Arriva anche a Sciacca la CarovanaXlaGiustizia: i radicali e i penalisti insieme per la riforma del sistema penitenziario

Farà tappa anche al carcere di Sciacca, mercoledì prossimo, la “CarovanaXlaGiustizia”, l’iniziativa promossa dal Partito Radicale e dall’Unione delle Camere Penali. A bordo di una nave, salpata oggi dal porto di Napoli, il leader nazionale dei radicali Rita Bernardini, e altri importanti esponenti come Sergio D’Elia, Maurizio Turco, Antonio Cerrone, Antonella Casu, Donatella Corleo, Gianmarco Ciccarelli, Maria Antonietta Farina Coscioni, Matteo Angioli, Elisabetta Zamparutti, giungeranno a Palermo dove sbarcheranno all’alba di domani per dare il via ufficiale alla raccolta firme per la separazione delle carriere tra pm e giudici e le iscrizioni al partito di Marco Pannella. Tra gli obiettivi del progetto c’è anche quello dell’approvazione dei decreti delegati della riforma dell’Ordinamento Penitenziario. Proprio su questo, prima di partire, l’esponente radicale Rita Bernardini ha chiesto al ministro Orlando di mantenere l’impegno, entro agosto, a chiudere il lavoro di elaborazione già programmato nell’ambito degli Stati Generali dell’Esecuzione Penale. Rita Bernardini eccepisce che si stanno istituendo delle commissioni che hanno tempo fino al 31 dicembre per presentare i decreti attuativi dell’ordinamento penitenziario. “Noi come partito radicale chiediamo che le Commissioni preparino le bozze entro il mese di agosto”. L’avvocato Gian Domenico Caiazza, Responsabile dei rapporti istituzionali e con le forze politiche dell’Unione delle Camere Penali, ha detto che i penalisti siciliani “daranno un contributo decisivo al successo di questa iniziativa organizzando eventi quasi quotidiani. Questo darà un ulteriore impulso alla comune battaglia per la separazione delle carriere tra pm e giudici, senza la quale i principi costituzionali del giusto processo sanciti dall’articolo 111 sono destinati a rimanere parole vuote”.

Il proprietario dell’auto incendiata a Isabella fa causa al proprietario dell’area incolta (ma anche al Comune)

Finisce in tribunale la vicenda della Fiat Punto andata a fuoco due giorni fa mentre era parcheggiata in via dei Frassini, in contrada Isabella. Il possessore della vettura, infatti, ritiene di avere diritto ad un risarcimento, e in tale direzione intende procedere nei confronti del proprietario dell’area incolta all’interno della quale, stando agli accertamenti effettuati da Vigili del fuoco e del Corpo Forestale, si è propagato l’incendio. Fiamme che si sono via via allargate, arrivando a lambire alcune abitazioni, interessando anche la macchina in sosta, andata completamente distrutta. “Stiamo valutando se procedere, eventualmente, anche contro il Comune”, conferma a Risoluto.it l’avvocato Vincenzo Cucchiara, a cui il proprietario della Fiat Punto si è rivolto. “È, infatti, ipotizzabile – spiega il legale – che l’ordinanza sindacale 21 del 19/5/2015 sia stata violata anche nella parte in cui si stabilisce che, in caso di mancata osservanza degli obblighi di bonifica dei terreni incolti da parte del privato, ad intervenire sarebbe d’ufficio l’ente locale, addebitando poi le spese al diretto interessato”. Una causa che, aldilà del suo esito finale, apre un autentico precedente. L’unico scenario possibile, probabilmente, che possa fungere da deterrente alla recente escalation di incendi, che nella migliore delle ipotesi scaturiscono da disattenzione, mentre nella peggiore sono opera di piromani.

Era irreperibile dal 2016, ma fermato ad un controllo scattano le manette per un menfitano

Risultava irreperibile alle forze di Polizia sul territorio nazionale dal luglio del 2016 e pertanto nonostante il provvedimento di revoca del decreto di Sospensione di Ordine di Esecuzione per la Carcerazione emesso dal Tribunale di Sciacca per l’espiazione della pena  della reclusione pari a otto mesi e quindici giorni per la condanna di lesioni personali aggravate, non si era potuto dare corso all’arresto e alla carcerazione del menfitano Giuseppe Taormina, di 33 anni. Nei giorni scorsi, nel corso di altri controlli sul territorio di Menfi, le forze dell’ordine avevano notato transitare a bordo di un’auto due soggetti, uno dei quali veniva riconosciuto per Giuseppe Taormina. Dopo un approfondimento dell’ attività investigativa, si appurava che Taormina risultava essere destinatario del provvedimento sopra indicato e pertanto, si procedeva con l’arresto. L’uomo è stato affidato alla Casa Circondariale di Sciacca.

Questa mattina l’insediamento del nuovo Presidente del Tribunale di Sciacca

Si e’ insediato oggi il nuovo Presidente del Tribunale di Sciacca, Antonio Tricoli. Il magistrato palermitano ha preso il posto del Presidente Andrea Genna che ha guidato per otto anni l’ufficio giudiziario saccense. Negli ultimi mesi l’ufficio e’ stato retto dal giudice Alberto Davico. Con l’insediamento del Presidente Tricoli e l’arrivo, nel prossimo mese di ottobre di due magistrati di prima nomina il Tribunale di Sciacca per la prima volta dopo molti anni potra’ operare a pieno organico.

Commenti. Terme di Sciacca: ma siamo proprio sicuri che il privato sia la soluzione?

di Alfonso Marciante.

Da giorni continuo a leggere, grazie ai siti d’informazione locale on-line, diverse notizie e interventi riguardo le “Terme di Sciacca”, questione ormai annosa e per certi versi stucchevole data l’incapacità di proporre le adeguate soluzioni, oltreché per la provenienza di talune dichiarazioni, nonché per alcune dichiarazioni stesse. Che vi sia un problema, e che questo problema sia enorme è evidente come il sole che sorge ogni giorno; che, invece, si prospettino soluzioni accettabili e realizzabili è meno scontato, almeno nella misura in cui ci si debba fare carico di vedere le cose come sono realmente e non, invece, come piacerebbe vederle solo a taluni, non troppo disinteressati. Se si volesse davvero giungere a una soluzione concreta della vicenda, allora, onestà intellettuale vorrebbe che si partisse dalle indispensabili assunzioni di responsabilità storiche (ad altri tipi di responsabilità sono preposti organi terzi ed imparziali), piuttosto che ragionare del “tutti colpevoli, nessun colpevole”, o peggio ancora – ma, forse, ancor più conveniente – fare come gli struzzi, mettendo la testa sotto la sabbia e far finta di nulla … Sarebbe, pertanto, onesto intellettualmente – dicevo – analizzare la questione termale saccense in maniera diversa da come fatto sino ad oggi, e quindi seria, partendo, in primis, dalle gravi e concorrenti responsabilità della politica regionale e locale, laddove le scelte della medesima hanno dominato e condizionato, a monte, il fatto gestorio/amministrativo delle Terme di Sciacca. Quindi, sarebbe altrettanto corretto riconoscere che tali responsabilità ricadono, a valle, in capo ai soggetti che, istituzionalmente e nelle loro diverse qualità di componenti del C.d.A e degli altri Organi Gestorii Apicali, sono stati preposti alla gestione amministrativa, economica e finanziaria delle Terme di Sciacca, anche prima che venisse operata, con una scelta da parte della Regione Sicilia, la trasformazione in S.p.A.; scelta inavveduta quella della Regione, che tanti guai ha causato da un punto di vista prettamente finanziario, con le note e gravi ricadute occupazionali. Per avere contezza di ciò, basterebbe leggere gli atti dei diversi C.d.A. succedutisi nel tempo per avere conferma di quanto inadatte fossero le scelte compiute dai soggetti via via avvicendatisi, nei ruoli apicali di gestione; per non dire di ulteriori e gravi circostanze, alcune delle quali definite dall’Autorità Giudiziaria, rispetto all’infedeltà di diversi dipendenti che hanno, con una certa sistematicità predatoria, sottratto risorse, anche ingenti, alla S.P.A. Le premesse circostanze, che hanno comportato il “fisiologico decadimento” delle risorse strutturali delle Terme, hanno, altresì, negli ultimi anni, preparato il terreno alle malcelate e ingorde ambizioni di chi, grazie all’idea di un possibile “spacchettamento” dei Beni Termali, soprattutto immobili, avrebbe avuto buon gioco nella gestione in concessione di tali beni ad un prezzo decisamente inferiore rispetto al loro valore effettivo; valore da calcolarsi non solo sul bene considerato in sé, bensì sul valore di ricavo medio dato dall’utilizzo della risorsa rispetto al suo costo di gestione effettivo. Tale circostanza ad oggi, per fortuna, non si è realizzata grazie ad una provvidenziale eterogenesi dei fini da imputare, esclusivamente, all’incapacità redazionale dei Bandi in capo ai funzionari regionali; ma non si può sempre sperare nell’incapacità altrui… Sicché, conseguenza diretta delle responsabilità anzidette è stata, ed è, oltre all’originaria ignavia, una completa disaffezione della maggior parte popolazione saccense nei confronti della risorsa termale, cittadinanza del tutto incapace di ribellarsi e contrastare tali perverse dinamiche, come pure di percepire e cogliere le reali opportunità, date dall’infinita ricchezza della risorsa del bacino idrotermale e del suo sfruttamento economico. Ma, al di là delle espresse analisi, s’impone la prospettazione di soluzioni – tenendo conto della situazione attuale – in assenza delle quali anche il mio premesso resterebbe un abbaiare alla luna, come quello di tanti altri che mi hanno, sì illustremente, preceduto. Ebbene, è innanzitutto urgente che l’Amministrazione Cittadina si faccia carico di tempestive e concrete azioni nei confronti della Regione Sicilia al fine di ottenere le risorse finanziarie per l’effettivo appianamento dei debiti in capo alla Terme di Sciacca S.p.A., garantendo al contempo la salvaguardia dei livelli occupazionali dei lavoratori, stagionali e non, che continuano a subire il nocumento più diretto dalla situazione attuale; ciò mi sembra il compito minimo ed indispensabile di chi, al Governo della Città, abbia il compito istituzionale di tutelare e amministrare la cosa pubblica, nel migliore dei modi e nell’esclusivo interesse dei suoi cittadini. Di poi – lungi dall’individuare fideisticamente nel fantomatico “investitore privato” la soluzione a tutti i mali, atteso che gli eventuali benefici sarebbero a vantaggio esclusivo del privato medesimo e non della Città – è necessario, invece, tornare all’idea originaria, fondativa, delle Terme di Sciacca, ovvero quella di un Azionariato Popolare o Società a Capitale Diffuso e quindi ad una proprietà civica, orizzontale e ampia, suddivisa tra l’Ente Comunale e i singoli cittadini e le realtà associative, con una quota residua in capo alla Regione Sicilia; così operando si otterrebbe l’effettivo passaggio dalla totale partecipazione pubblica, incapace nella gestione, all’effettiva privatizzazione della S.p.A., con il mimino di golden share garantita dalla normativa vigente. Conseguentemente, in questo modo si garantirebbero gli scopi sociali sottesi alla creazione dell’Ente Termale e il raggiungimento degli obbiettivi di risultato attraverso i diversi livelli necessari alla sua attuazione: 1. Una gestione partecipata e diffusa della risorsa termale in capo alla collettività e all’Ente territorialmente più vicino; 2. Il controllo diretto degli azionisti sulla fase gestoria, secondo le regole proprie delle società di capitali, soprattutto attraverso la scelta/selezione/elezione, con metodo meritocratico, degli organi di amministrazione e controllo; nonchè per l’esercizio delle azioni di responsabilità, libero da qualunque condizionamento che non sia quello della qualità e dell’evidenza dei risultati della bona gestio societaria; 3. Il rilancio d’immagine della risorsa nel panorama regionale e nazionale puntando sul core business dell’azienda ovvero le cure e il benessere termale; 4.L’integrazione e l’implementazione dell’offerta dei servizi, anche destagionalizzata, con pacchetti promozionali per la fruizione delle cure e del benessere termale in collaborazione con le strutture di ricezione territorialmente diffuse, quali B&B, Case Vacanze, Agriturismi; 5.Una massiva operazione di marketing pubblicitario primario, per il core business, e, secondario, per la commercializzazione dei prodotti di beauty care e di parte delle risorse idriche da imbottigliare. E si potrebbe continuare all’infinito… Grazie della gentile opportunità.

Dr. Alfonso Marciante

Estorsione nei confronti del padre, saccense condannato a 4 anni e 2 mesi di reclusione

Tra le accuse avanzate nei confronti di Lorenzo Giglio, di 45 anni, di Sciacca, anche quella di avere minacciato il padre di affondare o incendiare il peschereccio di proprietà del genitore. Il saccense è stato condannato per estorsione nei confronti del padre e della compagna di quest’ultimo a 4 anni e 2 mesi di reclusione. Secondo l’accusa, in diverse occasioni, avrebbe obbligato i due a consegnargli tra i 10 ed i 50 euro. In un’occasione si sarebbe impossessato di circa 500 euro, sottraendoli al padre e alla compagna del genitore. Il pubblico ministero, Carlo Boranga, aveva chiesto la condanna dell’imputato a 6 anni di reclusione, mentre il difensore, l’avvocato Giovanni Forte, l’assoluzione, sostenendo l’estraneità di Giglio ai fatti che gli venivano contestati. 

Tartaruga Caretta caretta salvata dai bagnanti in pieno giorno, ecco il video

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Un esemplare di tartaruga Caretta caretta è stata salvata ieri da alcuni bagnanti presenti sulla spiaggia di Giummary a Carini. Il povero animale era intrappolato in un groviglio di reti e plastica. Tanta l’emozione dei bagnanti che hanno immediatamente capito le difficoltà della tartaruga e prontamente dopo averla aiutata, l’hanno liberata in mare. Come si può vedere anche dal video del salvataggio, il povero animale era rimasto incastrato tra il pattume di cui purtroppo il nostro mare continua ad essere sporcato ed inquinato.

Agrigento, cane antidroga della Finanza mette nei guai spacciatore palermitano

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A far scattare il controllo nella borsa a tracolla di un ventisettenne palermitano è stato il fiuto infallibile del cane antidroga Tasko. Durante un controllo alla Stazione ferroviaria di Agrigento, l’unità cinofila ha lanciato la segnalazione. Sottoposto a controllo, il giovane (appena sceso dal treno proveniente da Bagheria) è stato trovato in possesso di n.8 panetti di Hashish, per un peso complessivo di circa 800 grammi di sostanza stupefacente. A.M.G., palermitano di 27 anni, era già noto alle forze di polizia per numerosi reati, e, al momento dell’arresto, si trovava sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale. Ora, per lui sono scattate le manette per il reato di “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”; dopo le formalità di rito, è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Contrada Petrusa, dove si trova a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Gestione della discarica Salinella-Saraceno di Sciacca, assolto Indelicato di Sogeir Impianti

Giovanni Indelicato, di 68 anni, di Menfi, presidente di Sogeir Impianti, la società che gestisce la discarica Salinella-Saraceno di Sciacca, è stato assolto dal giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, Grazia Scaturro, in un processo nel quale era accusato di non avere posto in essere tutti gli interventi necessari quando, quattro anni fa, si è verificata una perdita di  percolato dalla discarica.  Secondo l’accusa sarebbe stata effettuata un’attività di illecito smaltimento di percolato di discarica, proveniente dalla vasca V3 dell’impianto, immettendolo nel torrente Salinella e poi verso il mare. Gli avvocati Giuseppe Scozzari  e Marina Zalin hanno dimostrato che Indelicato ha effettuato tutte le iniziative necessarie e il giudice lo ha assolto perchè il fatto non sussiste.

Vandali danneggiano l’elisuperficie di Sambuca chiusa da ieri mattina

E’ stata chiusa ieri mattina l’elisuperficie di Sambuca dove può essere effettuato anche l’atterraggio notturno da parte dei mezzi di soccorso. La pista è stata realizzata nel 2007 dalla Banca di Credito Cooperativo di Sambuca e donata ai sambucesi. E’ gestita da un’associazione di Protezione civile guidata da Francesco Guasto. Sono stati danneggiati i fari con un danno che ammonta ad alcune migliaia di euro. L’elisupercficie viene utilizzata in particolare per voli di soccorso sanitario. Una vicenda incresciosa che i responsabili dell’associazione denunceranno ai carabinieri. Nella foto, l’elisuperficie di Sambuca