Il consigliere Brucculeri chiede la liquidazione della consortile Pro.Pi.Ter

Il consigliere comunale Raimondo Brucculeri, del Movimento Controcorrente, ha annunciato la presentazione al consiglio Comunale di Sciacca di una richiesta formale per la liquidazione volontaria della società consortile Pro.Pi.Ter. Terre Sicane S.p.A.
“L’analisi del bilancio d’esercizio 2023 mette nero su bianco una realtà che molti fingono di non
vedere – dichiara Brucculeri –. Siamo davanti a una società che non produce alcun valore per il
territorio, ma che ogni anno continua ad assorbire risorse pubbliche per mantenere strutture,
incarichi e funzioni totalmente autoreferenziali”.

Il Comune di Sciacca, secondo Brucculeri, con una quota di €41.938,30, sostiene da solo circa il 45,17% del totale delle entrate
“Larga parte delle spese – afferma il consigliere – è rappresentata da costi del personale, in una società
che, di fatto, non svolge alcuna attività da anni, non promuove progetti territoriali e non ha
alcuna visione strategica o programmazione operativa”.

La proposta avanzata da Brucculeri include la convocazione di un’assemblea straordinaria dei
soci per deliberare la liquidazione volontaria, la nomina di un liquidatore esterno.

Foto dei figli minorenni online: i genitori rischiano sanzioni. Ecco cosa prevede la legge

Pubblicare immagini dei propri figli sui social è una pratica sempre più diffusa, ma non priva di conseguenze legali. Una recente sentenza del Tribunale civile di Milano ha stabilito in modo chiaro che i genitori che condividono foto o video dei minori sono pienamente responsabili della diffusione di tali contenuti, anche in assenza di dolo.

Genitori responsabili dell’identità digitale dei figli

Il Tribunale ha ribadito che chi esercita la responsabilità genitoriale è tenuto a tutelare la riservatezza e la dignità dell’immagine del minore. Pubblicare contenuti online non è un gesto neutro: si tratta di un atto giuridico con effetti rilevanti, soprattutto in ambito privacy e trattamento dei dati personali.

La sentenza ha sottolineato che i genitori non sono semplicemente autori delle immagini, ma custodi legali delle stesse. Questo implica un obbligo di vigilanza sull’utilizzo, la conservazione e la diffusione delle fotografie dei figli.

Rischi legali in caso di pubblicazioni non autorizzate

In caso di pubblicazione impropria, i genitori possono incorrere in sanzioni civili e penali. Tra le norme rilevanti si citano:

  • art. 10 e art. 2043 del Codice Civile, sul diritto all’immagine e al risarcimento del danno;
  • art. 96 della Legge sul diritto d’autore, che tutela l’immagine della persona ritratta;
  • art. 650 del Codice Penale, che sanziona la violazione di provvedimenti dell’autorità.

Nei casi più gravi, il comportamento potrebbe configurare trattamento illecito dei dati personali, con responsabilità anche in assenza di finalità lesive.

La condivisione delle immagini va valutata con cautela

La pronuncia non stabilisce un elenco di situazioni vietate o consentite, ma richiama il principio cardine della tutela del benessere del minore. Prima di condividere una foto, il genitore deve valutare:

  • contesto e finalità della pubblicazione;
  • rischi per la reputazione digitale del minore;
  • possibile utilizzo improprio da parte di terzi;
  • impatto sull’identità personale e psico-emotiva del figlio.

La semplice volontà affettiva o la percezione di innocuità non bastano a giustificare la diffusione.

Nessuna nuova legge, ma applicazione coerente di quelle esistenti

La sentenza dimostra che le norme attuali sono sufficienti a proteggere i minori, se applicate con attenzione. Il problema non è l’assenza di leggi, ma la necessità di una maggiore consapevolezza da parte degli adulti.

Il ruolo delle autorità e del legislatore

Il messaggio implicito del provvedimento è chiaro: non occorre sempre innovare il diritto, ma responsabilizzare i genitori sull’uso dei social e dei contenuti digitali. In un contesto in cui l’identità online è parte integrante della persona, serve un approccio prudente e rispettoso della sfera privata del minore.


Via Lido come un cantiere a cielo aperto, da oggi chiusa al traffico

La via Lido e’ chiusa da oggi al traffico veicolare. Lo ha stabilito un’apposita ordinanza a firma del dirigente del VII settore, architetto Aldo Misuraca. La strada resterà interrotta al traffico fino al termine dei lavori di completamento della rete fognaria da parte della ditta Comar Costruzioni Meridionali srl che li sta effettuando nella zona.

Era stata la stessa ditta lo scorso nove giugno a richiedere la chiusura.

Il divieto di transito in via Lido, eccetto i residenti, e’ compreso tra l’intersezione stradale con via Dante Alighieri e via Pietro Germi.

Inoltre, l’ordinanza prevede anche il divieto di sosta 0-24 con rimozione forzata nel tratto compreso tra l’intersezione stradale tra via Dante Alighieri e via Pietro Germi.

Due diverse interrogazioni consiliari, nei giorni precedenti, una a firma del consigliere Filippo Bellanca e l’altra di Maurizio Blo’, Raimondo Brucculeri e Carmela Santangelo avevano sottolineato lo stato di pericolo della strada a seguito dei lavori richiedendone la chiusura.

La difesa chiede l’inutilizzabilità delle intercettazioni per imputato di mafia a Sciacca


I giudici del Tribunale di Sciacca dovranno pronunciarsi sull’eccezione avanzata dalla difesa di Michele Russo, di 45 anni, saccense, imputato di associazione a delinquere di stampo mafioso, sulla retrodatazione del capo d’imputazione e dunque sull’inutilizzabilità di parte delle intercettazioni.

La Dda di Palermo fa partire l’iscrizione nel registro degli indagati di Russo a settembre 2019. Per la difesa l’iscrizione sarebbe dovuta avvenire nell’ottobre del 2018 e sulla scorta di questo le indagini concludersi nell’ottobre del 2020 e non un anno dopo, a settembre 2021. Da ciò, secondo la difesa, l’inutilizzabilità di gran parte delle intercettazioni.

Il Tribunale di Sciacca scioglierà la riserva nell’udienza fissata il 27 giugno prossimo.

Russo è difeso dagli avvocati Aldo Rossi e Michele Giovinco. Nello stesso processo, a Sciacca, è imputato, per corruzione e falso, anche l’ex dirigente della Protezione civile, Maurizio Costa, di 64 anni, di Favara, difeso dall’avvocato Fabrizio Di Paola. Quest’ultimo non ha alcuna contestazione associativa né aggravanti associative.

Imputata, per favoreggiamento, anche Antonina Friscia, di 79 anni, assistita dagli avvocati Mauro Tirnetta e Roberta Messina.

Il processo scaturisce dalle indagini svolte a Sciacca dal nucleo di polizia economico-finanziaria del Gico di Palermo, con l’ausilio della locale Compagnia della guardia di finanza, dalle quali sarebbe emersa la capacità d’infiltrazione e di condizionamento dell’organizzazione nel tessuto socio-economico del territorio.

Il collegio è composto dai giudici Antonino Cucinella presidente ed a latere Dario Hamel e Dino Toscano. Pm il sostituto della Dda di Palermo Claudio Camilleri. Altri imputati vengono giudicati a Palermo, dinanzi al gup, con il rito abbreviato.

Nella foto, l’avvocato Aldo Rossi

Poste Italiane assume a Palermo, nuove opportunità di lavoro stabile

Poste Italiane assume a Palermo, con nuove posizioni lavorative a tempo indeterminato nel settore Logistica e Corriere Espresso. L’annuncio è rivolto a laureati, in particolare in Ingegneria ed Economia, con profili tecnici e gestionali, interessati a entrare in un contesto solido e innovativo.

Le figure professionali ricercate comprendono ruoli come Logistic Engineer, Gestore Commessa, Specialista Trasporti, Ingegnere di Processo e esperti di Gestione Operativa.

L’obiettivo dell’azienda è ottimizzare i processi della supply chain attraverso tecnologie avanzate e digitalizzazione, puntando su sostenibilità, efficienza e personalizzazione dei servizi.

Chi può candidarsi: i requisiti richiesti

Per partecipare alla selezione in cui Poste Italiane assume a Palermo, sono richiesti alcuni requisiti fondamentali:

  • Laurea in discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica)
  • Ottima conoscenza di Microsoft Excel
  • Disponibilità al lavoro su turni, se previsto
  • Flessibilità, spirito di iniziativa e attitudine all’innovazione

Costituiscono titolo preferenziale:

  • Master in logistica o supply chain
  • Esperienza nel settore logistico o dei trasporti (2-5 anni)
  • Conoscenza di strumenti gestionali come WMS
  • Competenze in metodologie Lean Manufacturing

Dove si lavora e cosa offre Poste Italiane

Oltre al capoluogo siciliano, le sedi coinvolte nell’iniziativa comprendono Milano, Roma, Napoli, Bologna, Bergamo, Venezia, Piacenza e Pavia.

Chi verrà selezionato riceverà un contratto a tempo indeterminato, affiancato da un programma di onboarding e formazione continua, con percorsi strutturati per l’inserimento e la crescita all’interno dell’azienda.

Come candidarsi online

Candidarsi è semplice: è sufficiente collegarsi al sito ufficiale di Poste Italiane, entrare nella sezione Lavora con noi e seguire le indicazioni per completare l’application online.

La scadenza per inviare la propria candidatura è fissata al 30 giugno 2025.

Una carriera nel cuore della logistica innovativa

Il progetto con cui Poste Italiane assume a Palermo si inserisce in un piano di sviluppo nazionale orientato all’innovazione. Automatizzazione dei processi, tecnologie intelligenti e digitalizzazione sono alla base della nuova logistica targata Poste.

Si tratta di un’occasione concreta per iniziare una carriera stabile in un settore strategico, con un’azienda che guarda al futuro e investe sulle competenze dei propri dipendenti.

Concorso pubblico 2025 Ministero della Giustizia: 3.800 posti a tempo indeterminato per diplomati

Nel 2025 è attesa una nuova e importante procedura concorsuale per il reclutamento di 3.800 unità di personale nel Ministero della Giustizia, con contratto a tempo indeterminato. Si tratta di un’opportunità rilevante per chi desidera accedere alla Pubblica Amministrazione senza possedere una laurea, poiché è richiesto solo il diploma di scuola secondaria superiore.

In arrivo 2.800 posti per Cancellieri Esperti

L’annuncio ufficiale è arrivato il 19 maggio 2025, durante il convegno “Ufficio per il processo, non una persona di meno”, per voce del viceministro Francesco Paolo Sisto. Il bando di concorso sarà rivolto in particolare all’assunzione di 2.800 Cancellieri Esperti, a cui si aggiungono altri 1.000 posti in fase di autorizzazione, per un totale di 3.800 nuove assunzioni previste nel corso dell’anno.

L’iniziativa si inserisce nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) 2025–2027, che ha tra gli obiettivi principali il rafforzamento del personale giudiziario nell’ambito delle riforme collegate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Una risposta al fabbisogno della giustizia

Il concorso punta a colmare le carenze di organico causate dai pensionamenti previsti nei prossimi anni e a migliorare l’efficienza del sistema giudiziario nazionale. Complessivamente, il Ministero della Giustizia prevede oltre 16.000 nuove assunzioni entro il 2027, di cui più di 9.000 destinate a profili assistenziali e amministrativi.

La figura del Cancelliere Esperto è centrale per il funzionamento degli uffici giudiziari, con compiti di supporto alle attività processuali, redazione di atti, gestione dei registri e cura delle comunicazioni tra le parti.

Materie da studiare per il concorso

In attesa della pubblicazione ufficiale del bando, è utile iniziare la preparazione sulle materie generalmente richieste nei precedenti concorsi per Cancellieri Esperti. Tra queste figurano:

  • Elementi di diritto amministrativo
  • Elementi di diritto processuale civile
  • Elementi di diritto processuale penale
  • Ordinamento giudiziario
  • Normativa su trasparenza e anticorruzione
  • Servizi di cancelleria
  • Lingua inglese
  • Informatica

Requisiti principali

Il requisito base per partecipare al concorso sarà il possesso del diploma di scuola secondaria superiore. Non sarà richiesta alcuna esperienza pregressa o laurea universitaria.

Operazione “Mare Sicuro”, natanti fuori dai 300 metri dalla battigia (Video)

Da quest’anno è più ampio il tratto di mare riservato alla balneazione, esteso a 300 metri dalla battigia. In questo tratto niente navigazione e neppure sosta e ormeggio dei natanti. Lo riferisce, in un’intervista a Risoluto.it, il comandante del Circomare di a Sciacca, tenente di vascello Biagio Cianciolo.

Lunedì 16 giugno, intanto, prenderà il via l’operazione “Mare Sicuro” della guardia costiera che, fino a settembre, vedrà impegnati donne e uomini in servizio su tutti gli uffici marittimi presenti sul territorio nazionale.
La direzione marittima della Sicilia occidentale di Palermo anche quest’anno ha predisposto un dispositivo operativo che prevede un intenso utilizzo delle risorse disponibili allo scopo di garantire il regolare utilizzo della fascia costiera di giurisdizione e che vedrà impiegati gommoni e motovedette, oltre al dispiegamento sul territorio di un gran numero di militari.
L’estate, infatti, rappresenta il momento di massima fruizione delle spiagge e del mare da parte della collettività ed il personale della guardia costiera è chiamato in prima persona a garantire lo svolgimento sereno e sicuro delle attività balneari intervenendo, se necessario, per censurare e reprimere condotte illecite nonché assicurare la fruizione del mare e delle attività balneari in totale sicurezza e tranquillità, prevenendo eventuali incidenti in mare e lungo i litorali.
I militari della guardia costiera procederanno per tutto il periodo estivo ad effettuare controlli sia in mare che a terra, mirati alla prevenzione degli incidenti, nonché all’accertamento di eventuali violazioni in materia di sicurezza della navigazione, salvaguardia dei bagnanti, repressione dei comportamenti illeciti in materia di pesca, diporto, ambiente e demanio marittimo.
I cittadini potranno segnalare eventuali situazioni di pericolo e richieste di soccorso in mare e sulle spiagge mediante la composizione del numero blu 1530 o del numero unico di emergenza 112, gratuiti sia dai cellulari che da rete fissa ed attivi 24h al giorno per tutto l’anno.

Parcheggiare fuori dalle strisce è consentito? Cosa prevede il Codice della Strada 2025

In assenza di cartelli o segnaletica orizzontale, è possibile parcheggiare lungo la carreggiata senza incorrere in una sanzione? Una domanda frequente tra gli automobilisti italiani, soprattutto in contesti urbani dove la segnaletica può essere assente o poco chiara. Vediamo cosa stabilisce il Codice della Strada 2025.

Sosta e fermata: le definizioni ufficiali

Secondo l’art. 157 del Codice della Strada, la sosta è la sospensione della marcia protratta nel tempo, con possibilità per il conducente di allontanarsi dal veicolo. La fermata, invece, è una sospensione temporanea della marcia per esigenze di brevissima durata.

È possibile parcheggiare senza strisce o cartelli?

In generale, : se non è presente un divieto di sosta, il parcheggio è consentito anche in assenza di strisce bianche sull’asfalto o di segnaletica verticale. Tuttavia, devono essere rispettate alcune condizioni:

  • il veicolo deve sostare sul margine destro della carreggiata, parallelamente al marciapiede;
  • deve essere nel senso di marcia;
  • non deve ostacolare il traffico o rappresentare un pericolo per altri utenti della strada.

L’assenza di segnaletica non autorizza però la sosta in qualsiasi punto della carreggiata. Restano vietate, anche in mancanza di cartelli, le soste:

  • in prossimità di incroci, curve, dossi e attraversamenti pedonali;
  • davanti a passi carrabili o fermate di mezzi pubblici;
  • nelle corsie di emergenza o sulle piste ciclabili.

Segnaletica orizzontale e verticale: cosa vale davvero

L’art. 38 del Codice della Strada distingue tra:

  • segnaletica verticale (cartelli);
  • segnaletica orizzontale (strisce sull’asfalto);
  • segnaletica luminosa (semafori);
  • segnaletica complementare.

La segnaletica orizzontale non è sempre obbligatoria per rendere valido un divieto di sosta. Può essere semplicemente integrativa o esplicativa delle norme già previste.

Ad esempio:

  • Se c’è un cartello di divieto di sosta, anche in assenza di strisce, il divieto è valido.
  • Se ci sono strisce gialle ma non un cartello, il divieto è comunque valido, a patto che le linee siano visibili e chiare nel significato (es. “carico/scarico” o “riservato disabili”).

La giurisprudenza della Corte di Cassazione ha più volte confermato che è sufficiente la presenza di uno solo tra cartello o segnaletica orizzontale per rendere valido il divieto.

Strisce gialle, blu e bianche: come interpretarle

  • Strisce bianche: indicano parcheggio gratuito, ma la loro assenza non significa automaticamente divieto.
  • Strisce blu: segnalano parcheggio a pagamento, regolato da appositi dispositivi o ticket.
  • Strisce gialle: indicano divieto di sosta o sosta riservata (disabili, carico/scarico, forze dell’ordine). Valide anche senza cartello.

Conclusioni

Parcheggiare fuori dalle strisce è possibile, ma solo se non esistono divieti specifici, ostacoli alla circolazione o condizioni di rischio. Il Codice della Strada richiede sempre buon senso e rispetto delle regole fondamentali di sicurezza, anche in assenza di segnaletica esplicita.

Contributo ai carristi, la Dc mette le mani avanti: “Non si può utilizzare per altri scopi”

Il gruppo della Democrazia cristiana chiede chiarimenti sull’erogazione del contributo previsto dall’emendamento dell’onorevole Carmelo Pace per le associazioni culturali partecipanti al Carnevale di Sciacca 2025.
La Democrazia Cristiana di Sciacca si rivolge pubblicamente al sindaco che ricopre anche la carica di assessore con delega allo spettacolo, per avere chiarezza sui tempi e le modalità di erogazione del contributo previsto dall’emendamento regionale promosso dall’onorevole Carmelo Pace e fortemente voluto dal gruppo Dc di Sciacca, finalizzato a sostenere le associazioni culturali e partecipanti al Carnevale di Sciacca, edizione 2025.
“Il contributo – scrive il segretario Giuseppe Milioti – è frutto di un’iniziativa politica fortemente sostenuta dalla Democrazia Cristiana di Sciacca, che ha ottenuto, per la prima volta nella storia del Carnevale locale, un sostegno economico regionale dedicato esclusivamente ai carristi e alle associazioni culturali coinvolte nella manifestazione”.
Si tratta di un risultato storico – continua Milioti – ottenuto grazie all’impegno dell’onorevole Carmelo Pace e della DC di Sciacca. Questo contributo rappresenta un riconoscimento concreto al valore artistico, sociale e culturale del Carnevale di Sciacca, che non vorremmo sia inquinato da inutili chiacchiere E/O disquisizioni politiche scorrette da Bar. Non può essere utilizzato per altri scopi è stato ottenuto per le associazioni culturali che hanno partecipato all’edizione 2025 e deve essere loro destinato interamente e tempestivamente”.
Il segretario e i consiglieri comunali del gruppo sollecitano dunque il Sindaco e l’amministrazione comunale ad attivarsi con urgenza per l’erogazione dei fondi.
“Sappiamo bene – conclude Milioti – che oggi non è più sufficiente il solo contributo comunale per realizzare opere di tale portata. Questo sostegno regionale è una risorsa essenziale e deve essere distribuito nei tempi e nei modi corretti. Chiediamo quindi risposte chiare all’amministrazione.
La Democrazia Cristiana di Sciacca ribadisce che i fondi in oggetto sono vincolati all’emendamento e non possono essere destinati ad altri eventi o manifestazioni, ma esclusivamente alle associazioni culturali e partecipanti al Carnevale 2025″.

Prestito fino a 2.400 euro senza interessi per i giornalisti autonomi: requisiti, condizioni e modalità di accesso

Dal 3 giugno 2025 è possibile accedere a un nuovo prestito agevolato a tasso zero destinato esclusivamente ai giornalisti autonomi iscritti all’INPGI. La misura, valida per l’intero anno, ha l’obiettivo di sostenere l’attività professionale e la formazione dei liberi professionisti del settore dell’informazione.

Chi può accedere al prestito

Il prestito è rivolto a:

  • giornalisti freelance;
  • collaboratori autonomi;
  • iscritti all’INPGI da almeno due anni nella gestione separata.

Requisiti per la domanda:

  • regolarità nei versamenti previdenziali;
  • assenza di debiti pendenti con l’ente;
  • nessun prestito INPGI in corso al momento della richiesta;
  • reddito annuo netto compreso tra il doppio dell’importo richiesto e 25.000 euro;
  • assenza di protesti o problematiche con assegni scoperti.

Importo e utilizzo del prestito

L’importo massimo finanziabile è pari a 2.400 euro, restituibile in rate mensili comprese tra 50 e 100 euro, fino a un massimo di 36 mesi. Il finanziamento è finalizzato a coprire spese documentabili per:

  • strumenti di lavoro (computer, videocamere, microfoni, software professionali, ecc.);
  • formazione professionale (corsi, master, aggiornamenti obbligatori).

Il prestito può essere estinto anticipatamente in qualsiasi momento, senza penali.

Istruttoria e costi

Sebbene non siano previsti interessi, per i prestiti di importo superiore a 600 euro è applicato un contributo di istruttoria compreso tra 15 e 30 euro, calcolato in proporzione alla cifra richiesta.

Come si presenta la domanda

La procedura è interamente digitale: è sufficiente accedere all’area riservata del portale INPGI, compilare il modulo online e allegare:

  • l’ultima dichiarazione dei redditi;
  • eventuali fatture o preventivi relativi alle spese che si intendono coprire con il prestito.

Fondo disponibile e tempistiche

Il progetto è finanziato da un fondo complessivo di 240.000 euro, stanziato dall’ente previdenziale con delibera del 16 aprile 2025. Le domande saranno accolte fino a esaurimento delle risorse disponibili.