problema, non escludendo interessi inconfessabili sul tema. Duty free. Ha avuto anche un legame con il tema delle assunzioni l’inchiesta della procura di Agrigento, che ha indagato il capo di Girgenti acque Marco Campione e quello dell’Agenzia delle entrate Pasquale Leto. Sullo sfondo: uno scambio di favori e perfino tangenti anche per l’annullamento di sanzioni tributarie. Indagati arrestati ma poi scarcerati dal Tribunale del Riesame, oggi gran parte di loro attendono di essere giudicati col rito abbreviato. Il Tar contro i distacchi fognari. Recentemente sull’attività di Girgenti acque è intervenuto un altro organo giurisdizionale. Il TAR, infatti, ha accolto il ricorso del sindaco di Grotte, che si era opposto ai distacchi fognari operati da Girgenti acque, ritenendo che si trattasse di un abuso, considerato che i sigilli sui contatori idrici non escludono modalità alternative nell’approvvigionamento idrico, mentre per lo smaltimento dei reflui questo non sarebbe stato possibile. Caos tariffe. La questione del caro bollette di Girgenti acque è da anni al centro dei riflettori, facendo ritenere anche che quelle applicate qui sono le tariffe tra le più alte d’Italia. Questione che ha registrato la rabbia di molti agrigentini, a partire da quelli che più volte si sono visti addebitare, ingiustamente, costi di utenza (assai salati) previsti per le seconde case. Questione, quella delle tariffe, che ha visto in prima linea la Cgil e la stessa Federconsumatori, che a Sciacca ha spesso costretto la società ad ammettere i propri (ripetuti) errori. Interrogazioni parlamentari e reportage Tv. Che l’attività sul territorio di Girgenti acqua sia discussa, lo rivelano anche gli atti ispettivi presentati da parlamentari regionali e nazionali (soprattutto del Movimento Cinquestelle), che hanno chiesto alle autorità di verificare se quelle applicate qui siano tariffe eque; lo rivelano anche i numerosi reportage televisivi realizzati (da Report a Presa Diretta, di Raitre), che hanno fatto emergere il disagio della popolazione. Ma Girgenti acque gestisce le reti di 27 comuni. Da anni si parla della necessità di rescindere il contratto di servizio stipulato nel 2007 tra Girgenti acque (unica concorrente alla gara d’appalto indetta da quell’Ato idrico che oggi non c’è più, sostituito dall’Ati) e i comuni della provincia. Comuni che sono 43. Eppure l’ente gestore ha ricevuto la disponibilità delle reti da 27 di essi, tra cui Agrigento, Sciacca, Ribera, Sambuca. Gli altri comuni, con una lungimiranza ammirevole, va detto, hanno resistito, incuranti delle minacce di inadempienza e di possibili commissariamenti mai arrivati. Menfi è uno di questi comuni. E sembra quasi bizzarro che oggi, a rappresentare l’interlocutore principale di Girgenti acque, sia il sindaco di uno dei comuni che non consegnarono gli impianti.

Ecco l’elenco degli intestatari delle utenze che hanno pagato il canone di depurazione non dovuto

Secondo le indagini della Procura di Sciacca, con artefici e raggiri consistiti nel fatturare a utenti del servizio idrico integrato di Sciacca non serviti dal servizio di depurazione , la Girgenti Acque otteneva ingiusti profitti con danno di coloro che pagavano quanto richiesto, e ciò avveniva nei confronti degli utenti  e per gli importi, relativi agli anni 2014, 2015 e 2016. Ecco l’elenco completo di tutte le persone offese intestatari delle utenze che erano stati chiamati a pagare la relativa voce di spesa del canone di depurazione per un servizio di fatto, non attivo: Rosalia Amorello, Paolo Amplo, Davide Angileri e Ignazio Di Prima (amministratori di coendominio), Marisa Aprile, Salvatore Augello, Felice Baldassano, Salvatore Baldassano, Cosimo Barone, Santo Barsalona, Giacomo Bellavia, Marilena Bilello, Calogero Bongiovì, Bartolomeo Bono, Calogero bono, Giovanni Bono, Maria Bono, Paolo Bono, Santo BONO, Angelo Bortoletti, Christian Luigi Cammilleri, Giovanni Canino, Giovanni Craparo, Giuseppa Craparo, Domenico Caracappa, Francesco Caracappa, Vito Caraccappa, Accursio Carlino, Filippo Carlino, Stefano Carlino, Vittorio Catanese, Giuseppe Catania, Accursio Catanzaro, Francesco Catanzaro, Giuseppe Catanzaro, Angelo Celauro, Salvatore Ciaccio, Francesco Ciarramiraro, Calogero Colletti (amministratore condominio), Luigi Colletti, Francecso Collica, Giuseppe Collica, Marilena Billelo, Angelo Bortoletti, Giuseppe Catanzaro, Aurelio Corrao, Aurelio Mustacchia, Mario Nicolosi, Onofrio Tulone, Rosario Giarratano, Stefano Soldano, Benedetto Solano, Vito Rizzuto, Maria Rita Montagnino, Giuseppe Montagnino, Vincenza Indelicato, Francesco Di Leo, Maria Concetta Bono, Tiziana Billela, Angelo Arena, Maria Bono, Enzo Maniscalco, Francesco Puccio, Aurelio Corrao, Caterina Costa, Luigi Costa, Accursio Sabella, Valerio Vassallo, Michele Costa, Antonino Craparo, Benedetta Craparo, Vito Craparo, Antonino D’amico, Laura D’Ardes, Giuseppina D’Asaro, Maria D’Asaro, Pietro D’Asaro, Andrea Di Giovanna, Giuseppe Di Salvo, Calogero Dimino, Giuseppe Dimino, Maria Fara, Giovanna Fazio, Calogero Fiannaca, Nicola Fornarelli, Giuseppe Friscia, Accursio Galencio, Accursia Gallo, Ignazio Gallo, Tiziana Gallo, Salvatore Galluzzo, Salvatore Galluzzo, Francesco gambino, Dorotea Gangarossa, Alessandra Genuardi, Calogero Genuardi, Raimondo Geraldi, Giacomo Giacalone, Caterina Giglio, Accursio Grisafi, giovanni Indelicato, Giuseppe Interrante, Michele Interrante, Antonino Inzerillo, Pasquale La Rocca, Giuseppe Licata, Salvatore Lo Brutto, Giuseppe Lupi, Caterina Maffei, Seviana Marsala, Calogero Melluso, Michelangelo montagnino, Pietro Montalbano, Stefano Montalbano, Fabio Muscarnera, Aurelio Mustacchia, Mario Nicolosi, Angela Parinisi, Maria Anna Parinisi, Vincenzo Parisi, Antonina Piazza, Calogera Piazza, Elio Pipitone, paolo Puccio, Alfonso Pumilia, Giuseppina Radosta, Aldo Raso, Angela Razziano, Roberto Rizzuto, Vincenza Russo, Ignazio Santangelo, Vincenzo Santangelo, Vincenzo Sassari, Giovanni scaduto, Pietro Scalici e Francesco Toto ( amminsitratori di condominio) Maria Giovanna Scandaglia, Calogera Schittone, Antonino Sclafani, Pietro Segreto, Giuseppe Settecasi, Vincenzo Soldano, Luigi Sprio, Daniela Sutera Giuseppe Sutera, Alberto Termine, Angelo Termine, Giuseppe Termine, Laura Termine, Rita Termine, Salvatore Termine (amministratore di condominio), Salvatore Termini, Francesco Tirnetta, Pietro Tirnetta, Cosimo Toto, Francesca Toto, Onofrio Tulone, Vincenzo Turco, giuseppe Turturtici, Rosalia Valenti, Giuseppe Venezia, Michele Venezia, Accursio Vento, Salvatore Verderame, Giuseppina Verga, Filippo Vitello.  Gli importi non dovuti per ogni singola utenza sono visionabili al seguente link: http://www.procurasciacca.it/allegatinews/A_13516.pdf

Indagati i vertici di Girgenti Acque, il gestore: “Abbiamo rimediato sempre agli errori”

In relazione all’indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Sciacca, sull’applicazione della tariffa di depurazione in alcune utenze ricadenti nel territorio di Sciacca non servite da impianto depurativo, ed il consequenziale atto di citazione in giudizio dei vertici del gestore idrico, la società oggi con una nota stampa ha manifestato la massima fiducia negli organi inquirenti. “Si confida – ribadisce Girgenti Acque nella nota – sulla celerità degli accertamenti ritenuti necessari al fine di diradare ogni ombra su ogni azione posta in essere, atto questo fondamentale per stabilire la verità dei fatti ed evidenziare il corretto operato della Girgenti Acque, che ha sempre agito in buona fede e rimediato agli errori quando ne ha avuto contezza”.

Risoluto Social Carneval, carro allegorico “Raggi di luce”

Prosegue il viaggio di Risoluto Social Carneval alla scoperta delle maestranze e dei protagonisti del Carnevale che ci presenta questa volta il carro allegorico “Raggi di luce” dell’associazione “Saranno Famosi 2007”.

In scadenza convenzione tra Comune e Pro Loco, l’opposizione: “Non si azzardi questa Giunta a procedere al rinnovo”

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I Gruppi Consiliari di Opposizione, oggi con una nota stampa si rivolgono direttamente al sindaco di Sciacca affinché non pensi di procedere, quando mancano ormai poche settimane alla fine della presente consiliatura, al rinnovo della convenzione tra lo stesso ente locale e la Pro Loco “Sciacca Terme”, in scadenza l’undici aprile prossimo.

Le ragioni della richiesta risiedono nell’opportunità politica, secondo l’opposizione, che sia proprio la stessa Giunta che quattro anni fa decise dell’affidamento di diversi musei cittadini proprio all’ente di promozione tra le polemiche per una serie di conflitti di interesse che riguardano la Pro Loco e alcuni membri della Giunta Di Paola.

“Ritenuto che una tale scelta – evidenzia l’opposizione –  di indirizzo chiaramente politico prima ancora che amministrativo, ha consegnato nelle mani della suddetta associazione un potere immenso e prerogative indefinite, rispetto al settore infinitamente più importante per lo sviluppo economico ed occupazionale di questa città e ritenuto altresì che la concreta attuazione di quanto statuito da tale convenzione ha determinato nell’ultimo quinquennio innumerevoli polemiche, che sono la naturale conseguenza di più che ragionevoli riserve, dubbi e perplessità, specie rispetto all’opportunità di affidare prerogative tanto importanti ad un sodalizio che, fatta salva la professionalità degli aderenti e degli operatori, appare operare tuttavia in un contesto di palese conflitto di interessi con autorevoli esponenti dell’attuale giunta municipale, a cominciare dallo stesso assessore al Turismo, Salvatore Monte, unanimemente riconosciuto come il padre fondatore della stessa Proloco.

Per l’opposizione, si deve pertanto lasciar libera la prossima amministrazione e la prossima maggioranza politica della città di Sciacca di decidere se proseguire la collaborazione con questo sodalizio o se interromperlo scegliendo strade diverse, nuovi strumenti e nuovi partnership nel settore della promozione turistica.

“Non si azzardi – conclude –  l’attuale compagine di governo della città a compromettere o limitare fortemente le future scelte della prossima giunta municipale, assumendo decisioni che peserebbero come un macigno su chi verrà chiamato a guidare la città da qui ad alcuni mesi”.

Dopo il rigetto del Tar sulla sospensiva del piano Aro, Scaduto valuta l’appello

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L’avvocato Stefano Antonio Scaduto, dopo il provvedimento del TAR di rigetto della istanza di sospensiva degli effetti del Piano Rifiuti del Comune di Sciacca,  istanza presentata dal Comitato sulla trasparenza del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti che Scaduto ha rappresentato, così commenta la decisione del Tar: “Il provvedimento – sottolinea Scaduto –  non è una sentenza sul merito del ricorso che, precisiamo, resta in piedi, e dovrà essere discusso, ma è un’ordinanza sulla sola istanza di sospensiva, peraltro appellabile. Valuteremo se proporre appello”. Secondo il legale inoltre, il fatto che il TAR ha deciso di compensato le spese cioè ha obbligato il Comune di Sciacca e la ditta appaltante a pagarsi le proprie spese legali e non a farsele pagare dal Comitato sulla Trasparenza dei Costi, dimostrerebbe che il Giudice amministrativo ha ritenuto che le tesi del Comitato sono meritevoli di essere approfondite, altrimenti avrebbe condannato il Comitato alle spese legali. Infine, Scaduto evidenzia: ” Il Comune di Sciacca ha ammesso nel suo atto difensivo le difformità da noi contestate fra il Capitolato speciale di appalto approvato dal Consiglio comunale ed il Capitolato speciale d’appalto inviato dal Comune all’Urega per la gara d’appalto, ritenendo che tali difformità siano dovute a “ refusi di stampa”. ” In virtù di ciò – conclude-  riteniamo che il Comune di Sciacca sia ora obbligato a correggere in autotutela tali difformità, e quindi, qualora volesse stipulare il contratto con l’impresa, il Comune di Sciacca è obbligato ad inserire nel contratto le clausole approvate dal Consiglio comunale, ciò a tutela dei cittadini saccensi nei confronti del Gestore del servizio”.  

Truffa aggravata: indagati dalla Procura di Sciacca i vertici di Girgenti acque

Canoni di depurazione caricati nelle bollette di utenti non serviti. È questo lo scenario che fa da sfondo all’inchiesta della Procura della Repubblica di Sciacca culminata con un atto di citazione diretta in giudizio notificato al presidente di Girgenti acque Marco Campione e al direttore generale Giandomenico Ponzo. I due saranno processati di fronte al Giudice monocratico. La prima udienza è fissata per il prossimo 13 giugno. Sotto la lente d’ingrandimento del Pm Carlo Boranga, che insieme al Procuratore capo Roberta Buzzolani ha coordinato l’indagine, è finita la mappatura delle zone non servite da impianto di depurazione. Tra queste: la località Ferraro. Un’indagine a tappeto, condotta dalle aliquote di Polizia municipale e Circomare della P.G., ha permesso di accertare che almeno 150 utenti di quella zona pagavano somme non dovute riferibili al canone di depurazione. E questo malgrado il Comune avesse più volte chiesto a Girgenti acque di non caricare i predetti costi a chi non era tenuto a pagare. Per gli inquirenti questo ha fatto emergere il reato di truffa aggravata, per un importo stimato di 50 mila euro. Inoltre, sulla base di una precisa sentenza della Corte costituzionale, non sarebbe stato ammesso nemmeno l’eventuale pagamento anticipato delle somme da destinare alla realizzazione del nuovo modulo del depuratore. Non c’è solo Ferraro tra le popolosissime zone di Sciacca non servite dal depuratore comunale di Sciacca. Tra le altre località c’è anche la Foggia-San Marco-Maragani.

Ad Agrigento per contrastare la ludopatia i Cinque Stelle sollecitano il Comune ad adottare alcune misure

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Ad Agrigento un consigliere del Movimento 5 Stelle, Marcella Carlisi, ha presentato una mozione per sollecitare interventi del Comune per contrastare la ludopatia. Per l’esponente grillino la ludopatia consuma ogni anno quasi il 5 per cento del Pil cittadino. La proposta è di adottare alcune misure ad in particolare: una politica di sgravio fiscale che premi gli esercenti che si impegnino a non installare slot machine – video lottery nei propri locali, o a rimuovere quelle installate; ridurre la Tasi per la parte di competenza comunale, agli esercizi che aderiranno alla campagna “NO SLOT”;    un regolamento comunale che includa norme più restrittive per l’apertura di future attività commerciali e maggior controllo di tutte quelle attività commerciali che ad oggi vedono al loro interno la presenza di apparecchi”. Queste attività, in ogni caso, secondo la mozione, devono essere lontane “da obiettivi “sensibili”, quali scuole di qualsiasi grado, luoghi di culto, luoghi di aggregazione sportivi, oratori, biblioteche, centri anziani, parchi e giardini pubblici, nonché banche, uffici postali o sportelli bancomat. Preoccupa la diffusione del fenomeno tra gli adolescenti”. A questo proposito la Carlisi evidenzia che “la relazione 2016 al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, indica che è la vicinanza ad attirare i ragazzi. Il 48 per cento di chi non ha giocato d’azzardo durante l’anno riferisce di non avere contesti di gioco nelle vicinanze della propria abitazione o della scuola che frequenta. Circa il 44 per cento degli studenti giocatori, invece, abita e/o frequenta una scuola a meno di cinque minuti da un luogo dove è possibile giocare d’azzardo”.  

Turturici e Monteleone già in campagna elettorale con il Patto per Sciacca

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I consiglieri comunali  Mario Turturici e  Salvatore Monteleone  la settimana prossima ufficializzeranno la nascita del movimento  civico denominato Patto per Sciacca e verrà nominato il primo coordinamento cittadino, che si affiancherà al gruppo consiliare già costituito. L’assemblea costituente è convocata per sabato 11 marzo saranno chiamati a fare parte del coordinamento esponenti della società civile e operatori politici, che avranno il compito di elaborare la piattaforma programmatica in vista delle prossime elezioni comunali. “Patto per Sciacca – annunciano Turturuci e Monteleone – dedicherà una attenzione particolare al mondo delle medie e piccole imprese, vero motore dello sviluppo, e i individuerà  soluzioni innovative per attrarre l’interesse di nuovi investitori nazionali ed internazionali, agevolare la ripresa economica, migliorare i servizi pubblici, creare nuovi posti di lavoro”. La nuova piattaforma programmatica sarà illustrata alla città nel corso di una manifestazione pubblica, che verrà organizzata entro il mese di marzo.