Dal 2026 il bonus anziani da 850 euro potrebbe diventare più accessibile grazie all’aumento della soglia ISEE da 6.000 a 12.000 euro. È questa la principale novità allo studio del Governo per rilanciare la “prestazione universale per anziani”, dopo i risultati deludenti registrati nel 2025.
Una misura nata per aiutare gli over 80 con disabilità gravissima
La prestazione universale per anziani è stata introdotta nel 2025 con l’obiettivo di fornire un aiuto economico agli ultraottantenni in condizioni di disabilità gravissima, favorendo l’assistenza domiciliare e riducendo il ricorso alle strutture residenziali.
L’importo previsto, pari a 850 euro mensili, si somma all’indennità di accompagnamento già esistente, coprendo parte delle spese per badanti o servizi di assistenza a casa.
Tuttavia, la misura non ha prodotto i risultati sperati: secondo i dati ufficiali, su 25.000 beneficiari previsti, le domande accolte sono state solo 2.000. Il motivo principale? Un limite ISEE troppo basso che ha escluso molti anziani in reale difficoltà economica.
Cosa cambierà dal 2026: raddoppio della soglia ISEE
Per rendere il bonus più accessibile, il Governo propone di raddoppiare il limite ISEE, portandolo da 6.000 a 12.000 euro.
Questa modifica permetterebbe di ampliare la platea dei beneficiari, includendo anche quei nuclei familiari che superano di poco la soglia attuale ma che non dispongono comunque di risorse sufficienti per sostenere i costi di assistenza quotidiana.
Il nuovo bonus continuerà a essere destinato agli anziani over 80 con disabilità gravissima, ma con criteri economici più inclusivi. L’obiettivo è garantire un sostegno concreto e dignitoso a chi sceglie o è costretto a restare nella propria abitazione, riducendo il carico economico sulle famiglie.
Il nodo delle risorse: copertura economica ancora incerta
Nonostante l’ampliamento dei requisiti, il Ministero del Lavoro ha previsto una riduzione dei fondi disponibili per il 2026, creando una contraddizione evidente: più beneficiari potenziali, ma meno risorse.
Attualmente, per garantire una copertura universale della misura, servirebbero circa 13 miliardi di euro l’anno, una cifra che al momento non trova spazio nei documenti di bilancio.
Il rischio è che, anche con le nuove soglie ISEE, solo una parte limitata degli aventi diritto possa realmente ottenere l’assegno.
Quando entreranno in vigore le novità
L’aumento della soglia ISEE dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2026, in coincidenza con l’avvio del secondo anno di sperimentazione del bonus.
Tuttavia, la misura non è ancora definitiva: dovrà essere approvata dal Parlamento all’interno della Legge di Bilancio 2026 o di un successivo provvedimento governativo.
Fino a quel momento, l’aumento resta una proposta in fase di valutazione, ma rappresenta un segnale importante di attenzione verso una fascia di popolazione spesso dimenticata: gli anziani fragili, che ogni giorno lottano per mantenere la propria autonomia e dignità.
📌 In sintesi
- Importo del bonus: 850 euro al mese (in aggiunta all’indennità di accompagnamento)
- Beneficiari: over 80 con disabilità gravissima
- Nuovo limite ISEE proposto: da 6.000 a 12.000 euro
- Obiettivo: favorire l’assistenza domiciliare e ridurre i ricoveri in RSA
- Entrata in vigore prevista: 1° gennaio 2026, previa approvazione della Manovra
🩵 Un sostegno concreto per gli anziani fragili
Se confermata, la riforma del bonus anziani da 850 euro rappresenterà un passo avanti verso un welfare più equo e inclusivo, capace di garantire cure e dignità anche a chi vive in condizioni di maggiore vulnerabilità.