Incidente sulla statale 115, ferita una donna di Sciacca

Una donna di Sciacca è rimasta ferita in un incidente stradale avvenuto lungo la statale 115, in territorio di Montallegro. La conducente, alla guida di una Renault Scenic, per cause ancora in fase di accertamento ha perso il controllo del mezzo finendo fuori strada e terminando la corsa tra la vegetazione ai margini della carreggiata.

Scattato l’allarme, sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e il personale sanitario del 118. La donna, che viaggiava da sola, è stata soccorsa e trasferita in ospedale per le cure necessarie. Le sue condizioni, secondo le prime informazioni, non desterebbero particolari preoccupazioni.

Carabinieri e polizia stradale hanno eseguito i rilievi per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente.

Spaccio a Marsala, tre arresti dopo un blitz dei carabinieri

Il fenomeno dello spaccio a Marsala torna al centro dell’attenzione dopo l’operazione condotta dai carabinieri della Sezione Radiomobile. Nel corso di un servizio perlustrativo, i militari hanno notato due uomini entrare in un’abitazione di contrada Ciancio, dove un terzo soggetto – un 65enne – si trovava agli arresti domiciliari. Un comportamento anomalo che ha spinto gli operatori a procedere con un controllo immediato.

La perquisizione nell’abitazione di contrada Ciancio

I sospetti dei carabinieri si sono rivelati fondati. Nel corso della perquisizione, eseguita sui tre uomini presenti nell’abitazione, è stato rinvenuto un involucro contenente 308 grammi di cocaina, già confezionata e pronta per essere immessa sul mercato locale. Il quantitativo e le modalità di detenzione hanno portato all’immediato arresto dei tre soggetti: un 47enne, un 50enne e il 65enne ristretto ai domiciliari.

Sequestrati oltre 300 grammi di cocaina

Il materiale sequestrato conferma l’esistenza di un’organizzazione capace di operare anche da un’abitazione sottoposta a regime restrittivo, elemento che evidenzia la complessità del fenomeno dello spaccio a Marsala.

Dalla flagranza alla custodia cautelare in carcere

All’esito dell’udienza di convalida, il giudice ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e ha disposto per tutti e tre la misura della custodia cautelare in carcere. La decisione sottolinea la gravità del fatto e la necessità di interrompere un’attività di spaccio strutturata, portata avanti anche in condizioni che avrebbero dovuto limitare la libertà d’azione dei responsabili.

Un quadro che conferma l’allarme sullo spaccio in cittàL’episodio si inserisce in un quadro più ampio di interventi mirati al contrasto dello spaccio a Marsala, fenomeno che negli ultimi mesi ha visto un’intensificazione dei controlli e dei sequestri. Il rinvenimento di oltre 300 grammi di cocaina, unito alla presenza di soggetti già sottoposti a misure restrittive, conferma la persistenza di una rete attiva sul territorio e costantemente monitorata dalle forze dell’ordine.

Aperto il cantiere in via Giotto a Sciacca, si ripara la rete idrica

L’attesa è durata tanto tempo, ma oggi, giovedì 27 novembre, nonostante la pioggia, è stato aperto il cantiere in via Giotto, a Sciacca, per riparare la rete idrica.

Nelle scorse settimane, a seguito di un intervento della polizia municipale, erano state collocate le transenne in una delle zone in cui la perdita idrica aveva fortemente danneggiato l’asfalto.

L’intervento di Aica si presenta complesso perchè ci sono più perdite in questa strada che oggi è stata chiusa al transito.

Prossimi interventi, secondo quanto si apprende da Aica, in via Licata e in via Cappuccini.

“Sequestra un familiare, gli ruba il bancomat e dà fuoco alla sua casa”: arrestato dopo due giorni di ricerche

Le indagini avviate dopo l’incendio del 24 novembre in via Lombardia, a Siracusa, hanno portato nella giornata di martedì al fermo di un uomo di 46 anni ritenuto responsabile di una grave serie di condotte che uniscono sequestro e incendio nella stessa vicenda. L’intervento della polizia è scattato dopo un’intensa attività di ricerca durata quasi 48 ore.

Ricostruzione dei fatti: sequestro e incendio nello stesso episodio

Secondo una prima ricostruzione, ancora al vaglio della magistratura, l’uomo avrebbe aggredito un parente di 62 anni, colpendolo più volte anche alla testa e procurandogli ferite giudicate guaribili in quindici giorni. L’episodio di violenza fisica sarebbe stato solo l’inizio di una serie di comportamenti culminati poi nel sequestro e incendio che hanno reso necessario l’evacuazione di un intero edificio a causa dell’intensità delle fiamme.

Il furto del bancomat e i tentativi di prelievo

Dopo l’aggressione, l’indagato avrebbe sottratto alla vittima il bancomat e l’avrebbe costretta a seguirlo in auto nel tentativo di effettuare prelievi da diversi sportelli della città, senza tuttavia riuscirci. Terminati i tentativi, il 62enne sarebbe stato lasciato nell’abitazione del padre, mentre il 46enne si sarebbe allontanato portando con sé le chiavi dell’appartamento del familiare.

L’incendio nell’abitazione del parente

In possesso delle chiavi sottratte, l’uomo si sarebbe poi recato nell’appartamento del parente in via Lombardia. Qui avrebbe appiccato il fuoco ai locali, provocando un incendio tanto violento da richiedere l’evacuazione dell’intero stabile. Le fiamme hanno avvolto più ambienti, rendendo necessario l’intervento dei vigili del fuoco e causando gravi danni alla struttura.

La fuga e il ritrovamento: dove si nascondeva

Dopo l’incendio, il 46enne si sarebbe spostato tra diverse abitazioni di conoscenti nel tentativo di sottrarsi alle ricerche. È stato infine individuato in una villetta nella zona di Serramendola. Alla vista degli agenti avrebbe tentato di fuggire, ma è stato rapidamente bloccato e condotto in carcere.

Le accuse: lesioni, rapina e sequestro

L’uomo è indagato per lesioni personali, rapina, sequestro di persona e per l’incendio doloso che ha messo a rischio la sicurezza dell’intero edificio. Le verifiche proseguono per ricostruire ogni passaggio della vicenda e definire con precisione responsabilità e movente.

Stop alle telefonate moleste: blocco delle chiamate con numeri falsi e stop nei giorni festivi. Ecco tutte le novità

Dal 19 novembre 2025 scatta una nuova misura che promette di ridurre drasticamente il fenomeno delle telefonate moleste. Entrano infatti in funzione i filtri di rete che bloccheranno automaticamente le chiamate provenienti dall’estero con numeri mobili falsificati, completando il percorso avviato lo scorso agosto contro lo spoofing dei numeri fissi.

Una novità attesa da milioni di utenti italiani, stanchi di ricevere chiamate aggressive, truffaldine o semplicemente irritanti da numeri che non corrispondono a reali utenze telefoniche.


Spoofing: come funzionava la truffa dei numeri falsi

Le telefonate sospette arrivano spesso da call center esteri che utilizzano software capaci di comporre automaticamente milioni di numeri ogni giorno, spesso mascherando l’identità del chiamante.
Il risultato?

  • ricevi una chiamata da un numero che sembra italiano, ma non lo è;
  • il numero visualizzato è inesistente o non riconducibile al reale autore della chiamata;
  • è possibile essere contattati anche senza aver mai diffuso il proprio numero.

Per contrastare questo fenomeno, l’AGCOM ha introdotto un sistema di verifica in due fasi:

  1. Controllo in tempo reale della validità del numero chiamante.
  2. Verifica che il numero non sia in roaming internazionale quando invece risulta italiano.

Se anche solo uno degli elementi non torna, la chiamata viene bloccata prima ancora di raggiungere il destinatario.


Nuove regole: stop alle chiamate nei festivi e limiti di orario

Il blocco dei numeri falsi si accompagna alle regole previste dal Codice di condotta sul telemarketing, già operativo da mesi e rivolto alle società che effettuano chiamate promozionali.

📌 Fasce orarie consentite

  • Lunedì–Venerdì: 9:00 – 20:00
  • Sabato e prefestivi: 10:00 – 19:00
  • Vietate: domenica e tutti i giorni festivi

Un passo importante per tutelare la privacy e il diritto alla tranquillità dei cittadini.


Quali chiamate sono escluse dal divieto

Le regole non si applicano quando l’attività non ha finalità commerciali o non avviene tramite contatto telefonico diretto. Sono quindi escluse:

  • promozioni in-app o tramite pubblicità digitale;
  • SMS o messaggi su canali non telefonici;
  • sondaggi, rilevazioni di soddisfazione o ricerche di mercato senza fini commerciali.

Obbligo di numero visibile e consenso esplicito

Secondo il nuovo Codice:

  • gli operatori devono usare numeri visibili e richiamabili;
  • è vietato l’uso del “numero anonimo”;
  • prima di iniziare la chiamata devono identificarsi chiaramente e informare l’utente sul trattamento dei dati personali;
  • devono essere raccolti consensi specifici e documentati per ogni finalità (marketing, profilazione ecc.).

Call center sotto controllo: script obbligatori e sanzioni

Le aziende che commissionano campagne di telemarketing devono fornire ai call center:

  • script approvati, conformi alle normative;
  • istruzioni per il rispetto della privacy;
  • informative da comunicare agli utenti.

I contratti devono inoltre prevedere sanzioni in caso di violazioni, incluse:

  • perdita delle provvigioni;
  • segnalazioni all’AGCOM;
  • esclusione dalle campagne.

Perché i nuovi filtri sono così importanti

La misura rappresenta un ulteriore passo avanti nel contrasto:

  • alle truffe telefoniche, in cui il numero sembra appartenere a banche, forze dell’ordine o enti pubblici;
  • alle chiamate di telemarketing aggressivo provenienti dall’estero;
  • alle continue violazioni della privacy, soprattutto verso anziani e soggetti vulnerabili.

La speranza è ridurre in modo significativo un fenomeno che in Italia coinvolge milioni di utenti ogni giorno.


Aiuti ai pescatori siciliani, la Regione stanzia 480 mila euro

La giunta regionale ha approvato il provvedimento che riconosce un evento climatico avverso assimilabile a calamità naturale nel settore della pesca dei piccoli pelagici. Il via libera consente lo stanziamento di 480 mila euro di aiuti ai pescatori impegnati nella cattura di sardine e alici, una categoria che negli ultimi mesi ha registrato un calo significativo delle rese a causa di condizioni meteomarine straordinarie.

Impatto dei piccoli pelagici sul comparto pesca

Le marinerie specializzate nella pesca di sardine e alici rappresentano un segmento essenziale dell’economia marittima siciliana. Il drastico calo dei piccoli pelagici non è solo un fenomeno ambientale: le ricadute sul reddito degli operatori sono state immediate e profonde. Con questo intervento la Regione mira a ristabilire equilibrio e sostenibilità, fornendo aiuti ai pescatori maggiormente penalizzati dalla riduzione del pescato.

Eventi meteoclimatici e calo del pescato

Le anomalie climatiche registrate nel periodo analizzato hanno alterato la distribuzione delle specie pelagiche, riducendo la presenza di sardine e alici nelle zone tradizionalmente battute dalle flotte locali. Le valutazioni tecniche indicano come questi eventi abbiano inciso in modo determinante sul rendimento della pesca, configurando una situazione di danno oggettivo e non imputabile agli operatori.

Il commento dell’assessore Sammartino

L’assessore regionale all’Agricoltura e alla Pesca, Luca Sammartino, ha evidenziato la necessità di un intervento tempestivo: «Il governo Schifani è al fianco dei pescatori che hanno subito perdite di reddito a causa degli straordinari eventi meteoclimatici che hanno prodotto un calo del pescato di piccoli pelagici. Vogliamo fornire loro un contributo concreto per recuperare il terreno perduto e rilanciare il settore».

Un sostegno immediato per rilanciare la filiera

Le risorse stanziate saranno destinate alle unità di pesca dei piccoli pelagici per compensare il danno economico e sostenere la continuità delle attività. Il provvedimento si inserisce nelle misure regionali volte alla tutela della pesca artigianale e alla salvaguardia delle marinerie costiere. In questo quadro, gli aiuti ai pescatori diventano uno strumento fondamentale per scongiurare l’erosione del tessuto socio-economico del comparto e garantire condizioni adeguate alla ripresa del settore.

Furto a casa del sindaco a Raffadali, portati via oggetti di pregio

Un furto è stato messo a segno nelle scorse settimane nell’abitazione di Silvio Cuffaro, sindaco di Raffadali e direttore generale del Dipartimento delle Finanze della Regione. I malviventi avrebbero approfittato dell’assenza del primo cittadino per introdursi nella casa, attualmente interessata da interventi di ristrutturazione.

Secondo una prima ricostruzione, i ladri avrebbero forzato la porta principale riuscendo così ad accedere ai vari ambienti dell’immobile. Una volta dentro, hanno rovistato ovunque, portando via diversi oggetti di valore: servizi da tavola, ceramiche e manufatti in cristallo. Il danno economico non è stato al momento quantificato.

Il furto è stato scoperto al rientro in casa del sindaco, che ha subito sporto denuncia presso la stazione dei carabinieri di Raffadali. Gli investigatori escludono, almeno in questa fase, collegamenti con l’attività politica di Cuffaro e propendono per un’azione finalizzata esclusivamente al furto di beni.

Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della Scientifica, che hanno effettuato i rilievi tecnici e avviato le indagini per individuare gli autori del colpo.

Cervicalgia, lombalgia e dolori articolari: quando rivolgersi a un fisioterapista osteopata

Articolo realizzato in collaborazione con il dott. Leoluca Tulone, fisioterapista-osteopata

Hai mai avuto dolore al collo che ti impedisce di girare la testa? O magari senti un peso fastidioso nella zona lombare che ti rende difficile anche allacciarti le scarpe? Questi sono disturbi comuni che spesso trascuriamo o curiamo in modo sbagliato. In realtà, dietro un dolore che sembra banale si nasconde spesso una causa precisa, e con l’aiuto di un fisioterapista osteopata è possibile individuarla e trattarla.

Hai già dolori alla schiena o al collo?


Cervicalgia: quando il dolore al collo non passa da solo

La cervicalgia (cioè il dolore alla zona del collo) può presentarsi in modi diversi:

  • rigidità che impedisce di girare la testa,
  • dolore che si irradia verso il braccio o dietro la scapola,
  • cefalea cervicogenica (mal di testa causato da tensione cervicale),
  • parestesie (formicolio) alle mani.

Molti pazienti attribuiscono questi sintomi alle ernie cervicali (dischi intervertebrali spostati), ma come spiega il dott. Tulone, nella maggior parte dei casi il dolore deriva da contratture muscolari o punti trigger (zone ipersensibili del muscolo) che possono simulare sintomi più gravi.

“Spesso si pensa subito al tunnel carpale o a un problema chirurgico, ma prima di preoccuparsi è importante una valutazione specialistica per capire da dove nasce davvero il dolore.”

Lo sapevi che… una cicatrice da parto cesareo, se non trattata, può generare tensioni addominali che si riflettono sulla schiena e causano dolori cervicali o lombari anche a distanza di anni?


Lombalgia: dolori alla schiena e formicolii alle gambe

La lombalgia (dolore alla parte bassa della schiena), a volte accompagnata da sciatalgia (dolore che scende lungo la gamba), è un altro disturbo molto comune.

Chi ne soffre descrive spesso:

  • rigidità al risveglio,
  • dolore a fascia sulla zona lombare,
  • difficoltà nei movimenti quotidiani come camminare, alzarsi dal letto o piegarsi.

Anche in questo caso, il dott. Tulone sottolinea che spesso la causa non è un’ernia lombare, ma una ridotta mobilità articolare o muscoli contratti che vanno trattati manualmente con tecniche fisioterapiche e osteopatiche.

Box di approfondimento

✅ Il dolore persiste da più di 3-4 giorni? Non aspettare che passi da solo. Un consulto può evitare il peggioramento e ridurre l’uso di farmaci inutili.


Dolori articolari: spalla, gomito, anca, ginocchio…

Il dolore articolare può colpire diverse zone:

  • spalla (es. difficoltà ad alzare le braccia o portare la mano dietro la schiena),
  • gomito (es. dolore da “gomito del tennista” anche senza praticare sport),
  • anca e ginocchio (es. dolore durante la camminata o dopo un movimento brusco).

“Non sempre l’artrosi è la causa del dolore articolare. A volte la muscolatura contratta intorno all’articolazione è sufficiente a creare dolore o rigidità”, spiega il dott. Tulone.

Anche in questi casi, una valutazione posturale e un trattamento mirato possono migliorare la qualità della vita in tempi brevi, senza ricorrere subito a farmaci o interventi chirurgici.


Prevenzione: piccoli gesti per grandi risultati

  • Muoviti spesso, anche durante il lavoro sedentario.
  • Inserisci nella tua routine esercizi di stretching.
  • Pratica attività dolci come il pilates, che migliorano mobilità e postura.
  • Consulta uno specialista ai primi segnali di dolore persistente.

Quando consultare un fisioterapista osteopata?

Se hai un dolore che non passa, ti limita nei movimenti o ti preoccupa, parlarne con un professionista come il dott. Leoluca Tulone può aiutarti a capire da dove viene e come trattarlo.

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Glossario semplificato

  1. Cervicalgia: dolore al collo
  2. Lombalgia: dolore alla parte bassa della schiena
  3. Sciatalgia: dolore che scende lungo la gamba
  4. Cefalea cervicogenica: mal di testa causato da problemi al collo
  5. Parestesie: formicolio o sensazione di intorpidimento
  6. Punti trigger: zone muscolari dolenti alla pressione
  7. Tunnel carpale: canale del polso che può comprimere i nervi, causando formicolio
  8. Ernia del disco: spostamento del disco tra due vertebre
  9. Artrosi: usura delle articolazioni
  10. Epicondilite: infiammazione del gomito, nota come “gomito del tennista”
  11. Postura: posizione del corpo durante le attività
  12. Osteopatia: tecnica manuale che agisce su muscoli e articolazioni
  13. Fisioterapia: trattamenti per recuperare il movimento e ridurre il dolore

Disclaimer Le informazioni contenute in questo articolo hanno scopo esclusivamente informativo e non sostituiscono in alcun modo il parere medico, la diagnosi o il trattamento personalizzato. In caso di dubbi, sintomi sospetti o necessità di approfondimenti, rivolgiti sempre al tuo medico curante o a uno specialista qualificato.

Prime lauree in Infermieristica ad Agrigento: 30 nuovi professionisti per il territorio

Il Polo Territoriale Universitario di Agrigento ha ospitato la prima sessione di laurea in Infermieristica dell’Università degli Studi di Palermo, segnando un momento di particolare rilievo per la sede agrigentina e per l’intero territorio provinciale. L’evento rappresenta il completamento del primo ciclo formativo avviato nell’anno accademico 2022/2023, destinato a consolidare le competenze professionali nel settore sanitario locale.

Alla cerimonia hanno preso parte il presidente del Polo Universitario, Giovanni Francesco Tuzzolino, e il direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, Giuseppe Capodieci, sottolineando l’importanza istituzionale dell’iniziativa e il ruolo strategico della formazione universitaria nel rafforzamento del sistema sanitario territoriale.

Il corso di laurea in Infermieristica, coordinato dal professor Maurizio Soresi, ha proposto un percorso integrato di formazione teorica avanzata e tirocinio professionalizzante, realizzato in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Provinciale e l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Agrigento. Grazie a questo modello formativo, gli studenti hanno potuto confrontarsi con le reali sfide della pratica clinica, acquisendo competenze operative immediatamente spendibili.

Nel corso della giornata sono stati proclamati trenta nuovi laureati, destinati a entrare nella comunità professionale infermieristica con una preparazione solida e completa: Antonino Bacchi, Aurora Benigno, Daniele Pio Bongiovì, Michael Borino, Valeria Bruno, Gaia Susanna Calandrino, Mariasonia Carrubba, Luigi Casà, Martina Castronovo, Marco Di Caro, Samuela Pia Gioelia Failla, Marianna Giardina, Ilenia Girasole, Sofia Maria Pia Licata, Maria Lipari, Alice Maria Lo Mascolo, Miriam Lupo, Letizia Pia Mandracchia, Claudia Motisi, Desiree Navarra, Giada Niccoli, Maria Virginia Picone, Lorena Pirrone, Elide Raia, Francesco Rumore, Fabrizio Schiavo, Olga Solovykh, Giorgia Spadafora, Asia Spampinato, Desiree Vella.

La proclamazione assume un significato particolare in un contesto caratterizzato dalla carenza di personale infermieristico, confermando il ruolo strategico del Polo Universitario di Agrigento nella formazione di professionisti altamente qualificati e nel rafforzamento del tessuto sanitario della provincia. L’iniziativa rappresenta, inoltre, un passo significativo per consolidare il legame tra formazione accademica e esigenze concrete del territorio.

Foto dei test di Medicina, indagine del Mur: tra gli scatti anche prove dell’Università di Catania

Le foto dei test di Medicina circolate su chat e social dopo la prima prova del semestre filtro non sarebbero state diffuse durante lo svolgimento dell’esame. Lo riporta AdnKronos, citando i risultati delle verifiche avviate dal ministero dell’Università e della Ricerca a seguito della sessione del 20 novembre, dedicata alle prove di Chimica, Fisica e Biologia.

Secondo la ricostruzione fornita dalla fonte, il Mur ha utilizzato software specifici per analizzare milioni di pagine web e gruppi di messaggistica. Dall’indagine è emerso che nessun compito è stato pubblicato in tempo reale durante le prove. Le immagini individuate online risultano invece essere copie dei moduli ufficiali, pubblicati come di consueto una volta conclusa l’intera sessione nazionale.

Catania tra gli atenei al centro dell’indagine del Mur

Le immagini rilevate sono poche e riconducibili soltanto a due moduli domanda. Tra queste figurano scatti provenienti dall’Università degli Studi di Catania, oltre a quelli relativi all’ateneo Federico II di Napoli. Al momento le prove restano anonimizzate: solo nella fase successiva, quando ogni compito sarà associato al nominativo del candidato, sarà possibile stabilire con certezza chi abbia fotografato e diffuso il materiale. In quel caso, secondo le procedure vigenti, è previsto l’annullamento delle prove dei candidati coinvolti.

Scatti post-prova e possibili annullamenti dei compiti

La diffusione delle immagini, pubblicate nel tardo pomeriggio del 20 novembre, conferma che gli scatti sono stati condivisi quando tutte le sessioni risultavano già chiuse. Questo ridimensiona l’ipotesi di una fuga di test durante l’esame, ma apre comunque un fronte di verifica sugli autori e sulla gestione dei materiali nelle sedi coinvolte, tra cui Catania.

Post online sulle copiature: il materiale alla Postale

Durante la ricognizione, il Mur ha individuato anche post in cui alcuni partecipanti dichiarano di aver copiato durante l’esame. Questo materiale verrà trasmesso alla Polizia postale, che dovrà verificare l’identità degli autori e il possibile collegamento con prove svolte negli atenei interessati.

Un primo banco di prova per il nuovo semestre filtroIl quadro tracciato dall’indagine ridimensiona l’allarme iniziale, considerando che le foto dei test di Medicina individuate rappresentano un numero minimo rispetto agli oltre 160.000 compiti svolti da 55.000 candidati in 44 atenei italiani. L’inchiesta ministeriale rimane comunque aperta.

Nel frattempo, il nuovo semestre filtro – cardine della riforma per l’accesso a Medicina – affronta il suo primo test di affidabilità tra controlli, verifiche e possibili sanzioni.