L’acqua del fiume- Sosio-Verdura alle campagne di Burgio, Caltabellotta e Ribera

Il progetto di sistemazione idraulica del Fiume Sosio-Verdura a monte della traversa Favara di Burgio in località Poggio Diana finanziato dalla regione con 500 mila euro, redatto dall’Autorità regionale di bacino, porterà acqua a tre Comuni dell’Agrigentino . Si tratta di Burgio, Caltabellotta e Ribera. Tramite il finanziamento saranno soddisfatti i bisogni irrigui dei campi agricoli che ricadono nei 3 centri e risparmierà quella idropotabile.

L’intervento consisterà essenzialmente nella sistemazione e rinaturalizzazione dei meandri fluviali posti a monte della traversa Favara, per attingere direttamente dalle acque del fiume Sosio-Verdura, da cui saranno praticamente eliminate le sabbie che si sono depositate via via nel corso del tempo.

Il progetto serve ad aumentare la capienza del fiume in corrispondenza di una traversa dell’Enel. Al termine dei lavori, previsti al massimo in due mesi, è previsto un maggiore accumulo di 30 milioni di litri di acqua. Inoltre, verrà comprata una nuova stazione di pompaggio per il Consorzio di bonifica. . “Questo finanziamento – ha spiegato Renato Schifani ,-ha un duplice scopo, da un lato ci consentirà di soddisfare i bisogni irrigui delle campagne di tre grossi centri, dall’altro, di poter risparmiare acqua, dirottandola per uso idropotabile in una delle aree dove c’è maggiore criticità».

L’Autorità di bacino, nella qualità di stazione appaltante, dovrà procedere velocemente nelle varie fasi per la più celere realizzazione dell’intervento.

Inaugurato il nuovo anfiteatro di Montevago (Video)

Ieri sera è stato ufficialmente inaugurato il rinnovato anfiteatro comunale di Montevago, situato in piazza della Repubblica. La cerimonia ha segnato la conclusione di un progetto di riqualificazione finanziato dall’assessorato regionale ai Beni culturali attraverso il Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014/2020.

Il progetto, che ha visto un investimento di oltre 200 mila euro, è stato proposto dal Comune di Montevago nell’ambito di un bando mirato alla ristrutturazione, restauro, innovazione tecnologica, messa a norma e ripristino dell’agibilità e fruibilità di sedi per lo spettacolo sia pubbliche che private. L’anfiteatro, con una capienza di 620 posti, è stato oggetto di importanti lavori di ristrutturazione che hanno coinvolto la copertura, la facciata, i servizi igienici, e sono stati effettuati interventi per migliorare l’accessibilità ai diversamente abili e per il risparmio energetico.

Tra le migliorie apportate, l’anfiteatro è stato dotato di pannelli fonoassorbenti e poltrone acustiche innovative, che contribuiranno a migliorare l’esperienza acustica per gli spettatori. 

Dopo il taglio del nastro, la serata inaugurale ha visto la rappresentazione del musical “La giara” a cura del Teatro Stabile Nisseno. Questo spettacolo ha dato il via alla prestigiosa rassegna “Teatri di Pietra”, che proseguirà nella suggestiva location della vecchia chiesa Madre tra i ruderi del sisma del 1968.

Danno al turismo per crisi idrica? Per Bellanca doveva occuparsi il sindaco della promozione

Interviene oggi con una nota il consigliere comunale Filippo Bellanca a proposito del danno d’immagine subito dalla città di Sciacca dalla notizia della crisi idrica ad Agrigento, oggetto di una nota da parte dell’associazione “Sciacca Turismo” qualche giorno fa.

“Il richiamo – scrive Bellanca – alla promozione turistica del territorio fatto dall’Associazione “Sciacca Turismo” anche se tardiva trova il mio più ampio consenso. In questo momento di grave emergenza idrica che condiziona la vita della nostre famiglie e quella delle aziende produttive della città, tra cui le imprese turistiche, la massima carica istituzionale della città avrebbe dovuto programmare già in inverno, quando erano palesi le conseguenze della siccità, una campagna di promozione turistica”.
Bellanca segnala di già segnalato con una interrogazione del 28 marzo la paventata crisi idrica.
“L’evidente danno d’immagine che sta avendo la provincia di Agrigento – aggiunge – finita su tutti gli organi d’informazione nazionali e internazionali per la carenza di acqua, si ripercuote su Sciacca che pure, come riferiscono gli imprenditori del settore, con difficoltà sta riuscendo a garantire i servizi agli ospiti delle numerose strutture ricettive. Per evitare che la città venga ulteriormente penalizzata, il sindaco dovrebbe programmare, usando fondi dell’imposta di soggiorno che sono destinati anche alla promozione, un’attività di comunicazione su scala nazionale, presentando la città non solo per il mese di agosto, ma anche per i mesi di settembre e ottobre, quando c’è ancora la possibilità di recuperare eventuali cali di presenze”.

Secondo Bellanca, l’amministrazione comunale è il primo attore nella promozione territoriale e per prima deve avere un’attitudine mentale che creda nel suo rilancio, altrimenti è impossibile comunicare in modo efficace.

“A Sciacca – conclude -; purtroppo, stiamo notando che anche nella valorizzazione e promozione turistica nonostante i suggerimenti quotidiani degli operatori del settore,e della politica c’è molta improvvisazione e poca programmazione”.

Radioterapia ad Agrigento, paziente ringrazia il reparto guidato dal saccense Bono

Dopo un ciclo di 30 sedute di radioterapia presso l’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, un ex paziente ha voluto esprimere pubblicamente la sua gratitudine e apprezzamento per la gentilezza e la professionalità ricevuta dal personale sanitario.

Un Ringraziamento Speciale

L’agrigentino, con una lettera indirizzata al direttore generale dell’Asp Giuseppe Capodieci, al direttore sanitario dell’ospedale Gino Cacciatore e al primario di Radioterapia Michele Bono, ha voluto elogiare l’intero team del reparto di radioterapia per l’attenzione e il sostegno ricevuti durante il trattamento.

“A volte, noi siciliani ci lamentiamo della nostra sanità,” ha scritto, “ma quando qualcosa funziona, abbiamo il dovere di renderlo pubblico e informare.”

L’Esperienza del Trattamento

Affrontare la radioterapia non è semplice. Il paziente ha descritto dettagliatamente il processo, sottolineando la gentilezza e l’accoglienza del personale.

“Si arriva al reparto con la paura di un trattamento invasivo,” ha scritto,” ma gli addetti, con il sorriso, ti accompagnano dai medici che ti tranquillizzano e rassicurano.”

La sua esperienza è stata caratterizzata da tempi di attesa brevi, un’accoglienza calorosa e un costante supporto durante tutto il trattamento.

Il Supporto del Personale

L’ex paziente ha elogiato il lavoro di tutti i membri del team, inclusi Lillo, Fulvio, Barbara, Rosario, Vanessa, Melania, Valentina, Antonella, Irene, Nancy, Valeria e Cettina, tutti coordinati egregiamente dal primario Michele Bono, eccellenza saccense della medicina.

“Gli amici si chiamano per nome e tutti loro sono diventati miei amici,” ha scritto. Questa vicinanza e umanità hanno trasformato l’esperienza della radioterapia in un percorso più sopportabile e meno spaventoso.

Un Invito alla Condivisione

Il paziente ha concluso la sua lettera con un invito alla condivisione delle esperienze positive nella sanità, evidenziando l’importanza di rendere pubblici i successi e i meriti dei professionisti del settore.

“Quando qualcosa funziona, abbiamo il dovere di informare,” ha ribadito, ringraziando ancora una volta il personale per la gentilezza e la professionalità dimostrate.

Questo toccante racconto testimonia l’importanza della gentilezza e della professionalità nel percorso di cura, specialmente in trattamenti delicati come la radioterapia. La testimonianza del paziente agrigentino è un esempio di come l’umanità e il supporto possano fare la differenza nella vita di chi affronta una malattia.

“Mancanza di autorizzazioni sanitarie”, sanzioni nell’Agrigentino

I carabinieri specializzati del centro Anticrimine Natura di Agrigento, con il supporto dei servizi Veterinari dell’Asp 1 di Agrigento, hanno condotto una serie di controlli e ispezioni presso diverse attività di somministrazione di alimenti al pubblico situate nelle zone di Villaseta e San Leone, ad Agrigento.

Le ispezioni avrebbero rivelato numerose criticità, in particolare per quanto riguarda le condizioni strutturali dei locali destinati alla preparazione degli alimenti. Riscontrate carenze igieniche riguardanti i parametri previsti dalle normative vigenti. Inoltre, le verifiche hanno interessato anche le postazioni di street food, dove in un caso sarebbe stata riscontrata la totale assenza delle autorizzazioni necessarie per l’attività, portando alla chiusura immediata dell’esercizio.

Nel corso delle operazioni sono state elevate sanzioni per oltre 2 mila euro, con ulteriori provvedimenti ancora in fase di quantificazione. 

Oltre all’attività sanzionatoria, i militari hanno fornito agli esercenti le necessarie indicazioni sul corretto tracciamento degli alimenti, lo smaltimento dei rifiuti e le normative vigenti in materia di somministrazione al pubblico. Particolare attenzione è stata rivolta all’obbligo di indicare chiaramente gli allergeni e gli ingredienti presenti nei prodotti offerti.

I controlli condotti non si sono mai fermati durante l’anno e, nel corso della stagione estiva, verranno ulteriormente intensificati per garantire il rispetto delle normative sanitarie e la sicurezza dei consumatori.

Debito Inps del Comune di Menfi, rateizzati oltre cento mila euro

L’ Istituto Nazionale di Previdenza Sociale chiedeva al Comune di Menfi la regolarizzazioni contributive per il personale, dall’anno 2011 all’anno 2022, per complessivi Euro 1.827.733,00.

Con una attenta e determinata attività amministrativa di verifica degli atti, si è consentito di accertare che il reale debito nei confronti dell’INPS ammonta a complessivi Euro 100.843, comprensivi di interessi.

Per questa residua somma risultata dovuta, è stato richiesto il pagamento rateizzato in 72 mesi, accettato dall’Agenzia delle Entrate.

Caltabellottese dopo la misura di prevenzione riottiene la patente di guida

La patente gli e’ stata revocata nel 1996 e l’ha ottenuta dopo un contenzioso lungo 23 anni. E’ successo a un della patente di caltabellottese, residente a Santa Margherita Belice. La patente gli era stata revocata per asserita mancanza dei requisiti morali in quanto sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.

Dopo aver espiato la misura di prevenzione, aveva domandato il rilascio della propria patente di guida, ma la Prefettura di Agrigento respingeva la richiesta, lo stesso ritenendo illegittimo il provvedimento della Prefettura con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Daniele Piazza, proponeva un ricorso giurisdizionale innanzi al TAR-Catania, che veniva accolto in fase cautelare e, conseguentemente, veniva rilasciato un titolo provvisorio di abilitazione alla guida.

Dopo diversi dall’istaurazione del giudizio, il TAR- Catania, declinava la propria giurisdizione in favore del Giudice Ordinario competente per territorio e la causa e’ stata celermente riassunta dal caltabellottese davanti il Tribunale Civile di Palermo deducendo in giudizio l’illegittimità del provvedimento con cui la Prefettura di Agrigento aveva negato la restituzione della patente per violazione e falsa applicazione dell’articolo 120 del Codice della strada. I legali evidenziavano che, nel caso di specie, non vi fossero più elementi ostativi, concreti ed attuali, volti a legittimare la revoca della patente disposta nei confronti del ricorrente.

Con sentenza dello scorso tre novembre, il Tribunale Civile di Palermo, dopo ben 23 anni dall’inizio del contenzioso, in accoglimento delle tesi difensive sostenute dagli avvocati Rubino e Piazza accertava la sussistenza del diritto del Sig. alla restituzione della patente di guida, illegittimamente negatagli dalla Prefettura di Agrigento, che veniva anche condannata al pagamento delle spese di lite.

Sempre con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino, Daniele Piazza e Gaia Fiorentino, ha proposto innanzi alla Corte di Appello di Catania un ricorso ex art. 2 e ss. L. n. 89/01 (Legge Pinto) contro il Ministero dell’Economia e delle Finanze per ottenere l’equo indennizzo per l’irragionevole durata del giudizio durato complessivamente ben 23 anni.

Con decreto dell’undici giugno di quest’anno la Corte di Appello di Catania, ha accolto il ricorso proposto dal caltabellottese e condannato il Ministero dell’Economia e delle Finanze al pagamento della somma di 8 mila euro in favore del ricorrente, a titolo di indennizzo per il danno non patrimoniale sofferto, oltre al pagamento delle spese di lite.

Bagno di folla in Basilica per la “discesa” del simulacro della Madonna del Soccorso (Video)

Questa mattina il simulacro di Maria Santissima del Soccorso di Sciacca e’ stato sceso dalla nicchia e collocato nella vara al centro dell’altare della Basilica.

La “discesa” della statua, presenti tanti fedeli, rappresenta la prima tappa di avvicinamento alla solenne processione di Ferragosto. Processione per la quale si sono susseguite, nelle ultime settimane, diverse riunioni con i portatori, presidenti delle cooperative di pesca, coordinatori delle attività di supporto, amministrazione comunale e arciprete.

Dopo la discesa del simulacro e la collocazione nel presbiterio, i portatori si sono riuniti per mettere a punto tutti i dettagli della processione.

Tanti i fedeli che seguiranno la “quindicina” della Madonna del Soccorso in preparazione della processione che si svolgerà il 15 agosto, con inizio alle ore 19. La “discesa” della statua, presenti tanti fedeli, rappresenta la prima tappa di avvicinamento alla solenne processione di Ferragosto.

Processione per la quale si sono susseguite, nelle ultime settimane, diverse riunioni con i portatori, presidenti delle cooperative di pesca, coordinatori delle attività di supporto, amministrazione comunale e arciprete.

Dopo la discesa del simulacro e la collocazione nel presbiterio, i portatori si sono riuniti per mettere a punto tutti i dettagli della processione.

Tanti i fedeli che seguiranno la “quindicina” della Madonna del Soccorso in preparazione della processione che si svolgerà il 15 agosto, con inizio alle ore 19.

Tiziana Masullo di Sciacca attraversa a nuoto lo stretto di Messina

Tiziana Masullo, saccense, ricercatrice, dell’Istituto di studi sul Mediterraneo (Cnr-Ismed) oltre che per i suoi studi si distingue anche per prove molto impegnative come attraversare a nuoto lo stretto di Messina.

Ha affrontato la prova con grande abilità riuscendo a coprire i 3.700 metri in 47 minuti e 40 secondi.

Partenza da Messina, sotto i piloni Morandi, e arrivo sulla costa della Calabria. Una bella soddisfazione per la quarantacinquenne saccense che fa parte della Piano Carini.

Nel corso della stagione estiva altri saccensi e anche menfitani hanno affrontato la prova. Tiziana Messina degli agrigentini è stata l’unica donna.

Trivella in azione a Grattavoli, obiettivo massimo altri 100 litri di acqua al secondo

Nella migliore delle ipotesi la trivellazione di un nuovo pozzo a Grattavoli che è già stata avviata e la realizzazione della rete idrica per convogliare anche l’acqua di un quarto pozzo porteranno ulteriori 100 litri al secondo. Sciacca ne beneficerà anche se difficilmente tutto il nuovo quantitativo sarà destinato alla città in cui si trovano i pozzi.

Sciacca con 140 litri al secondo non riesce a soddisfare agevolmente le richieste che, durante la stagione estiva, con il carico di presenze turistiche, aumentano notevolmente. C’è un’incognita di carattere tecnico sul quantitativo di acqua che si riuscirà ad immettere nelle condotte che è già stato spiegato dal direttore tecnico di Aica, Francesco Fiorino, in occasione dell’incontro con amministratori e consiglieri comunali, comitati di quartiere e amministratori di condominio.

“Dobbiamo capire quanta acqua si riesce a veicolare verso Sciacca in aggiunta ai 140 litri – ha evidenziato Fiorino – per un limite idraulico della condotta. Bisogna verificare quanta acqua in più si riesce ad immettere perché il quantitativo non è mai stato più elevato come lo sarà adesso”. Nella peggiore delle ipotesi da questi pozzi arriveranno altri 50 litri al secondo.

Con un fabbisogno per ogni persona di circa 200 litri al giorno una città come Sciacca, di 41 mila abitanti, avrebbe bisogno di una portata di circa 75 litri al secondo o poco più. Per garantire condizioni adeguate ne viene immessa in rete quasi il doppio, ma la gran parte, addirittura metà, non arriva nelle case dei saccensi perché le reti idriche sono inadeguate.